Giorno: Marzo 29, 2018

IL MESSAGGIO DELLA DOMENICA DELLE PALME

Don FrancoDi Don Franco Monterubbianesi

Come in quel giorno il Signore trionfò con i poveri.
Ciò è per noi promessa e speranza che il Regno di Dio si realizzerà alla fine dei tempi sulla Terra. L’Apocalisse promette mille anni di pace.

Questa lettera agli Amici tutti vale come messaggio per l’impegno di tutti, anche degli amici politici, nella loro buona volontà di aiutarci a portare avanti la progettualità comune.

Nella sua ampiezza, che parte dalla Mistica, per estendersi poi a Roma, e infine alla regione Lazio. Secondo lo spirito e le azioni che stiamo intravvedendo, risolutive anche della crisi della politica, di una sinistra che va rigenerata nei suoi fondamenti anche attraverso la nostra azione nel territorio

PREPARANDO LA SANTA PASQUA DELL’ANNO DOMINI 2018 (1ª PARTE)

cristocoronaDAL CIELO ALLA TERRA

LEGGETE QUESTA CRONACA DEL MIO AMICO E FRATELLO FABIO MAGGIORE. È MOLTO INTERESSANTE E POTREBBE SERVIRE A TUTTI NOI PER UNA PREPARAZIONE ALLA SANTA PASQUA CHE STA PER APPROSSIMARSI.
IN FEDE
G. B.

Las Parejas-Argentina
29 marzo 2018

 

LOGICA, DISCERNIMENTO E FEDE: LA MATEMATICA DIVINA UNIVERSALE

Chi crede in una causa può vincere il mondo

25-03-18 – Mendrisio – civiltà oltre la Terra
Di Fabio Major

Prima parte

eugenioIn una data particolare, in cui ha inizio il centenario della nascita del grande Eugenio Nunzio Siragusa, viene organizzato dai gruppi di Varese e del canton Ticino (Svizzera), una conferenza dal titolo Civiltà oltre la terra – Gesù Cristo e la scienza dello spirito – avente come relatori due figli spirituali di Eugenio di grandissimo spessore, lo stigmatizzato Giorgio Bongiovanni ed il ricercatore divulgatore Pier Giorgio Caria, assieme al noto contattato Antonio Urzi, testimone da tempo immemorabile della realtà Extra Terrestre.

L’opera di Eugenio è stato una vera novità per la nostra umanità. È stato il primo a presentarci un Cristo Cosmico e la natura messianica degli ET.

Eugenio ha iniziato tantissime persone, ma purtroppo la maggior parte non ha proseguito nel cammino. Ci troviamo nel tempo in cui il Divino sta riversando all’umanità una quantità incredibile di conoscenza, ma venirne al contatto non è facile, è una immensa grazia. È davvero una immensa grazia conoscere la realtà “dal Cielo alla Terra” di Eugenio prima e Giorgio Bongiovanni dopo, assieme a tutti i fratelli che la portano avanti. E purtroppo se incontrare questa scuola nel proprio cammino è difficile, è ancora più difficile rimanerci, in quanto per via delle debolezze umane molti chiamati mollano e tornano alla loro vita materiale.

In questo momento l’umanità non è contattata solo dagli ET esseri di luce, ma dagli dèi, dai creatori, dai protagonisti delle scritture che sono sempre gli stessi, genii solari che vivono in comunione con lo Spirito Santo Poimandres!

Ad aprire il convegno il saluto degli organizzatori Marco Procopio e Giona Pellegrini, che lasciano presto la parola a Giovanni Bongiovanni, il quale introduce l’opera sociale portata avanti da Funima International, in aiuto di bambini disagiati in Sud America ed in Italia.

La parola passa a Pier Giorgio Caria, che dopo un breve tributo al compianto Eugenio Siragusa, che ha lasciato questa vita terrena il 27/08/2006, si collega con Giorgio Bongiovanni in video collegamento, in quanto la salute di Giorgio non gli permette di essere fisicamente presente, visto anche l’imminente viaggio che lo porterà nelle terre del Sud America.

Giorgio prende la parola, e se dapprima aveva intenzione di dare solo un saluto, finisce col fare un lungo intervento di circa 2 ore, cosa che ha rincuorato non poco le persone che erano accorse speranzose di ascoltare il suo messaggio, direttamente dalla sua voce. Ed è così che Giorgio comincia dal racconto di un’esperienza della sua vita, risalente a quando aveva circa 4 anni d’età. Sua mamma lo accompagnò da una signora veggente, che lui definisce avente un qualche dono, o “illuminata”, che abitava a Floridia, suo paese natio.

Questa signora conduceva una vita modesta e riceveva doni in natura dalle persone che andavano a trovarla e poiché raccomandava a tutti di andare a messa, era ben vista anche dalla parrocchia locale.

Giorgio racconta che sua mamma lo accompagnò dalla veggente per assicurarsi che, come da tradizione dell’epoca, il suo bambino non avesse bisogno di qualche tipo di preghiera speciale per protezione, visto che sin da tenerissima età aveva notato che vedeva strane cose ed aveva esperienze particolari.

Quando arrivò nella umile casa della signora, questa offrì un santino del viso di Cristo con la Corona di spine. La signora fece un segno della croce sulla fronte di Giorgio e subito la mamma si rese conto che il santino che aveva in mano cominciava a lacrimare dagli occhi.

A quel punto sua mamma s’inginocchiò e la signora gridò al miracolo, chiamando l’attenzione di tutte le altre persone che erano nella sala accanto in attesa di parlare con la veggente.

La signora interpretò il segno come proveniente da Cristo stesso, una benedizione secondo cui il bambino sarebbe venuto al mondo per aiutare gli uomini a salvarsi.

“Io ero un predestinato. Mia mamma l’ha capito fin da subito ed ancora oggi collega la mia stimmatizzazione al santino che lagrimò.

Se al contrario non fossi stato chiamato a Fatima per questa missione, per cui ho vissuto e lavorato negli ultimi 30 anni, probabilmente avrei continuato a fare l’imprenditore calzaturiero, in quanto avevo un’azienda di successo e con grandi prospettive considerando che erano gli anni ‘80 e c’era il boom delle calzature delle Marche.

Ma io ho avuto una chiamata dell’essere più straordinario dell’universo, la Madre Santissima, quindi credo che qualunque uomo al mondo avrebbe fatto la mia stessa scelta, lasciare tutto e seguire questa missione.

Ho lasciato tutto e quello che ho raccolto l’ho sempre speso tutto per questa missione. La condizione per incontrare Gesù, toccare la sua veste e baciarlo è di lasciare tutto. Quando l’ho incontrato mi ha dato 3 baci, due sulle guance e uno sulle labbra. Perché lui era così anticonformista che faceva letteralmente così. Ha baciato sulle labbra persino Giuda la notte in cui è stato tradito e consegnato alle guardie. Oggi si commemorano le palme e quella stessa folla che l’ha accolto e osannato, dopo 5 giorni ha gridato “crocifiggilo”. Erano le stesse persone. E Gesù mi ha raccontato che molte persone che hanno gridato crocifiggilo erano state guarite e salvate da lui da morte certa. Io chiamo questo tipo di persone “canaglie”.

Sono 30 anni che vivo questo fenomeno e per me questi segni sono la prova che quello che vi dico è vero, anche se capisco che può essere difficile credermi.