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Di Claudio Rojas G.

Come corollario della visita di Papa Francesco in Cile lo scorso gennaio, si sono elevate molte voci di vittime e familiari di vittime della pedofilia, principalmente per quanto riguarda il discusso caso Karadima, uno dei più emblematici e che ha visto coinvolto anche il Vescovo Barros - il quale ha accompagnato il Papa durante la sua permanenza in Cile - provocando la reazione della gente; voci che hanno raggiunto il Papa il quale ha ordinato un’indagine approfondita sulla questione.

Finalmente, a giudicare dal documento allegato alla presente, sarà fatta giustizia contro questi vescovi corrotti figli di Belial e sconosciuti da Cristo (Marco 4:22. Non c'è nulla infatti di nascosto che non debba essere manifestato e nulla di segreto che non debba essere messo in luce), (Marco 9,42. Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è meglio per lui che gli si metta una macina da asino al collo e venga gettato nel mare). Gli stessi che sentendosi condannati dal messaggio dato dalla Madonna a Peñablanca bandirono e screditarono l’apparizione come falsa, avallando ogni persecuzione che ne seguì; gli stessi che chiesero al sacerdote Miguel Contardo di rinnegare la Madonna, gli stessi che gli proibirono di celebrare l’eucaristia.

Ricordiamo quanto detto dalla santissima Vergine a Peñablanca, Villa Alemana, Cile (Apparizione mariana 1983-1988), che coincide con quanto detto alla Salette nel 1846 (riconosciuta dalla Chiesa):

“I Sacerdoti, ministri di mio Figlio, per la loro empietà nella celebrazione dei Santi Misteri, per il loro amore al denaro, all'onore e al piacere, sono diventati delle cloache d'impurità. Si, gridano vendetta e la vendetta pende sulle loro teste... Maledizione ai Sacerdoti e alle persone consacrate a Dio che con la loro vita malvagia e la loro infedeltà crocifiggono ancora Mio Figlio, Vostro Signore."  

Anche la caduta o purificazione di questa piccola Babilonia rientra senza alcun dubbio nell’adempimento della profezia di Fatima.

È tutto molto chiaro…

Claudio Rojas
21.05.2018

Anesso documento.

Esclusivo: Documento riservato del Papa ai vescovi rivela le pecche che sono emerse nella Chiesa cilena.

Il testo consegnato a Roma martedì contiene forti critiche riguardo all’operato della Chiesa cilena di fronte alle denunce degli abusi. Il Pontefice parla di “fatti delittuosi”, “scandalo” e di “andare oltre” la semplice rimozione delle persone per risolvere la crisi.

20:59 ore, giovedì 17 maggio 2018

Lo scorso 15 maggio 34 vescovi cileni hanno viaggiato a Roma per la loro prima riunione con Papa Francesco, che li ha convocati a seguito della relazione ricevuta dall’arcivescovo di Malta Charles Scicluna, che era stato in Cile a febbraio per raccogliere informazioni sulle accuse di insabbiamento contro il vescovo di Osorno, Juan Barros. Tutto ciò nell’ambito del caso Karadima.

In questo primo appuntamento le autorità della Chiesa cilena non solo hanno ascoltato il Papa ma hanno anche ricevuto in mano un documento da lui redatto – e che i prelati dovevano leggere – in cui vengono analizzati gli abusi commessi da alcuni sacerdoti e la mancanza di intervento da parte di chi doveva impedirli e punirli.

T13 ha avuto accesso esclusivo a questo testo riservato che Francesco ha dato ai vescovi cileni sollecitando loro di riflettere durante la loro permanenza in Vaticano.

Il documento inizia con una diagnosi sulla situazione della Chiesa cilena: c’è una “piaga aperta, dolorosa” e fino ad oggi “è stata trattata con una medicina che, invece di curare, sembra aver ampliato la macchia e il dolore”.

“Duole constatare che in questo ultimo periodo della storia della Chiesa cilena l’ispirazione profetica ha perso forza per lasciare il posto a quella che potremmo definire una trasformazione nel suo centro”, dichiara e aggiunge che la Chiesa cilena “si è ripiegata su se stessa in maniera tale che le conseguenze di tutto questo processo raggiunsero un prezzo assai elevato: il suo peccato è diventato il centro dell’attenzione. La dolorosa e vergognosa constatazione degli abusi sessuali verso i minori, di abusi di potere e di coscienza da parte di ministri della Chiesa, così come la forma con cui queste situazioni sono state affrontate pone in evidenza questo ‘cambio di centro ecclesiale’”.

E aggiunge “È sintomatico notare nell’informativa presentata dalla ‘Missione speciale’ che tutti i testimoni, compresi i membri del Consiglio Nazionale per la Prevenzione degli Abusi sui Minori e di Accompagnamento alle Vittime abbiano segnalato l’insufficiente attenzione pastorale offerta fino ad oggi a tutti coloro che si sono visti coinvolti in un modo o nell’altro in una causa canonica di delicta graviora”.

Oltre ad evidenziare le critiche, il Papa suggerisce come dare soluzione alla crisi in cui è immersa la Chiesa cilena: “È urgente trovare un approccio e cercare di riparare nel breve, medio e lungo periodo questo scandalo per ristabilire la giustizia e la comunione”.

“I problemi che oggi si vivono nella comunità ecclesiale non si risolvono solo affrontando i casi concreti e limitandosi alla rimozione di alcune persone; questo – lo dico chiaramente – bisogna farlo, ma non è sufficiente, bisogna andare oltre. Sarebbe irresponsabile da parte nostra non approfondire nel cercare di trovare le radici e le strutture che hanno permesso che questi fatti concreti continuassero ad accadere e si perpetuassero”.

Dice anche che: “Confessare il peccato è necessario, porre rimedio è urgente, conoscere le radici dello stesso è saggezza per il presente-futuro. Anzi, pensare che la sola rimozione delle persone sarebbe sufficiente a sanare un corpo è una falsità. Non c’è dubbio che aiuterebbe e bisogna farlo, ma ripeto, non è sufficiente”.

La lettera parla anche di falsi messianismi e di elitarismi che pervertono la Chiesa. “Mai un individuo o un gruppo illuminato può pretendere di essere la totalità del Popolo di Dio e ancor meno credere di essere la voce autentica della sua interpretazione. In questo senso bisogna stare attenti alla "psicologia da élite" che può insinuarsi nella nostra maniera di abbordare le questioni.

Aggiunge che: “questa psicologia elitaria finisce per generare dinamiche di divisione, separazione, circoli chiusi che portano a spiritualità narcisistiche e autoritarie, in cui, invece di evangelizzare, l’importante è sentirsi speciali, diversi dagli altri, mettendo così in evidenza che né Gesù Cristo né gli altri interessano veramente. Messianismo, elitarismo e clericalismo sono tutti sinonimi di perversione nell'essere ecclesiale”.

Le conclusioni del rapporto Scicluna

A pagina 9, troviamo a piè di pagina uno dei passaggi più rilevanti del documento. Il Papa aggiunge alcuni punti conclusivi alla relazione realizzata da Scicluna e dal sacerdote spagnolo Jordi Bertomeu: “I miei inviati hanno potuto confermare che alcuni religiosi espulsi dal loro ordine a causa dell’immoralità della loro condotta e che poi dopo aver minimizzato la gravità assoluta dei loro gesti delittuosi attribuendoli a semplice debolezza o mancanza morale, sarebbero stati accolti in altre diocesi e poi, in modo più che imprudente, sarebbero stati loro affidati incarichi diocesani o parrocchiali che implicavano un contatto diretto o quotidiano con minori”.

E aggiunge: “Le indagini dimostrano che esistono gravi difetti nel modo di gestire i casi di delicta graviora che confermano alcuni dati preoccupanti che cominciarono a emergere in alcuni dicasteri della Curia romana. Specialmente nel modo di ricevere le denunce o le notitiae criminis, che in non pochi casi sono state qualificate molto superficialmente come inverosimili, e che erano gravi indizi di un delitto reale”.

Francesco ha inoltre aggiunto che “si è constatata anche l’esistenza di presunti reati oggetti di indagini fatte con ritardo o mai avviate, con conseguente scandalo per i denuncianti e per tutti quelli che conoscevano le presunte vittime, famiglie, amici, comunità parrocchiali. In altri casi, si è constatata l’esistenza di gravissime negligenze nella protezione dei bambini e delle bambine vulnerabili, da parte dei vescovi e dei superiori religiosi, che hanno una responsabilità speciale nel compito di proteggere il popolo di Dio”.

Il Papa dice di sentire “vergogna” per le dichiarazioni che “certificano pressioni esercitate sopra coloro che dovevano portare avanti l’istruzione dei processi penali, e la distruzione di documenti compromettenti da parte degli incaricati degli archivi ecclesiastici, mettendo in evidenza così un’assoluta mancanza di rispetto per il procedimento canonico, pratiche riprovevoli che dovranno essere evitate nel futuro”.

“Nella stessa linea e a conferma che il problema non appartiene a un solo gruppo di persone, nel caso di molti abusatori sono stati rilevati gravi problemi già nella loro fase di formazione nel seminario o nel noviziato. Infatti, negli atti della ‘Missione speciale’ si registrano gravi accuse contro alcuni vescovi o superiori che avrebbero affidato queste istituzioni educative a sacerdoti sospettati di omosessualità attiva”, ha concluso.

Questo giovedì si è tenuta l’ultima delle quattro riunioni tra i vescovi cileni e Papa Francesco a Roma. A conclusione degli incontri il Papa ha pubblicato una lettera dove ha ringraziato la “piena disponibilità” che ciascuno ha manifestato per aderire e collaborare a tutti quei cambiamenti e decisioni che dovranno essere prese nella breve, media e lunga prospettiva”, decisioni “necessarie per ristabilire la giustizia e la comunione ecclesiale”. Riguardo al contenuto degli incontri “abbiamo approfondito sulla gravità dei casi, così come sulle tragiche conseguenze che hanno avuto specialmente per le vittime”.

Nota: È possibile scaricare il documento completo della lettera del Papa ai vescovi cileni a questo link:

http://www.t13.cl/noticia/nacional/exclusivo-documento-reservado-del-papa-obispos-revela-fallas-descubrio-iglesia-chilena

Per quanto riguarda la crisi che vive la chiesa cattolica in Cile, Berríos sostiene che “ci dimentichiamo dei più bisognosi, relegati a oggetto di campagne di carità, quando loro sono i privilegiati, sono loro la chiesa cattolica, ma c’è stata una psicologia di élite che vede i preti padroni della verità, i vescovi padroni dei padroni della verità, disprezziamo le suore, le donne e ci allontaniamo dai poveri”.

http://www.gamba.cl/2018/05/la-iglesia-en-el-suelo-ahora-destapan-una-nueva-red-de-pedofilia-en-rancagua/