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estgmas1INCONTRO ALL'ARCA ALEA LORES
Arca Alea-Lores, questa sera ci riuniamo per un saluto speciale.
Giorgio Bongiovanni si appresta a partire per la terza e ultima parte della sua missione: additare e smascherare l’anticristo. Per questo motivo a breve si trasferirà a Palermo con una parte della redazione della rivista da lui fondata: Antimafiaduemila  (www.antimafiaduemila.com) per lavorare direttamente “sul campo”.
Sicilia, terra di enormi contraddizioni. Apparizioni Mariane (es.: Beata Vergine Maria del soccorso: 1306 Palermo, al padre agostiniano Nicola La Bruna. Nostra Signora del Lume: 1722 Palermo, a una mistica. Regina della Pace o della Roccia: 1986 Belpasso, a un ragazzo: Rosario Toscano…), lacrimazioni della Vergine (es.:1953, immagine della Vergine piange lacrime umane a Siracusa), regione che ha dato i natali al contattato Eugenio Siragusa, suo Padre Spirituale, nonchè dove nasce egli stesso (a Floridia, Comune in provincia di Siracusa) e, dall’altro lato, la cupola di una “istituzione” ramificata nel territorio che raccoglie in sé i valori negativi anticristici: la mafia, sinonimo di malavita, di omicidi, di traffici illeciti ed anche di collusioni con altri poteri.   
Una missione annunciata.
Nel sito di Antimafiaduemila alla pagina Redazione tutti possono leggere chiaramente le motivazioni su cui ne è basata la nascita: …il nostro principale intento è di riportare le informazioni che riguardano le maggiori mafie che infestano il nostro Paese: Cosa Nostra prima di tutte e poi ‘Ndrangheta, Camorra e Sacra Corona Unita, ecc e soprattutto di spiegare come queste agiscano e proliferino in stretta connessione con il potere politico, economico, istituzionale deviato e occulto.
Ed ancora: …proprio sulle stragi che hanno dilaniato i corpi di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino dei loro agenti di scorta e degli innocenti è concentrato il nostro sforzo investigativo e giornalistico. Siamo infatti profondamente convinti, sulla base degli atti processuali e delle nostre ricerche, che dietro questi eventi ci sia stata una regia ben precisa atta a stabilire determinati equilibri interni ed esterni al nostro Paese. Siamo convinti che tra coloro che ci governano oggi si nascondano i mandanti esterni di quelle stragi, coloro che hanno pianificato la Seconda Repubblica con lo specifico scopo di mantenere e di peggiorare lo stato di disequilibrio sociale in Italia e nel mondo a vantaggio di quei pochissimi che, secondo i loro piani, avranno diritto di usufruire delle limitate risorse che il nostro Pianeta, sfruttato a dismisura, ancora può offrire.

Per perseguire certi scopi, come dice Bongiovanni, bisogna lasciare tutto, dare tutto. Servono persone oneste, unite, compatte tra loro, sempre pronte e lui queste persone le ha. Forgiate da anni di gavetta, su e giù per i tribunali a presenziare processi, a leggere interminabili pagine di atti processuali… tutto va valutato, indagato nei minimi dettagli. I suoi ragazzi sono rispettati da magistrati, forze dell’ordine, giornalisti ecc.. per la loro professionalità e dedizione.

Il motivo della sua venuta all’Arca Alea-Lores si sintetizza in un saluto perché le occasioni di riunirci insieme a lui per acquisire quella conoscenza Spirituale-Cosmica che con tanto amore ci ha donato e ci dona non saranno più così frequenti come lo sono state in questi ultimi tempi.  Momenti di profonda crescita.
Là dove la società ha ucciso e continua ad uccidere lo Spirito dell’uomo con continue sollecitazioni per una vita dall’espressione unicamente materialista e priva di valori, il nostro amato Giorgio ha colmato questo disequilibrio donandoci ad ogni incontro perle di saggezza ma soprattutto mostrandoci uno stile di vita che tutti possiamo imitare il quale parla di servizio, di umiltà, di verità (sempre al di sopra di tutto), di giustizia e di amore. Valori Cristici.
Valori che non hanno prezzo per cui non possono essere comprati, valori che ci fanno recuperare l’appartenenza a quel ”io sono” vero non pronunciato da troppo tempo, quel “io sono” che ci ricorda la nostra origine, la nostra provenienza ma soprattutto ci ricorda le nostre responsabilità, ovunque noi siamo.
Giorgio apre la serata leggendoci il messaggio di Natale.
È Cristo che ci parla:

DAL CIELO ALLA TERRA

S. NATALE 2010

QUANDO I VOSTRI ESSERI VENGONO ACCAREZZATI DAL TORPORE DEL SOLE E I VOSTRI OCCHI VEDONO LA
SUA LUCE CREARE I COLORI DELL'ARCOBALENO,  SAPPIATE, QUELLO È MIO PADRE!
NEL SUO SENO IO DIMORO! PERCHÉ LUI ED IO SIAMO UNA ED UNA SOLA COSA!
IL PADRE SOLE, SENZA DI LUI, NESSUNA COSA PUÒ ESSERE!
QUANDO OGNI GIORNO INCROCIATE GLI OCCHI DI UN BAMBINO COLMI DI LACRIME ED ASCOLTATE IL SUO GRIDO DI DOLORE PER FAME E LE VIOLENZE SUBITE.
SAPPIATE, QUELLO SONO IO!
QUANDO OGNI GIORNO I VOSTRI OCCHI VEDONO IL VOLTO TRISTE E SOFFERENTE DI UN VECCHIO ABBANDONATO A SE STESSO, EMARGINATO, INCOMPRESO E COSCIENTE DI AVER VISSUTO IN UN MONDO DI ODIO, SENZA AMORE E CON PALLIDE SPERANZE PER LE GIOVANI GENERAZIONI.
SAPPIATE, QUELLO SONO IO!
QUANDO OGNI GIORNO IL VOSTRO CORPO, LA VOSTRA ANIMA ED IL VOSTRO SPIRITO SENTONO, VEDONO E TOCCANO IL GEMITO DI DOLORE DELLA TERRA, SAPPIATE, QUELLA È MIA MADRE!
MA IL TEMPO È VENUTO. IL TEMPO IN CUI QUELL'IO, DEL SOLE, DEL VECCHIO E DEL BAMBINO, SI
MANIFESTERÀ DINNANZI  AI VOSTRI OCCHI E PERSONIFICHERÀ IL FIGLIO DELL'UOMO  GESÙ IL QUALE, CON LA  MIA POTENZA E LA MIA  GLORIA, ANNIENTERÀ L'IMPERO DEL MALE E I SUOI SUDDITI, CON IL SUO ESERCITO CELESTE E CON LE SUE ARMI DI SEMPRE: L'ACQUA, L'ARIA, LA TERRA ED IL FUOCO. EGLI SARÀ GIUDICE E FONDATORE DEL NUOVO REGNO DI DIO SULLA TERRA. PER LA GIOIA DEI GIUSTI, DEI PURI DI CUORE, DEI MANSUETI, DEI PACIFICI E DEGLI ELETTI.
IL TEMPO È VENUTO!
SAPPIATELO!
ABBIATE LA MIA PACE!
PER BOCCA DEL MIO SERVO.                            

Giorgio Bongiovanni
Stigmatizzato
S. Elpidio a Mare (Italia)
(19 Dicembre 2010. Ore 13:54

Un giusto momento di riflessione sul messaggio Cristico e poi, nonostante l’evidente stanchezza, Giorgio ci sprona a fare domande ed è così che attraverso le sue delucidazioni colmiamo le nostre lacune e acquisiamo conoscenza.

Trascrizione:

D: …sui chiamati e sugli eletti.
R:…devi dedicare  tutta la vita al prossimo fino alla morte, naturale o violenta o fino alla fine di questa incarnazione. Infatti Gesù avverte: “Molti i chiamati, ma pochi saranno gli eletti”.
Gli apostoli sono eletti e tutti coloro che seguono gli eletti sono chiamati. Noi facciamo parte di una tribù che è legata all'apostolo Giovanni ed a Giovanni Battista.. Noi tutti, qui dentro, siamo potenzialmente eletti  ma  lo diventeremo solo se completiamo la missione.
Diventi eletto se rimani integro fino al ritorno di Cristo. Ma se ti fai tentare da situazioni materiali, anche solo l’ultimo giorno, perdi la chiamata. Poi ci sono anche gli altri fratelli che seguono l'apostolo Matteo, Bartolomeo...

D: Le tribù sono dodici?

R: Simboliche si. Noi siamo del discepolato di Giovanni.
D: Prima di questa reincarnazione, ero già giovanneo?
R: Si, altrimenti non ci incontravamo. Ma ciò non significa che gli altri apostoli sono da meno. Noi abbiamo questa coscienza. Noi facciamo parte della tribù di Giovanni. La Verità che Gesù annuncia, è una Verità con la parola, che si adattava a quel tempo. Poi Lui promette  la venuta del Consolatore “Io vi manderò lo Spirito della Verità che vi spiegherà le cose. Vi dirà tutto quello che Io non vi posso dire". Oggi noi parliamo di Cosmi, dimensioni... come faceva a dirlo duemila anni fa? Ha dato al Consolatore questo compito. Gli altri apostoli hanno una grande funzione importante, ma la Verità viene annunciata dagli apostoli giovannei. Giovanni l'Evangelista, il principale,  e Giovanni il Battista. Anche se gli hanno tagliato la testa lui è apostolo di Cristo. Gesù, Giovanni l'Evangelista e Giovanni Battista hanno un legame molto forte, erano cittadini di Atlantide. Poi Gesù è diventato Cristo, è diventato fratello-Maestro.
D: Nella parabola dei talenti, nel Vangelo,  Gesù narra di un uomo che dovendo partire per un lungo viaggio affida i suoi beni ai suoi servi. Quali sono i talenti?
R: I talenti sono i valori che tu porti dentro. Faccio degli esempi. Se tu sei particolarmente buono, generoso, altruista, giusto, o coraggioso, questi valori li devi fare fruttificare. Quindi se tu sei potenzialmente un uomo buono, giusto, valoroso, devi fare fruttificare questi valori cristici. Se invece non li fai fruttificare e li tieni dentro, ti verranno tolti e dovrai soffrire molto reincarnandoti. Infatti il servo che ne ha ricevuti cinque, li ha fatti fruttificare e sono diventati dieci. “Bravo servo fedele! Ti darò mezzo regno”. Al servo a cui ne ha dato uno “Ecco Signore, io so che tu sei un padrone molto severo, perciò nel timore di perdere tutto me lo sono conservato e te l'ho ridato”. Quindi gli leva il talento e lo da  a quello che ne ha fatti fruttificare dieci. A chi ha sarà dato, a chi non ha sarà tolto anche quel poco che ha.
Capisci che significa?

D: Che bisogna tirare fuori i talenti.
R: Ognuno di noi ha dei talenti. Dobbiamo vincere la materia per metterli in pratica. Se non lo facciamo il padrone si adira.
D: Nel  Vangelo il servo che gli riporta la moneta, dice una frase, che dopo il padrone ripete, che mi ha sempre lasciato perplesso. Dice “Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso”. Cosa vuol dire?
R:  Questo è simbolico, bisogna capire che significa. Gesù ci fa capire nell’esatta misura quanto il Padre è giusto, che non è debole. E che se ci promette l'eternità, la divinità, la beatitudine, noi dobbiamo restituire il doppio di quello che ci ha dato. È un simbolo, non  lo devi prendere alla lettera. In un punto del  Vangelo c’è scritto “se la tua mano è di peccato, tagliala”. Che facciamo? Ci tagliamo la mano? No, dobbiamo interpretare.
D: In definitiva vuole dare solo un’immagine della severità?
R: E della giustizia.
D: Ma questo è riferito al fatto che il servo fa fruttare i talenti. Ma perché dice al padrone che raccoglie dove non ha seminato?
R: Gli dice “Tu sei un padrone severo e molto duro. Raccogli dove non hai seminato” cioè sei talmente duro che pretendi anche l’impossibile.
Ognuno ha dei talenti, chi ne ha di più e chi ne ha di meno.  Lui vuole che li facciamo fruttificare, e questo vale per  quelli che ne hanno pochi, e per quelli che ne hanno tanti. Invece il servo che ne ha uno, l’ha nascosto. Significa che è stato egoista, che non ha amato gli altri e ha pensato solo a se stesso.
D: L'avere più o meno talenti è il risultato di altre vite?
R: Certo. È sempre il risultato della reincarnazione, e dell'evoluzione che si acquisisce nel percorso.
D: Il nostro scopo, il motivo per cui noi esistiamo è quello di servire Cristo, sempre? Non esistiamo per noi.  Siamo per fare la Sua volontà.
R: Certo, noi esistiamo per servire Cristo, ma anche per essere serviti. Più cresciamo nell'evoluzione più Dio serve noi. Questo è il mistero, la bellezza. Più tu sei ubbidiente, cosciente della Verità e quindi obbedisci a Cristo, più ti avvicini a Lui e più Lui serve te. È un dare e un avere. Quindi il vero scopo per cui noi esistiamo è che dobbiamo diventare coscienti della nostra reale identità divina. Perché anche noi diventeremo Cristo, fra qualche miliardo di anni. Quindi noi saremo un giorno dei soli. Adesso siamo degli umili servi suoi, ma Lui sa che un giorno diventeremo come Lui. Lui vuole accelerare questo processo.
D: Più noi facciamo la sua volontà più noi ci avviciniamo e acceleriamo questo processo.
R. Assolutamente. Meno facciamo la sua volontà, più rimaniamo indietro.
L'importante è vincere la materia. Tutto ciò che è materia lo devi superare. Non ti devi fare condizionare dalla materia ma devi essere tu a condizionare lei. E quindi percorri la strada dell'evoluzione. Quando siamo attanagliati dalle cose materiali rimaniamo statici. Non che la materia la devi snobbare o deviare. La devi usare. Noi dobbiamo condizionare la materia e non la materia noi. Però a volte non ci riusciamo perché in questo mondo vivere è un inferno. Il Signore questo lo sa e su alcune cose ci tollera.

D: Puoi spiegare di più sul farci vincere dalla materia?
R: Osserviamo la nostra vita in questa società.  Noi  dormiamo, ci alziamo, mangiamo, lavoriamo e dobbiamo combattere con la quotidianità. Siamo sottomessi al regime economico dei soldi dove tutto si vende e  tutto si compra. Questo per quanto riguarda la routine. Poi ci sono i sentimenti  umani. Noi non vogliamo soffrire, giustamente, e quindi corriamo dietro a tutte le vicissitudini quotidiane. Devi spostare il punto di riferimento. La quotidianità,  farsi prendere da questo vortice senza curare lo Spirito, significa farsi vincere dalla materia. Se invece  la quotidianità, le prove, gli ostacoli, il lavoro e tutte le situazioni di questa società le usi in funzione  di divulgare il messaggio, di vivere Cristo, sei tu che condizioni la materia. Non sempre è così perché a volte, e non sempre per colpa nostra, abbiamo dei problemi che dobbiamo superare. Però nella maggioranza dei casi noi possiamo usare la materia per raggiungere il risultato spirituale. E' una questione di scelta. Perché se tu condizioni la materia, se tu usi la materia per raggiungere il tuo fine spirituale, ti distingui e quindi sei un emarginato, a  meno che non trovi altri come te. E allora bisogna avere il coraggio di affrontare la derisione di quelli che invece vivono nella materia e per la materia. Usare la materia: facciamo degli esempi banali. Noi usiamo la macchina o la macchina usa noi? Noi usiamo la macchina per spostarci a nostro comodo. Non ho mai sentito una macchina dire “no guarda, non mi va, non ti accompagno. Adesso non mi accendo e non ti porto dove ti devo portare”.
A volte però, purtroppo, noi siamo condizionati dalla materia, abbiamo paura di perdere qualcosa, abbiamo paura di rimanere soli, abbiamo paura che ci può mancare qualche cosa. A volte succede, ma non dobbiamo avere paura. E poi non ci dobbiamo fare condizionare da tutto ciò che è materiale. Anche il sentimento: il sentimento spirituale è infinito, mentre il sentimento umano passa, è relativo, non è assoluto. Cioè, come diceva  Gesù, dare a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio. E mai fare diventare la materia Dio. L'uomo di questo mondo ama il dio mammona, si è dimenticato del Creatore. Ma noi siamo sulla buona strada, abbiamo ancora molto da migliorare ma se abbiamo l'idea che il nostro futuro è Gesù, di creare una società migliore, siamo sulla buona strada.
Certo siamo ancora condizionati da molte cose e dobbiamo superarle, se vogliamo essere liberi, come diceva Gesù, ma liberi davvero. Che significa liberi? Liberi dalla materia. Anche se vivi nella materia, sei libero. La usi ma non ti fai condizionare.

D: Matias, un ragazzo di diciassette anni dell'Arca di Rosario in Argentina, ha fatto una relazione  nella quale  ha detto che durante gli incontri all'arca si raggiunge la quarta dimensione.
R: É un'espressione intesa come  il paradiso, la beatitudine. Ha usato un linguaggio 'tecnico'. Invece di dire “oggi è stato un paradiso” dice “oggi è stato una quarta dimensione..
D: Anche perchè nella quarta dimensione, quella vera, non siamo più schiavi, siamo liberi.
R: I nostri fratelli extraterrestri vengono dalla quarta dimensione, che è quella angelica. C'è la quarta dimensione iniziale e la quarta finale. Noi non siamo nemmeno in quella iniziale. Siamo nella terza finale. I fratelli extraterrestri sono nella quarta finale, hanno ancora una parte di materia molto sottile.
D: I fratelli extraterrestri invece cosa devono cercare di vincere per salire?
R:  Lì non è più una battaglia contro te stesso. Li è servizio, operatività. Nell'operatività cresci. Più azioni fai più sali di categoria. Per esempio un essere della quarta dimensione che si incarna nella terza con varie incarnazioni parallele  (si chiamano vite parallele, perché non sono reincarnazioni per karma, sono sempre per lo stesso motivo) può essere messaggero, ma magari prima è pescatore, poi professore, poi  guaritore ma fa sempre la stessa cosa, parla di Cristo. Chi si incarna per missione e quindi prende corpo con tutti gli annessi e connessi, al compimento della missione balza di dimensione. Infatti se io mi comporterò bene andrò nella dimensione superiore. Come tutti voi, se  compirete la vostra missione. Quello che Gesù chiama il Regno di Dio o la vita eterna, è la dimensione superiore.
D: Anche sulla Terra allora, in qualche modo, il servizio è un modo per superare la materia?
R. Assolutamente. Infatti una azione a favore del prossimo vale più di mille preghiere. La preghiera è valida. Anche Gesù pregava, ma Lui raccomandava di essere operativi  perché lo spirito si evolve più rapidamente. Poi se vieni perseguitato per una causa giusta, sei addirittura beato.
D: Se uno Spirito evolve ed è nella luce può essere comunque attaccato dal male?
R. No. Però quando ti incarni si, vieni attaccato.
D: Si è parlato di quarta dimensione. Qual'è la prima o la terza?
R:  La prima è il regno minerale, la seconda è il regno vegetale, la terza è il regno animale-umano. La quarta dimensione è il valore umano che esce fuori dal pianeta, angelico. La quinta è l'essere di luce. La sesta è Cristica. La settima è cosmica.
D: E poi da quello stadio si prosegue ancora verso la luce?
R:  Sempre, fino alla settima dimensione, dove sei spirito puro, sei un creatore.
D:  Allora torniamo da dove siamo partiti?
R:  Si, coscienti però. Prima sei partito non sapendo dove abiti. Torni, e sei cosciente.
D: Allora io ero nella settima dimensione, e ho seguito Lucifero piuttosto che Dio..
R: No, Lucifero non era nella settima dimensione, ma nella quinta.
D: Ho seguito quella luce luciferica e sono tornato qua. …. È questo il tragitto?
R. No il tragitto è che tu vieni dalla luce divina, ti incarni, e cominci a fare le esperienze. Tutte: gioia, dolore, verità, menzogna, lacrime, sorrisi. E cresci reincarnandoti.
D: Ma non capisco perché sono andato in basso se prima stavo bene.
R. Ma dove stavi bene devi considerare un piccolo dettaglio, caro Lino. Dove stavi bene non potevi dire Io sono Lino. Stavi li, amalgamato a tutti gli altri ma non potevi dire ‘io sono Lino’ perché non avevi questa coscienza. Avevi la percezione dell'esistenza. Quando ti distacchi dici: Io sono Lino, sei una personalità. Quindi quando ritorni sei Io, e anche Dio. Tutte e due. Questa è la cosa più  bella che ci ha dato Dio, l'individualità che prima non avevamo.
D: Nell'evoluzione passare dal regno minerale e poi vegetale si acquisisce esperienza?
R. Quasi nessuna. Nel regno animale un po'.  Ma quando diventi uomo cominci a essere individuo e li cominciano  le reincarnazioni.
D: C'è bisogno dell'esperienza minerale e vegetale?
R: Non è che c'è bisogno. Quella è l'origine, è indispensabile. Tutti siamo amalgamati nella creazione. Quando questo Dio, Spirito Santo, decide di liberare la tua individualità, ecco che avviene il concepimento di te. La scintilla che si stacca da Dio, lo Spirito individuale entra quando nasce il bambino. Però sei parte del tutto, non sei assente. La prima incarnazione la fai quando sei uscito dallo Spirito collettivo animale. Con lo  Spirito collettivo minerale e vegetale sei amalgamato con il tutto. Io-Anna non sono un pezzo di pietra,  sono amalgamata. Cominci a distaccarti a partire dal regno animale. I fratelli celesti  mi hanno spiegato che lo Spirito prima di diventare animale, cioè di incarnarsi in un animale, ha la percezione dell'esistenza. Percepisci che esisti ma non puoi auto nominarti, proclamarti “io sono”. Quando sei un animaletto sei dentro un gruppo, inizi ad avere questa individualità.
D: C'è un detto degli indiani d'America che dice “Dio dorme nella pietra, sogna nel fiore, si desta nell'animale e prende coscienza di se nell'uomo”
R:  Ecco perché dovremmo rispettare la natura. La natura è viva. La natura sono potenzialmente nostri fratelli che nasceranno. Invece noi la deturpiamo, la distruggiamo. Ma ha anche un'altra funzione. Quella di mettere in pratica la legge di causa ed effetto, cioè rivoltarsi contro di noi.
D:  Riguardo la reincarnazione?
R: La reincarnazione inizia quando ti stacchi dallo Spirito collettivo animale e ti incarni in un uomo o in una donna, sei idoneo a diventare uomo perché in quel gruppo animale hai fatto un'esperienza intelligente. Dopo scegli una famiglia. Certo la prima incarnazione è come una nascita. Sei alle prime armi.  Devi imparare tutto. Prima fai una esperienza e poi un'altra ma sei sempre tu.
Nella prima incarnazione sei un po' spaesato. Però Gesù, quelli della prima incarnazione li mette nel Regno di Dio: “Beati i poveri di Spirito”, perché di loro è il regno dei cieli. Perché lo dice? Perché sono puri.

D- Non capisco perché.
R: Perché i poveri di spirito non hanno commesso peccato contro lo Spirito Santo, quindi meritano.
D: Chi può essere un povero di Spirito?
R: Uno che è alla prima incarnazione, o alla seconda, alla terza. Che deve acquisire, non sa molte cose, non conosce l'esperienza umana.
D: Allora perché noi facciamo più reincarnazioni per acquisire più conoscenze?
R: Perché acquisendo più conoscenze ti evolvi, altrimenti non ti evolvi.
D: Quindi perché i beati e i poveri di Spirito?
R: Perché quelli che hanno acquisito conoscenza hanno disubbidito e saranno castigati. Loro no, quindi beati.
D: Ma allora tanto vale rimanere sempre poveri di Spirito perché perlomeno te la cavi sempre.
R: No. Perché il povero di Spirito non è a parole, è nei fatti. È uno che non sa, non conosce. Ma se tu dici “io sono povero di Spirito, Signore, io non sapevo niente”.  Gesù non lo inganni.
D: Non può andar bene restare poveri di Spirito perché lo scopo nostro è l'evoluzione e l'evoluzione viene data dalla conoscenza.
R. Si, però Gesù dice “beati i poveri di Spirito”
D: Ma lo dice perché si riferisce al momento in cui Lui ritorna
R: Certo. Quelli che si trovano li saranno parte del Nuovo Regno se sono utili ad aiutare la crescita della super civiltà, sennò andranno in regni pacifici dove seguono la loro evoluzione.  Sono regni positivi, non sono gli inferi.
D: In questo momento, in questo mondo, ce ne sono Spiriti alla prima incarnazione?
R: Ci sono in percentuale molto minore rispetto ai ricchi di Spirito che disubbidiscono e che non saranno perdonati.
D: Potremmo paragonare i poveri di Spirito ai bambini?

R: No, i bambini sono molto più evoluti di noi. Noi siamo poveri di Spirito rispetto a loro.
Povero di Spirito non significa che non sai niente, che non sai ne leggere ne scrivere, ma che non hai fatto tante incarnazioni. Magari sei un professore di università.

D: A questo punto non riesco a capire in cosa consista la povertà di Spirito.
R: Significa che non hai avuto tante incarnazioni e non hai potuto, per legge cosmica, acquisire conoscenze. Quindi, se ti trovi alla prima incarnazione quando torna Gesù, non ti giudica. E quindi è già un grande premio non essere giudicati da Gesù. Se sono povero di Spirito Gesù non mi giudicherà.
D: Ci sono quindi persone che sono alla prima incarnazione e non sono stati compenetrati molto dalla materia?
R: No, loro sono assorbiti dalla materia, ma non sono violenti, sono pacifici.
D: Possiamo paragonarlo all'enigma di Kaspar Hauser? Kaspar Hauser era una persona semplicissima che riusciva a capire gli animali, aveva questo rapporto con la natura..
R: No,  allora non era povero di Spirito. Ti faccio un esempio. Molte delle persone che vivono nella nostra società sono povere di Spirito, non sanno niente, non capiscono niente. Sono alle prime armi.
D: Però se vanno alla ricerca si arricchiscono?!
R: Assolutamente. Ma lo faranno nel tempo.
D: Possono nascere con dei problemi fisici?

R. Si, se hanno fatto degli errori nella vita precedente.
D: Anche nella prima incarnazione?
R: No. Prima gli fai fare le esperienze, poi gli fai pagare.
D:  Possono essere in missione nella prima reincarnazione?
R:  No.
D: Effettivamente, sulle beatitudini, la cosa che non riuscivo mai a capire era proprio il significato di povero di Spirito. Mentre è chiarissimo per i beati, coloro che portano pace, chi ha sete e fame di giustizia...
R: E sono più sensibili di noi. La situazione che ha creato questa balorda società, dove c'è violenza, assassinio, tristezze, tradimenti, odio, è che i poveri di Spirito sono diventati come delle guide.
D: Questo lo capisco ancora meno.
R: In questa stanza iniziamo a litigare tutti, tutti noi  intellettuali. Divisioni, litighiamo verbalmente o per lettera... e in questa stanza c'è una persona che non comprende molti nostri argomenti, non ci arriva, però è pacifica. Ci abbraccia, ci da una pacca sulle spalle, ci dice di stare tranquilli, di non preoccuparci. Quello diventa un nostro maestro. Noi ricchi di Spirito litighiamo, ci dividiamo, ci sputiamo sulla faccia, ci facciamo causa per i soldi.  Ed  il povero di Spirito magari non capisce di che cosa stiamo parlando, non comprende, ma mette armonia tra di noi. Da povero è diventato ricco e noi da ricchi siamo diventati poveri.  Alcuni responsabili delle nostre mense, sono poveri di Spirito. Noi ricchi di Spirito non siamo capaci di fare i missionari e facciamo morire di fame i bambini. Loro erediteranno il regno, e noi con tutti i nostri intellettualismi, la nostra cultura, la nostra sapienza che ci viene dalla reincarnazione, andremo all'inferno. E quando arriverà Gesù se li porterà nel nuovo regno.
D: Gesù dice anche “da questa vita, vita eterna”. Quindi non faremo tutte le reincarnazioni se noi seguiamo la retta via.
R: No, a un certo punto non serviranno più. Ma finché c'è la materia dovrai rinascere nella materia. Anche se ce l'hai sottile. Ma molto meno.
D: Il nostro fine è partecipare alla nuova super civiltà o di passare alla quarta dimensione?
R: Noi dobbiamo diventare una superciviltà.
D: Ma allora non ci serve più la quarta dimensione. Quindi noi avremo corpo umano libero dalla materia.
R: Noi siamo padroni della materia. Poi quando Gesù stabilirà il nuovo regno sulla Terra noi saremo nella terza dimensione, nella parte finale. Mille anni  e dopo passeremo nella quarta.  La quarta dimensione è una materia sottile, come i bambini appena nati.
D: Quindi avremo un ciclo di adattamento di mille anni per arrivare alla quarta dimensione.
R: Mille anni di tecnologia, di benessere, di pace, di armonia, di tutto ciò che è positivo. Nel Nuovo Regno saremo fra la terza e la quarta.  Mille anni di scuola per sublimare il corpo.
D: Gli abbiamo dato noi una definizione di mille anni, ma mille anni cosa vuol dire? Il tempo non esiste. È un'infinità, una serie di esperienze.
R: Ma siccome starai nella materia il tempo lo misurerai.
D: Riguardo agli inizi di questo ciclo Cosmico (un ciclo circa 25.625 anni), c’era già una civiltà umana?
R: Si, la civiltà umana viene da un serpente marino. 100 milioni di anni fa.
25000 anni fa c’era la civiltà lemuriana e atlantidea sulla terra. Questa civiltà, l'Atlantidea, ha vissuto il picco più alto della  potenza 15000 anni fa, ma purtroppo è decaduta. Un asteroide  è caduto nell’oceano Atlantico.  Erano un gruppo di isole grande come l’oceano Atlantico. La più bella, al centro, si chiamava Poseidonia. È li che ho vissuto. Avevano la teleportazione, la telecinesi, ma poi hanno cominciato ad usarli male per conquistare. E hanno cominciato ad essere arroganti, tiranni per conquistare altri popoli. La Terra era popolata: c’erano i neri, i gialli. Io la prima volta sono venuto 14000 anni fa.

Quello che mi chiedo a volte è come il Padre Eterno ancora sta risparmiando  la razza umana.
D: Sul  concetto che tu non sei di questo mondo. Ciò significa che noi tutti siamo di questo mondo?
R: No caro. Anche tu non sei di questo mondo.
D: Ma se siamo tutti figli di Dio, che significa non essere di questo mondo?
R: Noi apparteniamo all'esercito del Re che di fronte a Pilato ha detto: “Io non sono di questo mondo”. Quindi noi andiamo dietro a lui. E per questo mondo Gesù intende il regno del principe del male. Quindi noi non siamo di questo mondo.
D: È un concetto relativo alla decisione che uno ha preso?

R: Perché uno ha preso una decisione e perché la tua origine non è di qua. Magari non lo sai o non te lo ricordi, ma è così.
D: Allora chi è di qua? Solo i figli di lucifero?
R: Generalmente si ma possono diventare figli di Cristo.
D: Quindi quelli di qua sono anche quelli che vengono da Mallona?
R: Si. Anche. Di fatto, tutti non siamo di qua. Però Gesù lo voleva dire perché il mondo appartiene al principe di questo mondo.
D: Quindi noi che conosciamo il Cristo non siamo di questo mondo.
R: No. Per ora. Quando ci sarà il regno di Dio sulla Terra, potremo con onore dire “siamo di questo mondo”. Ancora il regno di Dio non c'è.
D: Allora nella nostra piccola coscienza possiamo dire che non siamo di questo mondo perché non vogliamo essere di questo mondo.
R: Certo. Ci distinguiamo.
D: Chi era Maria come donna in quel tempo? Anche prima che dicesse si. Chi era come essere, come Spirito? E poi volevo chiederti se puoi raccontare una tua esperienza di quando hai avuto una sua apparizione.
R: Ho avuto una apparizione a Montevideo, quando ho scritto il messaggio dell'8 dicembre 2005. Generalmente io ho questa visione. Quando lei appare io non voglio guardarla negli occhi, nel volto, perché non mi sento degno. Però le guardo i piedi e mentre lei parla io guardo i suoi piedi. Nella visione vedo queste scarpette bianche, tutto bianco, di luce. Lei si avvicina con la mano e mi alza il mento e vuole che io la guardo. Questo è un particolare. Ha questa rosa nel petto: non so se è dipinta, non so se è vera.
La Madonna che appare a me, ha una rosa nel centro del vestito. Ha questa rosa rosso sangue come se fosse tatuata, ma non è sulla carne, è sulla veste. Ma è proprio una rosa, come quella rosa che fiorisce sulla croce. Il bocciolo classico, che spunta come se fosse vero. Poi questo volto non lo vedo distintamente. Una sagoma femminile tra donna e bambina, più donna che bambina, ma giovane. Senza velo. Normalmente i veggenti vedono la Madonna con il velo. Io mai l'ho vista con il velo. Il manto bianco con il cordoncino sottile azzurro e la veste lunga fino alle scarpette.
L'Arcangelo Gabriele non a caso ha detto a Maria “beata tra le donne”.
Così come Gesù è stato scelto da Cristo perchè è l'essere più evoluto del pianeta Terra per personificarlo, la Madre Celeste Myriam o Maria era la donna più evoluta che c'era sulla Terra, nel senso di evoluzione, non solo di purezza.

D: Ha un significato la rosa?
R: È il simbolo di Cristo e il simbolo della Terra  insieme. È un doppio simbolo.
D: E la croce? Che simbolo è?
R: Della redenzione. L'offerta di redenzione a noi uomini.
D: Anche la Madonna è stata concepita in modo miracoloso, no?
R: Si, dicono così e ci credo. Quindi era speciale. Non era di questo mondo. Nel momento in cui il seme cristico concepisce, lei non è più solo Maria, diventa la Madre Santissima perché lo Spirito della Terra la compenetra. Diventa la madre di tutti noi. Nel momento in cui il seme entra nel suo sacro utero, lei viene compenetrata dal pianeta. Non è più solo Myriam, ma è tutte e due le cose.
D: Ma è vero che da bambina è stata affidata ad un tempio o è una di quelle parti storiche che viene messa in discussione?
R: La storia della Madonna non è tanto misteriosa. È più misteriosa quella di Gesù. Perché Gesù è stato quello che oggi chiamerebbero un settario. Dai dieci ai trent'anni lui faceva occulto. Operava, ma non pubblicamente. Viaggiava per il mondo, come vi ho già detto, non con il carretto ed il somarello ma con l'astronave. Ha iniziato altri popoli, altre tribù. Lui personalmente è stato in India, in Pakistan, dagli indiani d'America....
Va bene, approfitto per salutare tutti: Buon Natale

La serata volge al termine e per noi è sempre difficile il ritorno alla quotidianità, agli impegni della vita che ci impongono di separarci, di ritornare ogni uno alla propria abitazione, andare a lavorare ecc.. ancora un ultimo saluto a Giorgio, magari ancora una confidenza, un piccolo dubbio da chiarire, un sorriso.  Piano piano i fratelli lasciano l’Arca.
La troppa stanchezza costringe Giorgio a rinviare ai prossimi giorni l’intervista in programma col nostro fratello Massimo Bonella, direttore della testata giornalistica tv on-line www.pianetaoggitv.net  
Il giorno dopo Giorgio sente l’approssimarsi di una nuova chiamata di Cristo al prodigio della sanguinazione ed obbediente attende il momento.  Sangue versato e che ancora versa ogni volta che questo miracolo succede.
Maestro perché questo sangue?

(Sulla scia di una profonda riflessione Giorgio mi rivela di aver fatto questa domanda a Gesù-Cristo)
PERCHÉ TI PRESERVA DALLA TENTAZIONE E DALLA PERDIZIONE E SALVIFICA LA TUA ANIMA.
Ed ancora stremato dall’avvenuta sanguinazione mi spiega che questa risposta non è solo per lui, vale anche per noi per chi lo segue e lo appoggia.
Allora questo sangue è versato anche per noi, per le nostre mancanze, per i nostri dubbi, per la nostra poca fede. Cristo ci perdona e purifica dalle tentazioni in cui cadiamo attraverso la benedetta sofferenza del nostro fratello Giorgio. Ogni volta una redenzione, sempre se la accettiamo ravvedendoci, chiedendo perdono delle nostre umane debolezze.
Questa la grandezza di Cristo attraverso il dono di se stesso di un suo messaggero.

Gloria a te Signore Dio dell’Universo, Gloria a te.

Paron Valter, De Marco Sandra, Della Coletta Mara
25/12/2010
S. Giovanni di Polcenigo (PN)