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Di Stefania Bachetti
Dal libro dell’Esodo:
Così dice il Signore: “Ecco, Io mando un angelo davanti a te per custodirti sul cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato”.  Es. 23,20-23a.
 
Uomo vestito di bianco, pastore di anime, quanta polvere di questa sacra e martoriata Terra hanno sollevato i tuoi calzari!

Uomo vestito di bianco, anno dopo anno continui ad inginocchiarti sull’altare della Santa Croce, impavido, instancabile eppur tanto tenero ed amorevole con le creature che ti sono state affidate.
Un’altra alba si veste di rosa e spalanca le porte del tuo cuore al Padre Sole.

Come una foglia al vento volerai fiero verso lidi lontani, un ennesimo viaggio per sancire l’Antico Sigillo. Ogni valle sarà riempita dalla tua voce, tutto è ormai pronto e le tue grida riecheggeranno oltre l’orizzonte, per annunciare Colui che soffierà eternamente in te il Suo alito di rosa.

Messaggero dell’Altissimo, sei la nostra lucerna sempre accesa e splendente, sei come la farfalla che non conta gli anni, ma gli istanti. Sei un guerriero, ma quando chiudi gli occhi senti la malinconia, come un fanciullo nelle braccia della madre, e ti abbandoni alle dolci note della nostalgia. Nostalgia dell’antica patria, ove il tuo spirito aleggiava in un regno di stelle senza tempo, con lussureggianti giardini incantati che odorano di Amore, di Pace e d’Armonia.

Sei venuto su questa Terra per morire d’amore per l’eterno Ragazzo che è il tuo Tutto, il nostro Tutto, Colui che disseta lo spirito con torrenti di acqua viva.
La Croce è il precursore del Cristo, che aspetta insieme ai suoi soldati la rosa che presto sboccerà e profumerà di giustizia ogni dove.

Grazie per averci insegnato che siamo gocce di un unico Oceano infinito, al quale tutti torneremo.
Grazie per aver trasmesso nei cuori ancora troppo induriti dei tuoi fratelli il comandamento più nobile che può avvicinarci al Signore: gioire e difendere la nostra unione sempre, sopra ogni cosa, costi quel che costi. Una delle prove più dure per noi, perché è facile scalare la vetta dell’orgoglio anziché quella più irta dell’umiltà! Infatti, quando la notte entra nell’abisso della nostra solitudine e vaghiamo nel silenzio assordante della nostra pochezza, Lo cerchiamo, Lui è lì che ci sussurra la Sua voce, ma non Lo sentiamo perché non abbiamo cancellato le ombre illusorie che rendono insano il nostro occhio. Tu ci esorti a superare la tempesta, a rialzarci sempre e comunque, in nome di Dio che si è fatto uomo per noi, per combattere fino all’ultimo istante e vincere il nostro nemico più grande: noi stessi.

Vorrei vedere sul volto dei miei fratelli un sorriso che non è di questo mondo e scorgere l’essenza stessa che rende ogni uomo unico e speciale; vedere le nostre sciocche gelosie, le inutili incomprensioni dissolversi sopra un unico cerchio d’amore, che tutto trasforma e guarisce.
Cari fratelli e sorelle, vorrei che il vento volasse dentro i vostri cuori e spazzasse via le inquietudini e le sofferenze che vi affliggono per ricolmarli di vera serenità. Nessuno di noi dovrebbe mai sentirsi solo, vi auguro ed auguro a me stessa di riuscire a vivere ogni nostro giorno come un dono, nonostante sia difficile! E soprattutto che ognuno di noi abbia sempre la certezza, in fondo al suo cuore, che la mano del fratello è lì pronta, con coraggio, a farci riprendere la giusta strada, perché il Cristo esiste dentro di noi solo se Lo riconosciamo nel volto dell’altro.

La Santa Madre benedica te, uomo vestito di bianco, e le meravigliose creature che ti sono accanto, guidando i tuoi passi sotto le ali dell’aquila Giovannea, fino all’ultimo istante, prima del glorioso Ritorno di Suo Figlio Gesù.
Con tutto il mio amore
Stefania Bachetti
25 Settembre 2013