Giorno: Febbraio 18, 2016

Come si fa ad amare il prossimo quando non ami te stesso?

Riceviamo da Giovanna
Caro Giorgio,
grazie per ciò che fai e per la forza che trasmetti quando racconti la tua esperienza.
Sto attraversando un momento di enorme smarrimento e di vuoto interiore che non riesco a colmare in nessun modo, ma l’ascoltare le tue parole mi dona conforto e serenità.
Non sto qui a raccontare la mia vita, anche perché sono consapevole che al mondo ci sono tante ingiustizie e sofferenze  che a confronto le mie sono un granello di sabbia…
“Ama il prossimo come te stesso”,   ma come si fa ad amare il prossimo quando non ami te stesso?
Ti chiedo, se puoi e soprattutto se vuoi,  di includermi nelle tue preghiere, affinché le delusioni e le prove che debbo affrontare quotidianamente non mi allontanino da Dio.
Con immenso affetto
Giovanna

RISPOSTA

Carissima Giovanna Giorgio ha letto la tua mail e ti abbraccia fraternamente con l’amore del Cristo.
Per amarti devi prendere consapevolezza della tua identità spirituale,  che è eterna.

Giorno del giudizio e salvezza delle anime

Riceviamo da Stefano  

Buona giornata dottor Bongiovanni, ultimamente ho rivisto con interesse tramite you tube, tutte le conferenze a cui ha lei ha partecipato. Credo di aver compreso il suo messaggio ma mi rimane un dubbio che le chiedo gentilmente di dissipare.  Premesso che i tempi sono maturi per il ritorno di Gesù Cristo che verrà a giudicarci.  Quando arriverà il momento del giudizio, che ne sarà dei 7 miliardi di persone che abitano il pianeta ? Moriremo tutti ed una piccola parte dell’umanità’, circa 5/10 milioni giudicati giusti andranno in paradiso, mentre  per gli altri si apriranno le porte del purgatorio e dell’inferno? Oppure i giusti non moriranno e potranno continuare a vivere sul pianeta in qualche modo rinnovato? Le sarei grato se mi potesse rispondere in maniera che io possa definitivamente comprendere questo aspetto che mi è rimasto oscuro. La ringrazio anticipatamente nel caso trovasse il tempo e la voglia di rispondermi .

Cordiali saluti.  Stefano

RISPOSTA

Caro Stefano,  premesso che la morte è come un cambio d’abito, perchè lo spirito è eterno e si reincarnerà in un nuovo corpo.  Vorrei ricordarti che ogni giorno muoiono migliaia di bambini per fame, guerre e malattie e che la maggioranza degli uomini si sono abituati a questa situazione restando indifferenti e coltivando solo il proprio orticello.

Il Pianeta Terra è destinato a fare il balzo evolutivo verso la quarta dimensione (Paradiso Terrestre) quindi Gesù Cristo, in quanto Essere Patronimico del nostro sistema Solare,  avrà l’autorità di decidere quali anime si sono evolute e di conseguenza saranno  meritevoli di continuare la scuola della vita sul Pianeta Terra,  in una società pacifica.

Il numero 40 nei Vangeli, Adonay, Jehovah e Yahweh

Il 18 febbraio 2016 Cecilia ci scrive:
Ciao Giorgio, volevo chiederti,
ho notato che nei vangeli ricorre il numero 40: la presentazione dei primogeniti al Signore e la purificazione delle madri avveniva dopo 40 giorni, Gesù trascorre 40 giorni digiunando nel deserto, dalla risurrezione passa 40 giorni con i discepoli e gli apostoli prima di ascendere al cielo, e pure il mercoledì delle ceneri è 40 giorni prima della pasqua di resurrezione.
Qual’è il significato di questo numero?
Poi volevo pure chiederti: se il Padre di Gesù Cristo è Adonay,  perchè nell’antico testamento troviamo Jehovah o Yahweh?
Grazie infinite, spero di avere la benedizione di vederti presto,
con amore, Cecilia
 
RISPOSTA
Cara Cecilia il numero 4 è il numero della materia perchè  quattro sono le dimensioni fisiche  di cui  l’uomo è capostipite : minerale, vegetale, animale, umana.
La quarta dimensione è quella dell’uomo cosciente dell’identità spirituale che domina sulla materia, l’uomo-angelo.
Il dieci è il numero simbolico del perfezionamento terreno. della completezza.
Il  numero 40 è dieci volte il numero 4. Un ciclo di presa di coscienza e dominio della materia, per far emergere la parte spirituale dell’uomo.
40 sono i giorni di fortificazione di Gesù nel corpo materiale prima di iniziare la predicazione.
 40 i giorni di “penitenza corporale” volta al rafforzamento spirituale per comprendere il significato della Pasqua e intraprendere il cammino del Cristo.