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CRONACA AMERICA LATINA 15/19 MAGGIO 2007

ORA QUESTA OPERA LA DOBBIAMO CUSTODIRE PRESERVARE, TENERE SALDA NELL’UNIONE...

Occhi grandi, limpidi, puri, acqua cristallina, universi di Luce.
Occhi che esprimono protezione,  fedeltà, devozione, amore infinito, disinteressato verso Colui che da sempre accompagna e sostiene fedelmente nella sua grande Opera.
Occhi di Donna e di Madre che salutano ancora una volta un’altra partenza, un’altro viaggio nella missione, al completo servizio della volontà del Cristo, dove le regole umane, le fondamentali esigenze personali sono completamente sopraffatte dalla disponibilità alla necessità della missione stessa.
Giorgio stringe Lorella in un eterno abbraccio d’Amore e abbraccia i suoi preziosi figli fisici e spirituali Giovanni, Davide, Aaron, Miriam, Matias... e poi Mara insostituibile pilastro spirituale della sua missione, Vera Donna di Fede, di devozione e di servizio all’Opera, ed Elisabetta costante sostegno d’amore e di consolazione nel cammino della Via Crucis. Giorgio abbraccia loro e tutte le sorelle e tutti i fratelli venuti per salutarci, la mia preziosa mamma, mio fratellino Matteo, la mia sorellina Silvia. Ci abbracciamo emozionati per questa partenza di missione che porta lontani dall’arca non solo Giorgio ma questa volta anche me e la nostra piccola Sonia Tabita che piange fino alla partenza dell’aereo per l’immediata nostalgia delle persone che tanto ama in particolare di Giovanni che nomina continuamente “Mi manca il suo sorriso!”... partiamo così dall’Italia e affrontiamo il lungo e faticoso viaggio che mi fa riflettere sull’immenso sacrificio che Giorgio ha affrontato in questi anni senza mai esprimerlo ... quasi sempre da solo, nelle strette poltrone degli aerei, accanto a persone di ogni tipo, con i piedi gonfi per l’impossibilità di allungare le gambe ... solo ... lontano dalla sua amata famiglia. Mi chiedo quanti di quelli che vorrebbero essere al suo posto se conoscessero l’immane sacrificio a cui andrebbero incontro continuerebbero a desiderarlo.
Credo nessuno.
Arriviamo all’aeroporto di Buenos Aires con una notizia tragica che ci sconvolge. La morte di un pentito di mafia in un tragico e non chiaro incidente stradale, Francesco Pattarino, un caro amico di Giorgio che aveva testimoniato di fronte ai giudici di Palermo contro Cosa Nostra, aiutando la magistratura a fare luce su indagini in corso e che proprio di recente era venuto a trovare Giorgio nella redazione di Antimafia. Un segnale che ci ha fatto riflettere ancora una volta sulla delicatezza della posizione in cui ci troviamo e sull’importanza di non sottovalutare mai niente.
Finalmente facciamo ingresso all’aeroporto di Montevideo. Tutti conoscono Giorgio. Un dipendente della dogana ci fa passare senza verificare i soliti controlli, poi ordina a qualcuno di prendere le nostre valigie e posizionarle sui carrelli. Un’altra dipendente si avvicina per chiedere quando sarà la prossima conferenza all’Ateneo e saluta Giorgio con grande devozione. Abbracciamo felici le nostre sorelle Erika e Alicia che sono venute a prenderci all’aeroporto.
L’aria è tersa, ricca di ossigeno. Il Padre Sole ci da il benvenuto, brillando alto nel cielo di un azzurro vivace che dipinge lo sfondo di questa Terra Sacra. Le innumerevoli piante dai colori che sfumano dal verde al rosso, dal marrone al giallo circondano le case e le strade. Respiriamo la verginità di questo piccolo organo, non ancora contaminato, della nostra Madre Terra.
Andiamo a casa dove possiamo salutare tutti gli altri carissimi fratelli che lavorano con Giorgio e che principalmente conosciamo solo per telefono o per skype... Anubis, Monica, Gonzalo, Sebastian, Soledad, Natalia, Ignazio e il bellissimo pupessigno Giorgio David “el pequeño hombre” della casa e poi la sera finalmente salutiamo anche il nostro carissimo Georges Almendras appena rientrato dal canale televisivo dove lavora. Canal 4 dal quale hanno mandato in onda di recente un servizio di riconoscimento per il suo grande lavoro di giornalista sul campo, dove, oltre alla intervista a Georges, hanno mandato in onda anche le immagini dei servizi da lui realizzati in situazioni di grave pericolo, nel mezzo di trattative e sparatorie tra delinquenti e forze dell’ordine.
La casa dove Giorgio vive insieme a Georges Almendras, Erika e il pupessigno è semplice ma bella, calda, pulita e confortevole. Le porte, il soffitto e parti della casa in legno rendono caldo e intimo l’ambiente, unitamente al camino della sala dove arde il  fuoco alimentato dalla legna. In realtà, durante la settimana lavorativa, in questa casa ci vivono tutti i fratelli che lavorano a “Studio 3” e in “Un punto en el infinito”. Gli uffici si trovano in un ambiente situato nel giardino della casa, diviso in due stanze molto semplici ma continuamente attive. Quì l’organizzazione delle varie attività è perfetta. Ognuno dei nostri fratelli svolge il suo ruolo con grande serietà ed aristocrazia spirituale. C’è chi ha il compito di pulire, chi di seguire il bambino o i bambini, chi di cucinare, chi di lavorare a Studio 3, chi di lavorare nella redazione di “Un punto en el infinito”, chi di controllare le esigenze tecniche della casa, chi di seguire le attività di Giorgio. Ognuno di loro ha una famiglia che lascia per tutta la giornata fino alla sera, ogni giorno.
Pranziamo tutti insieme, mentre per la cena ognuno ritorna nella propria casa e noi stiamo insieme a Erika, Giorgio David, Georges e i suoi figli, la bellissima Denise che lavora qui nel pomeriggio e a volte anche Giovanni e Cristian, oltre che il “Chacho” (Ignazio) che è il custode della casa.
Anche Sonia Tabita si trova benissimo, ha fatto amicizia con tutti, in particolare con Denise, Soledad e Monica con le quali gioca sempre e principalmente con la bimba di Monica che viene a casa quasi ogni giorno, la dolcissima Antonella con la quale ormai ha instaurato una amicizia profonda. Una parla italiano, l’altra parla spagnolo e si capiscono e giocano insieme tutto il pomeriggio. I bambini hanno un linguaggio differente da quello degli adulti... parlano con il cuore non con le parole.
Una nuova giornata sta volgendo al termine. Spiriti animati dal desiderio di vedere un mondo migliore, di consegnare un mondo diverso nelle mani dei propri figli. Anime devote al Cristo, fratelli e amici fedeli di Giorgio, lo ascoltano. E’ una riunione operativa dei più stretti collaboratori dove si mettono a punto le varie attività prossime e dove si è parlato della mensa di “Caritas Sucias” che è stata chiusa per problemi tecnici e ora è stata riaperta con il nome di “Piccolo raggio di Luce”  che continuerà con la sua attività di solidarietà verso tutti quei bambini che non hanno la fortuna che hanno avuto i nostri figli. Giorgio ci presenta. Sonia dice un timido ciao e ritorna a giocare con Denise, io esprimo il mio pensiero raccontando la mia esperienza sulla chiamata a questa ultima parte della missione. L’amore per Giorgio e per l’Opera viene trasmessa in quegli abbracci che ci salutano dandoci appuntamento all’indomani per l’incontro all’arca.
Un nuovo giorno ci saluta radioso. Arriva l’ora fissata per la riunione. Lasciamo la nostra casa con un taxi che ci porta verso l’arca e osservo ... dalla zona residenziale di Montevideo entriamo nelle zone povere... dalle ville con giardino passiamo alle piccole case adiacenti una all’altra, catapecchie, spesso con il tetto di latta, pericolanti, alcune senza vetri alle finestre. Non possono definirsi case. Bambini che si esibiscono nelle strade, davanti alle macchine, improvvisandosi saltinbanco per guadagnare qualche soldo... sono invasa da una profonda tristezza pensando che anche le sorelline di Sonia che abitano qui, vivono una condizione umana molto difficile, e spesso dormono in letti improvvisati e non hanno il minimo sufficiente per abitare in una vera dimora. Le lacrime mi rigano il volto ... questi bimbi, figli del Sole, ti trasmettono solo amore, serenità, gioia, nei loro volti si può leggere solo il desiderio di donare sorrisi, di giocare, di amare la vita...  e sento
dentro il senso d’impotenza e la rabbia che ha potuto provare in tutti questi anni Giorgio vivendo le inaccettabili ingiustizie di questa società.
Arriviamo all’arca di Montevideo. Sabato prossimo Giorgio la inaugurerà e io e Sonia Tabita avremo l’onore di essere le madrine di questa inaugurazione. All’esterno, sopra l’ingresso, una bellissima insegna luminosa azzurra con le scritte gialle “Dal cielo alla terra”, “Un punto en el infinito”, lo stemma dell’aquila con le sette stelle e le indicazioni del sito internet.  Molti fratelli fuori ci attendono per salutarci. Mi sento profondamente emozionata. L’arca è piena di persone. L’immagine del Consolatore, in alto, guarda la sala e tutti gli Spiriti di buona volontà, nostri fratelli in Cristo. Un caldo applauso ci accoglie,  due bellissimi mazzi di fiori con un sublime pensiero mi scaldano il cuore e mi fanno sentire a casa. Georges Almendras apre l’incontro, presentandoci a tutti, e passando la parola a Giorgio. Presenti i rappresentanti delle altre arche dell’Uruguay: Maldonado, Colonia e Fray Bentos.
Anime ansiose di ascoltare il Verbo che si fa parola.
Vedo nei loro volti il segno della sofferenza, del sacrificio, dell’umiltà, della rinuncia e vedo quello della speranza divenuta certezza nel servizio all’opera del Maestro dei Maestri Gesù Cristo, la certezza di un nuovo mondo.
Quì, in questo luogo, in questi cuori, Lui è presente. 
Giorgio loda e ringrazia  tutti coloro che hanno ristrutturato l’arca che era stata presa in affitto in condizioni pietose, poi ci presenta.
Sonia, in braccio al suo papà, saluta al microfono “Ciao a tutti! Sono felice di essere qua!” e poi scappa via insieme alla sua amica Antonella nel “quinchito” (asilo) dell’arca, dove fa subito amicizia con gli altri bimbi tra cui le bellissime figlie di Gonzalo Alina, Anubis e la piccola Ambar di appena 4 mesi, e poi Fatima, Diego, Daniel, Ezequiel ... la lascio con loro e con Claudia la dolce moglie di Gonzalo e con Sandra, un’altra nostra cara sorella.
“La Vergine Maria ci chiede di diffondere il Suo messaggio” dice Giorgio e dopo aver letto il messaggio del 12 maggio, ricevuto durante la visione della Madre Celeste, continua sottolineando che Lei ha lasciato libero il braccio di Suo Figlio,  che sempre si è parlato della fine dei tempi e che adesso quel tempo è arrivato. Per questo siamo chiamati tutti a dare la nostra completa disponibilità fino alla stessa vita per il Cristo. “Ora inizia l’ultima parte della mia missione. Noi, insieme, abbiamo realizzato un’opera molto importante per tutti i fratelli del Latino America, ora, questa opera, la dobbiamo custodire, preservare, tenere salda nell’unione e tutti qui rappresentate questa unione perchè fino all’ultimo momento ci saranno delle anime da risvegliare...” Giorgio continua parlando dei due testimoni e mi chiede di esprimere ciò che sento e penso...  ringrazio tutti i nostri fratelli presenti da parte di tutti i fratelli italiani dicendogli che con il loro amore, con la loro devozione, con la loro passione spirituale ci hanno dato forza e sostegno per proseguire con sempre maggiore forza il cammino che ci vede uniti nello Spirito.  “Le forze negative cercheranno sempre di più di strappare a Giorgio le anime a lui legate, per togliere forza alla missione ... nei momenti di aridità spirituale, di stanchezza, di difficoltà pensiamo a tutti i bambini nel mondo che soffrono, che non hanno voce per parlare e noi dobbiamo essere la loro voce, che non hanno forza per lottare e noi dobbiamo essere la loro forza ... pensiamo a loro e supereremo ogni difficoltà. Pensiamo sempre che mai abbiamo fatto abbastanza e che solo uniti potremo vincere. Mettiamo la stessa passione quando il cielo ci chiama ad un servizio umile come quando ci chiama al Suo fianco... ”.
Mi sento tanto emozionata. Giorgio si alza in piedi e così tutti noi... la musica ci unisce in un unico grande abbraccio ... le stigmate visibili ... il Padre Nostro in aramaico ascoltato in religioso e devoto silenzio ... il Padre Nostro in italiano recitato insieme... Sempre il Calice Vivente unisce ... accomuna ... lega gli Spiriti in un magico sentimento d’Amore ... questo è il potere della sua presenza...
Terminato il momento di preghiera, si lascia spazio alle domande. Una donna piange disperata per la scomparsa misteriosa di uno dei suoi figli, Giorgio le dice che ci occuperemo di questo caso e cerca di consolarla promettendogli una giustizia divina che ci sarà, mi dice che qui all’arca arrivano tante persone con situazioni drammatiche che chiedono aiuto. Questa è la realtà e l’aria che si respira in questo Paese. Seguono le domande dei vari fratelli che Giorgio soddisfa come sempre e al termine dandoci appuntamento a sabato prossimo ci lasciamo con tanti calorosi abbracci.
I giorni seguono come quando ci troviamo in Italia, attività operative, organizzazione delle varie arche... e le sanguinazioni dalle ferite della Passione ... presenti ... costanti ... purificatrici delle nostre iniquità. Oggi i chiamati sono stati segnati in fronte ... uno ad uno, accostandosi al segno vivente, hanno ricevuto la benedizione. Il Maestro Gesù Cristo li ha chiamati a se.

Con devozione profonda
Sonia Alea

Montevideo (Uruguay)
19 maggio 2007