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domingoIL LATINO AMERICA DEVE ESSERE LO SCUDO, QUANDO EGLI SMASCHERERA’ L'ANTICRISTO
RIUNIONE ARCHE MARTEDI’ 22 GIUGNO 2010
Martedì 22 Giugno 2010 si è svolta la terza e ultima riunione di arca con Giogio in concomitanza con la sua breve visita in Uruguay, la sua quarta visita, e poi ritornerà in Italia per completare l'ultima parte della sua missione. La casa della nostra sorella Matilde Paats, sita in via Gustavo Gallinal 1967 nella città di Montevideo, è stata scelta per la riunione delle arche e per salutare Giorgio, questa volta per un lungo lasso di tempo, fino alla prossima Pasqua 2011 come già ci aveva anticipato.
La nostra sorella, alcuni giorni prima avendo avuto un incidente si è trovata impossibilitata a spostarsi, quindi non potendo lei venire da noi, tutte le arche sono andate da lei, e per fortuna la sua casa è abbastanza grande, anche se piccola per accogliere tutti i fratelli e simpatizzanti.
Il seguente giovedì, 24 Giugno, Giorgio viaggerà a Buenos Aires, dove il sabato 26 terrà una conferenza nel Hotel Bauen, e finalmente nella città di Rosario, il 4 Luglio saluterà tutte le arche dell'America Latina, per poi ritornare in Italia.

matilde5Erano le 19 e35 minuti quando Giorgio con Sonia e Sonietta arrivarono a casa di Matilde Paats, accompagnati da Erika e da Liliana Garcia. Saluti, baci e abbracci vari e la casa piena di persone,i rappresentanti di tutte le arche del Uruguay, Maldonado, Fray Bentos, Las Piedras e molte altre persone. Quello che segue è l’essenza della riunione.

Erika Pais: "Visto che non abbiamo il microfono, cerchiamo di non fare rumore. Questa è l'ultima riunione con Giorgio almeno sino alla Pasqua del 2011. Ha promesso che farà una conferenza a Las Piedras, speriamo ci riesca. Il futuro non si presenta molto promettente, potrebbe scoppiare un conflitto armato e magari non sarà possibile viaggiare, quindi approfittate per rivolgere a Giorgio tutte le vostre domande. Siamo in tanti oggi, inoltre ci sono tutti i rappresentati delle arche, Las Piedras, Fray Bentos, Maldonado. Bene, un breve racconto della conferenza a Las Piedras di sabato scorso, ma c'è un avvenimento da sottolineare, un messaggio rivolto a noi, un segno che ci vincola, è la manifestazione di Jesus in un albero nella città di Montevideo. Questo segno ci chiede di fare di più, perchè la presenza fisica di Giorgio c'è sempre meno. Lui personalmente ha potuto toccare questo segno che si è manifestato nell'albero. È molto significativo, il Cristo sta piangendo, possiamo pensare a qualcosa di negativo, ma l'apparizione del segno in sè è positivo. Uno può ipotizzare se sia vero o no, frutto del caso o no, ma la manifestazione è avvenuta nella natura e la natura è un braccio del Padre. Questo segno è apparso da mesi e attraverso noi lo ha conosciuto tutto il mondo. Lo abbiamo pubblicato nei nostri siti. Però questa manifestazione porta con sè una grande responsabilità.
La responsabilità principale è che, nonostante la distanza con Giorgio, nonostante la situazione difficile del paese, gli ostacoli, il Maestro ci dice che il Messaggio deve essere divulgato, dobbiamo dire che Egli sta ritornando. Dobbiamo sentire dentro il Messaggio per darlo al pubblico. Io quando ero atea, e mi venivano a parlare del Cristo, mi chiedevo come facevano queste persone a camminare così tanto per parlare di Lui, lo sentivano dentro, e oggi mi rendo conto cosa significa questo sentimento.
Come Lui è presente per noi, noi dobbiamo essere presenti per Lui. Ora lascio la parola a Giorgio".
Giorgio: “Vedo questo pane e questo vino, e la migliore maniera di stare in armonia è fare la comunione, benedico il pane e il vino.”
Erika: “Desidero ringraziare Maria del Carmen e Mamà Raquel per il pane....”

matilde1matilde4Di seguito Giorgio divide il pane, ed Erika aiutata da altre sorelle lo distribuiscono ad ognuno dei presenti col vino, e Giorgio ringrazia nel nome del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo. Quindi continua:  

"Nella misura in cui vengono i fratelli, diamo loro il pane ed il vino. Quando il nostro Gesù Sigore fece la comunione nell'ultima cena, Egli disse ai suoi discepoli, questo è il nuovo patto che Dio rinnova e concede un'altra volta agli uomini, "Questo è il mio corpo e questo è il mio sangue, fate questo in memoria di me." Questo significa che Dio offrì l'ultimo patto tra gli uomini ed Egli stesso, attraverso suo figlio Jesús Cristo. In realtà è il corpo di Cristo, non è simbolico, è letterale, perché Cristo è il Sole. Il pane è l'elaborazione del grano che cresce nel solstizio d'estate, e anche l'uva; per quel motivo facendo la comunione mangiamo il suo corpo e c'impegniamo a servire il suo patto, e se ci redimiamo, saliamo ai valori dello spirito che sono più in alto della terza dimensione. Per adempiere a questo patto dobbiamo mettere in pratica quello che Cristo insegnò, ed ogni volta che facciamo la comunione si rinnova questo patto. Allora è importante fratelli, non è un rituale, è un compromesso. In America latina, in Uruguay, Argentina, si realizza la prima parte di questo viaggio, e mi sento felice. Abbiamo compiuto quello che il Cielo ci ha chiesto, trovarmi con voi, darvi consolazione e ricevere il vostro amore, confermare anche il lavoro che state facendo, a Las Piedras, darvi forza, questo è quello che il Cielo mi ha chiesto. Allora andate avanti, ancora più uniti, con più amore, e la comunione è impegnarci col Cristo, fino a dare la vita, e sicuramente le sanguinazioni che ho avuto sono state per voi.... Allora dobbiamo andare avanti fino a che il Cristo ritorni, come se Egli venisse domani, così dobbiamo lottare. Sempre pensare che domani può apparire il Figlio dell'Uomo e sorprendere tutti, ma sorprenderci con le mani nell'aratro, mentre compiamo il nostro compito di servirlo. Vengono tempi più duri, più catastrofici, ma la nostra fede deve essere più salda. Quest'anno o il prossimo scoppierà una guerra, la scintilla scoccherà nel  territorio dove visse il Cristo, Israele. Siate pronti, non distraetevi, fortificate la vostra fede, perché passeremo dure prove, e non solo umane che già viviamo, bensì prove spirituali, perché dubiteremo dell'esistenza di Dio, perché Dio permetterà le catastrofi, le guerre, concederà ai tiranni di annichilire l'umanità, come Egli permise di crocifiggere Suo figlio. Ma se appoggiamo i giusti, lottiamo a favore della vita, saremo salvi. Se viviamo momenti di confusione non saremo perdonati, allora forza, siate uniti, e non cambiate.
Il Cielo è contento di noi perchè siamo gente buona, pecchiamo, ma ci sforziamo per migliorare, però dobbiamo rimanere integri, perché avverranno cose nelle nostre vite che cercheranno di cambiarci spiritualmente illudendoci ad una vita più materialista, o ci trasformeranno in persone negative. Per questo motivo dovete essere uniti, sicuri che il vostro fratello Giorgio è in Italia, impegnato a denunciare l'anticristo. Oggi abbiamo mezzi istantanei che vi permettono di vedere il mio viso, non come vent'anni fa, per questo non ho nessuna preoccupazione. Siamo un gruppo molto unito, abbiamo la possibilità di vincere il male; non siamo inutili, siamo inutili davanti al Cristo, ma non davanti agli uomini.   
Abbiamo nell'opera come nel calcio la possibilità di vincere, ma se non siamo uniti nessuno di noi sarà vincitore, falliremo. Il bersaglio dell'opera è in Italia, Sicilia, ma le Arche dell'America Latina sono lo scudo della nostra opera, devono essere il mio scudo, la nostra forza. Questa è la cosa più importante.   
matilde3matilde2So, dai messaggi che il Cielo mi ha dato, che molta gente si avvicinerà all’arca sconvolta dagli eventi terribili che accadranno. Il viso del Cristo nell'albero è solo l'inizio. Quando andai a filmare il viso di Cristo, passava la gente e si sorprendeva, un piccolo segno però si sorprendono - piccolo ma grande -. Ci saranno altri segni più grandi nel Cielo, la croce, segni di guarigione, etc. E - non lo dico con arroganza - non cercheranno altre chiese che io rispetto, ma cercheranno noi, perché nessuno come noi ha parlato dei segni a venire. Non so quando, 2011, 2012, ma so che accadrà, e ora tutto quello che viviamo è una preparazione per la vera opera che non è questa, non è ora, per adesso dovete essere pronti altrimenti saranno altri quelli che prenderanno il nostro posto. Che la chiamata si trasformi in una vera missione planetaria, e non locale come ora. Chi non ha la forza, si elimina automaticamente, quello che ha paura, o rimane indietro durante il tragitto, si auto elimina. Allora non è un addio quello di questa notte, è un arrivederci. Io ritornerò in marzo o aprile, ma sento che accadrà qualcosa, magari dovrò ritornare per quattro o cinque giorni perché accadrà un segno. Non so se sarà in Argentina, Paraguay o Uruguay, credo che sarà a Montevideo perché qui il Cielo mi ordinò di fare la base, qui è apparso il viso di Cristo, e magari ritornerò allora per essere testimone di questo evento che il Cielo non mi vuole rivelare, perché il Cielo sa che se me lo rivela, io lo racconto ai miei fratelli, allora non me lo dice, ma ho questa sensazione. Allora state all'erta perché accadranno cose straordinarie, e non preoccupatevi dei grandi eventi, delle catastrofi. In Uruguay potranno verificarsi delle catastrofi, ma attenzione perchè se ci chiudiamo, se diventiamo egoisti, arroganti, possiamo perdere la protezione. A volte ho paura che succeda qualcosa alla mia famiglia, ma dopo sento una voce che mi dice: Non stai servendo il Cristo?, Allora che cosa temi?, Non accadrà loro niente”. Ma ho paura che i problemi economici ci colpiscano, stiamo attenti anche alla sensazione di frustrazione, quando stiamo male. Tentiamo di stare tranquilli, preghiamo Cristo, ed il Cielo ci aiuterà. Lamentarsi non è la migliore maniera per avvicinarsi a Dio, anche il Cielo è misericordioso, non sempre tiranno, si commuove quando siamo umili, e riconosciamo l'errore. Mai sfidare al Padre Adonay, essere umili, ma non andare con la testa chinata, bensì alzata, ma chiedere perdono con umiltà, altrimenti scateniamo l'ira di Dio. Se dici: "Padre, non mi inviasti a tuo figlio” quello è presentarsi arroganti davanti a Lui, serve essere umili, ma sicuri, determinati. Dire: "Padre, è un errore grave quello che ho fatto, non è colpa di mio fratello, ti prometto che cambierò”, allora il Padre ti dà una mano. Io so come Egli è, con me è molto severo, e si offende. Anche Dio è geloso, vigila su di noi perché ci ama. Abbandonò il suo popolo Israele che tanto aveva amato, perché diventarono arroganti. Se qua in Uruguay ammettiamo la nostra miseria, ma ci convertiamo in guerrieri, e diamo la vita per il Padre Adonai, Egli ci farà guadagnare la coppa del mondo spirituale. Questo era un'altro messaggio che desideravo darvi. È il mio modo di essere con Lui, dove posso arrivare arrivo, e mi pongo davanti a Lui tenendo sempre una postura di discrezione e di rispetto.
A volte pensiamo che il Padre Adonay sia ingiusto perche permette determinate cose, però lo fa per provarti, è ingiusto umanamente, però se impariamo da Lui possiamo diventare dei maestri. È un Dio molto suscettibile, Egli sa quello che hai dentro e anche quello che pensi. Allora quando gli chiedi qualche cosa, Lui lo sa già, per questo prima di chiedere cerca di essere sicuro di quello che fai, di chiederlo col cuore e non con la mente, perchè potrebbe arrabbiarsi. Giordano Bruno diceva: “Dio è presente dentro ognuno di noi più di quanto noi siamo presenti dentro noi stessi. Dio è dentro te, è presente, vivo, è più vivo di te stesso, che ti senti vivo. Egli è presente”. Questa è filosofía cosmica e con questa conoscenza tutto ha più significato. Se dovrò vivere sotto un ponte, avrà un significato, una ragione, e quindi devo acettarlo. Ovviamente non posso essere ipocrita e dico: "Signore mi dai qualcosa di ingiusto, ma viene da Te, e io non ti rinnego", e il giorno dopo, potrei anche trovarmi a vivere in un castello, perché ho imparato l'insegnamento. Egli vuole fedeltà, che tu non lo possa tradire. Preferisce miserabili, peccatori come noi ma che non lo tradiscano, non persone perfette che ipocritamente dopo non lo servono. Allora con questa unione voglio ritrovarvi la prossima volta, Ehi! Ciao Uruguay"! , applausi)

Terminando, Miguel González, rappresentante dell’arca della città di Las Piedras, regaló un rosario a Giorgio in nome della recente arca creata e questo generò molti applausi. Giorgio ha approfittato dell'occasione per comunicare l'evento del prossimo 4 luglio nella città di Rosario, Argentina, dove terrà una riunione di arche, manifestando che una delegazione di Montevideo parteciperà rappresentando l'Uruguay.

Montevideo, Lunedì 28 Giugno 2010.
Domingo Silva Morales.