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PalomaUN RAGAZZO SPECIALE DI NOME NICOLAS
Alle prime ore di lunedì 13 settembre è venuto a mancare un ragazzo speciale di nome Nicolás Patera che da tempo soffriva di tumore al cervello.
Durante la sua malattia sua madre scriveva spesso a Giorgio per parlargli del suo Nicolás, un giovane di 22 anni che tanto ha dato e insegnato a coloro che lo amavano e a chi, come noi, è venuto a conoscenza della sua esistenza.

Riportiamo alcuni frammenti delle mail che sua madre scriveva a Giorgio:

“… Il 3 gennaio Nicolás si trovava ricoverato in ospedale.  Dalle 3 alle 5 del mattino, contorcendosi dal dolore e forse alle porte della morte, mi ha detto piangendo: ‘Come mio Padre pianse sua Madre Maria, io piango te, amata madre mia’. Dopo si addormentò tra le mie braccia. Al suo risveglio il mio Nicolás era un’altra persona. Era cambiato il tono di voce, le sue espressioni, il modo di parlare e anche di pensare. Ci disse che aveva avuto una manifestazione divina”.

“Ho un linfoma nel cervello, sto facendo la chemio. Il Padre è venuto in mio aiuto quando ero alle porte della morte. Oggi vi voglio dire che non siamo soli. Dio, mio Padre esiste e sempre esisterà. Lui illumina ogni nostro giorno. Ha riempito il mio spirito di pace. Lo spirito della nostra madre terra sta soffrendo… io sento la sofferenza della terra nel mio corpo…Dobbiamo come esseri umani cambiare coscienza e pensare alla nostra madre terra e al nostro futuro, perché mio Padre il Cristo sta per ritornare. Cari fratelli, non voglio spaventarvi, ma questo avverrà fra non molto. Ritornerà non solo per amare, come ha fatto, ma anche per fare giustizia e sconfiggere il male. Mio Padre non ritornerà solo, più avanti vi dirò con chi ritornerà. Ascoltate le mie suppliche: Amatevi perchè siamo tutti fratelli…La chiave per arrivare al Padre è dentro di noi, io l’ho trovata nella sofferenza...”

“Nicolás parla sempre degli Esseri di Luce, della Croce, della fragranza di rose... Parla molto di Setun Shenar e Ithacar. Ho cercato in internet e sono arrivata ad un articolo del vostro sito che mio figlio non aveva mai visto… Vede il segno della croce dappertutto, addirittura l’ultima volta che gli hanno prelevato il sangue si è formata la forma di una croce sul cotone. Ci parla anche della sua coscienza universale e trasmette la sua realizzazione ai suoi cari e agli amici. Ci chiede di non aver paura, perché Dio esiste, ci dice che ascolta la voce di Gesù che gli dice: ‘Nicolás, ogni cosa a suo tempo’. E lui ha una serenità e una accettazione che diventa contagiosa e ci da tanta forza e fede. Parla sempre di Dio e della Madonna, degli angeli, della croce, di raggi di luce bianca che per lui sono Cristo e la Madonna, dice che lui è stato scelto per essere un soldato di Dio…”

A maggio Ana Maria ci aveva comunicato che Nicolás era migliorato tanto e che aspettava con ansia l’arrivo di Giorgio a Montevideo per incontrarlo alla riunione dell’arca.
Purtroppo, il 9 giugno la mamma ci scrisse di nuovo dicendo che suo figlio era stato ricoverato a causa di un forte abbassamento delle difese immunitarie e non gli sarebbe stato possibile assistere alla riunione di arca per conoscere Giorgio e questo lo rattristava tanto.
Ma Giorgio fece un grande regalo a Nicolás e alla sua famiglia. Andò a trovarlo in ospedale per parlare con lui e gli regalò la sua stella… Erika Pais ha raccontato questo emozionante incontro nella sua cronaca
http://www.giorgiobongiovanni.org/arche-2010/1950-un-redentore-chiamato-nicolas.html

Dopo la dipartita di Nicolás sua madre ha scritto a Giorgio:  

Fratelli dell’anima, come sapete, il nostro caro angelo Nicolás, è volato rapidamente alla chiamata del Padre celeste ... Io sono in costante contatto con lui ...in una foglia che cade, nel trillo di un uccello, in una goccia di pioggia, sono in contatto permanente. Non so se sta bene ... Ma sento una grande pace e felicità dentro di me, perché finalmente Nicolás non ha più dolore fisico e so che sta con la sua famiglia celeste ... Forse le persone che non vivono quello che viviamo noi potrebbero pensare che sono pazza ... Non mi importa, io sto bene, so che mio figlio finalmente sta bene. So che adesso mio figlio vede con entrambi gli occhi, non si stanca più, non ha più quel pallore che aveva negli ultimi tempi, non è più malato e tutto questo è motivo di gioia per me, perchè lo amo, perché sempre l’ho amato e sempre l'amerò.
Perchè Nicolás è stato e continuerà ad essere il motore della mia vita. Perché gli anni vissuti insieme a lui sono sempre stati un insegnamento: prima da parte mia verso di lui, perché era un bambino e doveva imparare da me quello che ero in grado di insegnargli… Poi  lui ha insegnato  a me perché mi ha fatto credere di nuovo e mi ha trasmesso delle cose in cui credo dal profondo del mio cuore, perché mi ha fatto vedere Dio in un modo diverso e ha aperto la mia mente verso l'infinito ... Cari amici dell'anima, è stato grazie a Nicolás che vi ho incontrato e che tu Giorgio sei entrato a casa nostra; per Nicolás e per noi è stato come un sogno ... Un sogno desiderato,  è stato come toccare un angelo, nonostante avessi il mio angelo accanto, ho sentito anche te così, mio caro Giorgio. Un abbraccio a tutti. Le porte della mia anima, del mio cuore e della mia casa saranno sempre aperte per voi ogni volta che lo desiderate.

Un abbraccio e a presto
Ana Maria Correa


Maria José
Sant’Elpidio a Mare (Italia)
24 settembre 2010