Giorno: Febbraio 3, 2012

PROFEZIE ED ELISIR DI LUNGA VITA: IL GRANDE INGANNO DEL FUTURO?

037200DAL CIELO ALLA TERRA                 

HO SCRITTO IL 3 FEBBRAIO 2012:

LA FONTE DALLA QUALE RICEVO I MESSAGGI E LE PREVISIONI È CRISTALLINA E DIVINA. IL CREDERE O NON CREDERE NON CAMBIA IL CORSO DEGLI EVENTI.
SOLO POSSO RINGRAZIARE CON TUTTO IL MIO CUORE I MIEI FRATELLI EXTRATERRESTRI CHE MI ONORO DI SERVIRE DA 35 ANNI.
LEGGETE, MEDITATE E DEDUCETE LO STUDIO RICERCA ELABORATO DALLO STUDIOSO E AMICO PIER GIORGIO CARIA.
 

 IN FEDE
G.B.


PROFEZIE ED ELISIR DI LUNGA VITA: IL GRANDE INGANNO DEL FUTURO?
di P.G. Caria – 2 febbraio 2012

E’ da molto tempo che mistici e veggenti ci fanno predizioni sul futuro del mondo, anticipando eventi che marcheranno in modo indelebile la storia dell’umanità. Un tema che, in questo drammatico momento della storia, risulta ancora più importante, dati i gravissimi rischi autodistruttivi che stiamo correndo sul piano ambientale ma anche umano, a causa della terribile crisi economica mondiale e delle guerre già in atto che, a causa della crisi economica e delle risorse,  potrebbero sfociare in un conflitto mondiale combattuto anche con armi nucleari.

LA RESISTENZA – UNITI PER LA VITA

Di Omar CristaldoL’Associazione Culturale dal Cielo alla Terra anche quest’anno da il via al suo programma di diffusione del messaggio all’interno del paese. Così mercoledì 1 Febbraio 2012 Omar Cristaldo ha raggiunto la città di Concepcion che si trova a 460km al nord di Asuncion per intervenire in alcuni programmi radio e tv. Giovedì salgo sull’autobus delle 05:45 e mi reco a radio Concepcion dove il giornalista e presentatore Sebastián Olazar, che trasmette il suo programma “Enfoques” dalle 05:00 alle 07:00, mi ha ricevuto. Dopo una presentazione è iniziata un’interessante intervista di circa 40 minuti. Al termine dell’intervista, mentre mi dirigevo al prossimo incontro ho scorto in cielo l’arcobaleno, un segno positivo per me. Un incoraggiamento a continuare nella diffusione del messaggio di nostro Signore Gesù-Cristo. Poi è stata la volta di TVC, televisone che trasmette via cavo Canale 40, dove mi aspettava Luis Maria Flecha, giornalista e conduttore del programma “Cotidiano”, per condividere un’altra intervista di 40 minuti. Dopo il saluto, la presentazione e la spiegazione della mia visita alla città di Concepcìon, si è dato inizio ad un incontro interessante visto che il Signor Luis Marìa è uno studioso della Bibbia e di temi spirituali. La nostra intervista

GLI ESSERI DI LUCE LO AVEVANO PREANNUNCIATO

DAL CIELO ALLA TERRA                 

HO SCRITTO IL 3 FEBBRAIO 2012:

IERI, APPENA IERI, GLI EXTRATTERRESTRI MI AVEVANO PREANNUNCIATO UNA PROBABILE GUERRA.
OGGI, DOPO 24 ORE, ECCO LA NOTIZIA.

G.B.                     

Sant’Elpidio a Mare (Italia)
3 febbraio 2012

ISRAELE ATTACCHERÀ L’IRAN IN PRIMAVERA
Il Pentagono si prepara alla reazione di Teheran

La tesi del Washington Post che ha raccolto una previsione del ministro della Difesa Usa Leon Panetta (Reuters)
WASHINGTON (USA) – Gli Usa temono che Israele possa attaccare i siti nucleari iraniani in «aprile, maggio o giugno», prima che i mullah trasferiscano il materiale sensibile in bunker più protetti e fuori della portata delle bombe speciali israeliane. La previsione è del segretario alla Difesa americano Leon Panetta ed è stata raccolta da David Ignatius, famoso giornalista del «Washington Post», che era in viaggio con il rappresentante Usa.
L’ATTACCO – L’aviazione di Gerusalemme pensa di poter colpire i bersagli con operazioni «limitate» a 4 o 5 giorni che possono creare danni sufficienti per ritardare il programma atomico. O almeno è ciò che sperano. Poi è prevedibile un intervento dell’Onu che impone un cessate il fuoco. Ignatius aggiunge che l’annullamento delle manovre congiunte Israele/Usa previste per la primavera è da imputare ad una richiesta di Gerusalemme che avrebbe comunicato problemi nel mettere a disposizione le proprie forze. E i «problemi» altro non sarebbero che un possibile impegno militare in Iran. Tanto a Washington che nello stato ebraico i generali hanno esaminato le possibili ritorsioni da parte dell’Iran in caso di un attacco. Dal blocco di Hormuz ad attentati: per questo e per evitare «malintesi» gli Stati Uniti hanno moltiplicato i segnali verso Teheran per separare la propria posizione da quella dell’alleato israeliano. Ma, come sottolinea lo stesso Ignatius, non è facile per il Pentagono stare fuori. Se le città israeliane dovessero essere colpite è difficile che gli Usa rimangano a guardare. Ed è anche possibile che i pasdaran possano coinvolgere nella loro risposta le navi o le basi statunitensi nel Golfo.