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UN'ULTIMA POSSIBILITÀ

Il tempo rimasto per agire è poco, ma bisogna tentare il tutto per tutto, subito.
Questo, in estrema sintesi, è il succo della relazione applauditissima e partecipatissima (150 persone circa) di Giulietto Chiesa, al secondo giorno di convegno che si è tenuto all’università di Rosario presso la facoltà di diritto.

Il “tutto per tutto” per il giornalista ed ex europarlamentare ha contorni ben definiti. Per prima cosa occorre prendere coscienza vera della grave crisi in cui tutto il mondo è precipitato, una crisi non solo economica e finanziaria, ma anche climatica, delle risorse, dell’alimentazione e dell’acqua. La maggior parte della popolazione mondiale ignora il reale stato delle cose, non ha idea dei risultati degli studi e delle ricerche che convergono nel sostenere che abbiamo al massimo 20, 25 anni di tempo per convertire radicalmente il nostro modello di sviluppo. L’ecosistema infatti passato questo tempo smetterà di riprodursi trascinando tutti gli esseri umani nell’autodistruzione.
I governanti del mondo, secondo la visione di Chiesa, non possono dire la verità ai propri cittadini per due ragioni essenziali: la prima è che dovrebbero dire loro che il tenore di vita cui sono abituati non è più sostenibile e quindi dovrebbero imparare a vivere in un modo completamente diverso, la seconda, ben più grave, ed è un elemento di analisi nuovo e inquietante, è che i veri potenti della terra hanno perso il controllo della situazione. Non sono più in grado, cioè, di gestire come hanno fatto finora, cause e conseguenze delle loro azioni. Questo ci porta, di conseguenza, in uno stato di altissimo rischio in cui questi potenti scellerati, convinti di poter sopravvivere e sicuramente interessati a salvare solo loro stessi e le loro famiglie, possono scatenare una guerra con milioni e milioni di morti.
Per far fronte ad un quadro così devastante che desta sgomento e senso di impotenza, secondo Chiesa bisogna agire in due direzioni precise. Innanzitutto cercare di far conoscere al numero più vasto di persone possibile la gravità della situazione e questo si può fare solo attraverso i canali televisivi e le radio che abbiano un grande seguito. E poi ripensare una nuova teoria dello sviluppo del mondo e della civiltà. Una nuova società che sia contenuta nei consumi e negli sprechi e che si alimenti con la sola fonte di energia possibile: il sole.
E’ un obiettivo difficile e utopico, ma secondo Chiesa chiunque abbia capito l’importanza di questo delicatissimo passaggio epocale della storia dell’umanità non si può tirare indietro. Deve lottare e collaborare affinché la gente si prepari e si renda conto del cambio a cui inevitabilmente si andrà incontro. Piaccia o non piaccia.
Le tesi di Chiesa ha inevitabilmente suscitato un vivace dibattito anche con gli altri relatori del convegno che durante la tavola rotonda si sono confrontati in maniera costruttiva e intelligente. Tra di loro Giorgio Bongiovanni, che ha tradotto magistralmente Giulietto perché il pubblico sudamericano capisse non solo le parole ma anche lo spirito con cui il giornalista vive e trasmette il suo messaggio, Juan Alberto Rambaldo, Georges Almendras e un avvocato molto famoso in argentina e davvero notevole per le sue arti oratorie, Ricardo Monner Sans.
Il progetto proposto da Chiesa, al quale come ANTIMAFIA Duemila abbiamo aderito subito, è di stabilire a livello mondiale un gruppo di intellettuali e di opinionisti che siano in grado di formulare questa nuova riflessione sul mondo e agire di conseguenza.
Non sarà facile, ma Giulietto Chiesa è stato molto chiaro, il fattore tempo è determinante. Ed è sicuramente l’ultima possibilità.

Anna Petrozzi
30 ottobre 2009