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alicia1Di Inés Lépori

Cronaca della conferenza tenutasi a Rosario il 13-12-2017

Il difficile 2017, anticamera degli eventi straordinari che attendono l’umanità, è giunto alla fine così velocemente come è arrivato. L’anniversario delle Apparizioni di Fatima, i cento anni più trascendenti e decisivi per tutti, ha segnato l’agenda e il calendario di dodici mesi pieni di azioni e avvenimenti di carattere decisivo.

L’arca di Rosario ha deciso di concludere le proprie attività con una conferenza sulle apparizioni, appunto, e sul messaggio che le stesse ci hanno lasciato, intitolata “La Profezia di Fatima” e realizzata da Alicia Conti. Alicia è nata nella città di Buenos Aires, laureata in chimica nella prestigiosa Università di Buenos Aires (UBA) e studiosa di temi spirituali. Alla sua levatura professionale si aggiunge la conoscenza profonda dettata dalla saggezza.

Così, lo scorso 13 dicembre, l’Associazione Del Cielo a la Tierra e il programma radiofonico Tierra Viva hanno avuto il privilegio di presentarla ai loro amici della città e al mondo intero grazie alla diretta streaming attraverso la pagina facebook. Erano mesi che non pioveva a Rosario, ma quel pomeriggio il cielo si è coperto e una cortina d’acqua ha avvolto la città. Tuttavia, all’ora prefissata, numerose persone, nonostante l’inclemenza del tempo, sono accorse ad ascoltarla.

La profezia di Fatima

alicia3L’incontro è iniziato con una racconto che ci ha condotto per mano lungo i cento anni di avvicinamenti e allontanamenti dal Cielo. Cento anni da quando la nostra Santa Madre, la Vergine Maria, apparve per la prima volta a Cova da Iria, Portogallo. Cento anni da quando la Sua visita fu accompagnata dalla famosa visione collettiva denominata “il miracolo del sole”, del quale ci sono testimonianze in articoli di stampa dell’epoca e fotografie. Cento anni da quando migliaia di persone in aperta campagna guardarono il cielo quel pomeriggio del 13 ottobre 1917, cinque mesi dopo la prima apparizione, e osservarono un fenomeno luminoso dove il sole sembrava scendere sulla terra, mentre cercavano di identificare al suo interno la figura della Madonna. Cento anni da quella apparizione, la sesta delle sette che erano state promesse.

La Madonna di Fatima è venerata in tutto il mondo ma è molto poco conosciuta in alcuni dei suoi aspetti, la nostra Madre delle iniziazioni, dei segreti profondi, della battaglia finale, del giudizio promesso ma non aspettato. Un faro di luce per il mondo, venerata da milioni di fedeli, famosa per le profezie rivelate ai tre piccoli pastori e veggenti: Lucia, Francesco e Giacinta, a cui si presentò il 13 maggio come la Signora del Rosario.

La Nostra Signora del Rosario di Fatima, questo il suo nome ufficiale, è apparsa per dare agli uomini l’ultima possibilità di pentimento e redenzione.

Quel lontano 13 maggio era domenica e i pastorelli erano al pascolo con il loro gregge. Fu allora che videro un lampo, nonostante fosse una giornata di sole. Mentre portavano le pecore verso un luogo riparato, osservarono su una quercia una nuvola e sulla nuvola una bella donna in piedi, vestita di luce e che irradiava splendore, sembrava provenire dal sole. Aveva le mani in posizione di preghiera, e aveva un rosario, i grani brillanti come perle e una piccola croce d’argento. Lucia e Giacinta potevano vederla e sentirla, mentre Francesco poteva soltanto vederla.

È lì che nasce la Profezia di Fatima, un messaggio vivo e presente per questa umanità e per questo tempo che suscita tante domande alle quali dobbiamo essere capaci di trovare delle risposte: Quali eventi possono accelerare questa profezia? Qual è il nostro ruolo? Qual è quello della Chiesa? Come affrontare gli eventi che ci troveremo a vivere?

Le apparizioni di Fatima, dice Alicia, non rappresentano un segno per i cattolici, ma per tutto il mondo. In un piccolo villaggio di pastori, di venti case, in un Portogallo che iniziava a manifestarsi chiaramente anticlericale, in mezzo alla grande guerra che stava dissanguando l’Europa, la Vergine appare a tre umili bambini analfabeti.

E dà loro tre messaggi, che sono chiamati segreti fin quando non verranno divulgati. Nel primo la visione che la Madonna dà ai tre pastorelli ci parla dell’inferno, un luogo dimensionale dove vanno le anime a purificarsi. Nel secondo fa riferimento alla prima e alla seconda guerra mondiale e chiede la consacrazione della Russia. Il terzo rimane segreto, perché la Madonna chiede che sia divulgato solo dopo il 1961.

Un silenzio rispettoso e interessato accompagna l’interessante relato. E così arriviamo al 1944, momento in cui il vescovo di Leiria chiede a Lucia dos Santos di scrivere la terza parte del segreto e lei, nonostante si predisponesse a farlo, non ci riusciva. La visione avuta nel 1917 mostrava un angelo con una spada di fuoco in mano che punta sulla Terra e nostra Signora che ferma il suo braccio. Quando il vescovo insiste che Lucia metta il messaggio per scritto, lei si reca in cappella a pregare e chiede a Dio e alla Madonna che la aiutino, perché lei voleva ubbidire ma non era capace di scriverlo. Fu allora che la Madonna le appare e dinnanzi alla luce del Padre, sente la mano della Madonna che la tocca e ha una nuova visione di quello che aveva visto con i pastorelli nel 1917. Ma in questa nuova visione vi è una grande differenza, perché in questo caso la Vergine non ferma la mano dell’angelo. A questo punto Lucia sente la forza per scrivere il testo del terzo segreto che rimarrà custodito fino al 1959 in Portogallo, anno in cui sarà inviato al Vaticano.

Erano gli anni ’60 e il mondo era sull’orlo di una guerra nucleare. La forza del Messaggio di Fatima poteva quindi in quel momento manifestarsi a tutti, di fatto la sua forza risultò evidente quando la versione diplomatica fu inviata al Papa Giovanni XXIII e ai leader delle nazioni più potenti e fu capace di frenare l’olocausto nucleare. Ma pochi hanno saputo la verità.

alicia2Non c’è molto da dire riguardo l’atto vergognoso dell’anno 2000, quando la Chiesa, dopo aver raccontato la terza visione del 1917, fece intendere che la profezia si fosse già compiuta con l’attentato contro Giovanni Paolo II nel 1981.

Ma la verità, prima o poi, viene alla luce; la relazione degli eventi è continuata con i fatti accaduti nel 2014, quando Giorgio Bongiovanni ritorna a Fatima e visita il convento di Santa Teresa di Coimbra, dove intervista la madre superiora Suor Sofia, che aveva vissuto lunghi anni insieme a Lucia Dos Santos. Suor Sofia dice che le monache del convento sentivano una grande necessità di raccontare come era stata la vita di Lucia, perché non è ben conosciuta e quindi viene pubblicato El Camino, un libro che contiene parte dei suoi archivi personali, che sono immensi. Riguardo le visioni contenute nel Messaggio, Suor Sofia conferma che ne esistono due, una già nota nel 1917, e l’altra nel 1944. Una dichiarazione rivelatrice che ratifica quanto accaduto e rende più grave l’occultamento da parte della gerarchia ecclesiastica.

Certo è che la Chiesa ha continuato a tenere sotto chiave le parole della Madonna e gli uomini ne sono rimasti all’oscuro; avrebbe dovuto divulgarlo ufficialmente, e di fronte al suo silenzio la nostra Santissima Madre scelse di diffonderlo tramite Giorgio Bongiovanni, il pellegrino di Fatima, l’unto con le stigmate di Cristo, l’uomo che ha girato il mondo gridando nel deserto per farlo conoscere.

Ma quale profondo segreto, così pericoloso, così insopportabile da sentire, contiene quella busta occulta, in Vaticano dal 1959? E perché si è reso necessario il cosiddetto “miracolo del sole” per lasciare nella memoria collettiva un ricordo indelebile delle apparizioni? Perché il sole sembrava tremare in una specie di “danza”, secondo le testimonianze dell’epoca, si vedeva una specie di disco argenteo. Fin quando la sua luce prese diverse sfumature e il sole sembrò precipitare sulle migliaia di persone che erano in ginocchio.

C’erano circa trenta/quarantamila persone, secondo Avelino de Almeida, giornalista ateo del quotidiano portoghese O Século e centomila, secondo i calcoli del professore di scienze naturali dell’Università di Coimbra Joseph Garrett, entrambi presenti quel giorno sul posto. Dicono che il “miracolo del sole” durò appena tre minuti. I pastorelli raccontarono che avevano visto Gesù, la Madonna e San Giuseppe benedire la folla.

Così scrive De Almeida nell’edizione del giorno dopo: “L'ora mattutina è la regola per questa moltitudine, che calcoli imparziali di persone colte e di tutto rispetto, punto rapite come per influenza mistica, contano in trenta o quaranta mila creature... La manifestazione miracolosa, il segno visibile annunciato sta per essere prodotto - assicurano molti pellegrini... E si assiste a uno spettacolo unico e incredibile per chi non fu testimone di esso. Dalla cima della strada, dove si ammassano i carri e sostano molte centinaia di persone, alle quali manca la voglia di mettersi nella terra fangosa, si vede tutta l'immensa moltitudine voltarsi verso il sole, che si mostra libero dalle nuvole, nello zenit. L'astro sembra un disco di argento scuro ed è possibile fissarlo senza il minimo sforzo. Non brucia, non acceca. Si direbbe realizzarsi un'eclissi. Ma ecco che un grido colossale si alza, e dagli spettatori che si trovano più vicini si ode gridare: "Miracolo, Miracolo! Meraviglia, meraviglia!" Agli occhi sbalorditi di quella folla, il cui atteggiamento ci riporta ai tempi biblici e che, pallida di sorpresa, con la testa scoperta, fissa l'azzurro (cielo), il sole tremò ed ebbe mai visti movimenti bruschi fuori da tutte le leggi cosmiche, il sole "ballò", secondo la tipica espressione dei contadini.”

Quindi, rispondendo alle domande sopracitate riguardo questo segreto, così difficile da sopportare, al punto che il Vaticano è arrivato perfino a fingere che nel 2000 stesse divulgando il segreto, quando in realtà parlò soltanto della prima visione dei bambini, si può dire che le prime due parti sono un invito alla conversione degli uomini. Con l’aggiunta che si chiede la consacrazione della Russia all’Immacolato Cuore della Madre. La Madonna dice che, se si accoglie la richiesta, la Russia si convertirà e ci sarà pace; altrimenti quest’ultima spargerà i suoi errori per il mondo, promuovendo guerre e persecuzioni contro la Chiesa.

Per quanto riguarda il terzo segreto, l’inconfessabile, molte sono le risposte da valutare, forse la più importante ha a che fare da una parte con la paura e il senso di colpa e dall’altra con la questione della conoscenza. Paura della gerarchia della Chiesa per quello che il segreto fa emergere di essa, senso di colpa di molti dei suoi capi nel sapere che gli sarà chiesto conto e infine il pericolo della conoscenza, quella che la Chiesa ha sempre cercato di impedire, perché rende liberi gli uomini. Perché il terzo segreto di Fatima spiega in modo semplice e chiaro la situazione del mondo che abbiamo costruito sulla menzogna e l’orrore e le conseguenze che ci attendono.

Perché lì dove ci dovrebbe essere la verità sono state erette pietre, costruendo un tempio alla materialità, al superfluo, all’esteriore. Il santuario di Fatima è enorme, la base misura dall’ingresso fino alla scalinata della Basilica 540 m. di lunghezza e 160 m. di larghezza, per un totale di 86.400 m2 di area, e una capacità di 300 mila persone. È così grande che il crocifisso di 34 m. sembra piccolo. La Basilica in marmo bianco ha un’altezza di 60 metri e 70 campane. Ha il record di essere la Chiesa con più posti a sedere del mondo: 8.600. È più grande di Piazza San Pietro e, come questa, ha il dubbio merito di essere visitata da fedeli che rimangono ignoranti e indifferenti ai desideri della Madre, che visitano e apparentemente onorano.

E nell’altare della Basilica di Nostra Signora del Rosario di Fatima, rogo delle vanità del mondo, bruceranno i nostri peccati.

La Rosa Mistica di Metán

Conclusa l’esposizione di Alicia Conti, ha preso la parola Matías Guffanti, che ha presentato il Movimento dei giovani, un movimento culturale internazionale laico formato da giovani che, attraverso l’arte e la lotta sociale, combattono ogni tipo di ingiustizia, spiegando allo stesso tempo l’origine e i suoi obiettivi. Come rappresentante del movimento in Latinoamerica ha fatto una sintesi delle attività che questi giovani stanno portando avanti in Italia, Uruguay, Paraguay e Argentina, e ha introdotto alcune delle iniziative previste per il prossimo anno. Tra le quali Festi Sol, già realizzata lo scorso 20 dicembre nel Centro Comunitario San José Obrero, diretto da Padre Joaquín Núñez, dove i componenti del gruppo di Rosario hanno distribuito giocattoli e dolci ai bimbi del posto.

Matías era appena arrivato da Salta, dove aveva vissuto delle straordinarie esperienze di fronte ad un’immagine della Rosa Mistica che piange sangue. Il suo racconto ha emozionato il pubblico in sala. Di seguito alcune parti del suo discorso:

“La foto che vedete sullo schermo l’ho scattata qualche giorno fa, è la foto della statua che rappresenta la Vergine della Rosa Mistica, un’immagine che piange sangue dal 5 aprile di quest’anno. Da quel giorno ad oggi si è manifestata 18 volte a Metán, una località in provincia di Salta, a circa 150 km. dalla città. E ho avuto l’onore di essere presente e di vivere il miracolo di fronte a questa immagine, una delle cose che più mi ha emozionato, e che mi commuove ancora oggi.

Credo che questa immagine sintetizzi tutto quello che ha appena spiegato Alicia sul messaggio della nostra Santa Madre, l’immagine di una madre sofferente, con uno sguardo che non sembra quello di una statua, ma di una persona viva che piange sangue, che manifesta un profondo dolore per tutto quello che sta succedendo, per gli eventi passati, per tutto quello che non comprendiamo e per quello che avverrà.

Nel vedere quell’immagine Giorgio si è emozionato molto e poco dopo ha pubblicato il messaggio che tutti potete leggere nel sito web. È pubblicata anche una cronaca dove racconto quanto ho vissuto quel giorno insieme a Ramón Gómez. So che molti lo conoscono per il lavoro che svolge con la sua Fondazione nella città di Salta. È successo il 7 dicembre, 2 giorni dopo l’ultima volta che l’immagine aveva pianto sangue – il 5 dicembre – e un giorno prima che la veggente dovesse rivelare i messaggi che la Madonna le aveva comunicato attraverso dei sogni.

La proprietaria dell’immagine si chiama Rosana Mensoza ed è una donna molto umile, come lo è anche la sua casa, piccola, con le pareti in legno, pavimento in terra e anche l’ingresso in terra. C’è una stanza dove si trova la Madonnina, un’altra piccola stanza e una cucina arrangiata alla meglio. Un giorno, mentre puliva la sua casa la mattina, come fa sempre, notò che una delle sue statuette, perché ne ha diverse, stava piangendo sangue. Notò che dagli occhi della Rosa Mistica iniziava a scorrere del sangue.

Inizialmente non capiva bene di cosa si trattava, ma il 10 aprile, pochi giorni dopo la prima manifestazione – aveva pianto il 5 , 6 e 7 aprile 2017 – lei ha fatto un sogno dove la Madonna le è apparsa e le ha dato un messaggio per tutta l’umanità. Ho intervistato Rosana e le ho chiesto le parole che aveva ricevuto in sogno e ho parlato con lei in merito al suo sentire e di come lei interpretava quella manifestazione. Lei ha raccontato a Ramón e a me che la Vergine era molto addolorata, che la sua sofferenza in quel luogo, si manifestava attraverso quella statua e anche in lei stessa, sente molto forte tutto quello che l’uomo sta facendo. Ci ha detto anche che la Madonna sta chiedendo con grida di dolore che l’umanità si penta e che le persone cambino. Che tutti dobbiamo unirci, al di là del nostro credo e delle nostre ideologie. Unirci nella preghiera e nel cammino di Suo Figlio. Di questo parlava il primo messaggio ricevuto il 10 aprile di quest’anno.

Più avanti, a giugno, ha fatto altri due sogni con la Vergine che le ha dato altri due messaggi, non ancora resi pubblici. La Madonna le avrebbe chiesto di rivelarli l’8 dicembre, sono messaggi per i tempi che stiamo vivendo. Sicuramente saranno pubblicati a breve e li diffonderemo anche noi, perché la donna è rimasta in contatto con Ramón per passargli tutte le esperienze che lei vive e in questo modo diffondere questo fenomeno che nemmeno lei riesce a spiegare. È un fatto che sicuramente trascende tutta la conoscenza alla sua portata, come dicevo prima Rosana è una persona molto umile e ha una preparazione molto elementare, al punto che le viene difficile trasmettere a parole quello che ha vissuto. Tuttavia, riusciva a farsi capire alla perfezione: una manifestazione reale, un messaggio reale e parole che venivano direttamente dalla Madonna. Durante l’intervista mi hanno sorpreso alcune sue frasi, tra le tante che diceva, che erano molto profonde. Dentro il suo vocabolario semplice queste frasi risaltavano ed erano precisamente quelle le parole che la Madonna le aveva detto nei sogni.

Oggi la statua continua a manifestare il prodigio nella provincia di Salta, nel nostro paese, Argentina, non molto lontano da noi, sicuramente per farci prendere più coscienza del momento che stiamo vivendo, degli eventi che viviamo, del tempo che stiamo vivendo e, come diceva prima Alicia, della profezia che oggi si sta compiendo giorno per giorno. Così come la Madonna parlava agli Apostoli di Suo Figlio risorto, da allora continua a manifestarsi e a parlare. È presente nel mondo, è presente qui, non è uno spirito lontano da noi, non è un fantasma, non è semplicemente un’apparizione. La Vergine Maria oggi è presente fisicamente nel mondo, così come è presente Suo Figlio. L’emozione che ho vissuto in quel momento di fronte alla statua, come ho detto prima, è qualcosa che mi ha segnato. Ancora oggi, quando ci ripenso, sento un’emozione molto forte, perché l’impatto dell’energia che si sentiva nel luogo era molto forte.

Appena sono entrato, non sapevo bene nemmeno dove mi trovavo, perché con Ramón non avevamo parlato molto di dove stavamo andando. Mi aveva detto che lo avevano invitato a passare da un’abitazione dove c’era una manifestazione, ma non sapevo di cosa si trattasse. E nemmeno Ramón sapeva della presenza della statua e cosa stava avvenendo. Così ho guardato la statua e non ho dubitato un secondo che si trattasse di un prodigio. Immobile di fronte a lei, sentivo di trovarmi davanti alla Vergine Maria. Sentivo la Sua presenza e la Sua energia e sentivo una forte pressione nel mio petto e il mio corpo ha iniziato a tremare mentre i miei occhi si riempivano di lacrime. Una sensazione comune alle persone che si trovavano lì era la grande sofferenza, molto profonda, che andava oltre la sofferenza umana.

Tristezza, dolore, e quell’energia forte, potente, che riempiva di vita ma che allo stesso tempo era impregnata di dolore, di una sofferenza e di una tristezza che a me, almeno, e posso parlare solo della mia esperienza, mi portava a pentirmene. Non potevo pensare ad altro che a chiedere perdono. Non mi aspettavo niente quando sono entrato. Non di certo un’esperienza così forte come quella che ho vissuto e credo sia stata una delle esperienza che più mi ha fatto comprendere la presenza della Madonna nel nostro pianeta. Nel nostro paese, accanto a noi.

Io oggi sono sicuro che la Vergine è con noi, che la Vergine è presente, oggi io sono più sicuro che mai che Lei ci sta chiamando al pentimento, ci sta chiedendo con grida di dolore e di sofferenza di cambiare. Di volgere il nostro sguardo nuovamente su Suo Figlio, nuovamente sul cammino che Lei ci indica costantemente in tutte le Sue apparizioni. Continua a chiamarci al ravvedimento e continuerà a farlo fino al giorno in cui Lei e Suo Figlio si manifesteranno per il giudizio finale, per quell'ultima selezione che dividerà quello che può essere salvato da quello che non lo è, che ci riporterà al luogo a cui appartengono i nostri spiriti secondo la nostra evoluzione.

Il mondo non finirà, non esiste una fine del mondo, esiste una fine di questo mondo. Non esiste la fine dell'umanità, esiste la fine di questa umanità. L'esistenza e la presenza di Cristo insieme a Sua Madre indicano questo: il mondo non finisce, il mondo continuerà, ma lo farà con quelle persone che saranno preparate per abitare il nuovo mondo, per abitare un mondo differente da quello che stiamo vivendo oggi, un mondo basato sui valori che Cristo e Sua Madre ci indicano da sempre essere il cammino verso la vita eterna. Il cammino verso una vita che non ha fine, dove la morte è solo una trasformazione, un transito, che ci apre verso una conoscenza e coscienza differente, e pertanto una vita completamente differente. Oggi stiamo vivendo il tempo che precede quella fine, la fine di questo mondo, la fine di questa umanità, per andare incontro a quel nuovo mondo e quella nuova umanità.

Credo che questo sia il messaggio più importante che la Vergine oggi ci vuole dare. La Vergine non ci toglie mai la speranza, con la sua infinita pazienza e misericordia ci parla sempre di un possibile cambiamento in noi. Lei vuole che diventiamo strumenti di Suo Figlio, strumenti di Cristo. Lei vuole questo e soffre, perché vuole che viviamo basandoci sul messaggio di Suo Figlio che in definitiva è il messaggio di Dio. Ed è la vera vita. La vita che ci fa sentire realmente vivi e non morti in vita come la maggior parte di questa umanità, cieca e addormentata di fronte a tutto ciò che gli succede attorno, di fronte alla sua stessa essenza, alla sua stessa divinità e spiritualità.

Per questo motivo la manifestazione della Vergine è un richiamo per tutti noi”.

La conferenza era iniziata poco dopo le 19 e dopo 3 ore nessuno si era mosso dal proprio posto. Alla fine della stessa, nonostante fosse tardi, le persone del pubblico, che avevano collaborato con giocattoli e caramelle, sono rimaste a lungo a parlare con i relatori e gli organizzatori, prendendo un caffè, ritirando il materiale su Fatima offerto gratuitamente e interessandosi alle attività del Movimento.

Ringraziamo Alicia, che è riuscita ad inserire questa conferenza tra le sue attività. Grazie a Belén Paolini che ci ha messo a disposizione il salone Blu Bel per la conferenza. Grazie a Jorge Costa per essere venuto da Buenos Aires per condividere le nostre attività. Grazie a tutti quelli che hanno assistito e portato donazioni. Grazie ai giovani per il loro meraviglioso lavoro. E grazie ai membri dell’Arca di Rosario per il loro instancabile impegno.

Inés Lépori
21 dicembre 2017
Arca Lily Mariposa
Rosario, Santa Fe, Argentina