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“PADRE NOSTRO CHE SEI NEI CIELI ... VENGA IL TUO REGNO.
SIA FATTA LA TUA VOLONTÀ COME IN CIELO COSÌ IN TERRA”.

Venga il Suo Regno!
I Suoi figli incarnati in questa cellula madre chiamata Terra sono giunti per preparare l'avvento del Re dei Re che governerà il Suo Regno, gli abitanti di questo pianeta saranno sfrondati dei loro rami, percossi per essere ripuliti e affinche le loro radici possano radicarsi salde nel terreno della vita. In quel giorno la loro Madre Terra sarà vestita a festa e il Suo sposo il Sole la illuminerà di una sgargiante luce che esalterà i suoi colori più belli e il profumo sarà tanto intenso da inebriare la mente e il cuore degli spiriti affinchè il Figlio dell'Uomo, Gesù cristificato, possa poggiare i suoi piedi nuovamente sul Suo suolo. Gli uomini di buona volontà, gli umili, i semplici, i pacifici, i puri di cuore saranno dinanzi al cospetto del Re dei Re e avranno l'onore di festeggiare con Lui l'inizio della Nuova Era. Una Era in cui l'uomo nuovo indosserà nuovi abiti tessuti da fili di tela dorata di Giustizia, Pace e Amore e rinnovato da una riscoperta dignità procederà il passo verso il bellissimo viaggio della Evoluzione.
E' tempo del risveglio delle coscienze! E' tempo di cambiare!

I figli di questo Padre che vediamo spesso tanto lontano e etereo tanto da perdere la coscienza della sua costante presenza in ognuno di noi, ha mandato i suoi figli prediletti per preparare il ritorno del Suo figlio prediletto Jesus Christo.
Figli coscienti della Via, la Verità e la Vita che vivono portando sulle loro spalle la sofferenza della miseria dell'uomo. Figli che vivono con la coscienza di avere poco tempo per terminare la loro missione perché il tempo è giunto. Li potete riconoscere dalla stessa passione, dalla stessa ansia di dare sempre il massimo, dalla stessa premura, la stessa costanza, la stessa caparbietà, la stessa onestà, la stessa trasparenza, la stessa donazione totale della propria vita ... Non sono tanti ... Un uomo tra questi è stato scelto per personificare la Santa Croce, il Calice Vivente della comunione cristica, colui che unisce, con la sofferenza della Croce, la comunione degli spiriti. Un Uomo che da 18 anni stigmatizzato porta avanti una grande missione, intensa, ricca di viaggi in tutto il mondo, di incontri, conferenze pubbliche, trasmissioni radio televisive, edizione di giornali, creazione di pagine web, di associazioni culturali, associazioni onlus, tutto mirato all'annuncio della seconda venuta del Cristo e al risveglio della coscienza delle anime. L'ultima permanenza in Italia negli ultimi 3 mesi lo ha visto viaggiare per la Sicilia con la presenza dei fratelli del Latino America, della Spagna e dell'Italia per un importante incontro, così come per la Spagna, Pordenone, Torino, Varese, organizzare incontri e riunioni nelle marche, nella sede dell'associazione Falcone e Borsellino, dell'associazione Giordano Bruno, con la redazione di Antimafia Duemila, con la redazione internazionale “Dal cielo alla Terra”, con i responsabili della Funima International, con i soci delle varie associazioni, con la costante presenza della sua amata famiglia.

E arriva il momento della sua nuova partenza in America Latina. La febbre prende il sopravvento su quel corpo segnato dalle sacre ferite, un corpo stanco ma che per la caparbia volontà di colui che lo abita cela i segni di quella stanchezza. Lo vediamo alzarsi ancora una volta, come tantissime altre, con difficoltà, con fatica, in seguito ad un'altra sanguinazione, vediamo la sua volontà dominare quel corpo che reclama i suoi basilari diritti e lo vediamo ancora una volta prendere quell'aereo che lo porta dall'altra parte del mondo. La gioia dei fratelli della terra di Uruguay presenti nella sede di Montevideo è grande nel poterlo riabbracciare, nel poterlo ancora una volta ascoltare. Giorgio ricambia con amore la loro devozione parlando come sempre della importanza dell'unione indispensabile per portare avanti la missione. Una missione che è, si, annunciare il ritorno del Cristo ma anche manifestare con coerenza l'esempio di una vita alternativa in una civiltà che predilige risolvere i propri problemi con le guerre e con la violenza. Si sofferma sull'importanza di dare la faccia, di avere il coraggio di denunciare l'illegalità, la violenza anche nelle forme apparentemente più piccole, sostenendo uomini giusti, organizzando marce di protesta, se necessario, come ha fatto di recente la nostra amatissima Chantal con i nostri fratelli del Paraguay. Non vogliamo fare politica ma dare un messaggio alla politica, un messaggio forte e costante denunciando ciò che va male. I giovani gli rivolgono domande sulla natura filosofica e spirituale della vita, del cosmo, sulla sua evoluzione. Non vi è cosa più emozionante e bella che vedere in un giovane quella sete di conoscenza che lo proietta verso il futuro della sua esistenza. Mi emoziono e penso a tutti i giovani del mondo lasciati a se stessi, con i loro problemi, la loro incoscienza, la loro desolazione, la loro infinita solitudine. Giovani che dovrebbero essere amati, tutelati, seguiti, iniziati alla vita, dagli adulti di una civiltà che vuole avere l'onore di essere così definita. Gli adulti della nostra inciviltà non fanno questo. A loro non importa il futuro, non importa come stanno i loro bambini, né di cosa hanno bisogno i loro giovani, a loro importa solo di se stessi. Giorgio risponde come un padre alle profonde domande: “Lo Spirito Santo creo' il Principio dell'Universo... Lo Spirito Santo è la Causa del principio... E' l'Increato... Gesù è la proiezione umana del Cristo ... La Terra dovrebbe essere come il Cielo: ogni sua nazione dovrebbe avere un proprio governante, il più saggio e preparato, che governasse per il bene della propria terra e tutti i governanti uniti dagli stessi valori altruistici, dovrebbero essere i fratelli maggiori della popolazione...”. Una giovane donna gli chiede: “Gesù quando parla al giovane ricco e gli dice di abbandonare tutto, voleva dirci che per servirlo bisogna essere poveri?” Lui risponde: “Se il Cielo ti dà 1000 nella vita, tu dai mille per servirlo, se il cielo di dà 1, sei chiamato a dare uno ...”.I giovani... I giovani... Il nostro amico e fratello Georges Almendras, rappresentante dell'associazione “Un punto en el infinito” porta le notizie che giungono dalla strada e che lui come giornalista denuncia nelle sue cronache giornalistiche su canal 4, parla dei giovani che non potendo fare uso di droghe costose si rifugiano nella cosiddetta droga dei poveri, la pasta base, lo scarto della cocaina, un rifiuto tossico che li rende dipendenti e che per ottenerla sono disposti a fare di tutto. Vite gettate nella strada, negli anni più belli in cui si dovrebbe solo sognare e imparare, vite gettate via sotto l'indifferenza dei governi, della gente.

Trascorso il primo giorno a Montevideo partiamo nuovamente alla volta dell'Argentina e precisamente a San Nicolas dove Giorgio partecipa ad un Congresso Spirituale in qualità di relatore presentato dal noto giornalista argentino Eduardo Marrazzi. Il bellissimo teatro è pieno di gente, la luce soffusa, il faro illumina il volto di Giorgio che, dopo le parole di Juan Alberto seduto al suo fianco, inizia la sua relazione con il carisma che lo contraddistingue. La presentazione del messaggio che porta è chiara come sempre e le anime presenti non possono fare altro che portare a casa un vero tesoro. Un tesoro che per essere goduto fino in fondo deve prendere vita nella croncretezza delle opere di ciascuno.
Ancora una volta immagini, parole, vibrazioni, ricevute dal pubblico in un religioso silenzio, rotto dall'applauso finale che lo saluta con grande intensità di sentimento. Attraverso un cordone di gente arriva all'uscita del teatro. Tanti fratelli di Buenos Aires e di altri centri dell'Argentina sono venuti, oltre che ad assistere alla sua presentazione al Congresso, a salutarlo in albergo dove Giorgio ha tenuto una piccola riunione organizzativa. Presenti come sempre il nostro missionario Raul Bagatello e la sua compagna Gaby, Juan Alberto che con tutto il suo grande dolore per la delicata situazione fisica di Liliana non cessa di mostrare il suo grande esempio con l'umiltà e la profondità di spirito che il suo essere ha sempre manifestato e che anche in un momento come questo trova la forza per donarsi agli altri. Raul Blasquez con la sua compagna di vita Silvia e la piccola Lourdes venuti dalla mensa di Chancanì, Ines, Carmen, Jorje con suo figlio, Edgardo, che ci hanno accompagnati sempre.
È' presente anche un gruppo di giovani venuti da Santa Fe, operativi nella Funima che con tanta voglia di sapere e di operare hanno assistito alla conferenza e hanno voluto raggiungere Giorgio in Hotel per parlare con lui. Lasciamo i nostri carissimi amici e fratelli dandoci appuntamento alla domenica successiva per la riunione con tutta l'arca di Buenos Aires.
Partiamo quindi alla volta di Las Parejas.
Arriviamo a casa di Juan Alberto, una dimora benedetta circondata dalla natura, ed entriamo nella stanza dove Liliana ormai da tanti giorni è costretta a letto. Il corpo provato ci mostra tutta la sua sofferenza ma il suo spirito ci trasmette la sua grandezza. Lo sguardo di quegli occhi grandi, pieni di amore, di dolcezza, il suo manifestare tenerezze e delicatezze per chi gli sta intorno, ci riempiono della Luce di un Angelo. Giorgio sta accanto a lei per due giorni interi, la accarezza, la consola, dopo dirà che, in realtà, è lui che ha sentito di essere stato consolato ed amato. Anche Raul parla con lei dandogli tutto il suo calore spirituale, prima di partire per i numerosi comedor che lo attendono. Restiamo li, insieme alla sua famiglia che con una indescrivibile aristocrazia spirituale vive la sua dolorosa sofferenza. Come non imparare da certi esseri che il cielo invia come suoi esempi. La serenità, la coscienza, la donazione totale al volere dell'Altissimo, questo si percepisce, con bimbi che corrono, ridono, mamme che giocano con loro, papà che lavorano, giovani che si amano, nonni che proseguono la loro missione al servizio del Cristo. “La sofferenza di Liliana”, dice Giorgio, “è una donazione del suo Spirito, è una sofferenza Cristica. Ci sono esseri che vengono stigmatizzati da una sofferenza fisica per compiere la loro missione che è quella di lavare i peccati dei propri fratelli. Abbiamo tanto da imparare ancora, ma dobbiamo prendere coscienza che abbiamo un debito verso il cielo e verso i suoi Angeli e quindi l'obbligo di superare le nostre debolezze con l'unione verso i nostri fratelli”.

Lasciamo Las Parejas con gli occhi della nostra sorella Liliana nel nostro cuore pregando il cielo di non farla soffrire più. Juan Alberto, questo grande servo di Dio, viene con noi, accompagna Giorgio, ancora una volta, all'incontro con i fratelli di Buenos Aires. Arriviamo all'arca la sera. Giorgio con al fianco Juan Alberto Rambaldo e Raul Bagatello inizia l'incontro alla presenza di tutti i fratelli, in un clima che ci lascia senza respiro. Le stigmate sono evidenti sulle sue mani, i guanti bianchi sono poggiati sul tavolo. Chiama a se chi non ha mai visto da vicino quel segno che sigilla il valore trascendente di chi lo porta. Le loro mani lo toccano, lo accarezzano, lacrime di coscienza rigano i loro visi. Ora siedono nuovamente al loro posto.
“Imitate la natura. Il vento non è la pioggia, L'acqua non è la terra, gli animali non sono le piante eppure si rispettano, si tollerano, si amano pur nelle loro diversità. L'uno ha bisogno dell'altro e insieme si complementano. Così dovete fare voi nel vostro operare insieme. Rispettate le vostre diversità, tolleratevi e amatevi”. La vibrazione è alta. Incantata dalle sue parole mi lascio trasportare dalla sublime essenza emanata dall'Essere che sta dietro di lui. La riunione prosegue con l'approfondimento di alcuni argomenti interni, Giorgio, Juan Alberto e Raul esprimono, completandosi, i concetti che portano tutti ad un unica essenza da raggiungere: la vera Unione. Il dialogo con i fratelli termina con una cena frugale a base di buonissime “empanadas”. Tra lo scambio di abbracci e sorrisi tra tutti, rivolgiamo un applauso alla giovane Camila, la figlia di Claudia e Alberto, per il suo precedente intervento alla riunione, attraverso il quale ha manifestato, con tutta la semplicità di una giovane di 15 anni, un esempio per gli adulti. Una dimostrazione della maturità spirituale che hanno i nostri figli, ai quali dovremo dare più ascolto e per i quali dovremo spianare il terreno della nostra opera affinchè possano ereditarlo per coltivare quel futuro che è il loro.

Rientriamo a Montevideo dove Giorgio e Raul tengono una riunione con il gruppo interno della Funima per mettere a punto l'organizzazione della mensa “Un raggio di Luce”. Grazie alla collaborazione dei fratelli, in questi giorni la mensa ha modo di realizzare i nuovi bagni per i bambini che in questi mesi sono aumentati da 30 a 90. Il lavoro continua con maggiore impegno di coloro che hanno accettato questo incarico ma anche con grande soddisfazione per i risultati ottenuti. Andiamo avanti.
Padre nostro che sei nei cieli, in ginocchio imploriamo che Venga presto il tuo Regno, che sia posta fine alla sofferenza dei Tuoi figli innocenti.
Sia fatta, finalmente, la tua volontà come in cielo così anche sulla Terra.

Con profonda devozione Sonia Alea
Montevideo, 20 ottobre 2007