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CALENDARIO_MAYA1CONFERENZA PORDENONE
Di Maria Josè Lastra
Ieri 27 maggio 2011, Giorgio Bongiovanni  ha tenuto una conferenza presso il Centro Anziani di Porcia (PN), alla presenza di circa un centinaio di persone.
Da diversi anni la presenza di Giorgio Bongiovanni in questo centro era diventata un appuntamento fisso più volte all’anno. Incontri organizzati dall’Associazione Il Sicomoro di Pordenone grazie alla preziosa collaborazione di Dino Moro, responsabile del Centro Anziani,  e apprezzati sempre da un pubblico più numeroso.
Ma da qualche tempo le autorità comunali e religiose cercano in tutti i modi di negare lo spazio ad un messaggio scomodo, utilizzando come miglior pretesto l’accusa di settarismo contro le associazioni che fanno capo Giorgio Bongiovanni.
Apre l’incontro Domenico Santin, vicepresidente del Sicomoro, che presentando Giorgio annuncia l’impostazione un po’ innovativa dell’incontro.
Sposare nello stesso evento due temi “Spiritualità e Antimafia”, apparentemente molto discordanti tra loro, ma che in realtà convergono verso un unico fine, come si potrà intuire durante l’incontro.
Ringrazia vivamente Dino Moro, perché è grazie a lui se ancora una volta ci incontriamo in questa sede.
Interviene per un breve saluto Dino Moro. È chiara l’amarezza che trasmette appieno attraverso tre parole: “Giorgio ci aveva detto di Resistere! Resistere! Resistere! Ho sofferto tremendamente per l’opera di intralcio, denigrazione e quant’altro, ma ho avuto lo stesso il coraggio di presentare la domanda per l’incontro di oggi. Questo era un centro importantissimo di cultura internazionale, come lo è appunto il messaggio di Giorgio Bongiovanni che abbraccia l’antimafia, la spiritualità, l’azione sociale a favore dei bambini e lo porta in tutto il mondo.
Fino a pochi minuti fa hanno cercato di boicottare la conferenza. L’addetto comunale che doveva allestire gli impianti non ne sapeva niente e ho provveduto io stesso questa mattina a tagliare l’erba qui fuori parecchio alta che ostacolava l’ingresso.”
Dopo questo suo lecito sfogo Giorgio Bongiovanni ringrazia Dino dicendo: “La Giustizia farà  il suo corso”, e prima di proseguire invita Mara, presidente della Funima International ad una breve presentazione della onlus che prende il microfono con un po’ di emozione. Proprio in questi giorni la Funima International ha compiuto 6 anni. Giorgio è stato l’ispiratore di questa onlus che è cresciuta tanto in questo breve arco di tempo. Collaboriamo con altre associazioni, regioni, comuni, facciamo parte del Coordinamento del Cipsi. Abbiamo capito che bisogna unire le forze, da soli non ce la facciamo. Sono in fase di realizzazione alcuni progetti in Paraguay a favore dei bambini di strada vittime della prostituzione e della droga, mentre altri sono già in corso
È il momento dell’intervento di Giorgio. “Come detto in apertura, i temi di cui parleremo oggi apparentemente diversi convergono su una stessa figura, il punto massimo della nostra fede, il Maestro Gesù”.
Giorgio presenta il libro scritto da lui stesso e da Lorenzo Baldo “Gli ultimi giorni di Paolo Borsellino”. Da questo libro emergono le emozioni, la spiritualità di Borsellino in quei 57 ultimi giorni di vita prima di venire ucciso nell’attentato di Via D’Amelio. “Abbiamo parlato soprattutto dei mandanti occulti, dei punti oscuri che lentamente stanno venendo alla luce. Abbiamo riportato la lettera-confessione con la richiesta di perdono per aver detto il falso del pentito Scarantino ad Agnese, la moglie di Borsellino. Vincenzo Scarantino si autoaccusò della strage che non aveva mai fatto, facendo arrestare degli innocenti con la sua falsa testimonianza. Arnaldo La Barbera, capo della squadra mobile di Palermo ormai deceduto, amico di Falcone, riuscì a indurre Scarantino al pentimento, ma adesso sta emergendo che proprio il nome di La Barbera era inserito nel libro paga dei Servizi Segreti.
Con il suo linguaggio semplice, ma intenso e carismatico Giorgio riesce a catturare l’attenzione del pubblico su questo breve periodo di vita di Borsellino così carico di intrighi, di lati oscuri: l’agenda rossa, le dichiarazioni del pentito Spatuzza, i fratelli Graviano, capi mafia ora in carcere ma depositari di tutti i segreti del periodo degli attentati, i magistrati in prima linea Ingroia, Di Matteo, Sergio Lari che hanno in mano queste delicate indagini.
“Spatuzza ha confessato di essere stato presente mentre caricavano di tritolo la Fiat 126, dove era presente anche una persona dei Servizi Segreti, cioè dello Stato. Ciò significa che a volere la morte di Paolo Borsellino è stato proprio lo Stato”.
Giorgio conclude la prima parte del suo intervento invitando tutti a partecipare il 19 luglio alla commemorazione di Borsellino a Palermo organizzata da AntimafiaDuemila.
Pier Giorgio Caria, si presenta come un ricercatore che colleziona fatti. Parla del calendario dei Maya che identifica questo tempo come quello del grande cambiamento. “Tempo di scelta”, in cui l’uomo determina il proprio destino e si sottomette alla legge di causa-effetto. Per spronare l’uomo ad una scelta positiva, in questo ultimo “Katun” del calendario maya, abbiamo numerosi segni, come i cerchi nel grano, Madonne che piangono, presenza di civiltà evolute sul nostro pianeta, e il segno di redenzione delle stigmate. Oltre ai mutamenti della cellula terra e l’intensificazione della attività solare che ha raggiunto dei picchi massimi in concomitanza con il terremoto del Giappone. Sole-Logos Solare, energia cristica e del Padre, che muove i suoi elementi in questo processo di purificazione e coinvolgerà l’uomo ed ogni creatura vivente in questa cellula terra.
Giorgio riprende la parola invitando a votare contro il nucleare e la privatizzazione dell’acqua nel prossimo referendum che si svolgerà a giugno: “A pochi km da qui nella base di Aviano abbiamo 50 bombe atomiche e nel pianeta terra ci sono circa 14.000 testate nucleari.
“Ricordatevi, Gesù-Cristo è l’ultima speranza per l’umanità. Lui non è solo fede, ma soprattutto impegno”
“Il grande regista cinematografico Federico Fellini diceva: ‘Io non voglio dimostrare nulla, io voglio mostrare’. Io faccio mie queste parole al contrario: ‘Non voglio mostrare nulla, voglio dimostrare’.”
Il filmato di Armagheddon  chiude la serata. Pochi minuti di immagini toccanti, terribili in cui vedi i limiti toccati dalla pazzia dell’uomo, l’accorato appello al ravvedimento e della disperazione della Madre Celeste, del Maestro Gesù, degli Esseri Celesti e dei loro Messaggeri come appunto lo stigmatizzato Giorgio Bongiovanni. Un conto alla rovescia che l’uomo sembra deciso a non voler fermare.

Maria Josè Lastra

Pordenone (Italia)
28 maggio 2011