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piedra virgen100Di Erika Pais

Un segno, dimenticata da tutti, sola, silenziosa, tanto Grande quanto Profonda, nascosta agli occhi dell'Uomo cieco, incosciente e stolto.

Un segno che si fa strada attraverso il tempo, le cose, il mondo. Si fa strada tra la polvere e l’oblio, tra l'oscurità che avvolge molti. Si fa strada nella densità del mondo e giunge a noi luminosa, eterna, radiante, sottile ed amorevole.

La mano di Dio che intaglia tutte le pietre, che purifica ogni cosa. Spirito di vita Eterno e Divino infuso in un minerale affinché esso parli al mondo, affinché istruisca l'anima.   

Quando tutti tacciono…  

"Ma egli rispose: ‘Vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre’". Luca, cap. 19- 40.  

Una mattina, due giorni fa, Hugo Lucas è entrato nel capannone dove sono custodite moltissime pietre di ogni tipo. Il dipartimento di Artigas, che si trova in Uruguay, Sud America, si caratterizza per la sua importante produzione di pietre semi preziose. Lì il Cielo ha parlato, attraverso lo stesso uomo grazie al quale abbiamo conosciuto la Pietra del Cuore. Amico di Giorgio, fratello di quest’Opera immensa che culla i nostri cuori e scuote la polvere dell'anima.  

Quella mattina, mentre Hugo dirigeva i suoi passi come di routine verso il capannone, La Madre nel suo immenso e misericordioso Amore, forgiava un messaggio, si apprestava a gridare a tutti ancora una volta, e Il Padre, nel Suo Infinito ed eterno Creare, manifestava di fronte a tutti un ennesimo Segno, potente, forte, sottile, misterioso. Sicuramente non siamo pienamente coscienti del linguaggio Divino, magari non siamo né saremo capaci di interpretare profondamente il suono Celestiale dei Messaggi Divini. Ma Lei era lì, risorgendo dalla polvere degli anni. La Nostra Meravigliosa Madre. In piedi, per tutti, ad Annunciare con la Sua sola Presenza la Giustizia di Suo Figlio.  

Intagliata in una pietra ametista di color verde incassata in un'altra pietra ancora più grande, azzurra come l'infinito, come l'universo, con piccoli cristalli che ci ricordano le stelle del cosmo.  

Hugo ha sentito immediatamente quell'energia che lo chiamava, che gli parlava fortemente, che gli chiedeva di essere mostrata a tutti i suoi fratelli e al mondo intero. E noi continuiamo, senza sentire, senza vedere, né ascoltare.  

Ma lui ha ascoltato, Hugo ha sentito e in perfetta sintonia ha preso la pietra, l’ha pulita con le sue stesse mani con amore e devozione, rimuovendo i resti di polvere che aveva e l’ha sollevata affinché tutti potessimo essere testimoni del prodigio, consapevoli del momento che stiamo attraversando e delle nostre limitazioni. Divenendo strumento, ancora una volta, tra il Cielo e la Terra, tra noi e Giorgio, una volta ancora.  

“Hai decretato il disonore alla tua casa; hai soppresso popoli numerosi, hai fatto del male contro te stesso. La pietra infatti griderà dalla parete e dal tavolato risponderà la trave. Guai a chi costruisce una città sul sangue e fonda un castello sull'iniquità!...

Abacuc, Capitolo 2  

Tutto è stato detto, tutto si compie inesorabilmente e le pietre dicono quello che noi continuiamo a tacere.

Il linguaggio della Passione, dell'Amore, creatore di tutte le cose, scivola sottilmente tra le nuvole del Cielo e come raggi luminosi soffia Vita Eterna per Sempre. E noi… noi non capiamo…  

… “e non crediate di poter dire fra voi: Abbiamo Abramo per padre. Vi dico che Dio può far sorgere figli di Abramo da queste pietre”.

Mateo 3:9  

Erika País.  

4 Settembre 2017