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RIFLESSIONE SULLA SERATA DELL'11 GIUGNO - PENTECOSTE
Di Mauro Caruso
Torna presto Signore nostro Gesù.
Quando uniti nel tuo nome ma non coscienti del motivo per cui eravamo lì insieme, stavamo per assumere il cibo alla mensa, tu all'improvviso ieri, sera d'imminente Pentecoste, ci hai visitato.
Hai mosso i tuoi strumenti e hai creato il silenzio in sala, purtroppo raro per noi, attirandoci nel profondo sentimento della tua presenza e della nostra fratellanza.
Provo pietà sincera per coloro che non ti conoscono e non ti credono. Pur da peccatore quale sono e cosciente della mia nullità e miseria, pur da quasi 50enne, mi sento come un germoglio prezioso ai tuoi occhi, e tutti noi lo siamo: tuoi pargoletti dello Spirito.
Prendiamo coscienza di ciò che siamo “Voi siete il sale del mondo” - prendiamo coscienza di ciò che rappresentiamo come esperienza umana; siamo una comunità cristiana a libera partecipazione e contributo. Siamo un esempio, una testimonianza di Cristo nel mondo, non la sola, ma importante quanto tutte le altre, importante quanto tutto ciò che è di Cristo.

Hai mosso il tuo strumento e nostra guida Giorgio, lo hai chiamato nel suo ufficio  dettandogli per tutti noi parole che risvegliano anche i morti spiriti, ed è stata la Pentecoste. Il tuo Santo Spirito è sceso su di noi e ci ha parlato profondo, dritto al cuore.
Aiutiamoci l'un l'altro a essere degni di tutta questa grazia, di tanta misericordia, di tanta fiducia spesso immeritata, e soprattutto a essere coscienti di quale opera/esperimento siamo per il cielo, e della responsabilità di tutto questo. Può l'essere umano, la comunità umana, vivere riflettendo i valori di Cristo? Se si, un nuovo cielo e una nuova terra gli sono riservati.
Sproniamoci a vicenda a essere veramente fratelli e sorelle e a mettere da parte le nostre convenienze, egoismi e pigrizie, in favore di chi abbiamo accanto. Condividiamo insieme per quanto ci è possibile i pesi con le gioie della nostra comunione. Facciamolo per potere vivere, già prima del Suo ritorno, la gioia della Sua presenza tra noi.
Spero di saper essere all'altezza di quello che scrivo e invito i miei fratelli a ricordarmelo quando mi contraddirò.

Poni la tua mano, Signore nostro Gesù, sulla nostra comunità allargata che comprende tutte le arche in Italia e nel mondo; aiutaci a essere tuoi forti testimoni e a saper rappresentare il tuo Regno in terra; poniti al fianco del tuo servo Giorgio, proteggilo e usalo per compiere le tue opere – lui parla con verità, ti è e sarà fedele sempre.

Mauro
12 giugno 2011