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LA FORZA DELLA SOLIDARIETA’

Rientriamo lunedì 11 da Buenos Aires, due giorni di attività organizzative, contatti con le varie arche, con le varie associazioni, Italia, Paraguay, Argentina, scelta e preparazione del materiale da mostrare alla prossima conferenza che si terrà all’Ateneo di Montevideo sabato, 16 giugno. Il materiale che giunge dal Messico frutto delle ricerche di Jaime Maussan è sempre eccezionale. Giorgio visiona i suoi costanti programmi televisivi dove egli parla e approfondisce problemi sociali denunciando le cause e i responsabili di queste, dove mostra e commenta le immagini dei segni dei tempi: “evidenze innegabili” tenendo il suo pubblico sempre aggiornato sui fatti che accadono nel mondo: cerchi nel grano, avvistamenti “ufo”, segni sulle immagini sacre, catastrofi naturali... un testimone dei tempi. Un testimone della Terra come Setun Shenar l’ho definì in un messaggio durante la presenza di Giorgio in Messico. Ascoltando le sue trasmissioni non si può non fare il paragone con i giornalisti italiani o con i classici giornalisti comuni che non avrebbero il diritto di essere definiti tali vista la loro incapacità di aprire alla gente una finestra sul mondo, trasmettendo, con serena trasparenza, notizie su fatti reali che accadono e che spesso “scottano” e sui gravi e seri problemi che affliggono l’umanità, senza alcun condizionamento di alcuna natura ma solamente per il sacro dovere del giornalista di trasmettere l’informazione e il sacro diritto della gente di riceverla. Ringraziamo Jaime per il grande lavoro di ricerca e di denuncia sociale messa a servizio dell’umanità.

Venerdì 14 Giorgio partecipa ad una trasmissione televisiva su “Canal 5”, Canale Nazionale dell’Uruguay, dove annuncia l’incontro pubblico all’Ateneo mentre scorrono le immagini dell’inaugurazione dell’arca, punto di riferimento per tutti coloro che sono interessati a collaborare o che desiderano conoscere l’associazione “Un punto en el infinito”. In serata arriva Luis Ayala, un carissimo fratello del Cile, venuto per incontrare Giorgio e poter essere presente alla conferenza. Starà con noi in questi giorni insieme al nostro caro Raul Bagatello, alla cara Gabi, ai cari “nonno” Edgardo e Jorge Abruski che ci hanno seguito amorevolmente in tutte le tappe di questo viaggio. E’ bello stare insieme, rincontrarsi, trascorrere momenti di intensità spirituale e momenti “comuni” con il piacere di stare insieme, di sentirsi uniti in un unico ideale, quello che incarna i valori del Cristo. La Solidarietà, uno di questi valori, è quello che viene vissuto quotidianamente dalla Funima ed è stato il tema di cui si è parlato alla riunione tenuta all’arca venerdì sera dove si è definita la decisione di assorbire la mensa “Un raggio di Luce” all’interno della Funima coordinata dal Presidente Raul Bagatello. Si sottoscrivono quindi i responsabili dell’attività: Elena, la signora che fino ad oggi ha seguito questi bambini mettendo a disposizione la sua casa e tutto il suo tempo, continuare ad essere la responsabile della mensa, Marco, il marito di Monica, si occuperà di organizzare la raccolta degli alimenti, Antonio terrà la contabilità della mensa, Domingo, il notaio, vedrà tutta la parte burocratica e legale dell’attività che diviene ora ufficiale. Raul prende la parola e spiega ai presenti come è organizzata l’attività di Funima ... “Per noi non ci sono feste, compleanni, neanche il giorno di Natale possiamo decidere di lasciare la nostra attività... perché questi figli li sentiamo nostri ... quando hai un figlio sai che ogni giorno ha bisogno di mangiare per cui non puoi dire – Oggi non posso .. ho un’altro impegno ... non mi sento bene ...-. Se vi prendete questa responsabilità sappiate che questa deve essere portata avanti in maniera seria, costante, precisa.” Così parla Raul con tutta l’umiltà ma anche con la forza e la determinazione che lo caratterizzano e che gli hanno permesso e gli permettono, insieme a Giorgio, alla sua famiglia e ai suoi collaboratori, di sostenere 1700 bambini ogni giorno. Giorgio si preoccupa di sottolineare l’importanza della comunicazione delle attività al centro coordinativo della Funima e Soledad si prende l’incarico, come segretaria della Funima di Montevideo, di trasmettere settimanalmente tutte le informazioni e gli eventuali problemi o necessità. La riunione termina con la soddisfazione di tutti. Un altro comedor adottato dalla nostra fondazione che permetterà ad un numero sempre più grande di bambini di avere un posto sicuro dove alimentarsi, rifocillarsi e ricevere tanto amore. Gli “Uomini di buona volontà lavorano nella vigna del Signore” aspettando il Suo ritorno. Teniamo le mani salde nell’aratro e non lasciamolo mai. Arriva anche il giorno atteso della conferenza all’Ateneo di Montevideo.


Giorgio, unto dal Cristo, che lo chiama ancora una volta a vivere la Sua passione in croce, si prepara per un nuovo incontro con le anime che desiderano alimentarsi con il Verbo che si fa carne e sangue. Giungiamo all’Ateneo, un teatro con una particolare bellezza architettonica che si erge maestoso al centro di Montevideo. Tutti i fratelli sono lì che lo aspettano, ognuno ha un suo ruolo, così come in Italia: chi si occupa della parte tecnica, chi della sicurezza, chi degli stand, chi dei bambini. Davanti ad un pubblico di circa 300 persone il nostro carissimo Georges Almendras, amico e braccio destro di Giorgio nell’opera in America Latina, presenta ancora una volta l’incontro parlando della incoerenza di una società industrializzata come la nostra che ancora oggi permette ai suoi figli di morire di fame ogni giorno. “E’ il peggiore dei crimini che una società come la nostra possa commettere!” sottolinea Almendras aggiungendo che, grazie a Dio, molte volte alla sofferenza, che non si vive solo nei Paesi poveri ma anche nelle periferie delle grandi e ricche città, si affianca la solidarietà, presentando così l’attività della Funima che opera anche in questa città. Invita quindi Marco e la signora Elena, responsabile del comedor “Raggio di Luce”, a salire sul palco, i quali ringraziano i presenti per tutto l’aiuto che vorranno dare a questi bambini. Segue l’emozionante filmato della Funima e la parola passa a Raul che dopo aver parlato della grande importanza della solidarietà passa il testimone a Giorgio il quale come sempre svolge la sua conferenza con la spiegazione dei segni dei tempi che si evidenziano giorno dopo giorno nel nostro agonizzante pianeta. “Ogni anello è un segno che il Cielo manifesta sulla terra che forma, unendosi agli altri anelli, l’intera catena che sostiene il diamante che è il Cristo e rappresenta il Suo ritorno glorioso sulla terra. La lettura dell’ultimo messaggio di ammonimento ai potenti della terra, ascoltato in un religioso silenzio, precede le domande degli Spiriti presenti che desiderano sapere, capire, conoscere la Verità della Vita, il valore dell’esistenza di un uomo. Risposte che soddisfanno, che colmano il vuoto creato in questi millenni di storia dove l’uomo appositamente è stato intrappolato nella rete dell’ignoranza, della non conoscenza per permettere a pochi uomini di sottomettere, di mantenere il potere sui popoli disponibili a entrare incoscientemente in questo grande gioco di dominio. Il Padre nostro recitato con devozione sotto le note suonate dal nostro amato Giorgio terminano questo nuovo incontro che rinnova l’appuntamento alla prossima primavera (in Italia autunno). Seguito dalle anime che desiderano abbracciarlo, chiedere consolazione o una grazia per i propri cari, Giorgio esce dal teatro salutando tutti i fratelli e salendo sul taxi che ci riporta a casa.

Terminiamo la giornata con Raul, Gabi, Georges, Erika e tutti gli altri nostri amici consumando insieme la cena e commentando le varie attività presenti e future. Il nostro caro fratello Luis Ayala, che in questi giorni ha ricevuto in dono il rubino, ci ha parlato della situazione attuale della nostra opera in Cile chiedendo a Giorgio di poter visitare ancora una volta il Suo Paese dove, lo stesso Giorgio, negli anni passati, ha parlato a milioni di persone attraverso le emittenti nazionali locali e le conferenze tenute nei teatri della capitale, Santiago del Cile. Un Paese che conosce l’opera attraverso due nostri cari fratelli Cesar Diaz e Francia Perez Lavin dai tempi di Eugenio Siragusa. Domenica pomeriggio andiamo all’arca dove per tutto il giorno i fratelli di Montevideo hanno tenuto aperto un mercatino con indumenti e varie altre cosine, con tanto di hamburgher e salsicce arrosto, in modo da poter raccogliere fondi per la Funima. A fine giornata ci viene comunicato che sono stati raccolti circa 3700 pesos. Un ottimo risultato e tanta voglia di fare sempre di più, perché la forza della solidarietà può fare i miracoli. E salvare una vita è il miracolo più grande.

Un caro abbraccio Sonia Alea