Video:
https://www.youtube.com/watch?v=2jIW4UMLoFQ&feature=youtu.be
Dopo il maltempo si fa la conta dei danni, ma la statua è rimasta in piedi
Per alcuni si è trattato di un vero e proprio miracolo, per altri, invece, è semplicemente una notizia. Comunque la si pensi, la tromba d’aria che ha sconquassato Policoro e tutto il Metapontino non ha scalfito la statua della Madonna che è posizionata nei terreni dell’Opera don Grossi al lido di Policoro. Nonostante intorno alcuni alberi siano stati sradicati dalla burrasca la statua è rimasta lì, intatta, in mezzo ai rami caduti e a tutto quello che la furia della tromba d’aria ha portato con sé. Per i più credenti il fatto che la Madonnina sia rimasta intatta, è un vero e proprio segno di speranza, come se la Madonna avesse avuto buon gioco della natura che si sta ripercuotendo contro l’uomo. La notizia ha fatto il giro del web, tanto che la Madonnina è stata oggetto di un fitto “pellegrinaggio”.
Piero Miolla
15 Novembre 2019
Morto Mons. Capovilla: vide un “essere alieno” con Giovanni XXIII
Astronomi vaticani confermano l’esistenza dei Riv (“Res Inesplicata Volantes”). Il Gesuita Padre Reyna: «Da due degli Osservatori molte volte ho seguito le evoluzioni degli Ufo»
Cordoglio nella Chiesa per la morte avvenuta a Bergamo del Cardinale Loris Francesco Capovilla, già segretario particolare di Angelo Roncalli, quando era patriarca di Venezia, poi divenuto Papa con il nome di Giovanni XXIII. Loris Capovilla era il più anziano vescovo d’Italia ed era stato ordinato Cardinale da Papa Francesco nel febbraio del 2014. Aveva compiuto i cento anni nell’ottobre dello scorso anno e aveva scelto di festeggiarli a Sotto il Monte (BG) – paese natale di Roncalli – insieme ai tanti profughi ospitati in un Istituto di suore. Dopo la morte di Giovanni XXIII era diventato nel 1967 vescovo di Chieti, in seguito passò a Loreto e nel 1988, dopo aver dato le dimissioni, si ritirò a Sotto il Monte. Il primo incontro con Roncalli risale al 1950 quando il futuro Papa era nunzio a Parigi, e come Patriarca di Venezia lo volle al suo fianco quale segretario. Divenuto Papa, Roncalli confermò Capovilla in questo delicato incarico. Per dieci anni, dal 15 marzo del 1953 al 3 giugno del 1963, quando Giovanni XXIII morì, Capovilla ha custodito la memoria e rivelato il pensiero e le opere del “Papa buono”, che fu beatificato da San Giovanni Paolo II il 3 settembre del 2000 e canonizzato da Papa Francesco il 27 aprile del 2014.
Martedì, 01 Ottobre 2019
Davi Kopenawa - Foto: Survival.it
“Noi, popoli del pianeta, dobbiamo proteggere il nostro patrimonio culturale, così come Omame [il Creatore] ci ha insegnato per vivere bene, per prenderci cura della nostra terra affinché le future generazioni possano continuare a usarla”. È questo, da sempre, il credo dello sciamano yanomami Davi Kopenawa, soprannominato il “Dalai Lama della foresta” e insignito la scorsa settimana del Right Livelihood Award 2019, il “Nobel alternativo” che dal 1980 mira a sostenere gli sforzi compiuti dalle persone che lottano per la pace, la sostenibilità e per un’economia più giusta. “Persone coraggiose che risolvono problematiche mondiali”, come hanno dichiarato gli stessi organizzatori annunciando tra i vincitori anche Aminatou Haidar, Guo Jianmei e Greta Thunberg che saranno tutti premiati di fronte al parlamento svedese alla vigilia dell’assegnazione del Nobel per la pace. In realtà quello di Davi è il secondo Right Livelihood, il primo lo ha ritirato nel 1989, quando Survival International, il movimento mondiale per i popoli indigeni, gli chiese di venire in Europa per ritirare quello vinto quell’anno proprio da Survival. Davi, già negli anni ’80 aveva iniziato con l’organizzazione indigena Hutukara una lunga militanza spesa per la tutela ambientale e la difesa dei popoli indigeni che lo ha portato a guidare una quarantennale campagna condotta dagli Yanomami per proteggere la propria terra ancestrale, nella foresta amazzonica brasiliana.