LE GIUSTE PAROLE DI PAPA FRANCESCO
DAL CIELO ALLA TERRA
HO SCRITTO L’12 MARZO 2020:
CONDIVIDIAMO E RIPRENDIAMO INTEGRALMENTE LE PAROLE DI PAPA FRANCESCO. CI PERMETTIAMO DI AGGIUNGERE CHE LA NATURA E DIO NON DEVONO ESSERE SFIDATE DALL’UOMO CHE HA PERSO ORAMAI IL CAMMINO DELLA VERITÀ.
IL PAPA COMUNQUE HA SPERANZA NEI GIOVANI E NEI GIUSTI.
NOI CONDIVIDIAMO.
IN FEDE
G.B.
PIANETA TERRA
12 Marzo 2020
Così i megalomani della finanza soffocano il mondo
Sfruttamento incondizionato del pianeta, inquinamento e degrado, disparità sociali sono alcune delle tematiche affrontate da Papa Francesco nel libro “La dittatura dell’economia” (Edizioni Gruppo Abele e con prefazione di Luigi Ciotti) in uscita il prossimo 18 marzo e pubblicato dal “Fatto Quotidiano” lo scorso 10 marzo.
“L’intervento dell’essere umano sulla natura si è sempre verificato, ma per molto tempo ha avuto la caratteristica di accompagnare, di assecondare le possibilità offerte dalle cose stesse. “Si trattava di ricevere quello che la realtà naturale da sé permette, come tendendo la mano. Viceversa, ora ciò che interessa è estrarre tutto quanto è possibile dalle cose attraverso l’imposizione della mano umana, che tende a ignorare o a dimenticare la realtà stessa di ciò che ha dinanzi. Per questo l’essere umano e le cose hanno cessato di darsi amichevolmente la mano, diventando invece dei contendenti. Da qui si passa facilmente all’idea di una crescita infinita o illimitata, che ha tanto entusiasmato gli economisti, i teorici della finanza e della tecnologia. Ciò suppone la menzogna circa la disponibilità infinita dei beni del pianeta, che conduce a “spremerlo” fino al limite e oltre il limite. Si tratta del falso presupposto che “esiste una quantità illimitata di energia e di mezzi utilizzabili, che la loro immediata rigenerazione è possibile e che gli effetti negativi delle manipolazioni della natura possono essere facilmente assorbiti”.
Un dare e avere tra la natura e l’uomo che negli anni è venuto sempre meno, dice Papa Francesco, creando un disquilibrio tra gli stessi passando da comprimari a contendenti. Succede dunque che, in una società dominata dagli interessi prevalga la necessità di imporre la propria supremazia. “È diventato contro-culturale scegliere uno stile di vita con obiettivi che almeno in parte possano essere indipendenti dalla tecnica, dai suoi costi e dal suo potere globalizzante e massificante. Di fatto la tecnica ha una tendenza a far sì che nulla rimanga fuori dalla sua ferrea logica, e “l’uomo che ne è il protagonista sa che, in ultima analisi, non si tratta né di utilità, né di benessere, ma di dominio; dominio nel senso estremo della parola”. Si riducono così la capacità di decisione, la libertà più autentica e lo spazio per la creatività alternativa degli individui.” “L’economia assume ogni sviluppo tecnologico in funzione del profitto, senza prestare attenzione a eventuali conseguenze negative per l’essere umano. La finanza soffoca l’economia reale. Non si è imparata la lezione della crisi finanziaria mondiale e con molta lentezza si impara quella del deterioramento ambientale.”
Permane, dice sempre Papa Francesco, una condizione di disparità sociale assoluta dove coesistono purtroppo differenze inaccettabili. “Coloro che non lo affermano con le parole lo sostengono con i fatti, quando non sembrano preoccuparsi per un giusto livello della produzione, una migliore distribuzione della ricchezza, una cura responsabile dell’ambiente o i diritti delle generazioni future. Con il loro comportamento affermano che l’obiettivo della massimizzazione dei profitti è sufficiente. Il mercato da solo però non garantisce lo sviluppo umano integrale e l’inclusione sociale. Nel frattempo, abbiamo una “sorta di supersviluppo dissipatore e consumistico che contrasta in modo inaccettabile con perduranti situazioni di miseria disumanizzante”, mentre non si mettono a punto con sufficiente celerità istituzioni economiche e programmi sociali che permettano ai più poveri di accedere in modo regolare alle risorse di base.”
Dobbiamo concentrare maggiormente le nostre risorse, continua Papa Francesco, al rispetto dell’ambiente. “La cultura ecologica non si può ridurre a una serie di risposte urgenti e parziali ai problemi che si presentano riguardo al degrado ambientale, all’esaurimento delle riserve naturali e all’inquinamento. Dovrebbe essere uno sguardo diverso, un pensiero, una politica, un programma educativo, uno stile di vita e una spiritualità che diano forma a una resistenza di fronte all’avanzare del paradigma tecnocratico. Cercare solamente un rimedio tecnico per ogni problema ambientale che si presenta, significa isolare cose che nella realtà sono connesse, e nascondere i veri e più profondi problemi del sistema mondiale.”
Dobbiamo prendere coscienza che progresso della scienza non sempre è sinonimo di progresso dell’umanità, ribadisce Papa Francesco, e questo ci deve fare riflettere. “La scienza e la tecnologia non sono neutrali, ma possono implicare dall’inizio alla fine di un processo diverse intenzioni e possibilità, e possono configurarsi in vari modi. Nessuno vuole tornare all’epoca delle caverne, però è indispensabile rallentare la marcia per guardare la realtà in un altro modo, raccogliere gli sviluppi positivi e sostenibili, e al tempo stesso recuperare i valori e i grandi fini distrutti da una sfrenatezza megalomane.”
Fausto Centofante
12 Marzo 2020