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INCONTRO DI ARCHE – ROSARIO, NOVEMBRE DEL 2009

Per non essere da meno, anch’io porto il mio granello di sabbia, le mie sensazioni, i momenti vissuti durante l’incontro delle arche in quest’anno 2009.

Dopo mesi di preparativi, le nostre arche dell’Uruguay hanno riempito un pullman ed un minibus per partire con destinazione Rosario, Argentina. Un viaggio che attraversa la piccola Banda Orientale, così veniva chiamato l’Uruguay ai tempi di Antigas. Terra oggetto di disputa da quando gli spagnoli giunsero sulle sue coste e che incredibilmente lo è ancora oggi tra finlandesi, spagnoli, argentini, brasiliani, ecc. nonostante esistano organizzazioni come l’ONU, le dichiarazioni dei diritti umani, della protezione dell’ambiente e chi sa quante altre maschere ancora.
Mentre avanzavamo lungo le pianure di questa terra del sud, vedevamo sui lati della strada le conseguenze delle recenti tormente. Sorpresa, osservavo dal finestrino una casa affondata in un lago, si vedeva emergere dalla superficie solo il tetto ed una piccola parte della finestra. Attraversando la frontiera il panorama era sempre lo stesso, il nome della provincia di Entre Ríos non poteva essere più idoneo, era raro vedere un campo in cui non ci fosse almeno un lago. Questo mi ha fatto riflettere: gli sferzi della natura li sentiremo tutti, non soltanto in Thailandia o in Australia, non solo negli Stati Uniti, in Spagna o nell’Amazzonia, pure qui, nel sud del sud, anche perché ne facciamo parte, siamo responsabili e partecipi di quello che succede nel mondo e dobbiamo esserne coscienti. Nessuno è fuori da questa realtà, nessuno è esente dalle responsabilità. Ognuno dalla propria posizione umile, deve compromettersi con tutto l’amore che ha dentro, per aiutare a sanare le ferite di questa Miriam-Madre Terra che soffre, soffre, soffre moltissimo! Occorre prodigarsi per quegli esseri che in tutto il mondo vivono l’ingiustizia sulla propria carne, conseguenza di egoismo, spreco, odio, cinismo, crudeltà e di stupida indifferenza dei potenti e dei loro complici.
L’arrivo nel posto in cui avremmo alloggiato è stato una sorpresa: era un convento che veniva utilizzato per ritiri spirituali. Ora, nell’istante in cui sto scrivendo, mi rendo conto che la vera novità per me è stata quella di constatare che nello stesso isolato del convento vi era un luogo storico per l’Argentina. Qui San Martín pianificò la sua strategia nel combattere contro gli spagnoli ai tempi delle lotte per l’indipendenza. Lì si trovava il famoso Pino Storico, ancora vivo e ben curato, lo stesso che San Martín utilizzò per ripararsi ed elaborare la strategia che lo fece vincere contro gli spagnoli, nella storica battaglia di San Lorenzo. In qualche modo questa riunione è stata anche un momento di riposo e di condivisione, per studiare espedienti al fine di combattere la guerra contro il male, contro le tenebre, contro l’ingiustizia, contro la sofferenza, contro il dolore; una lotta volta a favore dell’amore, della pace e della fratellanza tutti uniti con i fratelli dell’Argentina, Cile, Italia, Paraguay ed Uruguay. L’incontro è stato un tesoro che, se lo sapremo custodire nel cofanetto della nostra anima, costituirà un motivo in più per continuare giorno dopo giorno a preparare la festa, poiché il tempo delle nozze è sul punto di arrivare.
Voglio esprimere a tutti la mia gioia per avervi conosciuto, consapevole che ci siete nelle diverse parti del mondo, pronti a lavorare con il medesimo entusiasmo per raggiungere lo stesso sogno; constatare così che siamo ogni giorno di più a sognare da svegli, per fortuna! Ognuno con il suo talento, con il suo modo di essere, donando qualcosa di se stessi affinché l’opera possa raggiungere il maggior numero di persone.
Sono orgogliosa dei nostri rappresentanti, di Erika: un essere coraggioso, di Juan Alberto, Raúl, Marco Antonio, Inés, Omar, Mara e anche dei giovani, perché con il fuoco che gli brucia dentro sono in gioco grazie all’entusiasmo che possiedono. Essi lavorano accanto a persone che collaborano con il carissimo Giorgio da tanto tempo…; Giorgio maestro, Giorgio forza nostra, faro nostro, siamo barche in questo mare in tempesta, in questo sistema catastrofico in cui l’umanità si trova immersa. Grazie a tutti i giovani che donano il loro profondo amore, la musica benedetta, l’impegno illimitato ed il loro valore. Grazie Paola per il tuo video, grazie Anita delle tue parole, grazie Gastón e Patricio che esprimete così tanta emozione per noi; grazie di cuore a Matías ed Andrés, i quali ci hanno condotto al nostro alloggio e servito da mangiare, aiutandoci in tutto. Infine, li ringrazio per averci portato a visitare l’ancestrale Albero. Successivamente, durante l’evento, sono stati costantemente attenti ad ogni dettaglio, affinché tutto riuscisse perfettamente.
Conserviamo un amato ricordo dell’Arca di Rosario, che alcuni di noi hanno avuto la possibilità di visitare prima di fare ritorno in Uruguay. Che bellezza! Ci siamo innamorati e siamo felici che esistano luoghi come questi, dove la gente si riunisce e rende vive le figure della Madonna e del Cristo, quella stessa gente che annuncia ai quattro venti il Ritorno Glorioso e IMMINENTE di Cristo Gesù.
Grazie a tutti per esserci, per avere presenziato all’incontro e per lavorare affinché in questo mondo esista una speranza.
Certamente grazie a te carissimo Giorgio, per tutto il tuo amore, la forza e la tua costanza… nonostante la stanchezza continui ad accompagnarci, ad insegnare, sempre incoraggiando, senza lasciarci mai soli. Grazie della tua benedizione e delle tue parole, che sono abbraccio e spada per la battaglia, le stesse parole che il Cristo oggi vuole dire a tutti noi.

Con tutto il mio amore
Victoria Camboni

3 dicembre 2009