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Di Saro Pavoneninio
Una storia nei giorni scorsi ci ha spezzato il cuore per la sua drammaticità e per il suo incredibile epilogo: quella del bimbo inglese Alfie. Ho desiderato darle attenzione in questa sede incollando un sintetico ma esaustivo articolo di un giovane fraterno amico, Daniele Manca, sardo, istruttore di arti marziali nonché ricercatore di tematiche riconducibili ad una spiritualità seria e autentica.

La vicenda di Alfie, anche se non è la prima nel genere, suona come un ulteriore campanello di allarme sull’effimero valore della vita humana su questo indemoniato pianeta e su una certa ideologia falsamente sponsorizzata come conquista sociale e giuridica che in vero però sembra costituire in embrione un propedeutico scalino che porta alla famosa e biblica “abominazione della desolazione” che sarà uno degli orribili tratti distintivi dell’ascesa del Regno dell’Anticristo.

<<Alfie é morto Martire

Leggete la sua storia incredibile:

Chi é Alfie Evans?

È un bimbo di 21 mesi affetto da una malattia neuro degenerativa attualmente priva di una diagnosi certa:

qualcuno asserisce che il bimbo sia nato sano e poi si sia ammalato a seguito di una vaccinazione, ma i genitori non hanno mai pubblicato alcun documento a riguardo.

Piuttosto, la malattia del piccolo pare lo abbia reso muto, sordo e cieco, e i continui attacchi convulsivi lo hanno portato al danneggiamento permanente del tessuto celebrale.

I genitori hanno diffuso foto e video dove il bimbo si muove e sorride, ma asseriscono gli esperti che si sia trattato di coincidenze quando non addirittura paresi facciali riconducibili alla epilessia stessa.

L’Ospedale ‘Alder Hey’ di Liverpool dov’é stato ricoverato ha giudicato la sua malattia ‘incurabile’ e ha voluto pochi giorni fa staccare i sostegni vitali di base per farlo morire “naturalmente”.

L’Ospedale Bambin Gesù di Roma aveva dato la sua disponibilità a prendersi cura di Alfie per accompagnarlo nella malattia senza accanimento terapeutico ma anche senza cedere alla trappola della eutanasia infantile, per intercessione del Papa che aveva chiesto alla Direttrice Enoch di fare “il possibile e l’impossibile per salvarlo”.

Persino il governo Italiano si é mosso diplomaticamente nel tentativo di dare uno spiraglio alle rigide leggi inglesi, donando la cittadinanza Italiana ad Alfie…

Nonostante questo, l’ospedale di Liverpool ha fatto ricorso contro i genitori, e mercoledì 11 aprile l’Alta Corte di Londra confermava il distacco dei macchinari che tengono in vita Alfie;

La morte di Alfie Evans viene “programmata” per venerdì 13 aprile:

Siamo a Giovedì 12, e Tom Evans tenta di portar via il figlio dall’Alder Hey Hospital per trasferirlo in Italia (allorché i suoi legali gli avevano confermato che il permesso dei giudici inglesi di staccare le spine non impediva comunque ai genitori di affidare le sue cure a un altro ospedale).

Per impedire il trasferimento l’Alder Hey Hospital allerta le forze dell’ordine:

i genitori denunciano la violazione dei loro diritti fondamentali (in quanto la Polizia li ha bloccati senza un mandato dell’autorità giudiziaria) ma…

Entro poche ore, il Giudice competente per il caso di Alfie emette un’ordinanza con cui depriva Tom e Kate della responsabilità genitoriale, paventando a Tom un’accusa per aggressione se si fosse avvicinato nuovamente a suo figlio;

sabato 14 aprile la capo-infermiera dell’Alder Hey Hospital allontana persino la madre di Alfie dalla sua stanza, minacciandola di impedirle del tutto di poter assistere il figlio malato.

Intanto viene convocata una nuova udienza davanti alla Corte d’Appello per lunedì 16 aprile, in cui decidere se i genitori di Alfie hanno il diritto di trasferire il figlio in un altro Ospedale. La decisione è attesa per la mattina di martedì 17 aprile: come tutti sappiamo, viene sancito un altro NO al trasferimento.

Domenica 15 aprile Papa Francesco citava di nuovo Alfie Evans, durante il Regina Coeli in Piazza San Pietro, chiedendo che si continuasse a curarlo nel rispetto della sua vita e della sua dignità umana.

Mercoledì 17 aprile Papa Francesco riceve Tom Evans in udienza privata a Santa Marta. Poco dopo, davanti a decine di migliaia di persone riunite in Piazza San Pietro per l’Udienza generale, torna a chiedere il rispetto della vita di Alfie.

Venerdì 20 aprile la Corte Suprema respinge il ricorso della famiglia Evans, che si appella per un’ultima speranza alla Corte Europea dei Diritti Umani… Che purtroppo, come nel caso di Charlie Gard, dà ragione ai medici.

“E’ la mia sincera speranza che possa essere fatto tutto il necessario per continuare ad accompagnare con compassione il piccolo Alfie Evans e che la profonda sofferenza dei suoi genitori possa essere ascoltata.

Prego per Alfie, per la sua famiglia e per tutte le persone coinvolte.”

(Papa Francesco, 4 aprile 2018)

Alla fine, dopo tanti giorni di battaglie e persino di respirazione autonoma (senza macchinari), il bambino muore, alle 2:30 di stamattina.

Suo padre scrive così sui social:

“Il gladiatore ha deposto il suo scudo, e ora ha messo le ali”.

Bergoglio si dice “profondamente toccato”, mentre é di queste ore la notizia che il Sacerdote che aveva dato al piccolo l’unzione per i malati era stato misteriosamente cacciato dall’ospedale inglese.

E così Alfie diventa un nuovo martire: Non solo inglese, non Italiano… Ma un martire del mondo e un simbolo universale della follia umana e del cinismo di quest’epoca dannata.

I coniugi Evans, Tom e Kate, avevano dato a suo tempo credito ad altri numerosi e autorevoli pareri medici che suggerivano di provare altre vie terapeutiche, che ora non sapremo mai se avrebbero potuto migliorare le sue condizioni.

Avevano inoltre chiesto con insistenza un’urgente operazione di tracheostomia per permettere ad Alfie di respirare in modo meno difficoltoso.

Ma l’Ospedale si era rifiutato, come detto, di consentire il trasferimento del bambino in un’altra struttura per soddisfare anche solo alcune di queste richieste:

La domanda é, ancora, Perché?

Perché questo accanimento burocratico e cotanto cinico del prevalere della legge?

Invece di ascoltare le sacrosante richieste dei genitori di Alfie, l’Ospedale si era rivolto ai magistrati per toglier loro la patria potestà e per affidare la rappresentanza legale del bambino a un estraneo che fosse d’accordo con la scelta di interrompere i sostegni vitali del piccolo malato.

Chi si é pronunciato per il distacco di respirazione e nutrimento, intanto si é saputo essere un giudice pro-eutanasia. Un caso? Io non credo.

Anche stavolta, come nel caso del piccolo Gard, numerose strutture ospedaliere in Europa e in tutto il mondo si sono messe a disposizione per accogliere il bimbo (e provare a curarlo con trattamenti che potevano dargli una speranza di miglioramento)… Ma le autorità inglesi hanno rifiutato ideologicamente ogni richiesta, con la giustificazione che ogni trasferimento avrebbe potuto peggiorare le condizioni del piccolo…

Capito? Peggiorare per dargli una speranza no, é “rischioso”, mentre ammazzarlo spudoratamente é stato “nel suo miglior interesse”.

E i Reali d’Inghilterra, in tutto questo, dov’erano? Non una parola di speranza, non una citazione, non un comunicato di umana pietà… Niente di niente é fuoriuscito dalle stanze ciniche di Buckingham Palace, checché da lì nulla di quanto accade in Gran Bretagna passi inosservato.

Forse, chissà, con la reverenza che le autorità ripongono nella Corona Inglese, qualcosa si sarebbe mosso a favore della vita.

Il Papa della chiesa Cattolica é rimasto inascoltato… Ma forse Elisabetta sarebbe stata ascoltata, non credete?

Una cosa é certa:

Siamo al terzo caso di eutanasia infantile, in pochi mesi, sempre in Inghilterra e sempre con la complicità della Corte Europea dei diritti umani che dà ragione alla medicina e non ai genitori naturali, ai burocrati e non a chi aveva messo al mondo il piccolo.

Bene, qualcuno dirá che è “un caso delicato” del quale chi non é medico non ha competenze per parlarne, qualcun altro dirà che la Costituzione Europea non cita le radici Cristiane e che dunque l’etica del Papato gli inglesi e l’EU la possono rispedire a pedate nello stivale, eppure…

Qui qualcosa non torna.

E risulta molto, troppo, strana.

Se anche il Papa in diversi appelli pubblici si é mosso, e non è stato preso in considerazione (volutamente), significa che i poteri forti, quelli che dietro i governi prendono le decisioni per davvero, avevano volontà ferrea che il bambino morisse.

Anche stavolta hanno vinto loro:

Uccidendo il bimbo, e parlando un linguaggio rigidamente medico, hanno de facto negato la possibilità dell’esistenza di un’anima dentro un corpo biologico (giudicato inservibile perché privo di coscienza di sé apparente e raziocinio) e offeso persino la mobilitazione della chiesa Vaticana.

Ma non solo… Togliendo ai suoi genitori la possibilità di decidere sulla vita di un bambino, uno stato si autodetermina possessore di un bene-oggetto (come in una corporation privata), riservandosi la possibilità di eliminarlo fisicamente qual’ora l’oggetto in questione sia “difettoso”, costoso da mantenere, o improduttivo nell’interesse della logica naziliberistica del nasci-produci-muori.

Che mondo di assassini stiamo vivendo?

E soprattutto, di chi dobbiamo fidarci se questo caso ha dimostrato che all’occorrenza i camici bianchi (medici), le divise (polizia), e le toghe (i giudici) possono coalizzarsi tutti contro per difendere i più forti e gli assassini della vita?

Bella domanda.

E ora raccogliamoci in preghiera.

Ma, stiamone certi, un qualcosa di simile potrebbe accadere ancora… Ed anzi accadrà, Perché i precedenti hanno dato ragione a lor signori…!!!

(Daniele) >>

(Pubblicato il  28 Aprile 2018 sul blog di Daniele che invito a visitare  https://proeliumlucis.wordpress.com/ )

Saro Pavone
4 maggio 2018 da eschatusblog