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franchescaemarco100di Marco Marsili e Francesca Panfili
Nel tardo mattino soleggiato, tornando da Assisi, dove eravamo stati per un appuntamento di lavoro, ci trovavamo in auto sulla bella strada di campagna che porta a Gubbio passando per Torchiagina, luogo in cui si svolgono periodicamente incontri e conferenze a cui spesso partecipa anche il grande Ricercatore e Documentarista Pier Giorgio Caria.

Abbiamo percorso quella zona decine di volte, ma - strano a dirsi - proprio in quel punto sbagliamo strada... dopo qualche centinaio di metri, prendiamo una rotatoria e torniamo indietro constatando la stranezza di quell'errore... stavamo ancora parlando di questo quando, dopo meno d'un minuto, ecco che vedo nel cielo alla nostra sinistra una specie di grande aereo che attrae la mia attenzione. Sapendo che a pochi chilometri di distanza c'è l'aeroporto di Perugia, non mi scompongo più di tanto, ma invito comunque Francesca ad osservare quell'oggetto, che ci si presenta come una grossa sfera bianca con ai lati altre due sfere più piccole di color grigio chiaro... a prima vista sembrerebbe uno di quei vecchi apparecchi con ali sottili e imponenti rotori ad elica. Ma quando vado formulando questo pensiero, mi pare che l'oggetto compia una virata, perché lo vediamo trasformarsi davanti ai nostri occhi... ed ecco che cambia forma e diventa un tutt'uno con quelle che credevo fossero ali!... Ora è un unico blocco rettangolare bianco splendente, che gradualmente si ingrandisce lasciandoci letteralmente a bocca aperta. Mentre avanziamo, mi tocca rimettere gli occhi sulla strada (!) intanto che Francesca segue con lo sguardo quello che adesso è un grande “sigaro bianco”... all'improvviso, alla sua estremità posteriore appare una specie di enorme bolla rosa semitrasparente che fa sobbalzare sul sedile Francesca! Alzo ancora gli occhi dalla strada e tra i bassi tetti delle case lo vediamo ancora cambiar forma, diventando un perfetto “disco volante” che procede leggermente obliquo nel cielo azzurro. Pieni di gioia, mentre ci diciamo l'un l'altro: “Sono Loro! Sono Loro!”, l'oggetto pian piano diminuisce le sue dimensioni fino a scomparire del tutto, ma non allontanandosi, bensì, letteralmente, svanendo.

Dopo aver accostato l'auto per riprendere fiato, proseguiamo per altri pochi chilometri senza dire una sola parola, tanto grande è la nostra felicità che la lingua non ne raggiungerebbe la vastità...

E davvero durante quel silenzioso tratto di strada le nostre menti si aprivano e s'immergevano e vacillavano su scenari meravigliosi, illimitati, celestiali, che il cuore colmo di gratitudine non riusciva a tradurre in parole... scenari di mondi incredibili, di genti diverse, di viaggi grandiosi e sconosciute bellezze. Una parola però mi sovveniva: Nobiltà. Quello era l'aggettivo che in me meglio poteva definire la sensazione trasmessa da quella Bianca Visita. Nobiltà. Questi Signori posseggono una Nobiltà il cui coinvolgente splendore trapela anche dai Loro mezzi di trasporto, vascelli stupefacenti che, al solo vederli, l'Anima dei fortunati che, come noi, assistono alle Loro manifestazioni si innalza ad una istintiva, sincera Devozione liberatrice. E insieme alla parola “Nobiltà”, nella memoria è emerso un altro aggettivo tanto caro all'Amato Giorgio e ad Eugenio Siragusa: “Aristocrazia Spirituale”. Questo è il senso immenso che si rivelava in noi come una certezza e che, in fondo in fondo, già regalava orizzonti di sconfinate nostalgie.

Ancora diretti verso Gubbio, dopo qualche minuto, Francesca decide di comunicare a Giorgio B. l'accaduto. Non appena inviato l'emozionato messaggio, ecco sorgere dall'azzurro del cielo la Bianca Astronave! A quella vista la nostra Allegrezza è stata immensa... guardavamo attoniti e felicissimi quell'oggetto proveniente da chissà dove, immaginando le belle persone che ci stavano degnando di tanta beatitudine, immaginando (e forse chiedendo!) di essere presi e portàti con Loro, lontani, lontanissimi da qui, distanti anni-luce da questa “valle di lacrime”.

Invece eccoci qua! E, onestamente, chi potrebbe essere degno di tanta Grazia?
Ad ogni modo, queste Visite sanno infondere la certezza inequivocabile e consolante della Loro Vicinanza... e questa Benedetta Presenza, se ci guardiamo attorno per avere la misura di come vanno le cose quaggiù, dovrebbe alquanto contentarci!

Bene.
Rientrati in casa, tra una telefonata e l'altra per informare gli amici della Celeste Visitazione, mangiamo in fretta per avere il tempo di riposare prima di tornare al lavoro.
Prima di ripartire, dunque, ci sdraiamo un poco e sùbito siamo rapiti da un sonno bellissimo, dolcissimo, al sole del primo pomeriggio che entrava glorioso dalla finestra spalancata.

Nel tempo di mezz'ora o poco più, in un sonno d'amore dorato, stupende visioni angeliche hanno accompagnato i nostri Spiriti in vortici d'inestimabili delicatezze e fioriture emotive che non oso descrivere. Basti sapere che al soleggiato risveglio abbiamo entrambi sussurrato: “Li hai sentiti gli Angeli?”... e un reciproco sorriso ha risposto ad ogni domanda.

Nuovamente in macchina, quelle sensazioni di Grazia non ci abbandonavano neanche per un istante. Dopo qualche silenzioso minuto eravamo già nei pressi del Centro Yogananda per iniziare a lavorare; esattamente ci trovavamo a scendere l'uscita della tangenziale che ci avrebbe poi riportati verso il centro città, quando notiamo in cielo qualcosa che attira la nostra ormai prontissima attenzione. Era Lei: la Bianca Astronave! Dopo le prime titubanze (pensando che forse l'autosuggestione stesse confondendoci), riconosciamo intuitivamente il bianco splendore di quell'oggetto fatto di materiale indescrivibile... il tempo di passare sotto al cavalcavia, ed eccolo stagliarsi di nuovo nel cielo davanti a noi: la forma “a sigaro” si distingueva ancor meglio del mattino e mostrava tre bande più scure che, a distanza regolare l'una dall'altra, percorrevano verticalmente l'oggetto. Nel giro di pochi secondi, eccolo trasformarsi armoniosamente nella forma discoidale con cui ci aveva salutato qualche ora prima... assumendo una traiettoria rettilinea, aumenta un poco la sua velocità e scompare nei pressi della Basilica di Sant'Ubaldo (Patrono della città, il cui corpo incorrotto giace soavemente in una teca di vetro proprio all'interno della Basilica), situata sulla sommità della montagna che ospita la Basilica stessa, perfettamente visibile dalla nostra posizione. Ma più che scomparire, sembrò quasi fondersi con l'edificio! Questo ci ha molto impressionati.
Senza indugi, accompagno Francesca al lavoro e mi reco immediatamente alla montagna sacra.

Risalendo i tornanti a gran velocità la mia mente è serena, ma al tempo stesso desiderosa di qualcosa che non saprei dire... ma che probabilmente è facile immaginare!
Comunico a Giorgio B. ciò che sta avvenendo e alla sua risposta sùbito una profonda Pace mi riempie la pancia e il petto.
Arrivato sul posto, parcheggio l'auto e mi avvio verso un luogo che io e Francesca amiamo chiamare “Segreto”...
Anche se non è difficile da raggiungere, tuttavia, nonostante sia uno dei luoghi più belli e panoramici della zona, non è affatto frequentato, protetto com'è da energie molto forti e facilmente percepibili...

Osservo il cielo per qualche minuto, ma non vedo nulla.
Mentre mi ricordo che il tempo a mia disposizione è veramente poco (devo tornare al lavoro!), una sensazione di leggerezza inizia a pervadermi prepotentemente ed io sono ben lieto di “dimenticare il mondo” per lasciarmi trasportare da quell'ulteriore Grazia inaspettata.

Mi abbandono alle “Gestualità Sacre” che utilizzo nell'àmbito dei Trattamenti Energetici, gesti armonici e semplici posizioni, antiche Tecniche utili a sintonizzare il corpo fisico con i “Flussi e Riflussi” delle Dinamiche psichiche in relazione con il cosiddetto Corpo Astrale. Diciamo che si tratta di movimenti spontanei che assecondano il naturale fluire delle Energie Sottili, la cui pratica apporta una dilatazione di Coscienza che favorisce una rapida Simbiosi con la Superiore Identità Spirituale del praticante. Davvero più facile a farsi che a dirsi! Ovviamente, lo Stato di Coscienza che emerge in séguito a tali pratiche è qualcosa di sublime, qualcosa che spiegare non si può.

Ebbene, lasciandomi andare alla dolcezza di quel momento, inizio a vedermi circondato da miriadi di vorticosissimi e luminescenti puntini di luce...

Il senso di leggerezza era così potente che non mi sarei stupito se il vento fosse riuscito a sollevarmi!
Tutto attorno assunse sembianze splendenti e tutto si trasfigurò nell'accendersi di colori tanto vivaci da sembrare un sogno, un sogno però in cui la Coscienza è perfettamente desta e presente, tanto presente da intuire immediatamente l'essenza profonda di tutto quanto l'occhio vede e l'orecchio sente...

Così, armoniosamente, l'uccellino che canta sul ramo del nocciuolo mi svela la perfetta bellezza del suo divino, naturale ruolo... e l'albero si dimostra felice di ricevere quel canto, rilassando la corteccia alle note melodiose che dicono alla clorofilla che la vita vuole vivere...

Così il vento dimostra di reagire istantaneamente alle variazioni dei miei pensieri e l'erba è assai contenta quando il vento la carezza seguendo i mòti delle mie felici emozioni...

Così la terra fa udire i suoi incessanti respiri e la lepre gode nel balzare sui palpiti di quei respiri...

Così lo sciame di insetti è gioioso nell'impeccabile sincronismo naturale che ne determina la direzione...

Così l'amore delle foglie si svela ed io vedo come queste si scambiano continuamente reciproche onde di tenui colori, contente di verdeggiare al nutrimento solare...

Così mi è concesso di udire musiche cui l'orecchio non ha mai assistito, suoni che commuovono il cuore tanto che il vento deve soffiare per un attimo più forte, affinché quel soffio possa distrarre il cuore dalla meraviglia che potrebbe farlo trasalire!...

Così l'incanto degli abeti che si guardano l'un l'altro è un dondolo di rami lentissimi al sospiro dell'etere, moviola irraggiungibile, sospesa alta sui cespugli coscienti della propria ricchezza di profumi che innamorano farfalle ed api...
E quei profumi sono anch'essi musica, echi di bacche colorate e petali abitati da liete rugiade...

E quelle rugiade festeggiano all'aria che le abbraccia nelle loro culle di ragnatela...

E tutto questo è un unico incredibile Amore che l'Uomo non vede e che pure è qui, tutt'intorno a noi.

Emergo dall'incantesimo di Grazia come un bambino appena nato al nuovo mondo, col Sole invincibile che m'incorona la testa e riflette la Sua Maestà sulla mia fronte novella, pulita.

Tutto questo è accaduto ed è accaduto davvero. Tant'è vero che poco dopo ho dovuto, mio malgrado, riprendere la via del ritorno, perché il mondo “che avevo dimenticato” poc'anzi, già reclamava la mia presenza.

Mentre scendevo la montagna ringraziando per l'esperienza vissuta, tutto mi appariva diverso e rinnovato, tutto sembrava così vero, così perfetto!

Ad un tratto mi sono ricordato delle amate parole che Giorgio mi disse qualche tempo fa:
“Tu DEVI scrivere”.

E ovviamente non per caso! Infatti, qualche giorno prima di questo, all'alba, ho avuto un'Esperienza che non ho scritto e che voglio riportare qui, adesso, perché la Bianca Astronave e l'esperienza della montagna mi hanno aiutato a ricordarla.
Sarò breve, ma DEVO raccontarla, perché non riguarda me soltanto.

Mi è stata mostrata una cosa fantastica!

Questa cosa riguarda tutti coloro che partecipano all'Opera del Cielo, cioè tutti coloro che rivestono un qualche ruolo utile alla Divina Volontà (non che ci sia qualcuno “inutile” a Dio, ci mancherebbe, ma col termine “utile”, in questo caso, intendo coloro che sono funzionali ai Superiori Disegni nei riguardi dell'Opera che chiamiamo “DAL CIELO ALLA TERRA”), quindi tutti coloro che si sono attivàti per seguire un Programma “dettato dal Cielo”, in tal senso.

Ebbene, mi è stato fatto vedere che ogni tanto, in Astrale, veniamo portati all'interno di enormi “Piattaforme Celesti” circolari, nelle quali ci ritroviamo tutti insieme in grande Allegrezza.

Queste Piattaforme ci accompagnano all'interno del Pianeta, dove veniamo istruiti con grande precisione e amore per ciò che concerne i nostri compiti specifici.
Questo è quel che ho visto:
una grande, colossale, sconfinata città d'oro splendente, composta da strutture inspiegabili e magnifiche, scintillanti alla Luce del Sole Centrale.
Questa è una parte dell'immensa El Dorado.
Il cielo ha un colore indefinibile, forse un lieve smeraldino misto a celeste e rosa, come un'Aurora boreale, ma più tenue e rarefatta.
Prima di ricevere gli Insegnamenti, ci lasciano sostare insieme, in letizia, come a rifocillarci energeticamente, come a scrollarci di dosso tutte le negatività accumulate nel mondo di superficie.
Questo produce in noi sensazioni di beatitudine molto coinvolgenti e tutti siamo commossi, veramente commossi, per Grazia di questi momenti di gioiosa Consolazione.
È incredibile quanto sia importante questa Rigenerazione! Tutti siamo coscienti dell'importanza di queste Visite nell'El Dorado, perché tutti percepiamo nettamente la differenza energetica rispetto alla vita quotidiana.
Questo processo di Purificazione inizia già nelle Piattaforme, come se il solo fatto di trovarci tutti insieme sia già sufficiente a ripristinare una condizione psichica degna dell'Opera che siamo chiamati a svolgere nel mondo. Ed è lampante il Senso Profondo di quel che l'Amato Giorgio da sempre afferma: “DOBBIAMO ESSERE UNITI!”. Questa Unione, quindi, non è soltanto ideale, ma è una vera e propria Forza (vorrei dire “misurabile”!), indispensabile all'Opera stessa!
Questo è affine a quel che nel “Caso Amicizia” veniva detto “UREDDA”, termine Sanscrito che definisce l'Affetto reciproco, o meglio l'Amore effettivo che DEVE intercorrere fra tutti coloro che partecipano ad un'Opera Comune.
E cos'è poi questa “UREDDA”, se non la Fraterna Comunione Cristica?
Cos'è se non l'Unisono dei Plessi Solari di coloro che al Sole s'ispirano?
Cos'è se non la manifestazione concreta della Sublime Coscienza Universale?
Non è forse questo il Quid indispensabile ad “Apparecchiare la Mensa” per lo Sposo Fedele?
Non è forse questa la “Lampada” che dobbiamo alimentare sino al Suo Glorioso Ritorno?
Ah, secondo me è certamente tutto questo! E molto più!
È senz'altro questa una tangibile manifestazione della Via, della Verità, della Vita!

Questo è il mio pensiero, o meglio la mia intuizione, perciò lascia il tempo che trova, ma è un nostro Dovere Spirituale esprimere le intuizioni che ci sovvengono in presenza dei Signori dal Dolcissimo Sguardo!

Dunque, dopo l'iniziale “Decontaminazione” e “Coesione Animica” che avviene nelle Piattaforme, un più intenso “Processo di Liberazione” si origina quando mettiamo piede a terra: a questo punto interviene l'effetto risanante del Sole Centrale. Alla Luce di questo Astro incantevole la nostra Coscienza si amplifica e il nostro “tessuto eterico” si raffina tanto da trasformarci anche fisicamente. Voglio dire che mentre noi siamo lì, contemporaneamente siamo consapevoli che il nostro corpo fisico sta simultaneamente subendo un vero e proprio ringiovanimento, visibile, ad esempio, dalla ricomparsa di capelli colorati laddove si era canuti, oppure dalla scomparsa di rughe sul viso e cose simili, apparentemente impercettibili, ma comunque sintomatiche del rinnovamento cellulare che ha luogo grazie alla esposizione alla Luce del Sole Centrale.

Questo meraviglioso Processo è per noi una sorta di Segreto che dobbiamo mantenere con tutti i nostri conoscenti nel mondo di superficie; infatti, mi è stato mostrato come in alcuni casi particolari il ringiovanimento sia tanto repentino ed evidente da suscitare il sospetto di amici e famigliari. In tal caso, pur sapendo la vera causa di tutto ciò, è bene attribuire quegli effetti a pratiche ginniche o cose del genere, soprattutto, se possibile, alla pratica Yoga, la quale ha effettivamente effetti simili.

Durante l'esposizione al Sole Centrale, vengono attenuati (o addirittura disattivati!) anche alcuni processi karmici derivanti da azioni non conformi alle esigenze operative. Potremmo chiamarlo una specie di “Perdono dei peccati minori”, per favorire la continuazione dell'Opera senza subire gli effetti deleteri di cause karmiche che altrimenti avrebbero conseguenze capaci di ostacolare l'Opera stessa.

Non è magnifico??
Ovviamente tutti grandemente felici di queste Visite nell'El Dorado, risaliamo a bordo delle Piattaforme Celesti e veniamo ricondotti alle nostre mortali spoglie, nel mondo di superficie.

Ecco tutto.
Questo è quel che ho visto e questo è quel che ho scritto.
Spero tanto che il mio racconto possa confortare tutti noi, Fratelli.

E speriamo che la Bianca Astronave, un giorno non lontano, possa scendere mentre siamo tutti riuniti e possa donarci quell'Allegrezza che l'Aristocrazia Spirituale dei Nobili Signori delle Stelle infonde nei cuori rivolti a Dio.

Con Amore,
Marco Marsili e Francesca Panfili.
11 Ottobre 2014