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PRIMI VIDEO DALL'INFERNO DI FUKUSHIMA DAIICHI: STA CEDENDO LA PISCINA DEL COMBUSTIBILE DEL REATTORE 4
Dalla centrale nucleare di Fukushima Daiichi filtrano le immagini sui danni reali provocati all'impianto atomico dal terremoto/tsunami dell'11 marzo e dall'esplosioni di idrogeno nei reattori.
La situazione che emerge nel video che vi presentiamo è di vera devastazione, con danni esterni molto più grossi di quanto facevano pensare le immagini dall'alto girate in oltre due mesi e le poche foto fatte uscire col contagocce dalla Tokyo electric power company (Tepco).
Un nuovo video ripreso nella centrale nucleare, girato durante il fine settimana da un "liquidatore" a bordo di un veicolo, getta uno sguardo più chiaro sui danni esterni provocati dallo tsunami dell'11 marzo e dalle successive esplosioni di idrogeno.
Nel nuovo filmato si vede per prima cosa l'edificio crollato del reattore 4, più a nord c'è il reattore 3, anche qui con l'edificio crollate poi il reattore 1, la cui struttura di acciaio fuoriesce dal tetto sventrato.
Il terreno intorno all'edificio della turbina del reattore 4 è disseminato di telai in acciaio intrecciati e di altri detriti. Un veicolo distrutto è letteralmente infilato nel suolo. Il filmato più recente, come quelli circolati nei giorni precedenti, mostra anche strutture prefabbricate costruite di recente, macchinari pesanti e i lavoratori-liquidatori con gli indumenti protettivi.
Le immagini sono quelle di una vera e propria devastazione, con gli impianti che pompano acqua di mare per alimentare il sistema di raffreddamento della centrale nucleare che sembrano essere stati spazzati via.
La Tepco ha annunciato oggi che ha cominciato a misurare i livelli di radioattività direttamente sopra i reattori 1,2,3 e 4, per capire se quanto materiale radioattivo stiano ancora rilasciando nell'aria oltre 2 mesi dopo il disastro. Per determinare i livelli di radioattività l'utility ha utilizzando il 22 maggio, per circa 20 minuti, un contatore attaccato ad un al braccio di una pompa/gru che arriva a circa 50 metri di altezza. La Tepco ha detto che i risultati del'edificio del reattore 1 dovrebbero essere disponibili entro domani, mentre l'area sopra il reattore 4 sarà esaminata nel pomeriggio di oggi.
La raccolta di dati fa parte della roadmap della Tepco per stabilizzare la situazione nella centrale nucleare, che prevede di ricoprire gli edifici dei reattori reattore con "fogli" di poliestere per fermare la diffusione di sostanze radioattive nell'aria. I dati sulla radioattività che si stanno raccogliendo permetteranno di verificare la fattibilità del piano.
Tornando al giorno del terremoto/tsunami, la Tepco ha detto oggi che «Il terremoto dell'11 marzo non ha causato anomalie nella sicurezza ai reattori della centrale nucleare di Fukushima Daiichi, fino a quando non è arrivato lo tsunami». Oggi la compagnia nucleare ha presentato al governo giapponese un rapporto con le sue analisi dei dati a seguito del terremoto che dimostrerebbero che l'impianto nucleare «Era intatto quando è stato colpito dal terremoto, fino a quando è arrivato lo tsunami ed ha distrutto tutte le fonti di alimentazione». Ma la Tepco ammette che «I dati sono stati raccolti solo nei momenti in cui le batterie e altre fonti di energia erano utilizzabili».
La "sicurezza" della Tepco si basa sui dati disponibile e sulle interviste con i lavoratori dell'impianto (accusati solo qualche giorno fa dalla stessa Tepco di aver causato il disastro nucleare con un "errore umano"), quindi secondo l'azienda «Il sisma non ha causato gravi danni alle tubazioni principali e in altre parti dei reattori. Tepco non ha trovato anomalie di sicurezza in nessuno dei reattori fino a quando non ha colpito lo tsunami».
A parte il fatto che è evidente che non aver causato "gravi danni" non vuol dire che il terremoto non abbia causato danni, la Tepco ribadisce che «Presso il reattore numero 1, in cui si sospetta una fusione, i lavoratori possono avere arrestato manualmente il sistema di emergenza di raffreddamento del reattore subito dopo il terremoto», quindi i successivi problemi di raffreddamento non sarebbero stati causati da una scarsa resistenza del reattore al terremoto, ma da un errore umano... La Tepco continua però a non dire chi è stato a dare l'ordine di arrestare il sistema di raffreddamento e/o dove si è interrotta (o se era prevista) una catena di comando. Il tutto mentre emerge che non ha nemmeno rispettato le sue linee guida interne, provocando probabilmente la prima esplosione di idrogeno nel reattore 1.
Il rapporto consegnato al governo dovrebbe finalmente spiegare il "buco" del funzionamento del sistema di raffreddamento del reattore e perché ci sono volute quasi 3 ore per ripristinarlo dopo lo tsunami.
Ieri la Tepco ha annunciato che entro questa settimana verrà installato uno scambiatore di calore per abbassare la temperatura della piscina del combustibile esaurito del reattore 2. I "liquidatori" sono entrati nell'edificio del reattore 2 il 18 maggio per verificare i livelli di radiazione, ma l'elevatissima umidità non gli ha permesso di restarci più di 14 minuti.
Il vapore radioattivo dovrebbe essere causato proprio dall'alta temperatura dell'acqua della piscina del combustibile esaurito e dal pressure vessel, che potrebbero essere entrambi essere stati danneggiati. La Tepco prevede di ridurre l'umidità attraverso la realizzazione di uno scambiatore di calore in un edificio accanto al reattore 2 e sabato ha presentato alla Nuclear and industrial safety agency del governo un piano per richiedere la sua approvazione. L'azienda spera di «Ridurre la temperatura della piscina in un mese da un picco di 80 gradi a circa 40 gradi Celsius».
Se la cosa riuscirà, scambiatori di calore dovrebbero essere installati a giugno anche nei reattori 1 e 3 e a luglio nel reattore 4. Proprio nel reattore 4 sono partiti i lavori per rafforzare la struttura portante della piscina del combustibile esaurito danneggiata da l'esplosione di idrogeno avvenuta il 15 marzo e la Tepco spiega che «Il lavoro è necessario per installare un sistema di raffreddamento per il combustibile esaurito stoccato».
Il piano Tepco prevede la costruzione di una nuova struttura in cemento sotto la piscina per evitare che il fondo collassi: per sostenere la nuova struttura saranno realizzate al secondo piano dell'edificio 30 colonne di acciaio per sostenere la nuova struttura. L'acqua all'interno della piscina rimane calda: circa 80 gradi Celsius.
I lavoratori dovrebbero essere entrati oggi nell'edificio e lavoreranno, con tute protettive e dietro "schermi" evitare di essere colpiti dagli alti livelli di radiazioni, per rimuovere i muri che possano ostacolare la loro attività e per erigere uno "scaffod" La Tepco spera di iniziare i lavori a giugno e di completare la nuova struttura di sostegno a fine luglio.
23 maggio 2011 - Greenreport