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TREMA LA TERRA IN SPAGNA ALMENO 10 MORTI NEL SUD
DUE SCOSSE NELLA REGIONE DI MURCIA, ZAPATERO INVIA L’ESERCITO
Terrore e morte a Lorca, nella regione di Murcia, nel Sud-Est della Spagna. Due terremoti, magnitudo 5,1 e 4,4 della scala Richter, hanno provocato almeno dieci morti ed numerosi contusi.
Diecimila gli sfollati, e la Protezione civile ha avvertito i 90 mila abitanti della città di non tornare in casa e allontanarsi dagli edifici. Il governo ha mobilitato la Unidad Militar de Emergencia (Ume), l’unità speciale dell’Esercito per le catastrofi.
La regione di Murcia è una delle più sismiche del Paese e grazie alla moratoria nucleare del 1984, venne fermata la costruzione di una centrale atomica. Il terremoto è stata avvertito, senza provocare vittime, nell’omonimo capoluogo regionale, Murcia, oltre che a Cartagena, Aguilas, Albacete e Madrid.
La prima scossa, potentissima, è stata avvertita a Lorca alle 17,03. Nella cittadina si è scatenato il terrore. Le prime immagini arrivate dalla tv statale, che ha seguito in diretta e per tutto il pomeriggio la situazione, sembravano raffigurare un bombardamento. Case squarciate, cornicioni e mattoni sulle macchine parcheggiate, strade impraticabili. La gente scappava dalle case. Era il caos. «Ho sentito come la terra si muoveva, con un rumore assordante - ricordava alle telecamere, ancora impaurita,
Juana Ruiz -. La mia casa si è aperta in due, e sono franati tutti i mobili in strada». I cellulari hanno smesso di funzionare. Il sindaco, Francisco Jódar, ha attivato il previsto piano di emergenza anti-terremoti mentre il premier socialista Zapatero ha deciso di spedire 190 militi della Ume, che sono arrivati sul posto alle 21.
Tutta la Spagna si è incollata davanti alla tv. I terremoti con vittime sono rari in Spagna. L’ultimo è stato nel 1956, a Granada, con 12 morti. È l’Andalusia la regione più pericolosa, soprattutto la zona di Cadice, che si trova vicino all’asse isole Azzorre-GibilterraTunisi, dove la placca tettonica euro-asiatica entra in collisione con quella africana. La tragedia più grave, una specie di Fukushima ante litteram, avvenne nel 1775, quando uno tsunami di 15 metri d’altezza falciò la vita di 15 mila persone a Lisbona e 2 mila nelle coste di Cadice e Huelva.
La tensione, mentre gli abitanti di Lorca fuggivano dalle case, è aumentata con la seconda forte scossa, alle 18,47. Il reporter della tv statale stava mostrando l’antica chiesa di San Diego quando la terra ha tremato ancora. Le immagini si sono interrotte per pochi secondi. Quando sono tornate, l’antico campanile non c’era più, ridotto ormai ad un cumulo di rovine sulla piazza piena di detriti.
La regione ha decretato il livello di emergenza 2 (su scala di quattro), mentre la tv allertava i cittadini ad abbandonare le case ed a rifugiarsi in luoghi aperti. «Siamo molto nervosi, abbiamo paura di un’altra scossa - diceva sgomenta Paloma Sanz -. La prima è stata forte, ma la seconda molto più intensa». Intanto la polizia di Stato andava casa per casa per convincere i cittadini ad abbandonare subito le loro abitazioni. Il timore è che molti edifici abbiano subito danni strutturali e possano cadere.
Sui social network, come Eskup, il Twitter di El País, si sono susseguiti i racconti disperati. Come la testimonianza di María del Mar: «Ho paura di tornare a casa. Temo di vederla distrutta. Ed era nuova, l’avevo comprata appena 2 anni fa. Adesso sono a 7 km da Lorca, in campagna. Qui non mi può cadere niente in testa». I due ospedali cittadini sono stati sgombrati. Indeterminato ancora il numero dei feriti, come le generalità ed età dei deceduti. Si sa solo che tra i morti c’è una donna incinta ed un bimbo.
Il governo, per bocca della ministra della Difesa, Carmen Chacón, ha espresso le condoglianze ufficiali, mentre tutti i partiti hanno interrotto nella regione la campagna elettorale per le Amministrative del 22 maggio prossimo. Con l’arrivo della Ume la situazione è sotto controllo. Ma la paura resta.
GIAN ANTONIO ORIGHI
LA STAMPA 12 MAGGIO 2011