COSA RIMARRÀ NEI NOSTRI CUORI DIQUESTI MOMENTI
28 settembre 2008
Cosa rimarrà nei nostri cuori di questi momenti, in cui le mani corrono veloci a separare buono e cattivo, tappi ed immondizia, alluminio dal ferro…ogni tappo rappresenta mani che si muovono con il cuore, di chi li raccoglie per i bambini e le nostre che smistano quintali di plastica raccogliendola in enormi sacchi ….siamo venali ed il denaro, si sa , ha un certo fascino e noi ammiriamo i sacchi in fila come soldati e cerchiamo di calcolare il ricavo…e vediamo con il cuore la trasformazione dei tappi colorati in pasta, riso, carne…
Oggi siamo proprio tanti… volti noti, Valter, Fabio, Anna Maria, Elena, Marisa, Luisa, Maurizio, Giampietro, Vittorino, Aldo, lo Sceriffo e Carla, Alviano, Loredana, persino Michele, ma anche i volti sconosciuti di due uomini di cui non conosco nemmeno il nome ma che lavorano con partecipazione.
Le lattine rovesciate per essere smistate fanno lo stesso fragore di una cascata ed è difficile parlare, ma le mani corrono veloci, alluminio…ferro…alluminio… ferro…gli uomini portano via i cartoni pieni e li mettono nella pressa da dove escono cubi colorati, o li rovesciano nel ferro,.. qualcuno scherza…se ci fanno l’etilometro con tutta questa birra che respiriamo ci tolgono la patente…
Come sempre c’è allegria, e quando passiamo alla plastica si può parlare, ci si racconta del quotidiano che così raramente abbiamo il tempo di condividere, si scherza…si ride per gli oggetti strani che troviamo…
siamo divisi in due squadre, ognuna ha un suo piano di lavoro, e come sempre troviamo qualche centesimo di euro ed ogni volta è un’ovazione neanche fossero centinaia… Anna Maria comincia a trovare un euro, due euro… scherziamo e li classifichiamo come segni di buon augurio... raccoglieremo ben euro 12.70 cent.
mi fermo e guardo quei volti…su alcuni si vedono i segni della stanchezza di una giornata cominciata presto, tutti comunque abbiamo la settimana di lavoro appena conclusa sulle spalle…eppure la bocca di tutti è segnata dal sorriso…le mani protette dai guanti cominciano a protestare, le gambe sono intorpidite, la schiena è indolenzita, ma tutti vogliono finire di svuotare il container e quindi avanti, due passi, un caffè e si prosegue veloci…qualcuno ci lascia, li salutiamo con calore…fuori è già buio e l’aria rinfresca…
ad un tratto Anna Maria trova un oggetto che ci lascia tutti sbigottiti…un ovale simile all’argento in cui a sbalzo ci sono due mani… una regge il Calice e l’altra l’Ostia che sembra un sole che emana larghi raggi
….rimaniamo sbigottiti e guardo Anna Maria che commossa lo tiene alto davanti a tutti in un gesto quasi sacerdotale… lo osserviamo …tutti ci fermiamo.
l’azione che fa da catalizzatore al contatto e non importa se maneggiamo immondizia, quello che conta è l’intenzione vera ed il fine di quel moto…
Tutti hanno ripreso il lavoro, ma in tutti c’era un tono diverso, ognuno è stato colpito nel cuore e lo si vede dagli occhi pensierosi e sorridenti, emozionati…ci concediamo una foto ricordo, tutti insieme e anche chi è già andato via è lì… uniti nel cuore.
Sarà l’eco delle parole di Nibiru Arat Ra, dei tempi che viviamo, della motivazione che ci fa star lì al freddo a lavorare…ma il simbolo inciso in quel piccolo ovale rappresenta Colui che stiamo aspettando e il desiderio di incontrarlo, unito al timore del giudizio, si espande e diventa quasi preghiera.
Con tanta emozione,
Cattaruzzi Loredana