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FUKUSHIMA: FUSIONE DELLE BARRE DI COMBUSTIBILE NUCLEARE ANCHE NEI REATTORI 2 E 3
Difficoltà per smaltire l'acqua altamente radioattiva
La Tokyo Electric Power Company ha annunciato oggi che nella centrale nucleare di Fukushima Daiichi «Risultati dimostrano che meltdowns di carburante possono essersi verificati nei reattori n. 2 e n. 3 nei giorni dal terremoto dell'11 marzo». Ma nonostante tutto «Entrambi i reattori ora sono stabili a le temperature relativamente basse».
E' quindi confermato il sospetto che la fusione delle barre di combustibile nucleare che la Tepco aveva già "scoperto" nel reattore n. 1 riguarda anche i reattori 2 e 3, ma le "sicurezze" della Tepco sembrano fuori luogo, visto che nessuno sa, come annette la stessa azienda, quale sia la reale situazione del meltdown del combustibile nucleare.
Infatti, secondo l'utility, «Un errore del sistema di raffreddamento del reattore n. 2, tre giorni dopo il terremoto, ha portato ad un forte calo del livello dell'acqua». I "liquidatori" hanno cercato di pompare acqua con un camion dei pompieri, ma l'iniezione non è stata sufficiente e «Le barre di combustibile sono state probabilmente esposte».
Si pensa che la maggior parte del carburante nucleare si sia fuso e poi sia precipitato nel "bottom", il fondo del pressure vessel del reattore 2, probabilmente a partire dalle 8,00 del Giappone del 15 marzo, cioè 101 ore o 4 giorni dopo il terremoto/tsunami dell'11 marzo.
Per qauanto riguarda il reattore 3, la Tepco dice che «Il carburante potrebbe aver raggiunto lo stato di fusione circa alle 3,00 del 14 marzo,i circa 60 ore dopo il terremoto. Tuttavia, c'è ancora una possibilità che li danno alle barre di combustibile sia limitato».
I livelli dell'acqua all'interno dei due reattori sono tenuti costantemente sotto controllo e dimostrerebbero che nei pressure vessels c'è abbastanza acqua da poter scongiurare una fusione totale.
Intanto continua il trasferimento dell'acqua altamente radioattiva dagli edifici del reattore 2 agli impianti di stoccaggio all'interno del compound della centrale nucleare, Nell'edificio delle turbine e nei tunnel e trincee sono accumulate circa 47.000 tonnellate di acqua contaminata, che ostacola le operazioni della Tepco per mettere l'impianto sotto controllo.
L'utiliy sta pompando in totale 14.000 tonnellate di acqua dai reattori 2 e 3 verso i siti di stoccaggio, ma uno degli impianti sarà pronto solo tra 3 o 4 giorni e questo sta rallentando tutto e provocherà la sospensione del trasferimento dell'acqua radioattiva. La Tepco sta studiando«Se è possibile per gli impianti di stoccaggio accettare per il momento ulteriore acqua radioattiva, fino a quando non entra in funzione un nuovo impianto».
L'impianto di cui parla l'azienda è stato progettato per abbassare il livello di radiazione dell' acqua contaminata, riciclarla e poi riutilizzarla per raffreddare i reattori, ma dovrebbe essere completato entro metà giugno.
Il livello dell'acqua contaminata nei 2 reattori resta praticamente invariato, ma non ci sarebbe il rischio di nuovi sversamenti in mare o di infiltrazioni nel sottosuolo e la Tepco assicura che sta monitorando da vicino le operazioni per prevenire eventuali perdite. Il problema è che la stessa Tepco ad aprile e all'inizio di maggio aveva scoperto grosse perdite di acqua contaminata nell'oceano dopo aver assicurato che ormai era tutto sotto controllo.
La situazione del reattore 2 sembra avviarsi ad un livello di criticità simile a quella del reattore 1 e la Tepco ha annunciato che installerà a partire da oggi 2 scambiatori di calore «per abbassare la temperatura della piscina del combustibile esaurito». Quando il 18 maggio i "liquidatori" sono entrati nell'edificio reattore di controllare i livelli di radiazione hanno trovato un livello di umidità così alto che non sono potuti rimanere più di 14 minuti, circondati e praticamente accecati dal vapore radioattivo che proveniva con tutta probabilità dall'acqua caldissima della piscina del combustibile esaurito e dal suppression pool,che sarebbero stati danneggiati dalle esplosioni di idrogeno verificatesi dopo il terremoto/tsunami.
Gli scambiatori di calore, che dovrebbero essere installati entro maggio, servirebbero a portare entro un mese la temperatura della piscina del combustibile dagli attuali 80 gradi centigradi a 40 gradi. Scambiatori simili dovrebbero essere installati entro giugno anche nei reattori 1 e 3 e a luglio nel reattore 4.
24 maggio 2011 - Greenreport