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CRONACA INGHILTERRA - AGOSTO 2007

Entrare dentro un cerchio nel grano, uno di quelli che ogni anno compaiono nei campi inglesi, in quella zona sacra dove si trovano gli antichi siti di Stonehenge, Avebury e Silbury Hill è un sogno che ho avuto nel mio cuore per molto tempo. Da anni studio e mi tengo informato su questo straordinario e affascinante fenomeno, ma ancora non si era concretizzata la possibilità di realizzare questo desiderio.
Più di una volta con Giorgio e con Luca si era parlato di fare un viaggio con destinazione il sud dell’Inghilterra ma, per motivi vari, avevamo sempre rimandato.
Poi quest’anno il colpo di scena…
Ad agosto arriva improvvisa la chiamata del nostro carissimo amico, il notissimo, soprattutto tra chi studia questi fenomeni, ricercatore e giornalista messicano Jaime Maussan. “Dobbiamo andare insieme in Inghilterra” esordisce Jaime con Giorgio, “il fenomeno dà ogni anno messaggi sempre più potenti ed è importante la nostra diretta presenza”. Giorgio e Luca non possono spostarsi per vari motivi operativi, quindi alla fine parto io da solo. Arrivo in Inghilterra il 9 agosto. Maussan mi aspetta in un hotel della città di Swindon, che si trova nella zona più calda, vicino alla Silbury Hill, dove ogni anno compaiono numerosi i cerchi nel grano. A quella data i cerchi apparsi sono già numerosi e, quando ci incontriamo, Jaime mi aggiorna sulla situazione. Lui è in Inghilterra già da alcuni giorni con il suo amico e produttore Guillermo Figueroa, che gli fa anche da cameraman, e con il figlio dodicenne Sebastian Amigo.

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Visioniamo assieme le foto e i filmati che Maussan ha già realizzato. Le formazioni sono spettacolari. Jaime sottolinea che quest’anno i cerchi stanno manifestando figure dove è predominante il numero nove. Questo, dice, lo colpisce molto perché il 9 è il numero di Dio, quindi l’aspetto religioso, spirituale, diventa sempre più manifesto. Un dato che colpisce anche me perché in ambito ufologico sta succedendo la stessa cosa. Filmati come quello della flotilla a forma di croce in Florida, degli esseri di luce filmati in Messico da Pedro Avila e della Madonnina ripresa da Antonio Urzi e Simona Sibilla ne sono una testimonianza eclatante. La mattina dopo viene a prenderci un collaboratore che Jaime ha reclutato in Inghilterra appositamente per lo studio sul campo, è proprio il caso di dirlo, dei crop circles.

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Si chiama Gary King e fa parte del gruppo che lavora al sito web cropcircleconnector, sicuramente uno dei siti più importanti al mondo. Infatti è il massimo punto di riferimento per tutti coloro che aspettano la comparsa dei cerchi, in quanto cropcircleconnector è quello che li annuncia con maggiore rapidità. Il punto d’incontro preferito dai ricercatori, che durante la stagione estiva vanno in Inghilterra per studiare i crop, è il Silent Circle Cafè (www.silentcircle.co.uk), che si trova a poca distanza dalla Silbury Hill.

Il Silent Circle è un locale abbastanza atipico: è un po’ bar, un po’ pub, un po’ tavola calda, un po’ mercatino e un po’ redazione giornalistica. Esattamente quello che ci vuole per il molto variegato popolo degli appassionati dei crop. La gamma va, infatti, dai ricercatori e reporter più professionali, agli appartenenti alla New Age più bizzarra… e in mezzo c’è veramente di tutto.

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Il Silent Circle comunque è una componente fondamentale del circuito di osservazione del fenomeno. Le prime segnalazioni della comparsa di nuove figure arrivano qui, grazie anche ad un computer liberamente disponibile collegato permanentemente ad internet e al tam tam dei vari vigilantes tra i quali giocano la parte del leone i piloti degli aerei leggeri e degli elicotteri che portano in volo tutti coloro che, per passione o professione, vogliono vedere, filmare e fotografare gli agrogrammi. Il loro è un impegno non proprio disinteressato in quanto i voli sono a pagamento. Le cifre oscillano tra le 50 e le 500 sterline a volo, a seconda del mezzo utilizzato e del numero di persone a bordo, ma fanno un grande servizio perché trovare i cerchi da terra è un’impresa veramente molto difficoltosa. Spesso, infatti, le figure compaiono dietro folte siepi, in terreni circondati da boschi o in avallamenti che li rendono invisibili dal suolo.

Giunti al Cafè, manco a farlo apposta, arriva dopo pochi minuti una telefonata che annuncia la comparsa di un nuovo cerchio nel grano nella notte. Una primizia, nemmeno cropcircleconnector la riporta nella sua pagina web. Saltiamo subito in macchina e ci precipitiamo nella zona dove sarebbe apparsa la figura. Percorriamo strette stradine di campagna e chiedendo informazioni e sbagliando itinerari, riusciamo alla fine ad individuare la fattoria a cui appartiene il terreno dove è comparsa la figura. La intravediamo a malapena sul punto più alto di un campo coltivato a grano. E’ a poche decine di metri dalla casa del fattore. Percorriamo eccitati il vialetto di accesso alla “farm” ma ci aspetta una brutta sorpresa. Infatti il fattore e sua moglie escono gridando come ossessi intimandoci di andarcene e ci vietano nel modo più assoluto di mettere piede dentro il campo. Gary King scende dall’auto e cerca di calmare gli animi, ma la donna gli urla sulla faccia di sloggiare al più presto dalla sua proprietà altrimenti avrebbe chiamato la polizia. Il fattore fa lo stesso con Jaime, che è dietro di noi in un’altra macchina. Sconsolati facciamo marcia indietro, mentre i due esagitati ci gridano che avrebbero mietuto il grano il giorno stesso per impedire ad altri di avvicinarsi al loro terreno. La delusione è forte ma Jaime vede in questo fatto una ulteriore conferma dell’autenticità del fenomeno. Il contadino non aveva nessun interesse a fare pubblicità all’evento e a specularci sopra chiedendo soldi per far vedere la figura. La vicinanza del crop alla sua abitazione rende inverosimile l’ipotesi che possano, eventualmente, essere stati dei falsari a realizzarlo, sicuramente sarebbero stati scoperti e cacciati forse in modo più brutale di quanto non abbiano fatto con noi. Jaime realizza un breve stand – up filmato per Televisa, commentando l’accaduto, nelle vicinanze della fattoria. Subito dopo ci precipitiamo in un campo di volo vicinissimo al Silent Circle Cafè per filmare il cerchio nel grano dal cielo prima che il contadino abbia l’opportunità di mettere in atto la sua minaccia e distruggere la figura mietendo il grano. Vedendo la simmetria, la grandezza e la complessità della figura, grazie alle foto aeree, l’ipotesi del falso decade irrimediabilmente.

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La nostra soddisfazione per essere riusciti ad immortalare il crop circle prima della sua scomparsa è grande e io lo sento un poco “il mio cerchio” essendo comparso la notte del mio arrivo.Successivamente Maussan mi spiega che ha trovato una grande ostilità da parte dei contadini verso il fenomeno. Non tanto per esso in quanto tale, ma a causa delle frotte di visitatori che, nella maggior parte dei casi, calpestano il raccolto senza ritegno, lasciando immondizie sparse per ogni dove. Mi commenta che, però, questo è un altro avallo all’origine non umana dei cerchi. Infatti da quando esiste questa manifestazione e nonostante la comparsa di migliaia di figure, mai nessuno dei “farmer” (fattori/contadini) ha mai sporto denuncia verso ignoti per atti di vandalismo. Cioè a dire che i contadini sanno benissimo che il fenomeno è reale.Mi spiega che gli piacerebbe creare una specie di associazione che tuteli giuridicamente ed economicamente i proprietari dei campi dai danni provocati dai visitanti. Per ora, dice, è solo un’idea…Ma le emozioni della giornata non sono finite. Di pomeriggio Jaime decide di guidarci verso un campo dove è comparsa una delle più recenti e significative figure. Desidera analizzarla e fare un reportage per la televisione. “Bene…” penso “ecco il mio battesimo del fuoco, anzi del crop.” Perciò dopo pranzo montiamo in auto e via verso i campi inglesi. Il terreno si trova lontano dalla strada ed è completamente occultato da un bosco di alberi altissimi. Dopo una camminata di alcuni minuti entriamo e metto per la prima volta i piedi su un vero cerchio nel grano. Sono emozionato, provo forte la sensazione dell’origine trascendente del fenomeno.

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Vedendolo di persona mi rendo conto a “colpo d’occhio” che lì la mano dell’uomo non c’entra niente. Il fenomeno dei cerchi nel grano è realmente uno dei segni maggiormente evidenti del cambiamento in atto nel nostro pianeta. Uno dei segni che precedono il compimento di una grande promessa fatta dal più grande Maestro mai apparso sulla Terra con le parole: “ Non vi lascerò orfani, tornerò in mezzo a voi” . Da terra è veramente impossibile rendersi conto di come sia la figura impressa al suolo. Se ne vede solo una porzione limitata, una gran confusione di aree con il grano integro o piegato. Per realizzare un lavoro di quel tipo e con quella complessità e simmetria ci vorrebbe un supporto tecnico notevole, molte ore di lavoro e un numero rilevante di persone. Faccio una breve analisi delle spighe al suolo e ne trovo subito alcune con la classica piegatura dello stelo. In generale comunque il grano è abbastanza rovinato a causa della visita di numerose persone. Jaime mi mostra nel monitor della sua macchina fotografica digitale la foto aerea del cerchio in cui ci troviamo.

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E’ molto bella e di grande complessità. Una di quelle contenente il numero nove espresso attraverso le parti che la compongono. I due giorni successivi trascorrono tra interviste, incontri con altri ricercatori e scambi di altro materiale ufologico con Jaime. Registro anche un saluto che Maussan rilascia per la conferenza che Giorgio terrà ai primi di settembre in Sicilia. E, ovviamente, aspettiamo che compaiano altri cerchi nel grano. La mattina del 13 agosto arriva nuovamente al Silent Circle la notizia della comparsa di un nuovo crop circle. Non si capisce bene il luogo dell’evento ma, dopo una breve attesa, ecco comparire sulla pagina di cropcircleconnector le prime foto del nuovo cerchio nel grano, con il nome della località dove si trova. La figura è molto semplice, una specie di 10, ma guardandolo meglio mi rendo conto che, semplicemente ruotando la foto, appare chiaro il suo significato: è il numero sei in numerazione Maya.

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Lo dico a Jaime che conferma la mia intuizione. Nuovamente saliamo in auto e ci dirigiamo alla volta del campo. Quando arriviamo troviamo il crop invaso da una torma di indiani metropolitani o qualcosa di simile,attrezzati con tamburelli e ammennicoli di vario genere e tipo. Il tutto rigorosamente in stile New Age e di quella dura per giunta. Aspettiamo che i variopinti visitanti terminino i loro riti e ci accingiamo ad analizzare la figura. Dopo pochi istanti ci rendiamo conto che la sua semplicità è solo apparente. Soprattutto il cerchio interno ci convince dell’origine non umana del crop.

Nel suo interno vi sono 12 spirali formate con le spighe, disposte a cerchio lungo il perimetro esterno del cerchio che le contiene, più una centrale. Una tessitura del grano in grado di sfidare il falsario più abile. Frugo tra gli steli e individuo nuovamente delle spighe deformate. Purtroppo i simpatici visitanti e altri convenuti prima di loro hanno già notevolmente calpestato il grano. Scienza e spiritualità trovano qui altri motivi di contrasto… Ma il tempo è tiranno e Jaime ha fretta di filmare la figura dal cielo perciò, dopo aver realizzato altri stand – up per la TV e dopo che Guillermo e io filmiamo il cerchio da varie angolazioni, andiamo al campo di volo. Con il piccolo ultraleggero Guillermo realizza altre foto e riprese aeree della nuova figura. Anche questo cerchio, apparentemente così semplice, rafforza in me la sensazione di trascendenza che ho provato la prima volta. Nei giorni successivi e sino alla partenza continuiamo ad incontrare ricercatori (ma dei nomi più conosciuti non compare nessuno) e a fare interviste a testimoni e proprietari di altre fattorie dove precedentemente erano comparsi dei cerchi. Abbiamo fatto incetta di materiale molto interessante. Giorgio, che ho tenuto informato sugli eventi, è altrettanto soddisfatto. Porterò in Italia delle vere primizie arricchite dal materiale ufologico di primaria importanza che Jaime mi ha dato. Incontrando persone del posto, chiacchierando con i tassisti, ci siamo resi conto che le persone che vivono in quei luoghi sono molto disinformate su questa fenomenologia. La maggior parte non ci crede o addirittura nemmeno sa di cosa si tratta. Comprendiamo che i mezzi di informazione inglesi hanno fatto una potente ed efficace opera di discredito, favorita però da una non grande professionalità e conoscenza della gestione dei media da parte dei ricercatori inglesi. Questo a fronte di oltre 20 anni di persistenza del fenomeno e dei complessi messaggi e contenuti scientifici che invariabilmente manifesta. Jaime è molto dispiaciuto di questo fatto e, a ragione, dice che nessuno fa una informazione profonda e corretta sul fenomeno come la fa lui con la televisione messicana. Non posso che concordare con le sue affermazioni. “Maussan is the best in the World.”


Pier Giorgio Caria
Sant’Elpidio a Mare (Italia)
21 settembre 2007