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DomingoDi Domingo Silva, con la preziosa collaborazione di Adriana Navarro.
Da un po’ di tempo a questa parte, la sensazione che si prova - almeno per quelli che hanno un certo grado di coscienza - è che la nostra umanità sia sull'orlo di un grave collasso.

Al di là delle situazioni personali di sofferenza, dolore, problemi di sussistenza economica, si respira nervosismo, incertezza, violenza ed orrori di ogni tipo, ma la cosa più assurda è che lo viviamo come qualcosa di normale.

Facciamo parte - dobbiamo ammetterlo - di una società egoista, crudele, criminale, ed uscirne fuori è assai difficile - se non impossibile -; ci rendono schiavi e cercare di cambiare radicalmente il nostro modo di vivere ha un prezzo enorme, perché il Dio Onnipotente di questo mondo, il "Dio denaro”, da buon Dio, governa tutti gli aspetti della nostra esistenza, dal concepimento fino alla morte ed anche oltre. Così viviamo per "dare a Cesare quel che è di Cesare" e noi stessi alimentiamo questo meccanismo, giorno dopo giorno, perché siamo parte di questo sistema marcio, e - anche se non lo vogliamo - ne diventiamo complici, perché lo alimentiamo con le nostre azioni, alcuni inconsapevolmente, mentre altri no.

La maggior parte forse non si rende conto fino a che punto siamo schiavi, semplicemente perché non sa pensare, ma vive il sistema attuale come l’unico possibile; alcuni ne soffrono, altri non troppo, poiché si dicono: ‘Questo è quello che abbiamo…”. Siccome sono in grado di soddisfare le loro necessità basilari, non si pongono dei problemi e tanto meno loro rappresentano “un problema” per il sistema. 

Ci sono persone che non sono in grado di pensare molto o quasi per nulla, perché o soffrono di una qualche incapacità psicologica, mentale, o hanno gravi problemi di sopravvivenza. Altri ancora, la minoranza, cercano di resistere a questa follia, ma non riescono a sfuggire da essa.

In ogni caso tutti - anche quelli che pensano di no - ci aggrappiamo a questo modello di vita, sia per rassegnazione, che per stanchezza, per impotenza, ma anche per indifferenza, per convenienza, e così facendo contribuiamo in qualche modo all'espansione di questa società basata sul denaro e sulla competizione.

Ad esempio, viviamo in simbiosi con la tecnologia, correndo dietro ad essa, per darci uno status adeguato ed un certo predominio sugli altri. E sembra che nessuno possa sfuggirne, sia che abbia soldi o meno, al contrario, penso che i poveri siano le prime vittime di questa diabolica società dei consumi, alimentata dalla permanente e contagiosa pubblicità che invade i media.

Analizzo ciò che accade nella città in cui abito, naturalmente, perché è dove vivo la mia esperienza evolutiva. Faccio un esempio per far capire quello che intendo dire: il famoso cellullare, che mi ha colpito sin dalla sua comparsa sul mercato e che oggi è alla portata di tutto il mondo occidentale. Osservo con stupore negli autobus, per strada, negli automobilisti alla guida, certi atteggiamenti e mi chiedo se siamo esseri umani o un branco di pecore – chiedo scusa alle pecore - perché gli animali si comportano come tali, e talvolta hanno un comportamento umano ammirevole; noi esseri umani, invece, spesso siamo lontani dal comportarci come tali e non meritiamo di essere chiamati umanità.

E così sommersi dal consumismo - quello che ho oggi, domani è vecchio od obsoleto, anche se ancora utile - viviamo cambiando, comprando sempre gli ultimi modelli più sofisticati di telefonia mobile, con dei simpatici pulsanti e bei colori. Bisogna averli, ci fanno risparmiare tempo, annullano le distanze, ci permettono di essere costantemente in contatto, ed a volte ci possono salvare la vita! Ci sentiamo sicuri “onnipotenti", inoltre tutto questo ci rende civilizzati, abbiamo più cose di cui parlare, "migliora il nostro grado di cultura”.

Eppure, proprio nel tempo del boom della comunicazione, l’uomo non è mai stato così isolato! Perché i suicidi, le paure, la tristezza delle persone per la solitudine in cui vivono, provocano terrore. Così cerchiamo di riempirci di confort che ci rendano felici e soddisfatti, e ci aggrappiamo ancor di più a questo piano materialista ed egoista. E, naturalmente, finiamo in questo vortice, nel bisogno di consumare; ci costringono a farlo, perché altrimenti, "non esistiamo", “sei arretrato, ti devi aggiornare”, “com’è che non hai comprato questa cosa?” e sei messo da parte, allontanato da tutti.

Posso capire che per l’evoluzione dell’umanità nella dimensione materiale è molto importante l’evoluzione scientifica, e la tecnologia è uno strumento molto utile. Ma è stato anche detto, "Non cercate fuori quello che avete dentro ...", "Cercate Dio dentro di voi e capirete come funziona l'Universo, il Cosmo", "Conosci te stesso e conoscerai Dio" "il Regno di Dio è dentro di noi", "Tutto è dentro di noi, così capirete che Dio è Amore, e l'Amore è la Legge fondamentale dell'Universo, non ci sono altre leggi", “Amatevi l'un l'altro come il Padre ama tutti allo stesso modo, perché questa è l’unica legge"," cercate l’Amore, amatevi l’un l’altro e tutto il resto verrà in aggiunta.”

Prima di tutto l’Amore. Le comodità materiali vengono dopo, da sole, mettendo davanti a tutto l’Amore.

L’AMORE genera BELLEZZA, bellezza spirituale, bellezza fisica, tutto è bellezza nei mondi dove abita l’amore.  L'amore genera FELICITÀ, ARMONIA, un'estasi continua, Amore genera SCIENZA CON COSCIENZA, è impensabile per noi, che generiamo invece una scienza senza coscienza, perché non ci basiamo sull’amore, ma agiamo con presunzione ed orgoglio.

Un’umanità che non ha raggiunto il grado di civilizzazione necessaria per divenire una vera umanità, con tutta la storia di barbarie, genocidi, violenze, guerre, essa ha conosciuto il male, mentre avrebbe dovuto assumere, già da molto tempo, una posizione positiva verso la vita, sviluppando i valori dell'amore, della pace, della giustizia che conducono alla fratellanza ed alla solidarietà universali.

È ovvio che “questa civiltà" che possiede un livello tecnologico avanzato, un cervello sviluppato, ma che non ha ancora acquisito il "concetto di umanità" necessario per il salto evolutivo verso i valori menzionati sopra – pur avendo i mezzi per farlo - è destinata a fallire, perché non si guarda dentro, ma cerca fuori quello che ha già dentro se stessa.

Ci meravigliamo del progresso scientifico - ovviamente anche questo viene da Dio, nulla è fuori di Lui -  ma non ci meravigliamo dell’AMORE, amore che ispira ogni forma di bellezza, amore che ispira logicamente anche la Giustizia.

Perché "se Dio è Amore per gli umili ed i sofferenti, è al tempo stesso Giustizia per i tiranni, i potenti, e despoti che rendono questo mondo un inferno, responsabili di una tristezza che sembra non avere fine, spingendo le anime a perdersi tra vizi, droga, criminalità, delinquenza”, ostacolando e deviando il cammino degli uomini, anche di quelli di buona volontà. E come guide cieche conducono una cieca umanità nell’abisso, facendoci cadere tutti nel baratro, se non vi sarà presto un intervento divino.

Non ho mai ben capito quando chiedono a Giorgio se ci sono civiltà negative, violente (immagino, non basate sull’amore, come la nostra) che abbiano senza problemi, sforzi o ostacoli, la tecnologia adeguata per visitare altri mondi, viaggiare nel cosmo senza problemi. La logica mi dice di no, perché l'amore è una legge universale, che fa parte della scienza dello spirito, l'amore è la legge suprema ed universale che governa i mondi e gli esseri viventi, è "un mago divino che salva tutti dagli abissi" e genera un’evoluzione verso valori positivi. L'Amore è misericordia, ma l'Amore è anche intelligenza, non ingenuità (anche se l'ingenuità può essere parte dell’Amore), l'amore è tolleranza, ma la tolleranza ha un limite, perché la malvagità è consentita fino ad un certo punto, poiché non esiste l'anarchia,  l'Amore è GIUSTIZIA, basata sulla legge di Causa ed Effetto. Ragion per cui, una civiltà che ha sviluppato una scienza in grado di causare danni al di là di se stessa, che possiede la tecnologia adeguata per iniziare a viaggiare nel cosmo, ma non ha sviluppato i valori dell'amore, è automaticamente frenata, non può avanzare, perché prima di farlo, si autodistrugge necessariamente come logica conseguenza delle proprie azioni negative. Come ad esempio la nostra civiltà: possediamo armi potenti fabbricate per fare del male, ed una povertà spirituale impressionante, stiamo camminando rapidamente verso la nostra auto-distruzione, sia per la brama di potere di pochi, sia per le risorse limitate del pianeta, sia perché stiamo sull'orlo di una terza guerra mondiale, con le probabili conseguenze che tutti conosciamo. Eppure, che io sappia, non abbiamo ancora iniziato ad esplorare altri mondi, perché a causa della nostra negatività, e della legge di causa ed effetto soccomberemo.

QUANDO L'AMORE MUORE, tutto muore
Abbiamo una società assurda, dove si specula sul dolore di altre persone, sulle sofferenze fisiche e spirituali, sulla fame, sulla povertà, sulle disabilità fisiche e mentali, ecc, ecc, pur avendo la capacità scientifica e tecnologica necessaria per eliminare questi mali.

Ma la speranza è l'ultima a morire, ci dice Giorgio, e io voglio credere alle sue parole, perché credo in lui - che vede al di là di noi - anche se onestamente, per quanto mi sforzi, non riesco a capire come l'uomo possa riuscire a trasformare tutta questa follia che ha generato.

Ci costringono inoltre ad inquinare l'ambiente con prodotti industriali nocivi per la natura. Ci costringono ad inquinare il nostro corpo con alimenti transgenici, adulterati, ma gli permettiamo di inquinare anche il nostro spirito, assecondando i falsi valori del successo economico, commerciale e l’eccessivo intrattenimento televisivo fatto di pettegolezzi e cialtronerie. Diventiamo fanatici per esempio con i mondiali di calcio, che forgiano false nozioni del concetto di patria e di nazionalismo a basso costo, e ci scandalizziamo di quelle persone che con  coscienza denunciano gli enormi costi di costruzione degli stadi, come è accaduto in Brasile; soprattutto nei posti dove non esiste una squadra di calcio professionale locale questo lascia dietro di sé degli strascichi pesanti con aumenti delle tasse per mantenere le strutture, a vantaggio di pochi ed a discapito della maggioranza dei cittadini.

Nei luoghi di lavoro, atti ad alimentare questo sistema economico, di solito ai lavoratori viene concessa solo mezz’ora per il pranzo, quando il cibo dovrebbe essere una delle cose più sacre, poiché è fondamentale il nutrimento del nostro corpo fisico, il nostro veicolo, che l’Intelligenza Divina, Suprema ci ha concesso per vivere le nostre esperienze su questo piano. Ed invece di  nutrirti, semplicemente inghiotti, per poi ritornare alla macchina o al tuo compito abituale, e continuare ad alimentare questo nefasto sistema. Veniamo educati a questo scopo, ciò che conta è garantire la nostra sopravvivenza e quella della nostra famiglia, e continuare a pagare tasse, contributi, eccetera.

Abbiamo una formazione che ti mutila, che inibisce le tue capacità naturali, che ti deforma per fare di te uno stampo che si inserisca perfettamente nel modello economico e sociale dominante. La cosa importante è formare "cittadini buoni e operosi," rispettosi delle autorità e delle istituzioni, con spirito di "patria" - una parola che, perdonatemi, detesto -  docili e assoggettati ad una struttura e ridurre al minimo il loro spirito critico.

Puoi impegnarti per 20, 25 o più anni a pagare un mutuo per un immobile di cui un giorno sarai "proprietario". Naturalmente le rate sono pesanti e ti riduci a vivere con l'acqua alla gola e sempre attento alle oscillazioni del mercato finanziario. Pensiamo e ci comportiamo in modo assurdo, come se abitassimo in un ambiente sano, senza stress, respirando aria pulita e fresca, pensiamo di vivere 200, 250 anni, e di avere quindi tutto il tempo per goderci i nostri beni dopo che avremo finito di pagare, perché dopo 30 anni il resto dei 170 anni sarà dedicata a godere i nostri figli, i nostri amici, nella vita reale.

Viviamo in una società, in un sistema che non “ama la vita”, i genitori non possono dedicare il tempo necessario ai figli, stare con loro in famiglia, e crescerli, soprattutto nei primi anni di vita, ed educarli ai valori fondamentali dell’amore, la dolcezza, la fraternità, la solidarietà, perché sono costretti a lavorare per lunghe ore per il mantenimento della casa; quando rientrano sono stanchi e con i propri problemi quotidiani. Inoltre, il mondo capitalista rifiuta le lavoratrici gestanti, con figli piccoli, perché devono dedicarsi a loro e quindi non contribuiscono adeguatamente alla macchina infernale di produrre…e produrre…né, di conseguenza, all’economia dell’azienda.

 D'altra parte ci invadono le multinazionali, o per meglio dire "antinazionali" perché i loro capitali non hanno nazionalità, hanno progetti di sterminio, inquinamento e distruzione del pianeta, imponendosi con le monocolture, che non producono “vita”, praticando la deforestazione, l'energia nucleare, e tanti altri progetti che non possiamo nemmeno immaginare. La tecnologia che l’uomo oggi possiede è in grado di condurci ad uno sviluppo etico e morale, ma l’uomo gioca a sostituirsi a Dio e questo lo rende estremamente pericoloso.

Oggi come non mai, la nostra popolazione si sente indifesa, senza protezione, perché i governanti, nostri "rappresentanti" che non fanno nemmeno quel poco che potrebbero fare per fermare questa corsa distruttiva e guadagnarsi in questo modo il sostegno dei cittadini, si inginocchiano di fronte ai capitali; ad esempio il Governo uruguaiano che sta creando enormi zone franche e si comporta da "Stato avvoltoio", soffocando di tasse i suoi cittadini e concedendo enormi agevolazioni per l’ingresso di queste multinazionali con i loro capitali distruttivi per l'ambiente. Con il beneplacito dei governanti queste violano la nostra sovranità nazionale, e le nostre disposizioni legali e costituzionali, trasgredendo le nostre norme giuridiche.

È evidente il Nuovo Ordine Mondiale che porta gli Stati sovrani a scomparire per lasciar posto alle Società di Capitali che gestiscono il mondo.

E chi si lamenta e combatte questo modello economico, viene isolato, ridicolizzato, anche dal popolo stesso che li etichetta come "radicali" e "ambientalisti", "contro il progresso", “arretrati". Considerati anche “sovversivi" vengono violentemente picchiati ed arrestati dalla polizia militare, che dovrebbe invece, paradossalmente, difendere quei cittadini coraggiosi. Gli stessi cittadini che con le loro tasse contribuiscono a pagare gli stipendi della polizia e dei militari – in pratica è come se fossero i loro datori di lavoro - di fronte ad una protesta legittima, vengono maltrattati e bloccati. Ecco l’assurdità! Il paradosso di questo sistema, che blocca "i propri datori di lavoro." La protesta viene così criminalizzata, perché la polizia non è al servizio dei cittadini, ma del capitalismo, in rappresentanza dei governi al potere, per impedire qualsiasi tipo di legittima ribellione.

La nostra società è un vero manicomio, e la violenza non si ferma, ma peggiora, sembra che l'Anticristo voglia accelerare la propria caduta, e, alla fine, segnerà il suo trionfo in base a quante anime riuscirà a condurre alla perdizione.

Già durante i mondiali di calcio - in Brasile -  mentre noi urlavamo follemente ai gol dei “nostri giocatori” si è intensificata l'aggressione dell'esercito israeliano sionista contro il popolo palestinese "nella Striscia di Gaza." Naturalmente, c’era poco spazio per le cattive notizie.

Man mano che venivano eliminate le varie squadre, l’aggressione ai palestinesi attirava l’interesse del mondo, e alcuni si sono resi conto di cosa stava succedendo. Ma ancora l’umanità non reagisce - perché i paesi occidentali sono assai forti e io non mi aspetto nulla dalle loro Organizzazioni Internazionali dei Diritti Umani, in quanto sono soltanto una creazione e decorazione ipocrita - È ormai chiaro che si tratta di un'aggressione militare omicida, lo stato sionista fascista protagonista di una vera e propria strage, un vero e proprio genocidio di persone innocenti.

Non ci sono soltanto dei morti militari - che nella pazzia violenta di questa società potrebbe considerarsi “legittimo" - ma è un massacro di persone innocenti che non c’entrano nulla, come  anziani e bambini. BAMBINI! MIO DIO!

Si uccidono questi piccoli angeli, mentre il solo nome “bambino” dovrebbe generare tenerezza ed amore nei nostri cuori.

Come posso sopportare tutto ciò, Padre, senza ribellarmi, senza urlare, senza provare rabbia, odio verso questi assassini? Non ci riesco Padre, mi devo controllare, solo perché hai inviato un messaggero che nel Tuo nome e nel nome di Cristo mi ha promesso giustizia, io credo in lui, e senza di lui sarei perso oggi, perché è insopportabile questa sensazione di impotenza, di rabbia, di fronte a questo oltraggioso assassinio, all’impunità che regna sovrana nel mondo.
Come se non bastasse, di fronte all’atteggiamento debole del governo fantoccio del presidente José Mujica, nel condannare questi omicidi, reagisce fortemente l'ambasciata israeliana in Uruguay, ed il Governo fa marcia indietro sulle sue dichiarazioni, ed a noi uruguaiani ci tocca ascoltare con stupore le dichiarazioni dell’ambasciata israeliana: "... il nostro è un esercito dei più umanitari al mondo perché avvisiamo prima di bombardare ..." è insolito! Non è un esercito umanitario, è un esercito sadico! È stata una palese interferenza negli affari interni del paese, per cui l'Ambasciata di Israele dovrebbe essere espulsa immediatamente dall’Uruguay, ma non è successo niente, il governo uruguaiano come un agnello mansueto ha smesso di belare, dimostrando con chiarezza chi comanda nel nostro paese.

Ai conflitti armati in Ucraina, Siria, sono seguiti i bombardamenti degli Stati Uniti in Iraq, e si sono avvalsi di un pretesto qualunque. Sono sempre i più potenti economicamente e militarmente a soggiogare i più deboli, in Sud America, India, per non parlare dell’Africa mille volte saccheggiata, violentata, strangolata. La realtà è che l’enorme debito dei "paesi poveri" o terzo mondo, generato da governi corrotti e dittatoriali, non permette a questi popoli di superare tale condizione. Ed è una grande bugia quando i governi di turno promettono dei miglioramenti, perché non fanno altro che indebitarli di più, stando al gioco dei centri finanziari.

E a chi toccherà alla fine pagare questo debito estero impagabile?

Chiaro, ai lavoratori. E come? Lo pagano con la perdita di qualità della vita, non riuscendo neppure a coprire le necessità primarie. Lo pagano con le miserabili pensioni che sono un saccheggio agli stipendi degli ex lavoratori. Lo pagano con costose tariffe pubbliche, con un enorme carico di tasse che li sommergono. Lo pagano con la qualità sempre più scadente dell’insegnamento, che rende i popoli sempre più ignoranti, ed è alla base dell’elevata diserzione studentesca, poiché molti giovani non vedono alcuna differenza tra studiare o meno. Infine, si paga in termini di delinquenza, con più drogati, più insicurezza, che alimenta una società timorosa. I cittadini stanno pagando gli interessi di un debito che non riusciranno mai a pagare per intero!! Ed i governi lo sanno, perché conoscono la verità, ma non lo dicono, e parlano soltanto di prestiti di denaro che provengono dall’estero per costruire porti, strade, ponti, cioè infrastrutture utili allo sviluppo del paese, ma in fondo mentono spudoratamente, perché quel tanto agognato sviluppo economico non arriverà mai.

È spiacevole ammettere che la storia di questa umanità è disseminata di barbarie, di omicidi, di genocidi di popoli interi. Dopo l’omicidio del “grande martire” Gesù di Nazareth, giustiziato su una croce di legno a causa della sua dottrina, la nostra storia è stata costellata da altri martiri dell’incomprensione umana, uccisi per i loro ideali morali, politici, religiosi, scientifici, la maggior parte delle volte eternamente dimenticati, perché quest’umanità ingrata non vuole ricordarli, poiché fa male alla coscienza, ed il “potere” si preoccupa bene di cancellare ogni memoria, o di servirsene per qualche interesse perverso. La Storia Ufficiale permette soltanto di ricordare nelle scuole le guerre militari, e gli eroi militari di qualche battaglia, perché sono “legittime” e generano il sentimento di Patria; ma bisogna reprimere ogni protesta, ogni lotta sociale che possa contribuire ad un miglioramento delle condizioni delle persone indifese, dei più deboli, perché sarebbe un cattivo esempio.

Confesso che a volte non so cosa mi sorprenda di più, se la tenacia, la fermezza, la perseveranza, il coraggio, l’impegno di tanti e tanti combattenti nel tempo, di tanti e tanti martiri che hanno creduto di poter superare e migliorare la natura umana o la crudeltà dei loro carnefici, dei loro assassini, e l’eterna complicità di un’umanità indifferente, ignorante, tiepida ed ugualmente crudele. In questo mondo, tranne rare eccezioni, le azioni degli uomini non sono mosse dall’amore né dalla giustizia. Ed è impossibile non sentire una profonda amarezza per il nostro inevitabile destino.

Credo che oggi più che mai si renda necessaria la Misericordia di Dio, indispensabile, e lo dico per tranquillità di coloro che credono in un Dio eternamente amoroso e misericordioso: in verità, lo è. A non essere misericordiosi siamo noi con i nostri simili, ecco perché sul nostro pianeta deve essere plasmata l’eterna misericordia, che io traduco in Giustizia Divina o Ira di Dio - come dice Giorgio -, che non è altro che un grande atto di amore, affinché una volta per tutte regnino la giustizia, la bellezza, e l'amore. 
 
Altrimenti, in quale altra maniera i giusti, i pacifici, i buoni potrebbero avere un mondo migliore, se non attraverso l'intervento divino? Abbiamo avuto duemila anni di opportunità, e cosa siamo riusciti a fare? Un mondo di dolore, di barbarie, di violenza, una società incapace di evolversi, e di dire basta! Ed ancora alcuni di noi si domandano chi sia l'Anticristo, o dove si trovi. Non serve indagare troppo, perché l’Anticristo è rappresentato da tutta la nostra organizzazione politica, sociale, economica, finanziaria, militare, e da quanto scaturisce da essa, poiché non si basa sui valori dell'amore, della giustizia, della fratellanza, della solidarietà.
   
Ho voluto condividere con voi queste riflessioni perché sapete comprendere meglio di chiunque altro la disperazione che si prova quando ci si sente avvolti dal desiderio di giustizia, dal desiderio di vedere una nuova alba di bellezza, di creazioni positive, invece che distruzione, dal desiderio che non ci sia mai più dolore, mai più sofferenza, che gli esseri più indifesi in questa società non siano mai più violentati, soprattutto i bambini, le donne che, nel nostro paese, registrano un elevato indice di mortalità per violenza domestica, il desiderio che non ci siano mai più persone che soffrano il freddo, dormendo per le vie della città, il desiderio che "i più infelici siano i più privilegiati”.
 
La nostra associazione ‘Un Punto en el Infinito’, da sempre attenta agli avvenimenti nazionali ed internazionali – in particolar modo quelli che interessano l’Italia - cerca di combattere il senso di impotenza e lo scoraggiamento attraverso l’azione - come ci dice Giorgio – stando uniti nonostante le nostre divergenze personali, e ringraziando il Cristo di averci permesso di fare parte di quest’opera meravigliosa, e di essere felici nonostante tutto. Ad esempio, da qualche tempo, precisamente lunedì 11 giugno 2012, è nato il “Gruppo di Cucina” preposto ad offrire un piatto caldo alle persone bisognose o che vivono in strada. Il gruppo  è capitanato da Mamma Raquel, insieme a María del Carmen Ruiz e Matilde Paats, con l’entusiasta collaborazione di Noel Negreyra, Patrizio Etcharte e la brasiliana Geny. Alcuni di noi collaborano poi alla distribuzione dei pasti.  

Ed ecco che il lunedì seguente, il 25 giugno del 2012, abbiamo preparato i vassoi con i piatti caldi pronti, ed abbiamo iniziato la distribuzione a piedi, nei dintorni della zona dove sorge la nostra associazione, anche se alcuni, informati della nostra iniziativa, venivano direttamente al nostro locale. Nei giorni successivi, sempre di  lunedì, ci siamo visti inondati da persone che chiedevano un piatto di cibo. Abbiamo deciso di distribuire i pasti con il camioncino di Claudio Di Mauro, il che ci ha permesso di coprire altre zone di Montevideo, principalmente le aree vicine al centro della nostra città, dove sono più numerose le persone che dormono per strada. Inizialmente distribuivamo tra i 35, 40 vassoi, mentre adesso la domanda è raddoppiata. Praticamente non serve più che usciamo all’esterno, sono le persone stesse insieme ai bambini che vengono da noi. Quest’anno, con l’avvicinarsi dell'inverno – che richiede maggior nutrimento - ci è venuta l’idea di offrire dei pasti un giorno in più alla settimana, il giovedì.  Il 26 giugno è stato il  primo giovedì destinato a questo. Adesso siamo impegnati due giorni alla settimana in questa attività che ci gratifica molto e ne siamo grati a Cristo, anche se suscita in noi una certa tristezza nel vedere tante persone bisognose di un piatto di cibo. E per la nostra gioia ci accompagna in questa iniziativa come volontaria,  Fátima, una bella adolescente di 15 anni, figlia di Adriana e Daniel, che con la sua gioventù ed il suo entusiasmo contagia tutti.   

La nostra Associazione svolge anche altre attività. Nei giorni in cui Georges Almendras si trovava a Palermo, Italia, abbiamo partecipato al programma "Enigmas del Tercer Milenio" di sabato 19 Luglio, condotto da Erika País, con la partecipazione di Adriana Navarro e Daniel Amaral. Era ospite del programma il giudice Enrique Viana, fortemente impegnato nella tutela dell’ambiente e nel sociale - che non coincide mai con gli interessi di chi comanda - per questo motivo è stato allontanato dalla sua carica con delle futili motivazioni. È evidente che stava disturbando troppo. Un episodio simile riguardò nel febbraio del 2013 il Giudice Penale Mariana Motta che stava indagando sui crimini della dittatura civile-militare degli anni settanta.   

Come si può constatare l'impunità – così come in Italia - regna sovrana, e lo Stato uruguaiano non vuole indagare sugli assassinii e sulla sparizione di centinaia di uruguaiani avvenuta durante il maledetto "Piano Condor" ad opera delle dittature dell'America del Sud.  

E perché non si vuole indagare? Perché dopo la dittatura civile-militare (1973 – 1985), la nostra "democrazia" venne TUTELATA, da un patto tra i militari e la maggioranza dei partiti politici oggi presenti, compreso quello attualmente al governo - che si definisce di sinistra, il Frente Amplio -: "PACTO DEL CLUB NAVAL".

Da questo patto ne derivò - per quanto si voglia negare - che tutti i crimini quali omicidi, torture, sparizioni, sequestri di bambini, commessi dalla dittatura a danno di giovani, studenti, maestri, professori, sindacalisti, intellettuali, combattenti sociali, eccetera, sarebbero rimasti impuniti, ed i militari ed i civili complici, non sarebbero stati toccati. Un accordo per una rinascita democratica. L'Uruguay recuperava la democrazia, rinunciando al diritto di conoscere cosa fosse  accaduto durante il nefasto periodo durato oltre un decennio. Conoscere la verità è pericoloso e sconveniente per i centri di potere che manipolano tutto. Un patto, un accordo per garantire il silenzio: la verità venne imbavagliata. I crimini della dittatura sarebbero rimasti impuniti ed il popolo uruguaiano all’oscuro delle trame in cui era maturato il colpo di Stato: chi lo architettò, chi furono gli esecutori materiali e gli autori intellettuali di omicidi e sparizioni. Si negava il diritto alle madri ed alle nonne di piangere sui corpi dei loro figli e nipoti, di  riposare in pace, dopo una degna sepoltura.  

Faccio mie le parole che ho letto da qualche parte: "l'impunità genera umiliazione ed oltraggio, e facilita la strada a nuovi trasgressori. Per portare luce sui genocidi i popoli devono avere più fermezza, tenacia e costanza che superi la crudeltà degli assassini nel commettere tali crimini."  

Ancora oggi ci sono centinaia di militari che passeggiano tranquillamente per le strade del paese, molti sono diventati imprenditori arricchiti, altri hanno continuato a fare la carriera militare promossi dai governi democratici di turno dei partiti politici Colorado, Bianco, e Frente Amplio.   

Certo, quattro o cinque di loro sono stati processati ed imprigionati, ma le loro erano prigioni per vip, "cinque stelle", ultimo modello, costruite appositamente nelle proprie caserme militari, che li proteggevano dalle eventuali richieste di estradizione che piovevano dall'Argentina, dal Paraguay, e anche dall'Italia, dove sicuramente sarebbero stati giudicati per i gravi crimini contro l'umanità. Tutta una farsa, di un "Stato Teatrale", a dirla come il giudice Enrique Viana, sono stati protetti al fine di evitarne l'estradizione.  

Tornando al giudice penale, Mariana Mota, lei indagava con determinazione e senso del dovere su oltre cinquanta casi di sparizioni forzate (desaparecidos) e di crimini contro l‘umanità commessi dalla dittatura, svolgendo coraggiosamente il suo dovere, come fanno i giudici antimafia a Palermo, ma stava osando troppo, stava arrivando alla verità di molte cose, ed allora si rese necessario l'intervento dello “Stato Teatrale”, io direi del "Governo di sinistra teatrale” del Presidente José Mujica, affinché fosse allontanata dal suo incarico. Ho sempre studiato e letto che in una Repubblica Democratica o in uno Stato di Diritto degni di tale nome, la SEPARAZIONE DEI POTERI è SACRA (l’Esecutivo, il Legislativo, il Giudiziario) ma i fatti dimostrano ben altro, e questa è l’ennesima bugia giuridica degli uomini di oggi che non danno neppure più a Cesare ciò che è di Cesare.  

Il 22 Luglio successivo all'intervista fatta al coraggioso giudice Enrique Viana, si è svolta una manifestazione di Autoconvocados per il suo immediato reintegro e la nostra associazione vi ha aderito distribuendo anche dei volantini.  

Durante i due programmi successivi di Enigmas del Tercer Milenio, sabato 26 luglio e 2 agosto, con la partecipazione in studio di Loreley Latierro, Alicia Becerra e Domingo Silva, insieme ad Adriana e Daniel, abbiamo parlato dell'opera di Giorgio Bongiovanni, abbiamo letto dei messaggi ricevuti recentemente, ed il messaggio della Madre Celeste che lo raccomanda di smascherare il volto dell'Anticristo; abbiamo fatto un breve resoconto su come Giorgio sia diventato giornalista per denunciare la mafia, ed abbiamo parlato delle relazioni tra mafia e potere politico e religioso, e dei rapporti con le Istituzioni che in definitiva sono al servizio di poteri che stanno più in alto dei Presidenti, un insieme di forze economico-politico-militari che dirigono il mondo, e che possiamo definire Anticristo. Abbiamo parlato delle motivazioni della lotta antimafia, del nuovo Ordine Mondiale, e di quello che gnuno di noi può fare nel proprio ambito. Abbiamo parlato delle guerre che l'Anticristo genera come forma di sterminio, del Ritorno di Cristo, della situazione nella Striscia di Gaza, ecc. Sono giunti in redazione tantissimi sms dai radioascoltatori, soprattutto riguardo l'Anticristo, che ci hanno portato ad approfondire un po' di più questo tema. Altri si cono congratulati con noi per il coraggio nell’affrontare questi temi. 

Siamo anche stati presenti come associazione all’Aula Magna dell'Università della Repubblica lo scorso martedì 29 Luglio ad una "Tavola Rotonda sul tema delle prospettive delle miniere a cielo aperto in Uruguay” alla quale erano stati invitati i candidati alla presidenza della Repubblica di tutti i partiti politici, (le elezioni si terranno ad ottobre e novembre di quest’anno), per dibattere sul tema. Prima di iniziare il dibattito ci siamo spostati all’esterno per protestare contro l'installazione nel paese di queste miniere a cielo aperto, abbiamo distribuito dei volantini con il nostro logo di un Punto en el Infinito, rivendicando che “la miniera è un inganno", ed ovviamente denunciando quanto è successo al giudice Viana; è un paradosso installare queste immense miniere in un paese come il nostro, ricco di prati, un vero e proprio granaio, adatto alla coltivazione di alimenti, all’allevamento di bestiame ed alla produzione di latte. Una prova evidente che le risorse minerarie si stanno esaurendo in tutto il mondo, ed ora vogliono sfruttare il nostro paese, un paese dove l’attività mineraria porterebbe enormi danni alla natura. Il grande assente al dibattito era il dottore Tabaré Vázquez, candidato del partito di governo che è stato fischiato dai presenti, proprio per la sua mancata partecipazione. 

Siamo stati presenti anche alla manifestazione del 12 di agosto all’insegna di "Stato Sionista, Fascista ed assassino, fuori dal territorio del Popolo Palestinese". Una protesta contro il genocidio a cui sono sottoposti gli abitanti della Striscia di Gaza, in cui abbiamo chiesto al nostro Governo di rompere le relazioni diplomatiche con il Governo di Israele. Mentre marciavamo abbiamo distribuito tra la gente il comunicato elaborato per l’occasione.  

Approfittando della festività nazionale del venerdì 18 di Luglio siamo andati a Fray Bentos, sulle rive del Fiume Uruguay, per fare il punto della situazione in merito alle attività in corso con l’arca del posto ed approfondire i concetti dell'opera, riflettendo insieme su come sia meglio porsi oggi. A Fray Bentos abbiamo seguito via streaming le attività antimafia in atto a luglio a Palermo, Italia, ed abbiamo letto le cronache scritte da alcuni fratelli presenti proprio a Palermo, culla della mafia. Al ritorno di Georges Almendras dall’Italia ci siamo riuniti l’11 agosto nella nostra sede dove lui ci ha riferito delle attività svolte nella città dove oggi risiede Giorgio. Elogiamo la lotta antimafia che Giorgio porta avanti in Italia, per fortuna non è più da solo a gridare nel deserto, vediamo che sempre più persone gli sono accanto, ed a fianco dei giudici antimafia. È stato molto importante ascoltare il racconto di Almendras su tutto quello che ha vissuto in quei giorni.

È importante essere uniti e non cedere lungo il cammino, per riuscire ad essere lo scudo necessario che Giorgio ci chiede, ed aspettare il prossimo Ritorno del Cristo che metterà fine per sempre ad un modello anticristico di vita, cosicché le generazioni future possano godere di un'era di pace e splendore, vivere una vera Scienza Spirituale che abbatta tutta l’ignoranza e la stupidità nelle quali oggi viviamo. 

Infine, un po’ come se fosse un come omaggio a due uomini, italiani, simbolo della lotta antimafia a Palermo, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, vorrei ricordare altri due uomini, uruguaiani, anch’essi simboli, di un'altra lotta, quella contro la sanguinante dittatura che devastò questa regione negli anni settanta. Tutti quattro hanno un denominatore comune, sono martiri per un ideale di amore e di giustizia. Si è trattato di quattro omicidi di Stato, perché loro quattro erano uomini di Stato. Tutti e quattro vennero uccisi crudelmente ed ancora oggi regna un alone di silenzio sugli autori materiali ed intellettuali degli attentati, crimini ancora impuniti...  

Simbolicamente, sembrerebbe esserci una qualche analogia tra la somiglianza delle posture del corpo nelle foto che accompagnano questa cronaca, e la loro posizione nei confronti della vita, uniti nella lotta. Colpisce vederli uno accanto all’altro, integri, fermi nelle loro convinzioni, nel loro impegno per amore alla verità. Li separa soltanto un continente, due sono italiani, due uruguaiani, per il resto ogni cosa li unisce.   

Sto parlando - come ho già detto - dei giudici siciliani Giovanni Falcone, assassinato il 23 maggio del 1992, e Paolo Borsellino, assassinato 57 giorni dopo, il 19 Luglio dello stesso anno. 

Sto parlando dei legislatori uruguaiani, entrambi allora parlamentari rispettivamente della Camera del Senato e dei Deputati, Zelmar Michelini e Héctor Gutiérrez Ruiz, rapiti, torturati e barbaramente assassinati in quel 20 maggio del 1976 nella città di Buenos Aires, Argentina, insieme ad altri due giovani uruguaiani William Whitelaw e Rosario del Carmen Barredo.   
 
Desidero, a distanza, abbracciare un altro instancabile combattente e baluardo della lotta antimafia in Italia, Giorgio Bongiovanni, ringraziandolo per essere una permanente fonte di ispirazione per  noi, e con lui abbracciare tutti i fratelli e le sorelle sparsi nel mondo intero che sentono nel petto il desiderio enorme di gridare GIUSTIZIA, GIUSTIZIA, GIUSTIZIA, GIUSTIZIA, GIUSTIZIA...  
 

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Montevideo, 5 settembre 2014
Domingo Silva, con la preziosa collaborazione di Adriana Navarro.
Autoconvocados