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Di Maria José Lastra
Venerdì 17 Gennaio, il programma radio “Tierra Viva” che trasmette da Rosario, Argentina, ha ospitato in diretta skype lo stigmatizzato Giorgio Bongiovanni. Il programma, nato nel 2008, ha un grandissimo successo di ascolti: migliaia di persone ogni settimana si sintonizzano sulla diretta, ma lo stesso programma viene riproposto da diverse radio come Vision Radio Online  di New York che raggiunge milioni di radioascoltatori di lingua ispanica. Da qualche settimana, poi, viene riproposto anche da Radio Mística di Miami (USA), Radio Antorva Cantabria di Santander (Spagna) e da Radio Serenidad di Quito (Ecuador).
 
Alcuni problemi tecnici causati da un blackout generato dalle elevate temperature, che stanno interessando l’Argentina in questo periodo, hanno fatto ritardare di qualche minuto il collegamento con Giorgio, il quale saluta con stima i radioascoltatori che da tempo aspettano il suo intervento; purtroppo più volte rimandato a causa degli impegni improvvisi ai quali deve adempiere come direttore della rivista Antimafia Duemila. Soprattutto in questo momento che in Italia è in pieno svolgimento il processo sulla trattativa Stato-mafia, in mano a dei giudici ai quali Giorgio e tutta la redazione di Antimafia sono legati da profonda amicizia, da stima professionale ed umana.
 
Daniel Rodrigo esordisce con il tema più volte apparso nei messaggi ricevuti dalle Potenze Celesti negli ultimi mesi e che, come Giorgio stesso ha detto, sarà il tema centrale dei prossimi incontri pubblici: “L’ira di Dio”. La gente comune tende a rifiutare questo argomento poiché si è costruita un Dio sempre misericordioso ed amorevole, che perdona ogni cosa purché ci si penta, anche in punto di morte: “Io capisco che non sia facile capire il concetto dell’ira di Dio, ma se siamo credenti non possiamo nasconderci ipocritamente cercando e venerando solo un aspetto di Dio: l’Amore e la Misericordia. C’è un’altra parte che dobbiamo approfondire e comprendere, cioè la Giustizia di Dio. Non è una vendetta, bensì un atto d’Amore sublime e supremo verso quelle persone che non hanno giustizia nel mondo, cioè circa 5 miliardi su 7: bambini che muoiono di fame, persone che vivono una guerra permanente, persone malate che non hanno accesso a cure mediche e muoiono perché non possono pagare le cure. (…) Esistono paesi che potrebbero essere più ricchi dell’Occidente e degli Stati Uniti perché hanno diamanti, risorse preziose, ma vivono in povertà, poiché non hanno accesso ad essi. I loro dittatori, i loro governanti corrotti vendono le risorse all’Occidente e quindi subiscono l’ingiustizia. Ci sono persone senza lavoro a causa della corruzione e della mafia. La mia domanda è: queste persone hanno diritto alla giustizia? Hanno diritto ad aspettare un mondo migliore? Hanno diritto che qualcuno li liberi? O devono solo zittirsi, sopportare ed attendere che i potenti li annientino? È giusto che Dio perdoni sempre e che non renda giustizia a chi la merita e la chiede? (…) Se non c’è giustizia umana, non hanno diritto di chiedere Giustizia a Dio? Dio esiste ed è anche giusto! L’ira di Dio non è una vendetta contro i peccatori, ma un atto di amore per liberare coloro che non hanno mai avuto giustizia”.
 
Giorgio precisa che “la giustizia di Dio non è una giustizia umana, ma è globale, cosmica, planetaria: essa giudicherà le opere di miliardi di persone, non sarà individuale. Il castigo, in realtà, è una purificazione. Quando nel nostro corpo c’è un virus che attenta alla vita del nostro sistema fisiologico, i globuli bianchi, aiutati dalle medicine, attaccano il virus e lo uccidono. Non è vendetta, tanto meno odio, è un intervento naturale per la preservazione della vita (…) Dio agisce con noi allo stesso modo: quando una catastrofe naturale colpisce una parte dell’umanità, le persone coinvolte si trovano per la prima volta ad essere tutte uguali: ecco, in quel momento non ci sono né poveri né ricchi, buoni o cattivi, siamo tutti fratelli. Questo è il valore che Dio vuole che realizziamo, ma è necessaria una catastrofe per renderci conto che siamo fratelli. Il riccone con milioni di dollari, quando ha l’acqua alla gola, non pensa ai suoi milioni, ma a dare una mano al suo vicino che sta affogando”.
 
Daniel chiede come si manifesterà l’ira di Dio in questo tempo. “Lo abbiamo già vissuto. Noi che siamo credenti, a differenza dei non credenti, dobbiamo stare attenti perché nella Bibbia l’ira del Padre si manifesta più volte. Ci sono interventi di Dio molto duri, come ad esempio nel Diluvio Universale. La Bibbia racconta che un giorno, Dio era irato con il mondo perché vedeva corruzione, azioni contro la natura, gente che si accoppiava con gli animali, che uccideva senza motivo… Allora apparve in sogno al patriarca Noè e gli disse: ‘Alzati, prepara un’arca’. Sappiamo in realtà che si trattava di un intervento extraterrestre, perché è ridicolo pensare che un’arca di legno che ospita centinaia di persone possa resistere ad uno tsunami. Si trattava necessariamente di una tecnologia molto avanzata. Dio gli indicò chi doveva entrare nell’arca, gente giusta e buona, e decise di distruggere il mondo con un diluvio (tsunami e uragani). Dopo il Diluvio, Noè uscì dall’arca con tutte le persone e gli animali di ogni specie e ripopolò la Terra. Dio, quindi, diede un’altra opportunità all’umanità per ristabilire l’armonia nel pianeta. Questo è successo diecimila anni fa, in una situazione certamente grave e degenerata, ma non tanto quanto quella di oggi poiché abbiamo persino le bombe atomiche in grado di distruggere il pianeta. Nei tempi di Noè avevano frecce, pietre, nemmeno fucili, eppure Dio distrusse il mondo. Oggi che abbiamo le bombe atomiche, pensate non possa farlo ancora con più forza? Io credo di sì, se siamo credenti, invece se ci comportiamo da ipocriti e pensiamo che Dio perdoni tutto, siamo come i farisei che credevano di essere giusti solo perché indossavano una tonaca. Si sbagliavano!”
 
Presente in studio c’è il giovane Matías Guffanti, anche lui dell’Associazione “Del Cielo a la Tierra” che, insieme ad altri giovani della stessa, cura e conduce un programma che trasmette sempre da Rosario “Frecuencia Joven”.
 
Matías si fa portavoce di una domanda che spesso gli viene rivolta sull’atteggiamento da tenere di fronte all’ira di Dio e se è sufficiente il pentimento, perché molti credono che ci saranno eventi catastrofici, ma appunto per questo motivo dicono: ‘visto che moriremo tutti, vivo la vita come meglio posso’. “Prima di tutto la morte non esiste. Quando la persona crede di morire è viva, perché siamo eterni, quindi i frutti di quello che facciamo qui li raccogliamo nell’aldilà. Ecco perché il miglior modo di prepararci all’ira di Dio è fare delle opere buone e pentirci. Nelle arche che non conosceranno le acque entrerà la gente buona, anche se non crede. Dio me l’ha detto personalmente: “A me non importa se non credono in Me, Mi interessano le opere. Sono stati tanto gravi gli errori delle Mie chiese, l’insegnamento negativo, la manipolazione dell’informazione, che Io perdono coloro che non credono in Me”.  Non capisce e non perdona chi non vuole fare le opere. Allora Matías, facciamo le opere! Lavoriamo con il senso della Giustizia e così entreranno nelle arche coloro che vogliono un mondo migliore. A me, che sono un rivoluzionario della libertà, dà gioia conoscere un Dio che guarda le mie opere e non le mie idee. È il Dio più grande e meraviglioso che possiamo mai conoscere”.
 
Daniel chiede se la Santa ira di Dio è già iniziata, perché in alcuni dei messaggi ricevuti da Giorgio ultimamente sembra che essa abbia già inizio nel 2014: “Si, è già iniziata, lenta ma inesorabile. Giorno per giorno, mese per mese, anno per anno sarà implacabile. Il fatto è che l’ira di Dio è sentita da chi la vive nella propria carne; sappiamo, però, che c’è una controinformazione che lavora per non far passare completamente le notizie gravi, anche se in internet è possibile trovarle. Ad esempio, lungo la costa occidentale degli Stati Uniti, tutte le spiagge sono contaminate dalla radioattività di Fukushima, ma nessuno informa la gente che va a farsi il bagno in quella zona. Ci sono grandi vulcani che potrebbero eruttare e provocare catastrofi … le notizie si sanno, ma la grande massa ne è all’oscuro, perché c’è una ‘parte’ che è contro Dio e lavora per limitare l’informazione: è l’Anticristo che io conosco personalmente e che controlla l’informazione mondiale”.
 
Daniel chiede se gli Esseri di Luce sono intervenuti in qualche modo per contenere i danni di Fukushima e Giorgio risponde: “sono intervenuti per amore delle anime che devono entrare nelle arche che non conosceranno le acque, abbassando il tasso di radioattività, altrimenti saremmo tutti morti. Il tasso che ha raggiunto l’Oceano Pacifico è mille volte superiore a quello raggiunto da Cernobyl. Io ricordo che quando accadde la catastrofe di Cernobyl le autorità europee disposero di non consumare verdure o latte fresco per mesi, ma soltanto prodotti surgelati o a lunga conservazione realizzati prima del disastro. Oggi, nessuno ha ordinato di non pescare o non consumare certi cibi”.
 
Matías, facendo riferimento ad un passo della Genesi in cui si legge che Dio si è pentito di aver creato l’uomo, si chiede se Egli non sapesse che l’uomo sarebbe arrivato a questo punto: “Dio sa tutto, è il direttore di un film che ha due finali e dice: ‘lo spettatore sceglie il finale del film che lui ha scritto”. Il Padre li conosce entrambi, noi no. Purtroppo abbiamo scelto il finale negativo”.
 
Un radioascoltatore degli Stati Uniti chiede del futuro dell’economia degli Usa. “Nel futuro dell’economia degli Usa ci sarà l’organizzazione di una guerra mondiale, altrimenti si troveranno a mendicare l’elemosina ai Paesi Sudamericani…, non hanno soldi, sono falliti, l’unica risorsa che hanno è vendere armi e fare guerre, anche una guerra nucleare se necessario”.
 
Un altro radioascoltatore chiede a Giorgio cosa ne pensa del Papa, visto che ha detto delle cose giuste, ma ancora non è avvenuto il grande cambiamento che tutti aspettiamo: “Proprio in questi giorni il Papa ha fatto riferimento al Ritorno di Cristo, ma in un contesto che non mi è piaciuto, per questo non ho scritto niente. Ha detto che da duemila anni è il tempo del Ritorno di Cristo … niente di nuovo. Doveva dire che questo è il tempo della Seconda Venuta di Cristo. Io ripeto  che Papa Bergoglio, una persona che ho criticato ed accusato nelle mie conferenze a Buenos Aires perché non aveva fatto niente durante la dittatura argentina … in realtà fece qualcosa, ma non tutto quello che doveva fare. È lui stesso a dirlo nella lettera in cui chiede perdono a nome della Chiesa argentina: “Noi non abbiamo fatto quello che dovevamo fare”. Un atto ammirevole da parte sua. Mi è simpatico, mi fa emozionare, mi piace la sua semplicità, ma mi fa anche inquietare quando dice che Dio perdona tutto. Lui sa che non è vero e non è contemplato dalla teologia cattolica che Dio perdoni tutto. Egli perdona se c’è un reale pentimento, altrimenti castiga… Io voglio che venga fuori anche il volto della giustizia del Papa, non solo il volto del missionario francescano”.
 
Matías chiede di chiarire un concetto che Giorgio ha espresso durante un incontro – ‘Dio mi ha detto che oltre a me non c’è nessuno sulla Terra che abbia il coraggio di dire la Verità e di parlare della Santa Ira di Dio, perché dicendo la Verità mette in gioco la propria vita’-: “Si,” risponde Giorgio “lo confermo, ma voglio chiarire che mi riferivo al senso teologico, perché ci sono tanti che dicono la Verità e sono più grandi di me. Non mi sembra, ma sarei felice se mi sbagliassi, che ci siano persone mistiche, veggenti, stigmatizzati, contattati, che annunciano l’ira di Dio come la sto annunciando io. Hanno paura o pensano che Dio sia solo perdono, oppure hanno un cammino differente … Se conoscete qualcuno, gli darei il benvenuto nel club dei rivoluzionari che chiedono la Giustizia di Dio”.
 
Juan Carlos chiede a Giorgio di commentare una frase di uno degli ultimi messaggi ‘… e voi, sudditi delle grandi Babilonie del terzo millennio, che vivete delle loro briciole, non siete meno vigliacchi e indifferenti di quelle antiche’: “Dobbiamo tenere presente che la gente comune, come noi, a volte accetta con indifferenza o perché ama questa società incivile, violenta, negativa. I colpevoli della situazione mondiale sono soprattutto i potenti, ma non solo loro: noi abbiamo una grande responsabilità perché non abbiamo fatto niente per cambiare la società, la nostra generazione ha fallito. Negli anni ’60, una generazione si ribellò in un modo, anche non perfetto, a volte violento, a volte con un eccesso di libertà, ma comunque uscì per le strade, nelle piazze, mettendosi a nudo: la generazione dei figli dei fiori contro la bomba atomica, la guerra in Vietnam. La generazione successiva, la mia, invece non ha fatto niente … Non ricordo una generazione di giovani e di uomini che abbia messo a rischio la propria vita per cambiare le cose. Io vedo grande indifferenza e grande rassegnazione e questo non piace a Dio. Dio vuole la reazione: Suo Figlio era un rivoluzionario, guariva la gente, gridava, faceva politica, denunciava … non era uno che stava seduto a predicare, era in strada, nelle piazze, per questo dovettero crocifiggerLo perché stava cambiando un’intera generazione in Galilea”.
 
L’intervista volge al termine e si conclude con una domanda sull’anticristo: “L’anticristo ha la mia età, si è già manifestato, ma non è pubblico. La mia missione è provocarlo attraverso la nostra opera pubblica, massiva, affinché debba uscire allo scoperto … Si presenterà come una persona che può risolvere tutti i problemi dell’umanità, tutti lo adoreranno; venderà un prodotto che allungherà la vita di 40 anni … quindi la gente lo adorerà, ma questo farmaco avrà degli effetti collaterali ed aumenterà l’harbar (la peste dei neuroni del cervello)”.
 
Il tempo a disposizione vola via. Un nuovo seme è stato lanciato nei cuori delle persone, nella speranza che usciamo tutti dal torpore e compiamo le “opere buone”. Solo questo ci chiede il Buon Dio ...
 
Maria José Lastra
23 Gennaio 2014