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verdad_y_justicia_2IL CUORE DEL CORPO MISTICO E IL PIÙ GRANDE DEI COMANDAMENTI
Di Giovanni Micale
“Loro sono il cuore del corpo mistico di Cristo che è la giustizia”. Questa è la frase che mi è venuta in mente il giorno 18 Luglio durante la conferenza antimafia di Palermo, quando vedevo la gente innalzare l’inno ai giudici antimafia che hanno preso posto al tavolo dei relatori presso la facoltà di giurisprudenza, dove per la prima volta ho avuto la sensazione che questa conferenza abbia segnato l’inizio di qualcosa di grande e importante.
L’arrivo di Giorgio a Palermo per il 16 Luglio è stato battezzato con tanti segni che come sempre lo accompagnano.
L’arca di Palermo è stata battezzata da Giorgio con il nome di “Giustizia e Verità” nomi a noi molto conosciuti e che esprimono quelli che sono i pilastri dell’opera di un uomo speciale che vive in mezzo a noi e che con i segni della crocifissione quotidianamente ci ricordano chi stiamo servendo…e non è poco.
Il nome Giustizia è dedicato a Paolo Borsellino e Giovanni Falcone che sono stati martiri di una città come Palermo dove ci si può rendere conto della sua ambiguità solo se la si vive in pieno.
Una città come Palermo dove vengono prese decisioni che influenzano città e nazioni e dove la chiesa va a spasso con i potenti… si perché per me Palermo è una succursale del Vaticano, quel lato della chiesa istituzionale corrotta, omicida, ladra e venduta al dio mammona e che fa affari con la mafia e non solo.
Giustizia comunque è anche il cuore della legge di Cristo che promette di riscattare con la Sua Seconda Venuta tutte quelle anime, quel sangue dei martiri, dei santi, degli assetati e affamati di giustizia, dei bambini uccisi e violentati dalla cattiveria e dalla superbia dell’uomo.
Il nome “Verità” perché si cerca una verità che possa mettere a nudo una volta e per sempre quel volto dell’anticristo che si muove in sinuoso sulla pelle umana, ecco perché Verità acquista per noi un duplice significato, in quanto si cerca la verità sui mandati occulti delle stragi del 92 ma acquista anche un significato spirituale…la Verità di Cristo e la conoscenza di esseri che vengono dal cosmo in nome di Dio.
Quei giorni l’arca di Palermo si è riempita da fratelli della Sicilia, di S. Elpidio e di Pordenone, abbiamo effettuato le prime prove tecniche di comunità Palermitana. Giorgio ci ha voluti tutti insieme per vivere quei giorni in totale comunione e tra un pranzo e una cena ci siamo ritrovati uniti per incominciare una battaglia seria contro forze potenti ed oscure che ci soffocano e che non lasciano respirare chi invece grida alla libertà.
Qualche giorno dopo qualcuno fa rientro a casa mentre alcuni di noi si ritrovano nuovamente insieme a Belpasso all’arca Aquila, dove siamo pronti per una riunione e lezione spirituale, dove il concetto principale è l’Harbar che in questi giorni incalza più che mai nella nostra società, dove questo virus che colpisce i neuroni del cervello destabilizzandoli, tende a far si che chi venga colpito ha la tendenza ad uccidesi e a uccidere con gesti folli, anche se la persona quasi sempre viene descritta come una persona tranquilla e serena.
Mentre i giornali subito fanno un profilo di chi è colpito, di una persona disturbata, mal sana mostrando delle foto che sono perfettamente normali e che con insistenza fanno vedere al pubblico un mostro celato da angelo…ma noi sappiamo bene che l’Harbar è causato da inquinamento radioattivo e alimentare che destabilizza la mente, tra l’altro entrano anche in questo gioco forze militari oscure che approfittano attraverso delle sofisticate apparecchiature a manipolare ancora di più la mente debole. Giorgio ci spiega che l’Harbar ha colpito già diverse personalità politiche mondiali il che è molto pericoloso in quanto con gesti di pura follia, come già fanno, possono attaccare e uccidere milioni di persone con scuse qualsiasi, lasciandoci immaginare scenari a dir poco rassicuranti.
Ma come possiamo difenderci da tutto questo? Giorgio ci insegna che attraverso la preghiera e l’azione e un’alimentazione possibilmente sana, anche attraverso la benedizione dello stesso cibo, possiamo essere difesi.
Concludo questa mia piccola cronaca esprimendo una mia considerazione.
Se vogliamo salvarci ed entrare nel nuovo regno dobbiamo fare una domanda a Cristo: “Signore quale è il più grande di tutti i precetti”?
Lui ci risponderebbe sicuramente: “ASCOLTA, ISTRAELE. IL SIGNORE NOSTRO DIO È UNICO SIGNORE E TU AMERAI IL SIGNORE TUO DIO CON TUTTO IL CUORE, CON TUTTA LA TUA MENTE, CON TUTTA LA TUA ANIMA E CON TUTTA LA TUA FORZA… MA IL SECONDO È QUESTO: AMERAI PROSSIMO TUO COME TE STESSO. NON C’È COMANDAMENTO MAGGIORI DI QUESTO”.
Se ascolteremo queste parole saremo preservati e non saremo lontani dal Regno… (cap.12 ver 28/34).

In fede
Giovanni Micale
Palermo, 10 agosto 2011