CRONACA AMERICA LATINA 20/28 MAGGIO 2007 - L’OPERA DI GIOVANNI
PER QUESTO MONDO VINCEREMO
Le ruote del carrello di atterraggio dell’AZ 1795 toccano terra, rullano sulla pista, “Siamo atterrati all’aeroporto Falcone e Borsellino” annuncia il comandante dai microfoni.
Una forte emozione intrisa di sentimenti contrastanti mi esplode dentro.
Palermo. Palermo. Il nome del suo aeroporto evoca una storia che non può lasciare indifferenti neanche i cuori piu’ freddi. Una storia fatta di amore, passione, disperazione, sete di giustizia. Una storia scritta col sangue dei suoi martiri, troppo liberi per poter essere frenati, troppo onesti per poter essere corrotti, troppo determinati per poter essere fermati. Determinati a ristabilire l’ordine, determinati a sconfiggere il male della criminalità, determinati ad estirpare il cancro della illegalità figlia della immoralità, determinati a lottare per il futuro dei propri figli fino al sacrificio della propria vita.
Mi chiedo quanti figli possano onorare i loro padri per aver avuto tanto a cuore il loro destino. Troppi per certi versi e pochissimi per altri. Quanto amore in quei cuori d’uomini.
I piedi sacri, sigillati dai sanguinanti segni della passione in croce, poggiano su questa terra di Sicilia. Lui e’ qui, nella sua terra, per proseguire il lavoro dei suoi fratelli uccisi, accanto ai suoi amici, i giusti.
Ma uccisi da chi? Dalla mafia dicono tutti. Ma cos’e’ la mafia? Cos’e’ veramente la mafia?
La mafia non e’ Palermo.
Saliamo sull’auto che ci viene a prendere. La redazione di Antimafia duemila e’ venuta al completo questa volta, il desiderio di stringersi attorno al proprio direttore, di accompagnarlo in questa nuova tappa che da subito si percepisce essere profondamente importante: Lorenzo, Anna, Monica, Silvia, Maria, Marco, Aaron, Dora, Samuele, Emanuele, Francesco, sono qui … volti giovani, alcuni giovanissimi … che ci fate qui? Penso. E un brivido mi percorre la schiena. Guardo quegli sguardi puri e allo stesso tempo determinati, decisi, fermi. Leggo in loro il desiderio di cambiare il corso degli eventi, il desiderio di combattere per il proprio futuro e di non lasciarselo cadere addosso, il desiderio di sostenere e di “proteggere” il nostro amato Giorgio fino alla fine. I nostri carissimi fratelli e collaboratori Giovanni e Mary di Palermo ci accompagnano per tutto il viaggio. L’auto di Giovanni percorre la strada che dall’aeroporto ci conduce verso l’albergo della città. E’ ormai notte, fa tanto caldo, il profumo inebriante della vegetazione caratteristica delle isole del sud, la macchia mediterranea, mi fa sentire a casa, nella mia vicina terra di Sardegna. Odori forti che ti impregnano l’anima ipnotizzandola e richiamandola a se.
In un attimo vediamo la sala riempirsi di gente. Osserviamo le autorità che entrano accompagnate dalle scorte… il Procuratore di Palermo, Messineo, il sostituto procuratore Nino di Matteo, il procuratore aggiunto Guido Lo Forte, il procuratore aggiunto Scarpinato, insieme ad Antonio Ingroia, tutti Pm della Direzione distrettuale antimafia, Rita Borsellino la sorella del giudice ucciso Paolo Borsellino, l’onorevole Lumia deputato DS e vice presidente della Commissione Parlamentare Antimafia (con il quale Giorgio sta redigendo un importante libro sulla mafia-politica)… ed osserviamo la gente comune … ci chiediamo molte persone chi siano …
Vediamo Giorgio seduto accanto a loro, con alcuni lo vediamo parlare intimamente. Anna, capo redattrice del giornale antimafia duemila, che ogni anno ha partecipato a questa annuale conferenza organizzata dal nostro giornale in commemorazione della strage di Paolo mi sussurra “Sonia questa volta è diverso. Questo annuale convegno ha ormai l’aria di essere un ritrovo ufficiale dell’antimafia di prima linea”. I ringraziamenti di magistrati nei confronti di Giorgio e della redazione per il lavoro importante che stiamo svolgendo con il giornale e per l’organizzazione di questi incontri fondamentali per fare il punto della situazione e scambiare i propri punti di vista ci onorano profondamente e ci danno l’idea dei risultati incredibili che Giorgio è riuscito ad ottenere in questi anni e di cosa questo possa significare in un futuro molto prossimo.
Ernesto Oliva, giornalista, moderatore della serata passa la parola a Giorgio: “Sono preoccupatissimo per la situazione mondiale, per le mafie internazionali. Oggi il giorno che ricorda la scomparsa di Paolo Borsellino sono sconcertato per molte cose malgrado non ci siano state stragi apparenti. Il sistema di potere è basato sulla violenza, sul dominio. I magistrati non possono risolvere i problemi solo con le investigazioni.
Nella seconda metà del 1500 Giordano Bruno era stato convocato di fronte al potere di quel tempo, gli veniva chiesto di abiurare. “Io oggi vi do la confessione di una sconfitta, ho cercato di convincere il potere a riformare lo stato delle cose ma inutilmente” rispose ai suoi accusatori. E per questo fu messo al rogo. Questo personaggio voleva cambiare il potere di quel tempo. Borsellino e Falcone erano due persone che avevano un potere e la loro morte è stata una dichiarazione di sconfitta. Burlati, attaccati .. oggi noi cittadini non dobbiamo lasciare sole queste persone che oggi stanno cercando di cambiare la situazione … dopo un anno ci rendiamo conto che lo stato spiava i magistrati… Bisogna dire basta, scendere in piazza, protestare… Borsellino era un ostacolo tra la trattativa dello Stato e la mafia, per questo è stato ucciso: si è trattato di un vero omicidio di Stato”.
Il discorso di apertura di Giorgio riassume il quadro della gravissima situazione attuale che purtroppo la storia non smentisce. Così come afferma il giudice Scarpinato che partendo dalla storia dell’Italia dimostra come ciò che stiamo vivendo è “normalità” che quindi cercare di cambiare lo stato delle cose significa portare la situazione ad uno stato di “anormalità”. Come affermano infatti i magistrati, relatori della conferenza la storia parla di continue e antiche collusioni, rapporti di contiguità, di favoritismi tra uomini di potere e associazioni criminali, tra questi e la gente comune che si sono amplificati diramandosi come una piovra fino ad oggi.
Il giudice Ingroia sottolinea l’importanza di questo annuale incontro lamentando il fatto però che purtroppo al grido di allarme e alle proposte rivolte ogni anno al governo non seguono risultati, per questo al termine dell’incontro inaspettatamente e con nostro grande piacere e onore il giornalista Saverio Lodato, noto per aver scritto la storia della mafia dai tempi di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone fino ai nostri giorni, chiede all’onorevole Lumia che possa portare alla commissione parlamentare antimafia almeno una richiesta da approvare e cioè quella di abrogare le cosiddette “leggi vergogna” che favoriscono i mafiosi e i criminali. A questa richiesta Giorgio rincara la dose chiedendo anche che i 25 parlamentari condannati in via definitiva per gravissimi reati di corruzione e quant'altro, e seduti invece molto comodamente nelle poltrone del governo italiano, siano letteralmente mandati a casa.
Chiare, precise, inequivocabili e inquietanti le esposizioni di tutti i relatori. Voci che chiedono giustizia, spiriti che offrono la loro vita perché questo sacro valore possa essere rispettato, non per loro stessi ma per la vita e per la dignità dell’uomo che può essere recuperata solamente attraverso l’onestà, la coerenza, la trasparenza … superando le derisioni, le vituperazioni, le accuse spesso infamanti che per tutta risposta vengono loro rivolte da chi ha paura di perdere la propria maschera e mostrare il proprio vero volto. L’onorevole Lumia con grande umiltà accetta tutte le accuse rivolte alla politica che lui, suo malgrado, rappresenta (una mosca bianca per l’esempio di onestà e trasparenza sottolineata anche dai magistrati durante la loro relazione) rimarcando però l’importanza di lavorare insieme alla politica per poter ottenere i risultati sperati.
Rita Borsellino vuole credere ancora nella giustizia “Credo nella giustizia, forse per l’educazione che ho ricevuto e che la vita stessa mi insegna a credere, il problema è che ciò che si può fare si faccia … si voglia fare… voglio sapere perché mio fratello è stato ucciso e chi l’ha ucciso … non voglio che ancora una volta venga archiviata la sua morte…”. Vedere questa donna combattere, nonostante la sua età, per gli ideali per cui suo fratello è stato assassinato … vederla dover avere a che fare con gente ignobile, difendersi da malfattori criminali che cercano di gettare fango su chi vuole cambiare lo stato delle cose, con tutto il tragico dolore che accompagna il suo cammino, è veramente triste e desolante… e mi chiedo, che paese è il nostro? Quale orgoglio dobbiamo sentire dentro quando diciamo di essere italiani?
Lo sguardo di Manfredi, figlio del giudice Paolo Borsellino, mi dà la risposta. Occhi limpidi e chiari, sguardo pulito, vivo … è bellissimo vedere suo padre rivivere in lui… è bellissimo vedere il profondo sentimento che nutre per Giorgio e che Giorgio nutre per lui. Li vediamo parlare insieme intimamente … sentiamo che Paolo è dietro di lui, lo sentiamo dietro di Giorgio, lo sentiamo vicino a tutti noi … sappiamo che lui ci guiderà fino al raggiungimento dell’obiettivo … come diceva il suo amico Giovanni “la mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani così come è nato è destinato a morire”. Abbiamo l’onore di visitare la sua casa al mare dove il suo papà amava tanto andare. Lo sentiamo parlare di suo padre con una serenità che ci disarma, con una gioia nello spirito che ci lascia incantati… così come la sua mamma, Agnese, moglie di Paolo che parla con Giorgio con lo sguardo di chi si intende … di chi sa … “Mio marito” ci dice “era un uomo libero e non poteva essere fermato da niente e da nessuno e per questo lo hanno ucciso, non era un uomo che poteva essere comprato, che poteva essere corrotto … lui amava le persone, cercava sempre il meglio in loro, cercava quella parte di buono in tutti, anche nei criminali, per questo loro parlavano con lui …”. Per questo faceva paura, penso. Manfredi ci accompagna con sua moglie Valentina fino all’aeroporto … ripenso a questi pochi giorni qui a Palermo, tanto intensi, tanto carichi di frutti … ripenso alle persone bellissime che abbiamo incontrato a partire dai magistrati, alla stupenda e carissima famiglia Borsellino, alla carissima Letizia Battaglia e la sua cara famiglia e tanti altri amici di Giorgio che lo aspettano, che ci aspettano perché hanno bisogno di forza nuova, una forza spirituale, una forza d’informazione, una forza di speranza.
Per questa Italia ci sentiamo orgogliosi.
Per questa Italia combatteremo.
Per questo Mondo vinceremo.
Lasciamo Palermo con gli articoli di giornale locali e nazionali che parlano della nostra conferenza per la polemica nata tra giudici e politici … per smuovere le situazioni è necessario creare movimento perché la staticità ci può portare solamente alla sconfitta. E questo Giorgio ce lo ha sempre insegnato.
Lasciamo Palermo con un nodo alla gola e un senso di nostalgia che ci turba dentro e che ci accompagna fino ad oggi.
Vi amo.
Sonia Alea
MOMENTI DI INTENSITA’ SPIRITUALE
E’ importante trasmetterci i momenti importanti che la vita ci da l’onore di vivere, perché in questo modo possiamo viverli insieme …
Ascoltiamo Giorgio durante una lezione spirituale: “Ogni essere umano nasce in questa dimensione per metà Angelo e per metà demone. Dipende da lui successivamente far prevalere una forza o l’altra. Chi sceglie di rappresentare il bene può incarnarlo con l’espressione interiore di tre valori fondamentali: il desiderio, la passione e la volontà. Solo se il bene è vissuto in maniera altruistica lo Spirito lo incarnerà vivendolo e facendolo proprio, fino al termine della propria vita, in caso contrario, prima o poi cadrà sulla tentazione dell’ego, della vanità, ecc… Fare il bene oggi significa dare la vita per una causa. Tutte le difficoltà che l’Essere incontra nel suo cammino gli vengono messe davanti dalla vita stessa per provare la stabilità del proprio valore. La battaglia di Armaghedon è in corso e prima di tutto si combatte dentro noi stessi. Il mio messaggio è l’espressione di una nuova rivoluzione copernicana.
È una antica/nuova filosofia che non viene accettata perché, se messa in pratica, farebbe crollare le attuali istituzioni e tutto il sistema con il conseguente abbattimento dell’economia, rispetto delle religioni, salvaguardia dei beni di consumo e delle risorse naturali della terra, incontro ed interazione con esseri intelligenti e altamente spirituali provenienti da mondi lontani, fine delle guerre, delle corruzioni, della criminalità organizzata, dei gravi delitti di cui l’umanità si è macchiata (fame nel mondo, pedofilia, droga, prostituzione, ecc.), annuncio ufficiale del prossimo ritorno del Cristo con autorità, realizzazione del Cristo come essenza che si manifesta nel Sole illuminando tutti i suoi figli.
Dai dati scientifici che abbiamo sappiamo che non ci rimangono da vivere più di cinquanta anni di vita a causa dei gravissimi problemi che la terra sta vivendo: scarsità delle risorse alimentari, scarsità d’acqua, inquinamento, surriscaldamento del pianeta, scioglimento dei ghiacciai, ecc… Di conseguenza attendiamo il ritorno del Figlio di Dio in un tempo molto prossimo che sarà anticipato da eventi che si stanno già manifestando. Cio che noi dobbiamo fare è aspettarlo, operando con serietà e con allegria spirituale pur vivendo la tristezza per ciò che accade nel mondo e tutelando la crescita spirituale dei nostri figli che sono il futuro dell’umanità, con la coscienza che i genitori, per una grande percentuale, e la società stessa sono i responsabili della loro crescita. Coloro i quali partecipano ad una delle mie conferenze, dal momento che escono dalla sala devono avere chiaro cosa devono fare della loro vita, hanno il dovere di schierarsi perché vengono messi al corrente della Verità...”
Assistiamo ad un nuovo miracolo della sanguinazione e ascoltiamo ancora una volta perle di saggezza che imprimiamo come gioielli nello scrigno dei nostri spiriti … Ancora sotto gli spasmi di dolore, con i segni delle sacre stigmate umidi di sangue, Giorgio sussurra ad una giovanissima fanciulla venuta per salutarlo ed assistere al prodigio che si ripete da ormai diciotto anni quasi quotidianamente: “Ciò che vedi lo puoi capire guardando ciò che faccio. Ciò che faccio e ciò che vedi, insieme, ti danno la prova di chi io sono. Attraverso le opere di un uomo puoi capire sempre la verità di ciò che egli sia. Non dimenticarlo mai”.
Sabato sera, ad una settimana dal Funima Day, Giorgio incontra l’arca. In un silenzio carico di profonda emozione ringrazia tutti i fratelli che fino ad oggi hanno servito questa opera nelle diverse attività con amore, costanza e sacrificio a partire dalle donne che custodiscono i figli e l’arca, fino al gruppo operativo della “Funima”, di “Antimafia” e “Dal cielo alla terra” rivolgendo un ringraziamento molto speciale ai ragazzi che lavorano nell’attività di “Studio 3 tv” che da anni hanno rinunciato non solo, come gli altri, ad una propria retribuzione, dividendo tra tutti anche il pane, non solo al proprio tempo libero, ma anche ad una qualsiasi gratificazione spirituale che le altre attività in qualche modo ricevono attraverso l’organizzazione di conferenze, incontri o nella soddisfazione di poter vedere il risultato del proprio lavoro concretizzarsi nelle mense della Funima. Da anni, ogni giorno, con orari inconcepibili per chiunque svolge una vita scandita dalla “normalità”, con l’unico obiettivo di ricavare reddito per mandare avanti l’opera.
“Grazie, voglio solo dirvi grazie per ciò che avete fatto e che continuate a fare con amore disinteressato” dice Giorgio con una profonda emozione che esprime tutta la sua riconoscenza per quei ragazzi “i suoi ragazzi” divenuti oramai uomini e donne, per il valore della loro totale donazione “non vi deluderò, sappiate che non rimarrete delusi di ciò che avete fatto”.
Lacrime visibili e invisibili solcano i visi e i cuori dei miei amici, occhi umidi e lucenti che trasmettono tutto il sacrificio e il cammino di questi anni, tutto l’amore e la profonda amicizia per lui, Giorgio, divenuto fratello, padre, maestro, speranza, certezza, faro in una società senza punti di riferimento, l’amore per la sua opera, l’amore per Colui che rappresenta e che presto ritornerà e non lascerà orfani i suoi figli. Guardo ognuno di loro e rivivo ogni momento trascorso insieme, il percorso vissuto insieme a loro, dal momento in cui la Celeste Signora apparve in quella piazza a Fatima: “Sei disposto a portare un pò della sofferenza di mio figlio?” .“ Si Madre”. Rispose lui. La disponibilità a servire questa causa, il desiderio di accompagnare, servire, condividere tutto, sofferenze e gioie, lacrime e sorrisi, con l’uomo di Dio che il cielo ci ha onorato di incontrare. Vivere insieme a lui ogni passo, ogni azione in funzione di questa causa, per compiere fino all’ultimo la richiesta disperata di quella “Signora”, quello Spirito Solare che rappresenta lo Spirito della Terra, la Madre di tutti noi. Crescere con lui, divenendo uomini e donne … dalla nascita del primo gruppo giovani, del primo piccolo ufficio di lavoro con computer, stampante, telefono e fax per l’invio dei messaggi, per la divulgazione di tutta l’opera verso i quattro angoli della terra, per il desiderio e la volontà di cambiare il mondo, alla realizzazione della prima rivista mensile uscita in tutte le edicole italiane “Terzo Millennio” e poi della seconda “UFO la visita extraterrestre fino all’uscita del giornale ANTIMAFIA DUEMILA divenuto oramai organo ufficiale in Italia e punto di riferimento per magistrati giornalisti uomini impegnati in prima linea contro la criminalità organizzata, le indimenticabili lezioni spirituali, gli indimenticabili momenti di vita quotidiana vissuti insieme, tra pianti, discussioni, risate … la soluzione di problemi interiori, di problemi personali, di difficoltà organizzative, la condivisione dei momenti di gioia, le difficoltà economiche da superare, tutto vissuto insieme, l’instancabile, continuo lavoro di tutti mirato alla realizzazione dell’armonia come costante della nostra vita insieme, la ricerca di nuove strade, di nuovi contatti per ampliare la diffusione del messaggio. Seguire Giorgio in tutte le sue attività cercando sempre di spianargli la strada affinché il suo passo potesse segnare il cammino della missione assegnatagli.
Lacrime mi rigano il volto, sento il mio cuore esplodere per i sentimenti che provo, li amo questi miei amici e fratelli di vita e battaglia. “Tutto ciò che noi siamo lo dobbiamo solo a te Giorgio … hai risaltato la nostra parte più bella, le nostre qualità spingendo al massimo le nostre potenzialità e portandoci ad essere oggi giornalisti qualificati, grafici ricercati, esperti documentaristi, fotografi, ecc. ma soprattutto ci hai resi liberi facendoci crescere con la Verità della vita, aprendoci ad una nuova coscienza, quella universale. Si, è vero, nella disponibilità a vivere questa impagabile esperienza c’è del nostro, ma tu, e solo tu Giorgio, sei la Causa di tutto questo”. Con la voce rotta dall’emozione Luca, il responsabile di studio 3 tv e il responsabile insieme a Giovanni, Mara e Lorella delle attività dell’arca, parla a nome di tutti gli altri. “Grazie Luca, non potrò mai dimenticare ciò che avete fatto per me, grazie Fabio, sei grande … Pier … Diego … Mariela, Santa Mariela … grazie!”. E un interminabile applauso esplode nel salone dell’arca, ci alziamo tutti in piedi per esprimere tutta la nostra gratitudine, tutto il nostro amore per questo Essere femminile tanto, tanto speciale che è stato ed è tutt’ora il punto di riferimento di tutta l’arca oltre che colei che si è assunta l’arduo compito, insieme al suo compagno, Luca, di gestire tutta la parte economica delle varie attività, tranne quella della Funima.
E poi Anna, Lorenzo, Maria, Francesco, Silvia, Marco, Monica, Vanessa, la nostra Anna volata in cielo 4 anni fa, Dora, Mauro, Stefania, Samuele, Donatella, Fabio, Maria Josè e poi Lino, Franchino, Roberto, Fabio, Roberto, e tutti i giovanissimi che portano avanti le attività della Funima e chi si è inserito invece nei settori di Antimafia o Studio 3, che hanno portato nuovo ossigeno, nuova luce, nuova forza vitale a tutta l’arca, Giovanni, Aaron, Miriam, Mattias, Matteo, Beatrice, Isacco, Emanuele, Piero, Giorgio, Barbara e poi le mamme e i papà dell’arca e i nostri preziosi bambini Davide, Stefano, Lorenzo, Sofia, Rita, Noemi, la piccola Sara e la nostra Sonia Tabita. Grazie di cuore a tutti.
Sonia Alea
Palermo (Sicilia – Italia), 17 luglio 2007
E ci ritroviamo al termine di questa nuova permanenza di un mese e mezzo in America Latina, un mese intenso e ricco di appuntamenti, incontri, conferenze, emozioni, lacrime e sorrisi. La Croce del Sud, luminosa, come ogni sera visibile nel firmamento del cielo di questa terra sacra, ci saluta ancora una volta. Mentre prendiamo l’aereo per Buenos Aires scorrono nella nostra mentre e nel nostro cuore le immagini di questi ultimi giorni trascorsi a Montevideo. L’incontro all’arca di venerdi, la gioia dell’apertura ufficiale di un’altra mensa della Funima "Raggio di Luce" dove molti bambini potranno ritrovare un grembo dove rifugiarsi e ritrovare la dignità minima del loro vivere quotidiano, la gioia di salutare tutti i fratelli, l’emozione di vedere nei loro volti il desiderio di fare sempre di più, sempre meglio perché il segnato da Cristo ha proiettato il faro dove percorrere il cammino, la strada è illuminata, ora c’è solo da rimboccarsi le maniche e proseguire insieme. Il magico momento del dono dei rubini ai nuovi chiamati, a chi ancora una volta risponde affermativamente al Cristo che chiama i Suoi soldati ai valori dell’amore, della giustizia, della pace, dell’armonia, dell’obbedienza, della fedeltà, del sacrificio fino al giorno del suo ritorno glorioso quando questa società malata sarà finalmente sanata e abitata da esseri che vivono in armonia con l’equilibrio della vita.
UNA NUOVA COSCIENZA
Silenzio .....
Ascoltare il silenzio .....
Sentire il soffiare impetuoso del vento .....
L'allegro cinguettio degli uccelli .....
Lo scrosciare vivo dell'acqua di un ruscello .....
Il crepitio del fuoco ardente.....
Il respiro della terra .....
Il pulsante battito del suo cuore .....
L'ardente calore e la bruciante passione del sole .....
Il magico silenzio della notte .....
Il romantico influsso della bianca luna .....
L'incanto di un cielo vellutato di blu diamantato di stelle .....
Ascoltare il palpito della Vita .....
Amarla, sentendosi una sola cosa con essa .....
Sentirsi l'Aria .... l'Acqua ..... la Terra ..... il Fuoco .....
LA FORZA DELLA SOLIDARIETA’
Rientriamo lunedì 11 da Buenos Aires, due giorni di attività organizzative, contatti con le varie arche, con le varie associazioni, Italia, Paraguay, Argentina, scelta e preparazione del materiale da mostrare alla prossima conferenza che si terrà all’Ateneo di Montevideo sabato, 16 giugno. Il materiale che giunge dal Messico frutto delle ricerche di Jaime Maussan è sempre eccezionale. Giorgio visiona i suoi costanti programmi televisivi dove egli parla e approfondisce problemi sociali denunciando le cause e i responsabili di queste, dove mostra e commenta le immagini dei segni dei tempi: “evidenze innegabili” tenendo il suo pubblico sempre aggiornato sui fatti che accadono nel mondo: cerchi nel grano, avvistamenti “ufo”, segni sulle immagini sacre, catastrofi naturali... un testimone dei tempi. Un testimone della Terra come Setun Shenar l’ho definì in un messaggio durante la presenza di Giorgio in Messico. Ascoltando le sue trasmissioni non si può non fare il paragone con i giornalisti italiani o con i classici giornalisti comuni che non avrebbero il diritto di essere definiti tali vista la loro incapacità di aprire alla gente una finestra sul mondo, trasmettendo, con serena trasparenza, notizie su fatti reali che accadono e che spesso “scottano” e sui gravi e seri problemi che affliggono l’umanità, senza alcun condizionamento di alcuna natura ma solamente per il sacro dovere del giornalista di trasmettere l’informazione e il sacro diritto della gente di riceverla. Ringraziamo Jaime per il grande lavoro di ricerca e di denuncia sociale messa a servizio dell’umanità.
Venerdì 14 Giorgio partecipa ad una trasmissione televisiva su “Canal 5”, Canale Nazionale dell’Uruguay, dove annuncia l’incontro pubblico all’Ateneo mentre scorrono le immagini dell’inaugurazione dell’arca, punto di riferimento per tutti coloro che sono interessati a collaborare o che desiderano conoscere l’associazione “Un punto en el infinito”. In serata arriva Luis Ayala, un carissimo fratello del Cile, venuto per incontrare Giorgio e poter essere presente alla conferenza. Starà con noi in questi giorni insieme al nostro caro Raul Bagatello, alla cara Gabi, ai cari “nonno” Edgardo e Jorge Abruski che ci hanno seguito amorevolmente in tutte le tappe di questo viaggio. E’ bello stare insieme, rincontrarsi, trascorrere momenti di intensità spirituale e momenti “comuni” con il piacere di stare insieme, di sentirsi uniti in un unico ideale, quello che incarna i valori del Cristo. La Solidarietà, uno di questi valori, è quello che viene vissuto quotidianamente dalla Funima ed è stato il tema di cui si è parlato alla riunione tenuta all’arca venerdì sera dove si è definita la decisione di assorbire la mensa “Un raggio di Luce” all’interno della Funima coordinata dal Presidente Raul Bagatello. Si sottoscrivono quindi i responsabili dell’attività: Elena, la signora che fino ad oggi ha seguito questi bambini mettendo a disposizione la sua casa e tutto il suo tempo, continuare ad essere la responsabile della mensa, Marco, il marito di Monica, si occuperà di organizzare la raccolta degli alimenti, Antonio terrà la contabilità della mensa, Domingo, il notaio, vedrà tutta la parte burocratica e legale dell’attività che diviene ora ufficiale. Raul prende la parola e spiega ai presenti come è organizzata l’attività di Funima ... “Per noi non ci sono feste, compleanni, neanche il giorno di Natale possiamo decidere di lasciare la nostra attività... perché questi figli li sentiamo nostri ... quando hai un figlio sai che ogni giorno ha bisogno di mangiare per cui non puoi dire – Oggi non posso .. ho un’altro impegno ... non mi sento bene ...-. Se vi prendete questa responsabilità sappiate che questa deve essere portata avanti in maniera seria, costante, precisa.” Così parla Raul con tutta l’umiltà ma anche con la forza e la determinazione che lo caratterizzano e che gli hanno permesso e gli permettono, insieme a Giorgio, alla sua famiglia e ai suoi collaboratori, di sostenere 1700 bambini ogni giorno. Giorgio si preoccupa di sottolineare l’importanza della comunicazione delle attività al centro coordinativo della Funima e Soledad si prende l’incarico, come segretaria della Funima di Montevideo, di trasmettere settimanalmente tutte le informazioni e gli eventuali problemi o necessità. La riunione termina con la soddisfazione di tutti. Un altro comedor adottato dalla nostra fondazione che permetterà ad un numero sempre più grande di bambini di avere un posto sicuro dove alimentarsi, rifocillarsi e ricevere tanto amore. Gli “Uomini di buona volontà lavorano nella vigna del Signore” aspettando il Suo ritorno. Teniamo le mani salde nell’aratro e non lasciamolo mai. Arriva anche il giorno atteso della conferenza all’Ateneo di Montevideo.
Giorgio, unto dal Cristo, che lo chiama ancora una volta a vivere la Sua passione in croce, si prepara per un nuovo incontro con le anime che desiderano alimentarsi con il Verbo che si fa carne e sangue. Giungiamo all’Ateneo, un teatro con una particolare bellezza architettonica che si erge maestoso al centro di Montevideo. Tutti i fratelli sono lì che lo aspettano, ognuno ha un suo ruolo, così come in Italia: chi si occupa della parte tecnica, chi della sicurezza, chi degli stand, chi dei bambini. Davanti ad un pubblico di circa 300 persone il nostro carissimo Georges Almendras, amico e braccio destro di Giorgio nell’opera in America Latina, presenta ancora una volta l’incontro parlando della incoerenza di una società industrializzata come la nostra che ancora oggi permette ai suoi figli di morire di fame ogni giorno. “E’ il peggiore dei crimini che una società come la nostra possa commettere!” sottolinea Almendras aggiungendo che, grazie a Dio, molte volte alla sofferenza, che non si vive solo nei Paesi poveri ma anche nelle periferie delle grandi e ricche città, si affianca la solidarietà, presentando così l’attività della Funima che opera anche in questa città. Invita quindi Marco e la signora Elena, responsabile del comedor “Raggio di Luce”, a salire sul palco, i quali ringraziano i presenti per tutto l’aiuto che vorranno dare a questi bambini. Segue l’emozionante filmato della Funima e la parola passa a Raul che dopo aver parlato della grande importanza della solidarietà passa il testimone a Giorgio il quale come sempre svolge la sua conferenza con la spiegazione dei segni dei tempi che si evidenziano giorno dopo giorno nel nostro agonizzante pianeta. “Ogni anello è un segno che il Cielo manifesta sulla terra che forma, unendosi agli altri anelli, l’intera catena che sostiene il diamante che è il Cristo e rappresenta il Suo ritorno glorioso sulla terra. La lettura dell’ultimo messaggio di ammonimento ai potenti della terra, ascoltato in un religioso silenzio, precede le domande degli Spiriti presenti che desiderano sapere, capire, conoscere la Verità della Vita, il valore dell’esistenza di un uomo. Risposte che soddisfanno, che colmano il vuoto creato in questi millenni di storia dove l’uomo appositamente è stato intrappolato nella rete dell’ignoranza, della non conoscenza per permettere a pochi uomini di sottomettere, di mantenere il potere sui popoli disponibili a entrare incoscientemente in questo grande gioco di dominio. Il Padre nostro recitato con devozione sotto le note suonate dal nostro amato Giorgio terminano questo nuovo incontro che rinnova l’appuntamento alla prossima primavera (in Italia autunno). Seguito dalle anime che desiderano abbracciarlo, chiedere consolazione o una grazia per i propri cari, Giorgio esce dal teatro salutando tutti i fratelli e salendo sul taxi che ci riporta a casa.
Terminiamo la giornata con Raul, Gabi, Georges, Erika e tutti gli altri nostri amici consumando insieme la cena e commentando le varie attività presenti e future. Il nostro caro fratello Luis Ayala, che in questi giorni ha ricevuto in dono il rubino, ci ha parlato della situazione attuale della nostra opera in Cile chiedendo a Giorgio di poter visitare ancora una volta il Suo Paese dove, lo stesso Giorgio, negli anni passati, ha parlato a milioni di persone attraverso le emittenti nazionali locali e le conferenze tenute nei teatri della capitale, Santiago del Cile. Un Paese che conosce l’opera attraverso due nostri cari fratelli Cesar Diaz e Francia Perez Lavin dai tempi di Eugenio Siragusa. Domenica pomeriggio andiamo all’arca dove per tutto il giorno i fratelli di Montevideo hanno tenuto aperto un mercatino con indumenti e varie altre cosine, con tanto di hamburgher e salsicce arrosto, in modo da poter raccogliere fondi per la Funima. A fine giornata ci viene comunicato che sono stati raccolti circa 3700 pesos. Un ottimo risultato e tanta voglia di fare sempre di più, perché la forza della solidarietà può fare i miracoli. E salvare una vita è il miracolo più grande.
Un caro abbraccio Sonia Alea
CRONACA BUENOS AIRES 09/11 GIUGNO 2007 - UN LAMPO
Lo splendore della Creazione. Lo spazio infinito. Gli universi di mondi e di stelle. I Soli, reggenti cristici, di sistemi planetari. La volta celeste. Gli innumerevoli pianeti. Gli esseri viventi creati in infinite forme, l’uomo scaturito dall’intelligenza che governa e crea il visibile e l’invisibile e che porta in se la Sua stessa potenzialità creativa, partorito dalla Sua Luce a Sua immagine e somiglianza. Ringrazio tutti i nostri fratelli di Buenos Aires e di Cordoba che ci hanno accompagnato in questo viaggio, in particolare Raul, Gabi, Juan Alberto, Liliana, la nostra carissima Carolina e sua sorella Flavia, Alejandra, Claudia, Alberto, Ines, Carmen, Edgardo, Jorje, Ada, Marta e non posso non avere un affettuosissimo pensiero per il nostro caro Ricardo che è volato in cielo lo scorso anno ma che abbiamo sentito con noi per tutto il viaggio e il mio pensiero e il mio cuore vola fino in Italia ad abbracciare i suoi meravigliosi figli Mariela, Diego, Mattias nostri fratelli nel cuore e nello spirito e la nostra carissima Betti. Con Devozione Montevideo (Uruguay) |
I CALICI VIVENTI DELLA NOSTRA TERRA
CRONACA VIAGGIO IN SICILIA
CRONACA AMERICA LATINA 15/19 MAGGIO 2007
“ORA QUESTA OPERA LA DOBBIAMO CUSTODIRE PRESERVARE, TENERE SALDA NELL’UNIONE...”
Occhi grandi, limpidi, puri, acqua cristallina, universi di Luce.
Occhi che esprimono protezione, fedeltà, devozione, amore infinito, disinteressato verso Colui che da sempre accompagna e sostiene fedelmente nella sua grande Opera.
Occhi di Donna e di Madre che salutano ancora una volta un’altra partenza, un’altro viaggio nella missione, al completo servizio della volontà del Cristo, dove le regole umane, le fondamentali esigenze personali sono completamente sopraffatte dalla disponibilità alla necessità della missione stessa.
Giorgio stringe Lorella in un eterno abbraccio d’Amore e abbraccia i suoi preziosi figli fisici e spirituali Giovanni, Davide, Aaron, Miriam, Matias... e poi Mara insostituibile pilastro spirituale della sua missione, Vera Donna di Fede, di devozione e di servizio all’Opera, ed Elisabetta costante sostegno d’amore e di consolazione nel cammino della Via Crucis. Giorgio abbraccia loro e tutte le sorelle e tutti i fratelli venuti per salutarci, la mia preziosa mamma, mio fratellino Matteo, la mia sorellina Silvia. Ci abbracciamo emozionati per questa partenza di missione che porta lontani dall’arca non solo Giorgio ma questa volta anche me e la nostra piccola Sonia Tabita che piange fino alla partenza dell’aereo per l’immediata nostalgia delle persone che tanto ama in particolare di Giovanni che nomina continuamente “Mi manca il suo sorriso!”... partiamo così dall’Italia e affrontiamo il lungo e faticoso viaggio che mi fa riflettere sull’immenso sacrificio che Giorgio ha affrontato in questi anni senza mai esprimerlo ... quasi sempre da solo, nelle strette poltrone degli aerei, accanto a persone di ogni tipo, con i piedi gonfi per l’impossibilità di allungare le gambe ... solo ... lontano dalla sua amata famiglia. Mi chiedo quanti di quelli che vorrebbero essere al suo posto se conoscessero l’immane sacrificio a cui andrebbero incontro continuerebbero a desiderarlo.
Credo nessuno.
Arriviamo all’aeroporto di Buenos Aires con una notizia tragica che ci sconvolge. La morte di un pentito di mafia in un tragico e non chiaro incidente stradale, Francesco Pattarino, un caro amico di Giorgio che aveva testimoniato di fronte ai giudici di Palermo contro Cosa Nostra, aiutando la magistratura a fare luce su indagini in corso e che proprio di recente era venuto a trovare Giorgio nella redazione di Antimafia. Un segnale che ci ha fatto riflettere ancora una volta sulla delicatezza della posizione in cui ci troviamo e sull’importanza di non sottovalutare mai niente.
Finalmente facciamo ingresso all’aeroporto di Montevideo. Tutti conoscono Giorgio. Un dipendente della dogana ci fa passare senza verificare i soliti controlli, poi ordina a qualcuno di prendere le nostre valigie e posizionarle sui carrelli. Un’altra dipendente si avvicina per chiedere quando sarà la prossima conferenza all’Ateneo e saluta Giorgio con grande devozione. Abbracciamo felici le nostre sorelle Erika e Alicia che sono venute a prenderci all’aeroporto.
L’aria è tersa, ricca di ossigeno. Il Padre Sole ci da il benvenuto, brillando alto nel cielo di un azzurro vivace che dipinge lo sfondo di questa Terra Sacra. Le innumerevoli piante dai colori che sfumano dal verde al rosso, dal marrone al giallo circondano le case e le strade. Respiriamo la verginità di questo piccolo organo, non ancora contaminato, della nostra Madre Terra.
Andiamo a casa dove possiamo salutare tutti gli altri carissimi fratelli che lavorano con Giorgio e che principalmente conosciamo solo per telefono o per skype... Anubis, Monica, Gonzalo, Sebastian, Soledad, Natalia, Ignazio e il bellissimo pupessigno Giorgio David “el pequeño hombre” della casa e poi la sera finalmente salutiamo anche il nostro carissimo Georges Almendras appena rientrato dal canale televisivo dove lavora. Canal 4 dal quale hanno mandato in onda di recente un servizio di riconoscimento per il suo grande lavoro di giornalista sul campo, dove, oltre alla intervista a Georges, hanno mandato in onda anche le immagini dei servizi da lui realizzati in situazioni di grave pericolo, nel mezzo di trattative e sparatorie tra delinquenti e forze dell’ordine.
La casa dove Giorgio vive insieme a Georges Almendras, Erika e il pupessigno è semplice ma bella, calda, pulita e confortevole. Le porte, il soffitto e parti della casa in legno rendono caldo e intimo l’ambiente, unitamente al camino della sala dove arde il fuoco alimentato dalla legna. In realtà, durante la settimana lavorativa, in questa casa ci vivono tutti i fratelli che lavorano a “Studio 3” e in “Un punto en el infinito”. Gli uffici si trovano in un ambiente situato nel giardino della casa, diviso in due stanze molto semplici ma continuamente attive. Quì l’organizzazione delle varie attività è perfetta. Ognuno dei nostri fratelli svolge il suo ruolo con grande serietà ed aristocrazia spirituale. C’è chi ha il compito di pulire, chi di seguire il bambino o i bambini, chi di cucinare, chi di lavorare a Studio 3, chi di lavorare nella redazione di “Un punto en el infinito”, chi di controllare le esigenze tecniche della casa, chi di seguire le attività di Giorgio. Ognuno di loro ha una famiglia che lascia per tutta la giornata fino alla sera, ogni giorno.
Pranziamo tutti insieme, mentre per la cena ognuno ritorna nella propria casa e noi stiamo insieme a Erika, Giorgio David, Georges e i suoi figli, la bellissima Denise che lavora qui nel pomeriggio e a volte anche Giovanni e Cristian, oltre che il “Chacho” (Ignazio) che è il custode della casa.
Anche Sonia Tabita si trova benissimo, ha fatto amicizia con tutti, in particolare con Denise, Soledad e Monica con le quali gioca sempre e principalmente con la bimba di Monica che viene a casa quasi ogni giorno, la dolcissima Antonella con la quale ormai ha instaurato una amicizia profonda. Una parla italiano, l’altra parla spagnolo e si capiscono e giocano insieme tutto il pomeriggio. I bambini hanno un linguaggio differente da quello degli adulti... parlano con il cuore non con le parole.
Una nuova giornata sta volgendo al termine. Spiriti animati dal desiderio di vedere un mondo migliore, di consegnare un mondo diverso nelle mani dei propri figli. Anime devote al Cristo, fratelli e amici fedeli di Giorgio, lo ascoltano. E’ una riunione operativa dei più stretti collaboratori dove si mettono a punto le varie attività prossime e dove si è parlato della mensa di “Caritas Sucias” che è stata chiusa per problemi tecnici e ora è stata riaperta con il nome di “Piccolo raggio di Luce” che continuerà con la sua attività di solidarietà verso tutti quei bambini che non hanno la fortuna che hanno avuto i nostri figli. Giorgio ci presenta. Sonia dice un timido ciao e ritorna a giocare con Denise, io esprimo il mio pensiero raccontando la mia esperienza sulla chiamata a questa ultima parte della missione. L’amore per Giorgio e per l’Opera viene trasmessa in quegli abbracci che ci salutano dandoci appuntamento all’indomani per l’incontro all’arca.
Un nuovo giorno ci saluta radioso. Arriva l’ora fissata per la riunione. Lasciamo la nostra casa con un taxi che ci porta verso l’arca e osservo ... dalla zona residenziale di Montevideo entriamo nelle zone povere... dalle ville con giardino passiamo alle piccole case adiacenti una all’altra, catapecchie, spesso con il tetto di latta, pericolanti, alcune senza vetri alle finestre. Non possono definirsi case. Bambini che si esibiscono nelle strade, davanti alle macchine, improvvisandosi saltinbanco per guadagnare qualche soldo... sono invasa da una profonda tristezza pensando che anche le sorelline di Sonia che abitano qui, vivono una condizione umana molto difficile, e spesso dormono in letti improvvisati e non hanno il minimo sufficiente per abitare in una vera dimora. Le lacrime mi rigano il volto ... questi bimbi, figli del Sole, ti trasmettono solo amore, serenità, gioia, nei loro volti si può leggere solo il desiderio di donare sorrisi, di giocare, di amare la vita... e sento
dentro il senso d’impotenza e la rabbia che ha potuto provare in tutti questi anni Giorgio vivendo le inaccettabili ingiustizie di questa società.
Arriviamo all’arca di Montevideo. Sabato prossimo Giorgio la inaugurerà e io e Sonia Tabita avremo l’onore di essere le madrine di questa inaugurazione. All’esterno, sopra l’ingresso, una bellissima insegna luminosa azzurra con le scritte gialle “Dal cielo alla terra”, “Un punto en el infinito”, lo stemma dell’aquila con le sette stelle e le indicazioni del sito internet. Molti fratelli fuori ci attendono per salutarci. Mi sento profondamente emozionata. L’arca è piena di persone. L’immagine del Consolatore, in alto, guarda la sala e tutti gli Spiriti di buona volontà, nostri fratelli in Cristo. Un caldo applauso ci accoglie, due bellissimi mazzi di fiori con un sublime pensiero mi scaldano il cuore e mi fanno sentire a casa. Georges Almendras apre l’incontro, presentandoci a tutti, e passando la parola a Giorgio. Presenti i rappresentanti delle altre arche dell’Uruguay: Maldonado, Colonia e Fray Bentos.
Anime ansiose di ascoltare il Verbo che si fa parola.
Vedo nei loro volti il segno della sofferenza, del sacrificio, dell’umiltà, della rinuncia e vedo quello della speranza divenuta certezza nel servizio all’opera del Maestro dei Maestri Gesù Cristo, la certezza di un nuovo mondo.
Quì, in questo luogo, in questi cuori, Lui è presente.
Giorgio loda e ringrazia tutti coloro che hanno ristrutturato l’arca che era stata presa in affitto in condizioni pietose, poi ci presenta.
Sonia, in braccio al suo papà, saluta al microfono “Ciao a tutti! Sono felice di essere qua!” e poi scappa via insieme alla sua amica Antonella nel “quinchito” (asilo) dell’arca, dove fa subito amicizia con gli altri bimbi tra cui le bellissime figlie di Gonzalo Alina, Anubis e la piccola Ambar di appena 4 mesi, e poi Fatima, Diego, Daniel, Ezequiel ... la lascio con loro e con Claudia la dolce moglie di Gonzalo e con Sandra, un’altra nostra cara sorella.
“La Vergine Maria ci chiede di diffondere il Suo messaggio” dice Giorgio e dopo aver letto il messaggio del 12 maggio, ricevuto durante la visione della Madre Celeste, continua sottolineando che Lei ha lasciato libero il braccio di Suo Figlio, che sempre si è parlato della fine dei tempi e che adesso quel tempo è arrivato. Per questo siamo chiamati tutti a dare la nostra completa disponibilità fino alla stessa vita per il Cristo. “Ora inizia l’ultima parte della mia missione. Noi, insieme, abbiamo realizzato un’opera molto importante per tutti i fratelli del Latino America, ora, questa opera, la dobbiamo custodire, preservare, tenere salda nell’unione e tutti qui rappresentate questa unione perchè fino all’ultimo momento ci saranno delle anime da risvegliare...” Giorgio continua parlando dei due testimoni e mi chiede di esprimere ciò che sento e penso... ringrazio tutti i nostri fratelli presenti da parte di tutti i fratelli italiani dicendogli che con il loro amore, con la loro devozione, con la loro passione spirituale ci hanno dato forza e sostegno per proseguire con sempre maggiore forza il cammino che ci vede uniti nello Spirito. “Le forze negative cercheranno sempre di più di strappare a Giorgio le anime a lui legate, per togliere forza alla missione ... nei momenti di aridità spirituale, di stanchezza, di difficoltà pensiamo a tutti i bambini nel mondo che soffrono, che non hanno voce per parlare e noi dobbiamo essere la loro voce, che non hanno forza per lottare e noi dobbiamo essere la loro forza ... pensiamo a loro e supereremo ogni difficoltà. Pensiamo sempre che mai abbiamo fatto abbastanza e che solo uniti potremo vincere. Mettiamo la stessa passione quando il cielo ci chiama ad un servizio umile come quando ci chiama al Suo fianco... ”.
Mi sento tanto emozionata. Giorgio si alza in piedi e così tutti noi... la musica ci unisce in un unico grande abbraccio ... le stigmate visibili ... il Padre Nostro in aramaico ascoltato in religioso e devoto silenzio ... il Padre Nostro in italiano recitato insieme... Sempre il Calice Vivente unisce ... accomuna ... lega gli Spiriti in un magico sentimento d’Amore ... questo è il potere della sua presenza...
Terminato il momento di preghiera, si lascia spazio alle domande. Una donna piange disperata per la scomparsa misteriosa di uno dei suoi figli, Giorgio le dice che ci occuperemo di questo caso e cerca di consolarla promettendogli una giustizia divina che ci sarà, mi dice che qui all’arca arrivano tante persone con situazioni drammatiche che chiedono aiuto. Questa è la realtà e l’aria che si respira in questo Paese. Seguono le domande dei vari fratelli che Giorgio soddisfa come sempre e al termine dandoci appuntamento a sabato prossimo ci lasciamo con tanti calorosi abbracci.
I giorni seguono come quando ci troviamo in Italia, attività operative, organizzazione delle varie arche... e le sanguinazioni dalle ferite della Passione ... presenti ... costanti ... purificatrici delle nostre iniquità. Oggi i chiamati sono stati segnati in fronte ... uno ad uno, accostandosi al segno vivente, hanno ricevuto la benedizione. Il Maestro Gesù Cristo li ha chiamati a se.
Con devozione profonda
Sonia Alea
Occhi che osservano, cuori che amano, mani che lavorano, che donano, che offrono … fedeltà, generosità, devozione, spirito di sacrificio, concretezza. Sono loro, i nostri amici, fratelli e collaboratori di Pordenone e provincia che hanno organizzato un nuovo incontro pubblico con Giorgio. La sala come tutte le volte precedenti è piena, 300 posti a sedere. Persone che avendo letto su internet la data di questo appuntamento è giunta dal Veneto, dalla Puglia, dalla Liguria, dalla Lombardia e perfino dall’Austria. Da una cittadina austriaca è arrivata infatti Brigitte, nostra luminosa sorella, conosciuta recentemente nell’ultimo viaggio di Giovanni e i ragazzi di Funima per un concerto di beneficenza. “Gli ultimi saranno i primi” ci ritorna alla mente, conoscendo questo bellissimo spirito. Giorgio inizia la sua conferenza dopo una breve presentazione del responsabile di questo gruppo operativo, il fedelissimo Domenico Santin. Anime attente, desiderose di bere parole di Verità in una società in cui tutto viene mascherato con un altro volto. I filmati scorrono seguendo il filo degli eventi che manifestano i segni dei tempi. Agli ultimi documenti sulla formazione delle magnifiche raffigurazioni dei cerchi nel grano e sulla presenza degli oggetti volanti, per noi identificati, in visita sul nostro pianeta, presentati come sempre in modo esemplare da Piergiorgio con il carisma spirituale che lo caratterizza, segue il filmato della struggente sanguinazione di Giorgio che davanti a numerose persone rivive la passione del Cristo Gesù sulla Croce, avvenuta il 6 gennaio scorso e presentata con grande devozione al grande pubblico televisivo messicano dal giornalista Jaime Maussan e ancora le immagini sacre delle lacrimazioni che ci toccano profondamente e scuotono ogni volta le nostre coscienze. Giorgio le commenta soffermandosi sulla domanda che ognuno deve porsi profondamente nel proprio cuore: Perché!? Perché!? La Luce del Sole si fa Verbo e il Verbo si fa parola nella voce di Colui che grida nel deserto di questo tempo. Il Cielo ammonisce e richiama i suoi figli al ravvedimento. Troppo gravi sono gli errori, i misfatti, i crimini. Il timore di Dio deve entrare nel cuore degli abitanti di questa casa di Dio che ancora una volta hanno disubbidito ai suoi comandamenti. “Ama il prossimo tuo come te stesso” era la chiave lasciataci dal più grande Uomo-Dio mai apparso sulla Terra, Gesù Cristo, il Messia. Lui che permettendo il sacrificio della Sua vita ha dato l’esempio più grande dell’Amore incondizionato di quell’Amore vero che rende libero lo Spirito dal peso della materia. Ora gli effetti si scateneranno sulle cause emesse e nessuno potrà impedirlo. Gli elementi della natura travolgeranno e annienteranno coloro che hanno rotto l’equilibrio di questa Cellula Madre. Solo l’Amore, e la Giustizia che è insita in esso, può rinstaurare tale equilibrio. L’Amore, elemento indispensabile della Vita, essenza dell’Intelligenza Suprema che regge i Mondi e le Stelle di tutti gli Universi creati. Il sacrificio del Figlio dell’Uomo … quel martello ancora batte forte su quei chiodi, lacerando le Sue Sacre carni… lo vediamo colpire con la violenza criminale che infierisce sui corpi innocenti dei bambini, mentre scorrono le immagini del video sulla pedofilia presentato dall’agguerrita Nicoletta Bressan che, chiamata da Giorgio al microfono, ci commenta gli obbiettivi e i risultati ottenuti dalla sua Associazione che denuncia la presenza di questi criminali perversi. “Ora basta!” esprime con forza e sdegno “è ora di finirla… a tutto c’è un limite, uniamoci e denunciamo queste situazioni intollerabili”. Gli occhi di quei bambini perforano la nostra anima… “Presto sarò nuovamente qui in Italia …” tuona Giorgio “vedrete cosa faccio succedere… i volti di questi assassini avranno paura di uscire per le strade!” e vediamo in Lui quella sete di Giustizia che scatena la rabbia e l’impotenza di poter agire subito, di poter ottenere il risultato immediato, ma anche quella certezza che è questione ancora di poco tempo. Molto poco! Passa la parola a Mara, responsabile della sede centrale di Funima in Italia, che contrappone alle azioni contro la Vita, quelle a favore della Vita esponendo i grandi risultati ottenuti nell’ultimo anno e mezzo di lavoro, grazie alla coordinazione di Giovanni Bongiovanni e all’instancabile lavoro dei volontari: La realizzazione nelle varie mense andine di 3 pozzi di acqua potabile, la costruzione di un nuovo centro che sarà adibito anche a casa di accoglienza, la realizzazione di una linea elettrica che fornirà energia elettrica dal villaggio di Chancanì alla mensa di Santa Lucia distante 2 Km e ai villaggi più vicini, l’invio di un container alimentare … oltre ad un bilancio di entrate a favore delle mense che potrete vedere sul sito (www.funimainternational.org). I messaggi del Cielo risuonano nella sala dove il Verbo esprime i concetti che dal Padre giungono fino a noi suoi piccoli figli. La Verità si manifesta sempre in maniera semplice e disadorna. I frutti di chi la esprime parlano, frutti manifesti nel tempo, costanti, continui. Chi vuole intendere intenda. La gente saluta Giorgio con caloroso affetto ringraziandolo per le perle che ancora una volta ha trasmesso loro. Il giorno seguente, l’incontro è previsto a casa di Walter e Mara, grandi spiriti francescani, discepoli del Maestro Gesù che accolgono Giorgio, e tutti noi arrivati con lui, ai piedi delle montagne che ci fanno sentire così tanto piccoli rispetto alla natura che mostra la Sua magnificenza e la Sua potenza. Tutte le donne hanno preparato qualcosa per il pranzo che consumiamo all’esterno della casa in una bellissima e calda giornata di primavera. Il momento più profondo lo viviamo quando Giorgio, tolti i guanti bianchi, benedice con i segni sacri impressi nelle sue mani il pane e il vino. Il Sole diviene carne e sangue. Il pane e il vino offerto ad ognuno di noi dalle nostre sorelle Mara e Mara, due omonime sorelle, umili ancelle del Cristo Gesù, sublima i nostri spiriti in cammino, donandoci forza e Celeste Grazia. Il pomeriggio prosegue con la gioia di stare insieme. Il Calice Vivente unisce le anime infondendo coraggio, fede, forza, certezza, consolazione, determinazione. Le domande vengono colmate da risposte esaustive sui più vari argomenti. E così giunge anche il momento di salutarci. Il caldo abbraccio che ci scambiamo rivela l’amore che ci unisce, quello di sentirci fratelli nel servizio all’amore più grande quello del Cristo. Uniti sempre, al lavoro nella Sua Vigna.
Ringraziamo con tutto il cuore tutti, tutti i fratelli, amici e collaboratori di Pordenone per la loro devota, luminosa e delicata ospitalità. Grazie.
Con profondo affetto. Sonia Alea
ALTRI CRISTI IN CROCE SUL GOLGOTA DI QUESTO TEMPO