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eucaristia1IL MESSAGGIO DI CRISTO TOCCA IL CUORE DELLE ANIME RISVEGLIATE A BUJA
Di Elisabetta Montevidoni
I nostri cari amici e fratelli spirituali Laura, Didier, Paola e Gilberto, sono delle persone squisite e amabilissime che dopo aver partecipato a numerose conferenze nel pordenonese hanno preso contatto con i responsabili dell’Associazione Il Sicomoro e manifestato il desiderio di organizzare una conferenza per annunciare il ritorno del Cristo nella loro cittadina, Buja.
Nel primo pomeriggio del 5 marzo partiamo in auto dalla sede dell’Arca Alea Lores per raggiungere il luogo della conferenza in provincia di Udine che dista circa un’ora da Pordenone.
Il Padre Sole con la Sua magnificenza illumina la suggestiva vallata attraversata da diversi corsi d'acqua e i maestosi rilievi che incorniciano lo sfondo e riscalda i nostri cuori.
Non posso evitare un momento di tristezza ricordando l’alluvione che nei giorni precedenti ha colpito anche la nostra regione e la nostra cittadina a seguito delle incessanti piogge. Povera Madre Terra, costretta a reagire per purificarsi da tutte le azioni distruttive che l’uomo mette in atto ogni secondo. Ma nonostante ciò, anche nel grave degrado ambientale e nella devastazione dell’inquinamento, riesce a regalarci emozioni con le sue meraviglie.
Finalmente arriviamo in questa caratteristica cittadina, Buja, denominata gioiello del Friuli perché incastonata come una pietra preziosa entro un semicerchio di colline moreniche.
Raggiungiamo il teatro comunale della conferenza che si trova dietro al duomo di Santo Stefano sulla cui facciata spiccano le rappresentazioni a mosaico di un enorme calice con l’ostia  sulla sinistra  e di un’ancora, simbolo della speranza a destra.
Quel calice oggi vivente sanguina quotidianamente e cammina in mezzo agli uomini come Diogene per portare Luce di Verità e Speranza di salvezza spirituale, richiamando alla vera comunione con il Cristo, che è sposalizio dei valori cristici nell’azione quotidiana e non il lavarsi la coscienza dando un semplice “morso” all’ostia consacrata ogni domenica in chiesa come dice Giorgio, per poi ritornare alla routine del semplice buonismo di chi pensa che non far del male a nessuno sia sufficiente per esimersi dalla responsabilità di operare per il Bene e la Giustizia.
"Ogni volta che mangiate di questo pane e bevete di questo calice voi annunziate la morte del Signore finché egli venga" scriveva San Paolo. Hostia, in latino, vuole dire "vittima sacrificale,  “Io sono la via, la verità, la vita. Chi non beve e non mangia del mio corpo non ha in sé la vita eterna”, dice il Cristo. Ed è proprio la reale comunione con il sacrificio di sangue del Logos  solare divino, ancora oggi operante attraverso gli stigmatizzati, che riconcilia l'uomo col suo Creatore e accelera l’instaurazione del paradiso in terra attraverso la messa in pratica dei valori della tolleranza, della misericordia e dell’amore per il prossimo ma anche attraverso la capacità di sviluppare il senso della giustizia denunciando i mali del mondo così come faceva Gesù .
Cristo, Essere Padronimico di tutto il sistema solare, Re dell’Universo, Maestro di tutti i maestri, ritorna a raccogliere i frutti della Sua semina selezionando le anime meritevoli di proseguire l’evoluzione cosciente su Gaia, la nostra splendida Madre terra e Sua sposa.
Nella sala del teatro sono presenti circa 300 persone, non solo abitanti del luogo; ci sono anime giunte appositamente dalla Svizzera, da Londra, dalla Toscana, per ascoltare la sferzante parola del messaggero di Cristo.
“Lo spirito audace e coraggioso di Elia che andava di fronte ai potenti e non solo li rimproverava, ma li chiamava ladri, criminali, corrotti oggi vi sta parlando”, è l’intervento di  Flavio Ciucani che ci invia tramite Internet per non aver  potuto affiancare Giorgio alla conferenza.
Infatti nella tradizione del popolo ebraico è scritto che “negli ultimi giorni sarà ancora la voce di Elia che raccoglierà il popolo sparso sulla terra per condurlo al cospetto del Messia”
Gilberto apre la conferenza titolata
presentando i relatori e pregando i presenti di “predisporsi ad ascoltare la conferenza con il cuore”.
Mara Testasecca come sempre da il via alla conferenza,  mentre scorrono le toccanti immagini dei bambini del terzo e quarto mondo, presentando l’azione a favore della vita che viene svolta attraverso l’opera di sensibilizzazione e raccolta fondi dall’associazione Funima International Onlus.
Poi passa la parola a Pier Giorgio Caria, reduce dal recente viaggio negli Stati Uniti assieme al contattista Antonio Urzi, che spiega l’importanza della conferenza che si è svolta alle porte di  Chicago alla presenza di settemila persone e fortemente voluta dal leader spirituale degli islamici americani, che a seguito di personali esperienze di avvistamento ovni ha voluto portare a conoscenza dei suoi fedeli la realtà extraterrestre invitando otto tra i più stimati ricercatori internazionali a mostrare le prove di questa visita dal cosmo.
Pier Giorgio illustra, come sempre impeccabilmente e nelle varie sfaccettature, il cuore del messaggio celeste di cui Giorgio è tramite, attraverso una rilegatura dei vari argomenti:dalle profezie Maya che annunciano “l’incontro con i Signori delle stelle” al fenomeno del contattismo che nasce negli anni ’50 e i cui messaggi mettevano in guardia  l’uomo soprattutto sull’uso scriteriato dell’energia nucleare. Dal simbolismo dei Crop circles all’identificazione degli extraterrestri con le legioni angeliche che hanno accompagnano i profeti nel corso della storia e che sono i guardiani cosmici al servizio del Monarca universale GesùCristo, fino a chiudere il cerchio presentando l’esperienza mistica dello stigmatizzato Giorgio Bongiovanni.
È un messaggio rivoluzionario quello che mette in relazione gli extraterrestri con Gesù Cristo e la Madonna. Anche Elia portava un messaggio rivoluzionario e originale che si sarebbe però compreso alla conclusione della sua vicenda. È una storia destinata a ripetersi. Giorgio prende la parola con la sua voce calda e prorompente:
“Senza il ritorno di Cristo non si compie quello che nei vangeli è chiamato il Regno di Dio sulla terra, cioè il cambio verso una nuova Era di pace”.  
“Oggi senza essere condannati al rogo da una qualsiasi inquisizione possiamo dire che gli extraterrestri sono gli stessi esseri angelici della Bibbia che il profeta Ezechiele descrive venire su nuvole infuocate, esseri che escono da ruote con occhi tutt’intorno che possono essere rapportate agli oggetti discoidali che appaiono oggi con gli oblò. Gli stessi esseri di cui parla Cristo nel Vangelo quando dichiara a Pilato che il Suo regno non è di questo mondo perché altrimenti i Suoi soldati lo avrebbero liberato all’istante, riferendosi a persone concrete e spirituali provenienti da altri mondi e dimensioni del cosmo.  Nel vangelo di Giovanni 10,16 Gesù afferma inoltre che ha  altre pecore che non sono di questo ovile e che deve condurre per diventare un solo gregge e un solo pastore, cioè abitanti di altri pianeti che Cristo ha redento e che fanno oggi parte della confederazione interstellare. Quindi perché meravigliarsi se altre civiltà hanno ubbidito a Cristo, vivono in pace e Lo servono. - Dice Giorgio - Se Gesù è il re dell’universo è ovvio che governa altri pianeti così come governa il nostro. E nel momento in cui Lui lo richiede questi esseri che lo servono sono pronti ad intervenire”
E in attesa di questo evento di cui non è dato conoscere ne giorno ne ora, Giorgio invita le anime a fare del bene, ad aiutare chi soffre ma soprattutto ad arrabbiarsi, indignarsi, scendere in piazza e chiedere giustizia prima di tutto per il nostro paese, per le stragi mafiose e poi per tutte le guerre e le ingiustizie del mondo, perché tutto ciò che genera il Male attraverso l’uomo che si è messo a disposizione del diavolo è anticristico: chi costruisce le bombe atomiche, chi organizza le guerre a tavolino per sterminare parte dell’umanità e accaparrarsi le risorse che scarseggiano, i venditori di armi e di droga,  le organizzazioni mafiose e criminali, la chiesa ipocrita che serve la politica, il denaro e le banche.
Dopo diverse domande del pubblico Giorgio conclude la conferenza rispondendo alla domanda sulla natura di Dio.
“Dio non è solamente Autorità e Potenza. Aldilà che intervenga con forza e giustizia in determinate ed eccezionali occasioni, la natura divina di Dio è Amore Puro.” - dice Giorgio e cita un concetto del maestro Paramhansa Yogananda: “Dio possiede tutto, è padrone dell’intero cosmo, delle leggi,  Egli è padrone delle nostre vite,  ma una sola cosa non possiede.
Egli non possiede il nostro amore. Lo deve mendicare!  Dio ci dà questo grande segno di umiltà e ci prega di amarLo. Questo grande Essere Sublime è un Padrone che non impone l’Amore ma lo chiede in una forma tale affinché noi lo realizziamo  spontaneamente,  lo dobbiamo sentire.
Dio desidera il nostro amore. Egli bussa ad ogni cuore e ci chiede di venire a Lui, ma la maggior parte degli uomini rifiuta. E Lui ha la pazienza di aspettare.
La Sua grandezza nonostante la Sua potenza sta proprio nel lasciarci liberi di amarLo spontaneamente, dobbiamo realizzarlo da soli”
“Nessuno di noi ha visto mai Dio, ma Lui si è presentato a noi attraverso Gesù Cristo e siccome tutti duemila anni fa lo aspettavano con l’autorità, con la forza e con la spada, Lui stravolge le aspettative umane e resuscita i morti, guarisce, ama e dice: “Se credi in me ti salvo lo spirito. Io mi offro come olocausto per lavare il tuo Karma, però quando ritorno fatti trovare pulito perché se ti trovo di nuovo nelle stesse condizioni di prima sappi che non ritornerò con l’amore e il perdono” Difatti tutti oggi lo aspettano con la misericordia ma Lui verrà con la Giustizia.
Ma Dio è soprattutto Colui che ti chiede di amarLo liberamente. E se riuscite a contemplare questo assioma potrete contemplare Dio”
E con uno scrosciante e calorosissimo applauso i presenti ringraziano Giorgio e tutti i relatori ed organizzatori dell’evento.  

In questi intensi momenti in cui siamo investiti dall’altissima energia che il Calice vivente trasmette parlandoci del Cristo e del Padre vorrei che tutti i fratelli delle arche del mondo fossero con noi qui presenti. Spero quindi attraverso l’arduo compito di cronista di riuscire a creare il ponte spirituale che aldilà delle distanze fisiche ci unisce nel servizio di testimonianza alla Verità del Tempo di tutti i tempi.
Con amore vi abbraccio in Cristo

Elisabetta
Segreteria dal cielo alla terra
Sant’Elpidio a Mare, li 11 marzo 2011