Giorno: Ottobre 24, 2018

UN VANGELO SOTTO SCORTA

Flaciovange1Di Flavio Ciucani

Negli ultimi due secoli ci sono stati molti tentativi di offuscare e addirittura di neutralizzare la figura storica di Gesù. Di conseguenza l’attacco andava a colpire anche i Vangeli: la redazione di questi, infatti, veniva considerata essere effettuata molto lontana dai fatti narrati; essi sarebbero stati composti quando oramai il proselitismo era molto avanzato e necessitava di essere accreditato da prove scritte. Mentre però alcuni studiosi e critici raccontavano il mito di Gesù e le false credenziali dei Vangeli, altri professionisti dei vari settori facevano scoperte archeologiche, paleontologiche, recuperavano manoscritti, papiri e altro materiale che parlavano diversamente: Gesù era realmente vissuto e i testi evangelici ne riportavano le azioni,le idee e le parole.

UN VANGELO SOTTO SCORTA

vangelo

DAL CIELO ALLA TERRA

HO SCRITTO IL 27 OTTOBRE 2018:

IL MIO AMICO E RABBI, FLAVIO CIUCANI, HA SCRITTO SAGGIAMENTE.
LEGGETE, MEDITATE E DEDUCETE.
IN FEDE
G.B.

Sant’Elpidio a Mare (Italia)
27 ottobre 2018

UN VANGELO SOTTO SCORTA
Di Flavio Ciucani

Negli ultimi due secoli ci sono stati molti tentativi di offuscare e addirittura di neutralizzare la figura storica di Gesù. Di conseguenza l’attacco andava a colpire anche i Vangeli: la redazione di questi, infatti, veniva considerata essere effettuata molto lontana dai fatti narrati; essi sarebbero stati composti quando oramai il proselitismo era molto avanzato e necessitava di essere accreditato da prove scritte. Mentre però alcuni studiosi e critici raccontavano il mito di Gesù e le false credenziali dei Vangeli, altri professionisti dei vari settori facevano scoperte archeologiche, paleontologiche, recuperavano manoscritti, papiri e altro materiale che parlavano diversamente: Gesù era realmente vissuto e i testi evangelici ne riportavano le azioni,le idee e le parole.

Un esempio tra tanti, e non il più importante. Sappiamo dalla storiografia che già alla fine del primo secolo erano in circolazione i quattro vangeli e che se ne parlava con precisa cognizione di causa sui tempi di composizione e sugli autori. Ireneo era vescovo di Lione e morì martire; egli era stato discepolo di Policarpo (morto martire nel 155) e Papia (anch’egli martirizzato nel 160), rispettivamente vescovo di Smirne e di Ierapoli, i quali a loro volta erano stati discepoli di Giovanni evangelista. Ireneo lascia numerosi scritti composti tra il 150 e il 202 (anno della sua morte); egli asserisce che Matteo scrisse il suo Vangelo mentre Pietro e Paolo erano a Roma a predicare, quindi prima del 64, anno dell’incendio di Nerone e il successivo martirio dei due apostoli; che Marco seguiva Pietro come interprete e scrisse il Vangelo secondo quanto Pietro predicava; che Luca era seguace e medico di Paolo e il suo vangelo ricalca la predicazione dell’Apostolo dei gentili; che Giovanni divulga il suo Vangelo mentre dimorava a Efeso (la tradizione addirittura dice che, oramai vecchio, lo abbia dettato a Papia) e morirà sotto Traiano, che governò dal 98 al 117. Se si mettono in comparazione le date sopra riportate, i Vangeli sono stati scritti tra il 60 e il 110 circa, e sono trascorsi dai trenta e agli ottanta anni dalla morte di Gesù; troppo poco tempo è passato per creare un mito così complesso sulla vita, le opere e le idee di un uomo.

L’AMORE PIÙ GRANDE DI TUTTI GLI AMORI

Luca Grossi22 200Di Sandra De Marco

L’amore è un continuo divenire, una follia che rompe ogni schema, formalità, ogni regola. Un caleidoscopio di colori in continuo movimento, un percorso tumultuoso di sfide passionali, iniziative, vittorie e sconfitte, morti e rinascite, che arricchisce, mai ci completa. L’espressione dell’amore sarà sempre disadorno: chiunque voglia incasellarlo in un santuario, un credo, in una nicchia di certezze per rispondere al bisogno di equilibrio e stabilità non conoscerà mai la Sua grandezza, né l’Onnipotenza. Schemi, ritualità e abitudini sono trappole mentali mortali, circoli viziosi che alimentano i compromessi, i pregiudizi e incatenano il coraggio, l’audacia, la forza di combattere malgrado tutto. L’amore mai si adegua, non si adagia né si arrende. L’amore è giovane, è speranza, è lotta, è rivoluzione: va controcorrente, sempre, è una forza prorompente che trova espressioni umanamente illogiche senza bisogno del nostro consenso. Perché Dio sarà sempre oltre, sempre diverso e possiamo dire di averLo incontrato veramente ogni qualvolta, con il cuore aperto, ci imbattiamo in un atto d’amore e di giustizia che non smette un solo istante di emozionare e di sorprendere. E cosa può spingere ancora una volta il nostro amico e fratello Giorgio a condividere l’ennesima lezione spirituale? L’amore appunto, forse l’amore più grande di tutti gli amori.