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sonia1IL PANE DELLA VITA
15 e 16 agosto 2009 - Incontro spirituale ad Arca 3

Il 15 di agosto è il giorno in cui si ricorda l'assunzione in Cielo della nostra Celeste Madre Miriam ma è anche il giorno di ferragosto, cioè il giorno in cui in Italia tutti, o quasi tutti, si trovano in vacanza. Le persone che ancora non sono partite, si riversano nelle strade per raggiungere un posto di villeggiatura o per concedersi qualche ora di rilassamento e staccare così dalla routine quotidiana. Purtroppo anche il giorno in cui si contano ogni anno troppi morti sulle strade. La gente presa dalla frenesia della vacanza, alla ricerca di qualcosa che poi in realtà non trova, mette troppo spesso in pericolo se stessa e soprattutto gli altri. Ma quante persone dedicano un po' di quel tempo prezioso al proprio spirito, ad una ricerca interiore, alla ricerca della verità, alla conoscenza? Quante sono veramente preoccupate del futuro dei propri figli, dello sfacelo che la nostra generazione sta lasciando loro in eredità. Poche, pochissime. Eppure non è difficile sapere, occorre solamente il desiderio di trovare e la volontà di cercare ma l'assuefazione ad una società tanto assurda si è impadronita degli uomini che abitano questo mondo e la spinta verso il cambiamento si è spenta così come l'amore per la vita. Tanti si chiedono: ma come sarà fatto l'inferno? Ci siamo dentro caro uomo! Ma c'è di peggio, molto peggio. La morte seconda, un inferno che toglie all'uomo la capacità di agire come tale, riconducendolo all'interno dell'anima collettiva animale, affinché gli venga tolta la possibilità di danneggiare il prossimo e gli venga data la possibilità di imparare attraverso la sofferenza, visto che non gli sarà tolta la coscienza di essere stato uomo. A ciascuno di noi la scelta, in base alle proprie azioni. Ma il tempo rimasto è veramente poco per cambiare.
Il paradiso però può essere vissuto anche dentro l'inferno. Si, perché il paradiso è una condizione interiore, una coscienza, la coscienza del bene più prezioso che il Grande Spirito, Padre-Madre, ci ha donato: la Vita. Il Sole, nell'olocausto di questo mondo, ogni mattina si leva, comunque, alto nel cielo continuando ad elargire agli uomini alimento e calore con i Suoi luminosi raggi, accarezzando la Terra e i suoi figli con le mani calde, forti e sicure di un Padre.
Ma il tempo scade, il tempo per questa umanità adultera e malvagia è terminato, il Cristo sta preparando la Sua manifestazione al mondo perché una nuova era è alle porte: l'Era dell'Acquario. La nuova era di cui parlava il Maestro dei Maestri Gesù Cristo sta entrando in questo nuovo tempo, nel quale le tenebre saranno scacciate e la Luce regnerà e scalderà il cuore dell'Uomo Nuovo.
Noi, anche se immeritatamente, viviamo il paradiso seppur con tutte le nostre debolezze e i nostri peccati che ancora dobbiamo migliorare e cambiare. Abbiamo detto si al nostro Re, Gesù-Cristo, che ci ha chiamati a servirlo e alla Terra che chiede aiuto ai suoi figli.
Abbiamo detto si all'Amore, alla Giustizia per i deboli e gli innocenti, alla Pace, alla Fratellanza tra i popoli e in questo servizio che praticamente svolgiamo nelle attività sociali che portiamo avanti siamo illuminati dal faro di un essere molto speciale che come un comandante si trova sempre sulla prua della nave davanti al timone anche quando il mare è in tempesta e alcuni di noi si ritirano sotto coperta per proteggersi, di un uomo che, pur essendo come un Generale, si trova sempre a combattere in prima linea davanti a noi. Si chiama Giorgio Bongiovanni. A lui dobbiamo ciò che siamo oggi. Uomini e donne realizzati nel rispetto dei valori etici e morali della vita, nell'aiuto al prossimo, nella lotta per la libertà dei popoli, accanto ai giusti, in loro sostegno, per la difesa del supremo valore della giustizia, per la difesa della Verità senza la quale l'uomo vivrà sempre prigioniero di un potere che lo sottomette, prigioniero di se stesso. Coscienti delle Leggi che governano la Creazione e quindi anche l'uomo, andiamo avanti nella nostra battaglia insieme a tutti coloro nel mondo che come noi lottano per gli stessi ideali migliorandoci ogni giorno, seguendo i preziosi insegnamenti che il più grande degli uomini, Gesù Cristo, ci ha lasciato in eredità nei Vangeli, annunciando la Sua seconda venuta sulla Terra trepidanti nell'attesa di quel giorno da Lui annunciato.
Le note di un'antica, dolce melodia si diffondono intorno agli amici e fratelli venuti a trovarci da vari paesi d'Italia, dalle varie arche. Siamo felici come sempre di stare insieme e di poter “staccare” dal lavoro quotidiano che comunque portiamo avanti con passione e poter dedicare un po' di tempo allo spirito che anela ad una sempre maggiore coscienza. Sotto la nostra grande quercia le sedie sono tutte occupate mentre il sole brilla alto nel cielo di questo giorno di Santa Maria, nostra Madre protettrice, mentre gli alberi muovono le loro foglie accarezzate dal vento.
Giorgio lentamente, appena arrivato dopo una ennesima sanguinazione, si avvicina ai fratelli, li saluta dolcemente con la mano e si siede di fronte a loro. Le mani scoperte mostrano quei segni vivi che ancora trasudano quel sangue sacro ... le note di quella melodia entra nei nostri petti insieme al prodigio che ancora si compie dinanzi ai nostri occhi. La voce profonda ... commossa ... e rotta da un pianto che profuma di un amore non descrivibile a parole, di una sofferenza per il calvario di troppe piccole creature, di tanti innocenti in questo mondo ...  Giorgio, come servo di Gesù, invita i fratelli che non lo hanno mai visto da vicino, ad avvicinarsi a quel segno, sussurrando che il Maestro poco prima durante la sanguinazione gli aveva chiesto di farlo, la sua umiltà e il suo sentirsi sempre indegno di fronte ad una presenza tanto sublime profuma di santità ... i fratelli uno ad uno si avvicinano lentamente ... nell'aria solo i suoni della terra e dei suoi elementi che incoronano quel momento tanto intenso ... qualcuno si inchina dolcemente ... un altro bacia le sue mani piagate ... un altro ancora accarezza delicatamente quei segni ...  anche i nostri bambini che fino a poco prima ci giocavano intorno, si fermano ad assistere a quanto sta avvenendo, le più piccole delle bimbe spontaneamente si avvicinano a lui con i loro sorrisi beati porgendogli le loro manine ... “Una di loro era lì” sussurra Giorgio e continua “lasciate che i bambini vengano a me disse il Maestro” ... l'intensità e la profondità spirituale che si respira non ci permette di trattenere il pianto ... sollevo lo sguardo ... due perle dalle quali scorrono lacrime come diademi mi colpiscono nel profondo, sono i grandi occhi di Lorella che in quello sguardo narrano il cammino di quella santa croce ... mi sento avvolta da un onda di energia d'amore dove non ho più la percezione di dove finisce il mio essere e dove comincia quello dei miei fratelli, degli uccelli che volano intorno a noi, del vento, dell'acqua, della Luce ... l'unico sentimento è racchiuso in una sola parola: Unione.
Unione agli elementi creati ...  unione con la Vita ... unione con Dio.
L'intensità di quel momento il quale tempo non saprei definire, lo definirei un’assenza di tempo, prosegue con la stessa forte vibrazione e con la voce profondamente emozionata di Giorgio che inizia lentamente a parlare infondendo nei nostri spiriti una conoscenza e una coscienza che non sono di questo mondo. Il Verbo si fa ancora una volta parola di fronte a tutti noi ancora scossi per ciò che abbiamo avuto l'onore di vivere, di percepire, di sentire. Piccoli assaggi di vera vita.


“Lui verrà dopo di me, ma Lui è avanti a me, perché era prima di me ... non è la prima volta che dico queste cose ... dobbiamo prepararci ad accoglierlo, perché nessuno conosce il giorno e l’ora, ma il tempo è questo... oggi che è il 15 di agosto, giorno della Santissima Madre, so che Lei è felice che noi stiamo qui insieme, certo è triste per tutto ciò che accade nel mondo, ma felice che alcuni dei suoi figli stanno insieme così come noi oggi, anche in altre parti del mondo. L’arcangelo Gabriele, un nostro fratello venuto dal Cosmo ma insignito dallo Spirito Santo perché è un Angelo di Cristo, apparve a Miriam mentre si trovava nella sua stanzetta dicendoLe:Sono stato mandato da Dio per annunciarti che partorirai un figlio per opera dallo Spirito Santo”, Lei accettò la Sua missione adorando Dio, poi andò a trovare Elisabetta, sua cugina, che portava  anch'essa nel suo grembo un messaggero di Dio, Giovanni Battista, il quale sobbalzò nella pancia della madre quando Maria entrò nella sua casa, sapeva che nel Suo grembo si era adagiato il Maestro Gesù. Purtroppo quasi nessuno parla nelle sinagoghe e nei sinedri di questo tempo delle verità scritte nel vangelo perché i farisei di questo tempo sono peggiori di quelli di 2000 anni fa che usurpano il nome di Cristo per i loro interessi ... “Beata tu sei tra le donne dice Elisabetta rivolgendosi alla Madonna che le risponde con delle parole che vi voglio ricordare: “Lo Spirito di Dio si è degnato di chiamare la sua serva … Dio farà giustizia, consolando i poveri e gli afflitti e abbattendo i loro nemici con la sua Ira...”(Luca cap.1 vers.40). La Santa Madre Maria annuncia lei stessa la Giustizia Divina. Leggete il Vangelo! La Madre Celeste ringrazia Dio e invita l’uomo ad essere timoroso di Dio ... Questa Madre, apparsa da duemila anni, anche Lei annuncia la venuta di Suo figlio e la giustizia nel mondo e noi La dobbiamo ringraziare perché se il braccio della Giustizia di Suo figlio non si è ancora abbattuto sul mondo lo dobbiamo a Lei, alla Sua misericordia ma questo è il tempo e Gesù lo aveva profetizzato in tante, tante discussioni avute con il popolo di duemila anni fa e si disperava perché spesso non veniva creduto, ma annunciava questi tempi … e per quanto fosse grande quel tempo in cui Gesù venne sulla terra, che è l'avvenimento più importante di tutta la storia dell'umanità, questo tempo prossimo sarà ancora più grande perché vedremo il Cristo in tutta la Sua Gloria e in tutta la Sua Potenza. “Voi non potete immaginare quante persone hanno sognato questo momento”, diceva Gesù spesso ai Suoi discepoli, quanti profeti, quanti messaggeri di Dio avrebbero voluto vedere ciò che voi vedete ed ascoltare ciò che voi ascoltate ma non lo videro e non lo ascoltarono” e gli ricordava quanto erano fortunati perché il regno di Dio camminava in mezzo a loro. Ma io vi dico in verità che questo tempo prossimo sarà ancora più grande perché tutti voi vedrete la gloria di Cristo discendere dal Cielo con potenza e in quel momento avverrà il giudizio.

Gesù spesso insegnava attraverso il racconto di parabole, riferendosi ai nostri tempi, vi voglio ricordare per esempio la parabola di quel re, di quel padrone che aveva una grande vigna ma che dovette partire per un lungo viaggio, lasciando quindi ai suoi servi il compito di custodirla. Dopo qualche tempo, impegnato a conquistare delle terre, manda alcuni servi a controllare la situazione della sua vigna e ad annunciare a coloro che la custodivano il suo imminente ritorno. Gli amministratori della vigna, però, anziché accogliere i servi mandati dal loro padrone li cacciano dalla proprietà percuotendoli. Avviliti i servi ritornano indietro dicendo al loro padrone: “Ci hanno bastonato e non ci hanno riconosciuto!”. Il padrone decide quindi di inviare un gruppo più numeroso di altri suoi servi, ma anche questa volta gli amministratori della vigna ordinano di bastonarli e questa volta anche di ucciderli. Il padrone venendo a conoscenza di quanto avvenuto decide di inviare questa volta il suo figlio prediletto pensando: “Vedranno lui e finalmente capiranno che sono stato io a mandarli e così si calmeranno e prepareranno la vigna con tutta l'amministrazione dei miei beni per il mio ritorno”. Ma ancora una volta gli amministratori decidono, insieme agli altri servi rimasti nella vigna, di uccidere il figlio del padrone affinché l’eredità possa passare a loro. Quando il padrone riceve la notizia di quanto avvenuto si reca lui stesso presso la sua vigna sterminando tutti coloro che la avevano amministrata dicendo: “Non siete degni di amministrare la mia vigna, la consegnerò ad altri servi che cercherò e troverò al di fuori del mio regno” (Luca cap.20 vers.9). Questa è una parabola che si riferisce al nostro tempo ... il regno simboleggia la Terra, il padrone simboleggia Dio, il figlio prediletto il Cristo e gli amministratori iniqui sono le religioni di questo tempo e gli uomini stessi. Con questa parabola il Maestro ci ha trasmesso che Lui avrebbe annunciato il Suo ritorno ma che se l’uomo non si sarebbe fatto trovare pronto avrebbe manifestato la sua Giustizia. Dobbiamo prepararci a questo. Gesù diceva sempre: “Amatevi come io vi ho amato … non sarete riconosciuti come miei discepoli se tra di voi non sentirete l’amore l’uno verso l’altro e non vi aiuterete l’uno con l’altro, ma sarete riconosciuti come dei falsi e avranno ragione” (Giovanni cap.15. Vers. 12). Se invece ci amiamo l'un con l'altro allora siamo veramente discepoli di Cristo.

Ma Lui disse tante tante altre cose che prima di lasciare questo corpo dovrò dire su ciò che Gesù Cristo ha detto e vi rivelerò la Verità.

Un altro passo del Vangelo che si riferisce a questo tempo è quello che ora vi racconto. Quando si trovava a Gerusalemme, Gesù andava a predicare nel tempio tutti i giorni, soprattutto nell'ultima parte della sua vita. Il Maestro aveva rivelato ai Suoi apostoli che in questa città presto sarebbe stato ucciso e per questo motivo non volevano che Lui si fermasse in questa città. Un giorno Pietro, mentre Gesù parlava di questa imminente profezia lo interrompe e con grande preoccupazione tenta di dissuadere il Maestro dicendogli: “No Signore, non sia mai!”. Ma il Signore riprendendo Pietro gli risponde con autorità: “Vatene Sátana! Tu non metti in atto le opere desiderate da Dio ma quelle che vogliono gli uomini” (Matteo cap.16 vers. 22). Ma perché Gesù riprende il Suo apostolo in quella forma così dura? Perché ci vuole far capire che noi non dobbiamo agire secondo i nostri intendimenti ma secondo la volontà di Dio, secondo ciò che Dio vuole da noi. Quindi anche il migliore di noi può essere portatore di tentazione. Pietro era uno degli apostoli prediletti, il fondatore della Sua Chiesa, il custode della Chiesa spirituale, ma Gesù gli punta il dito perché vede in lui la tentazione. Pietro per debolezza si fa tentare dalla materia, era infatti nella volontà di Cristo il Suo sacrificio per la salvezza dei Suoi amici, e quindi dello stesso Pietro.
Voglio spiegarvi che il Vangelo è stato scritto per oggi, vi racconto quindi un altro fatto di quel tempo in cui il Maestro dei Maestri camminava in mezzo agli uomini.
Gesù un giorno ebbe una disputa fortissima con i giudei perché non gli credevano, aveva guarito infatti un Samaritano che aveva chiesto il Suo aiuto, e a quel tempo per i giudei i samaritani non avevano alcun valore. Il Sinedrio e i giudei lo accusavano perché non credevano in Lui e non sopportavano che anche se era giudeo non era un razzista come lo erano invece i fanatici potenti di quel tempo. Quindi gli dissero: “Sei un indemoniato!” Ma Gesù rispose loro: “Non sono indemoniato, io non faccio la volontà mia ma di Colui che mi ha mandato ... chi crede in me avrà la vita eterna”. I giudei gli risposero: “Ma tu pensi che noi non abbiamo come Padre Abramo?...” e Gesù disse loro: “Si, il vostro padre è Abramo, ma voi non mettete in pratica nelle opere gli insegnamenti di Abramo, voi dite di avere Dio con voi ma il vostro Dio è Satana, il diavolo, il Dio della menzogna”. Gesù si dispera e dice loro: “Ma perché non capite il mio linguaggio?” (Giovanni cap.8 vers.37). Ma poiché dopo aver compiuto tanti miracoli compresa la resurrezione di Lazzaro ancora non Gli credevano il Maestro giorni dopo disse loro: “Si compie così la profezia di Dio che tramite il profeta Isaia disse: Ho chiuso i loro cuori e ho accecato i loro occhi affinché non si pentissero, per non essere perdonati” (Giovanni cap. 12 vers. 37). Dio lo dovete conoscere … è spettacolare … è qualcosa di straordinario... Gesù vuole dire loro: “Voi che siete cattivi non mi riconoscete ma riconoscetemi almeno dalle opere che faccio”. Visto però che ancora non gli credevano Gesù rivolgendosi a Suo Padre disse: "Padre glorifica il Tuo nome”. Improvvisamente una voce si levò dentro il tempio dal Cielo che disse: "Io l'ho glorificato e lo glorificherò ancora” (Giovanni cap.12 vers.28) e tutti la ascoltarono. Immaginate che adesso qui in questo momento si levi una voce come il rombo di un tuono come vi sentireste? Vi prenderebbe un colpo! Ma in quel momento accadde esattamente così, e la gente immediatamente dopo, ancora scossa, cercando di trovare una spiegazione logica pensava: “Sarà stato un tuono” ... ma Gesú leggendo nei loro pensieri disse ancora: “Non è venuta per me questa voce, è venuta per voi”.
In un’altra predica ancora Gesù si riferisce a questo tempo dicendo: “In verità vi dico che le porte del regno saranno chiuse al loro popolo e saranno aperte alla gente che viene da oriente e da occidente, perché voi non avete creduto” profetizzando poi la distruzione di Gerusalemme. In diverse occasioni il Maestro dice che Lui non riconoscerà il suo popolo, ma riconoscerà tra il suo nuovo popolo e in tutta l'umanità solamente coloro che avranno fatto la sua volontà. “Io eleggerò il mio popolo al di fuori dal mio popolo” dice Gesù e questo nuovo popolo sono i gentili, siete voi, i popoli latini, il nuovo popolo eletto. Per questo io sono qua. E ancora dice loro: “Gerusalemme, Gerusalemme che uccidi i tuoi profeti e lapidi tutti quelli che ti ho dato, quante volte ho dovuto radunare i tuoi figli come la gallina raduna i suoi pulcini sotto le ali? Ma tu non mi hai voluto e allora non mi vedrai più finché non dirai: “Benedetto Colui che viene nel nome del Signore” (Luca cap. 13 vers.34). Se noi non mettiamo in pratica i comandamenti che Cristo ci ha lasciato non potremmo ereditare la terra e il fine della nostra missione in questo mondo è proprio quello di ereditare il nuovo Regno. E quali sono i comandamenti? Sono sette quelli che Gesù elenca: ama il prossimo tuo come te stesso, non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, onora il padre e la madre, non frodare alcuno. Questi sono i comandamenti che Gesù ci ha lasciato. Due sono stati aggiunti dal povero Mosè che aveva a che fare con un popolo “difficile” e che per poter stabilire un ordine morale aggiunse – non desiderare la roba d'altri e non desiderare la donna d'altri- ma in realtà la donna e la roba non appartengono a nessuno ma solamente a Dio. Gesù elenca quindi i comandamenti al giovane ricco dicendogli poi la frase: “E' piu facile che un cammello entri nella cruna di un ago che un ricco nel regno dei cieli” (Matteo cap.19 vers.16). E allora io vi dico: “Guai ai ricchi!” Chi è ricco in mezzo a noi avrà dei grossi problemi, quindi vi auguro che siate poveri o che comunque abbiate il necessario, ma chi ha oltre il necessario, avrà dei grossi problemi con il Cristo. Gesù parlò chiaro quando il giovane ricco gli disse: “Maestro, ho fatto tutto, ho osservato tutti e sette i comandamenti, ora cosa devo fare?”. “Ti manca solo una cosa da fare figliolo: “Vendi tutto, dallo ai poveri e seguimi(Luca cap.18 vers.18). Il Maestro non lascia spazio a dubbi su ciò che vuole dire e dice. Significa che dobbiamo essere disponibili, in qualsiasi momento Lui ce lo dovesse chiedere, a lasciare tutto ed eventualmente mettere questo tutto a disposizione degli altri, di una causa giusta, di chi ha bisogno, questo significa. Quando il Cristo dice: "Vieni e seguimi” non lo dice nel senso che vorrebbero molti preti di oggi e cioè: vendi tutto, dai i soldi a me così io li dò agli orfanelli ... non è così.... Cristo è la Verità, Cristo è l'Amore e la Giustizia allo stesso tempo, quindi dare tutto ciò che hai per il Cristo significa darlo per una delle Sue cause giuste nel mondo, allora sarà facile che entrerai nel Regno dei Cieli altrimenti starai fuori... Io non ho niente e quando ho qualcosa mi preoccupo subito di liberarmene perché mi dà fastidio, non mi manca il necessario, ma ho solo quello, se mi arriva qualcosa immediatamente la metto a disposizione delle necessità della Verità e dell'opera ... Voglio farvi realizzare, inculcare che il Vangelo è per oggi, è la Via da seguire oggi.
Una volta portarono a Gesù nove lebbrosi che Gli dicono: "Signore ti prego, aiutaci, abbi misericordia di noi” e il Maestro risponde loro: “Abbiate fede! Andate e riferite ai sacerdoti”, e quelli mentre camminavano si accorgono di essere stati guariti. Ma solo uno di loro torna indietro per ringraziare il Signore dicendogli: “Signore grazie” e glorificando Dio. Costui era un samaritano cioè un’anima non appartenente al popolo eletto. Gesù quindi gli dice: “Ma non eravate in nove? Dove sono gli altri che ho guarito, sei venuto tu che sei Samaritano e non sono venuti gli altri che sono giudei?(Luca cap. 19 vers.11). Ecco perché il Signore profetizza: “In verità vi dico saranno espulsi dal regno i figli del regno mentre verranno da Oriente e da Occidente e guadagneranno il regno del Cielo”. Noi siamo i samaritani di oggi, non siamo il popolo eletto, siamo gli illegittimi, gli emarginati e questi Gesú vuole, i peccatori che si ravvedono, gli ultimi, gli umili, i semplici.
E' spettacolare ascoltare Cristo ... una volta disse ad un fariseo che credeva di essere giusto di fronte a tutti: “Chi si umilia sarà esaltato, chi si esalta sarà umiliato(Luca cap.14 vers.11). Un giorno un fariseo va al tempio e prega il Signore: “Signore, dammi forza, io sono perfetto, digiuno due volte alla settimana, pago tutte le tasse, aiuto i poveri, sono ricco però amministro i miei beni, dammi forza, non sono come quel peccatore, quel pagano, quel pubblicano. Di fronte a te Padre io sono giusto”. Ma anche il peccatore prega il Signore, dicendo: “Signore non sono degno nemmeno di guardarti perché sono un peccatore, non sono degno di stare in questo posto, però ti chiedo perdono e voglio riscattarmi”. Secondo voi chi riceve nel Suo regno il Signore, il fariseo o il peccatore? “Chi si umilia sarà esaltato, chi si esalta sarà umiliato” disse Gesù. Allora se noi ci umiliamo di fronte al fratello e siamo servi l'uno dell'altro, anche nella società, saremo grandi nel regno di Dio.

Un insegnamento che ritroviamo quando un soldato romano, un centurione, manda alcuni  anziani giudei per chiedere a Gesù di guarire il suo servo e Gesú gli dice: “Va bene, vengo a guarirlo”, ma il centurione informato che il Maestro stava per giungere nella sua casa  manda a Lui alcuni dei suoi amici per dirgli a suo nome: “No Signore io non sono degno  di riceverti in casa, per lo stesso motivo non sono venuto da te, ma tu dì una sola parola ed il mio servo sarà guarito. Anche io sono sottoposto ad autorità e ho sotto di me dei soldati, sono un ufficiale militare, e se dico loro -fai questo- loro lo fanno, quindi se tu dici una sola parola so che sarai esaudito”. Gesú meravigliato per quelle parole dice guardando ai suoi discepoli e ai giudei presenti: “Non ho mai visto una fede più grande di questa nemmeno in Israele... ” (Luca cap.7 vers.1).
Ecco ora mi sono ricordato il concetto che volevo dirvi prima e che al diavolo non piace tanto, per questo me lo aveva fatto sparire dalla mente, quando Gesù dice: In verità vi dico il regno dei cieli sarà dato alle prostitute, (Matteo cap. 22 vers.31) ai peccatori, ai ladri, sarà dato a loro perché si sono pentiti”, non vi è cosa più grande nel cielo che vedere uno spirito pentirsi e riscattarsi, gli angeli fanno festa, ecco perché Cristo scommette su di noi che siamo tutti peccatori, nel senso che abbiamo le nostre debolezze, e non scommette sugli ipocriti e su quelli che appaiono perfetti, senza peccato, ecco perché Lui cerca i vagabondi, quelli che vogliono riscattarsi e mettono la loro vita al servizio di una causa giusta, per questo il nostro compito è quello di risvegliare le anime, state molto attenti c'è un passo nel vangelo che vi ripeterò per tutta la serata dove Gesù dice: "Vigilate!” Leggete nel vocabolario cosa significa vigilare. “Non fatevi prendere” dice Gesù “dalle cose materiali, dalle cose umane, perché il vostro Maestro ritornerà quando meno ve l'aspettate e non vi preoccupate oggi di cosa dovrete mangiare domani ...” (Matteo cap.6 vers.25) di come faremo a pagare l'affitto, di cosa faremo nel futuro, o di avere paura di non farcela ... se avete fede in Dio, Lui non vi farà mancare niente. Lo diceva Gesù: “Gli uccelli lavorano? No, eppure Io non do forse loro da mangiare? E voi che siete più degli uccelli perché vi preoccupate?” (Matteo cap.6 vers. 25). Noi non possiamo più pensare a noi stessi, semmai l'avessimo fatto prima, noi dobbiamo pensare a risvegliare le anime e ad annunciare la giustizia divina ma nessuno di noi avrà il diritto di annunciare niente se prima non amiamo i nostri nemici, dobbiamo prima amare chi ci odia e solamente dopo avremmo il diritto di annunciare la giustizia. Quando Gesù manda i suoi apostoli a risvegliare le anime dice loro:Andate, perdonate, guarite, resuscitate i morti, liberate gli indemoniati, e se non siete accolti in una città vi assicuro che Sodoma sarà trattata meglio di quella città nel giorno del giudizio” (Marco cap.16 vers. 15 – Matteo cap.10 vers. 14). Gesù è molto severo, in tutto il Vangelo vi è il binomio amore e giustizia, Gesù che condanna chi non crede, Gesù che perdona il pentito, mentre i farisei fanno esattamente al contrario, condannano i pentiti e tollerano le loro iniquità e le loro ipocrisie, allora noi dobbiamo dedicarci nel prossimo tempo soprattutto a questo, al risveglio delle anime. La parabola dei talenti mi sembra perfetta: “A chi ha, sarà dato, a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha” (Matteo cap.25 vers.14), sapete che significa? Noi che abbiamo tanto, che siamo stati risvegliati da Cristo nella Verità dobbiamo dare, far fruttificare questi talenti perché se tenessimo la verità solamente per noi stessi, quando Lui ritornerà ci dirà: "Avete fatto fruttificare i talenti che vi ho lasciato? Tutta la ricchezza che Io vi ho donato, l'avete fatta fruttificare? Quante anime avete risvegliato, quante anime avete aiutato  in proporzione a quanto vi ho dato? Allora ci sarà chi risponderà: “Signore, noi le ricchezze che ci hai dato ce le siamo tenute strette perché siccome tu sei un uomo giusto e severo avevamo paura che se fossimo entrati nella società ci saremmo perduti ed avremmo perso quindi quelle ricchezze!” Ed allora Gesù  dirà a costoro: "Servi infedeli, avevate la Verità e l'avete tenuta per voi ed ora ve la tolgo e la regalo a quelli che hanno fatto fruttificare i propri talenti pur avendo meno di voi!”. Per questo, fino a che avrò respiro, continuerò a parlare della verità, non saranno mai chiuse le mie porte fino al giorno in cui il Cristo non scenderà dal cielo.
Ma dobbiamo essere anche avveduti,  molto avveduti, e lungimiranti perché a volte siamo ingenui e stupidi, non mettiamo in pratica l'astuzia che Cristo ci ha insegnato e invece lo dobbiamo fare, soprattutto con i figli di questo mondo. Gesù lo spiega nella famosa ed apparentemente incomprensibile parabola: “Fatevi degli amici dalle ricchezze ingiuste” (Luca cap.16). Vi racconto la parabola. C'era un uomo molto ricco che aveva un amministratore, un economo, che non gli amministrava più bene i suoi beni, allora va dal suo amministratore e gli dice: -Senti tu stai amministrando male i miei beni, le mie ricchezze quindi te ne devi andare, preparati perché non ti faccio più amministrare niente-. Il fattore si traumatizza e si ritira a pensare chiedendosi: -Come faccio adesso? Non so zappare e poi quanto mi ci vorrebbe ad imparare? Non ce la farei. Chiedere l'elemosina ... mi vergogno, come faccio? Allora, dopo aver pensato tanto, trova la soluzione: -So io come fare!  Chiama quindi a se tutti i debitori del padrone e parla con ciascuno di loro dicendo: -Tu quanto dovevi al mio padrone? Cento barili di olio. Scrivi nella carta cinquanta. E tu quanto dovevi al mio padrone? Cinquecento sacchi di frumento. Scrivi duecento cinquanta. Così facendo il fattore si conquista l'amicizia non solo dei debitori ma anche di tante altre persone. Il padrone avendo saputo ciò che aveva fatto il suo fattore lo ammira e lo loda per la sua avvedutezza. Questa è la storia che Gesù ci racconta per insegnarci quanto sia importante essere avveduti in questo tempo ... “Fatevi degli amici dalla ricchezza ingiusta perché i figli di questo mondo sono avveduti e sanno come risolvere i loro problemi, mentre i figli della luce no”. Gesù non elogia certamente chi ruba o chi va contro la Legge ma elogia il valore dell'avvedutezza e chiede a noi di essere avveduti, di essere lungimiranti, astuti, di non essere ingenui in questo mondo.
Nella nostra vita è sempre presente il maligno che ci tende le sue trappole. Queste trappole giungono a noi spesso anche attraverso l'amore, altrimenti sarebbero tentazioni troppo palesi nelle quali non cadremmo ... attraverso l'amore quindi ma ovviamente non quello disinteressato, l'amore interessato ... attraverso persone che ti promettono paradisi, persone che ti adulano, ecc... allora Gesù ci insegna e ci dice: fatti furbo, usa quella situazione che viene dal “male” per il tuo interesse che non è personale ma è indirizzato verso una delle mie cause che stai servendo, sempre però nel rispetto della legge. Quindi Gesù con quell'insegnamento ci parla e ci dice: Figlio mio sei ricco? Attenzione, la ricchezza non deve sottometterti e renderti schiavo, ma usa questo talento che ti ho dato per farmi conoscere, per aiutare una delle Mie opere sociali, una delle Mie cause in favore della vita, una delle Mie cause che hai scelto di servire. Hai un potere materiale? Non farti schiacciare e dominare da esso ma usalo con intelligenza per far conoscere la Verità dei Miei insegnamenti a tutti, per difendere i miei figli indifesi e per lottare contro le ingiustizie ... quindi siate avveduti figli miei ma nella giustizia e nella verità non nella menzogna. Il Signore ci vuole dire: fatevi furbi e non fatevi fregare ma siate intelligenti e astuti a trovare sempre, in qualsiasi situazione, una via d'uscita affinché possiate far trionfare il bene, altrimenti il diavolo vi fa cadere nella sua trappola.


E' spettacolare il Signore io lo adoro anche per questo ... perché Lui aveva ... aveva certe uscite ... che nessuno capiva niente ... e anche gli apostoli spesso non capivano niente di ciò che il Maestro diceva o faceva, ma lo amavano tanto, poi quando ricevettero lo Spirito Santo divennero maestri anche loro ... quando Lui va a resuscitare Lazzaro che era in Betania vicino a Gerusalemme dice a chi lo accompagnava: “Andiamo dal nostro amico che si è addormentato e lo svegliamo” () e gli apostoli che non capivano dicono: “Come dorme?” Pensando che si era addormentato e che Gesù forse lo voleva svegliare perché era tardi ... allora Gesù che doveva sempre spiegare tutto, dice loro: “E' morto!”. “E allora ci andiamo” dicono gli apostoli, ma tutti erano perplessi perché Lazzaro era morto da quattro giorni e sicuramente già il suo corpo puzzava. Tommaso come al solito incredulo e sarcastico dice: “Si, si andiamo e andiamo a morire con Lui!” (Giovanni cap. 11). Ma vi rendete conto che Gesù Cristo, il figlio di Dio, era lì con loro e dopo avergli detto una cosa tanto grande come quella di andare a resuscitare un uomo morto da quattro giorni, Tommaso gli risponde così!!! Io mi faccio delle risate a volte quando mi ricordo queste cose ... niente, a Tommaso proprio non gli entrava nella testa chi era Gesù ... quando poi vedeva il miracolo allora si inginocchiava e la fede ritornava ad essere viva: -Signore grazie! Signore mio, tu sei Dio-.
Ma ancora un'altra cosa vi voglio raccomandare, dice Giorgio intensamente, molte volte mi chiedono: -Ma perché Dio non fa giustizia ... perché non viene Gesù ... perché non migliorano le cose in favore degli afflitti ...- Ed io rispondo così ed anche voi dovete rispondere così: perché noi non preghiamo abbastanza, pregare non nel senso di recitare le litanie ma nel senso della fede e Gesù questo ce lo fa capire con un'altra bellissima parabola che dovreste inculcarvela nella testa tanto da farvela scoppiare nel cuore. Racconta Gesù di una donna che va del giudice iniquo che non temeva Dio e che odiava gli uomini e con insistenza gli dice: “Giudice, per favore fai giustizia con mio figlio” e il giudice gli rispondeva: “No, non mi seccare! Non ho tempo!” Ma questa donna insistentemente continuava ad andare da lui, e ci andava, e ci andava, e ci andava, finché quel giudice le dice: “Io non temo Dio e tanto meno gli uomini, ma questa donna proprio me la voglio togliere di mezzo, gli faccio giustizia e così me ne libero” e fa vincere dunque la causa a quella donna . Gesù dice quindi agli apostoli: “Se questo giudice disonesto che non temeva Dio, in seguito alle insistenze continue della donna, ha esaudito la sua richiesta di giustizia pensate forse che Dio che invece è buono e misericordioso non esaudisca la richiesta insistente dei suoi eletti?” Allora ricordate: “Chiedete e vi sarà dato, bussate e vi sarà aperto(Luca cap. 18). Non è chiaro il significato di questa parabola?
E Gesù ancora  racconta: “Un giorno un uomo va a svegliare un amico e gli dice: -Senti, uno dei miei fratelli spirituali è giunto ora da un lungo viaggio, puoi darmi del pane?- Era mezzanotte e l'amico gli risponde: - Ma stai scherzando? No, non  ti posso dare niente, tutti stanno dormendo compresi i miei figli!- e Gesú dice: “Pensate che quell'uomo non abbia continuato a bussare insistentemente alla porta dell'amico al punto che l'amico pur di farlo andare via non gli avesse dato il pane?”. Ed infatti glielo diede. Chiedete con insistenza e con fede, quindi, e vi sarà dato. Siatene certi.
Sono qui per servirvi, sono qui per parlare di Cristo, prego fatemi le domande, dice Giorgio.

Come bisogna chiedere
Con la preghiera e con le opere, non per se stessi ma per gli altri, per la verità. Lui sa di che cosa noi abbiamo bisogno, non serve chiederglielo. Lui sa che abbiamo bisogno di vestirci, di mangiare, di bere, di pagare la decima a Cesare cioè allo Stato e quindi di lavorare, Lui si preoccupa di noi e noi dobbiamo preoccuparci della verità, della fede, della spiritualità, di trovare i mezzi per poter servire e aiutare la verità ad essere diffusa. Ma non dobbiamo accontentarci di chiedere solo una volta a Dio, ma mille volte, e Dio dopo aver provato la tua fede, e la fede significa perseverare nel bene nonostante le difficoltà e anche quando sei sottoposto ad un'ingiustizia, ti aprirà le porte e la montagna si sposterà.

Perché quando domandarono a Giovanni Battista se era Elia lui lo negò e negò anche di essere un profeta?
Perché Giovanni Battista non portava testimonianza di sé, portava testimonianza del Cristo, ma ai Suoi discepoli lo aveva rivelato,  non l'aveva invece rivelato ai demoni e chi gli fece  la domanda, i discepoli o i demoni? I farisei, quindi i demoni, perché i farisei sono demoni, anche oggi, e non potranno sfuggire all’ira santa di Dio che li sovrasta e che li condannerà alla morte seconda. Così come oggi all'interno della chiesa anche duemila anni fa nel Sinedrio erano presenti delle anime buone ed anche degli spiriti molto speciali che anche allora erano una strettissima minoranza, purtroppo,  ma il potere della chiesa di oggi Gesú lo annienterà, lo sterminerà con la sua giustizia.
Gesù amava tanto Giovanni Battista, e Giovanni Battista si sentiva indegnamente amato da Lui, Gesú lo amava e parlava tanto di Lui. Era l'unico uomo sulla Terra, a parte i profeti delle scritture, che Gesú esaltava sempre. Gesù lo amava perché aveva il coraggio di dire la verità ed in quel tempo chi parlava di Cristo rischiava la vita, soprattutto quando Gesù era inimicato dai suoi persecutori ... Allora Gesú diceva alla gente: "Cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Cosa siete andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? (Matteo cap. 11). Giovanni Battista era il suo precursore.

Nel Vangelo di Giovanni, Gesù dice che il pane discende dal Cielo e addirittura dice: "... chi non mangia la carne ed il sangue del figlio dell'uomo...”, quindi parlava proprio della carne fisica?
- Giorgio: Ma chi è il Cristo?
-risposta:  Il figlio di Dio...
- Giorgio: Ma l'espressione della sua figura spirituale e fisica dove la vediamo?
-risposta:  In Gesú...
- Giorgio: Ma in quale astro splendido?
-risposta:  Il Sole...
Giorgio: Il Sole non è il Padre? Ed allora come facciamo a mangiarci il corpo di Gesù? Inteso letteralmente sarebbe assurdo, quindi capiamo i simboli in qualcosa che anche nella materia sia concreto. Il corpo di Cristo è simbolizzato dal pane, il sangue di Cristo è simbolizzato dal vino ed infatti ai Suoi discepoli il Maestro distribuisce il pane ed il vino dicendo: "Prendete, questo è il mio corpo, bevete questo è il mio sangue offerto in sacrificio per voi”... non per gli altri ... per voi e per molti, “per la redenzione di molti”. Quindi il Sole, il corpo Cristico del Sole, è il pane ma sapete perché? Ora vi faccio una domanda: quando matura il frumento? Nel solstizio d'estate? E quando matura l'uva? Nel solstizio d'estate? Quindi il Sole carica il suo corpo trasmettendo la sua massima energia in questi due particolari elementi divenendo carne e sangue, il "Corpo di Cristo".
Il Cristo è il Sole! Scrivetevelo nella testa, Cristo è il Sole, Gesú è il figlio dell’uomo. Quando Gesù dice: “Io sono la luce del mondo” è il Cristo che è in lui che parla, ecco perché dobbiamo inginocchiarci di fronte a Lui e adorarlo perché Gesù figlio dell'uomo è divenuto Gesù Cristo. Quando Gesú dice: “Mangiate e bevete il mio corpo”, non sta parlando un uomo, sta parlando il Sole ... “Io sono acqua viva fresca”, ma chi è che parla? E' il Sole che parla, perché è Lui che crea la vita, e i frutti della terra che incarnano la concentrazione massima della Sua energia, della Sua forza, della Sua vita sono il pane ed il vino, ma la Sua energia, la Sua vita si manifesta anche nella lattuga, in un fico, in una mela, in tutti gli elementi della terra.
Ricordatevi che in chiesa nel santissimo sacramento vi è raffigurato il Sole, non vi è raffigurata la croce o altro, la chiesa è cosciente anzi i principi della chiesa, perché la chiesa siamo noi, loro conoscono le verità ma come disse Gesù: “Non siete voi ad entrare nel regno dei Cieli e non permetterete ad altri di farlo” (Matteo cap.23 vers. 13) perché loro che conoscono la verità la occultano.

Gesù, vuole spiegarci che nel momento in cui diveniamo coscienti della Sua reale identità lo possiamo servire meglio, per questo ci invita a fare la comunione, fare la comunione significa essere insieme e  ricordare la Sua essenza, vivere l'essenza di Gesù che è il Cristo, che è il Sole. Un giorno, quando questa umanità adorerà il sole, così come l'adorava un tempo, 14.000.000 di anni fa, prenderete coscienza di quanto vi sto dicendo oggi. In  quel tempo sulla terra viveva un popolo che si chiamava Atlantide, dove io vivevo, ma non veniva adorato con riti fanatici come poi è avvenuto per i popoli Maya e Aztechi quando degenerarono. Quelle civiltà che si tramandarono quella cultura nel corso dei millenni adoravano il Sole nella sua essenza perché sapevano che da quell'astro si manifestava la Divinità, sapevano che gli Esseri di Luce venivano da lì, sapevano che è Lui, il Sole, il dispensatore della Via, della Verità e della Vita, il dispensatore di tutto. Il corpo cosmico di Cristo è il Sole, tutti i soli dell'universo sono il Suo corpo cosmico. Ovviamente lo Spirito non ha forma, è pura Intelligenza, ma è l'Intelligenza Divina che crea forme e sostanze nel Sole e crea l'Idea. Il Sole poi a sua volta a livello fisico guardate cosa crea ... guardatevi intorno ...  tutto ciò che vedete è partorito dalla Madre Terra, ma chi insemina questa bellissima cellula cosmica? Il Sole. Così come l'uomo insemina la donna che nel suo grembo custodisce e cresce una nuova vita fino a partorirla. "Io e il Padre mio siamo una sola cosa" dice Gesù cristificato, per questo quando guardate il Sole non vi è differenza se vi vedete il Cristo o Suo Padre, ma senza il Cristo non potete vedere Suo Padre, questa è la differenza. Per arrivare al Padre abbiamo bisogno del Figlio. Il Padre desidera che noi lo amiamo, che noi lo adoriamo,  che lo serviamo, che lo riconosciamo a condizione che adoriamo Suo figlio unigenito, perché a Lui ha affidato tutta l'esistenza del Creato, quindi il Padre, possiamo dire, è Colui che sta dietro, ma la figura centrale della nostra vita affinché possiamo conoscere, capire e contemplare il Padre, è Gesù Cristo, senza di Lui non vi è niente, vi sono le tenebre. E quando dico Cristo non intendo le religioni, ma i valori, le opere, anche un ateo che non crede in Cristo ed opera nell'amore, lotta per la giustizia e vive nel rispetto delle Leggi universali, Cristo sta in lui e siate certi che costui erediterà il Regno promesso. L'Ateo quando riconoscerà il Signore Gli dirà: “Signore perdonami nella mia mente non ti ho contemplato, sono stato chiuso, però ho messo in pratica le opere del bene che è quello che Tu hai insegnato” ed il Signore gli risponderà: “Figliolo, perdono la tua chiusura di mente, ma anche se non ero nella tua mente Io ero presente nel tuo cuore quindi verrai a far parte del mio Regno”. Il “credente” invece che si mangia il Cristo tutti i giorni e poi non mette in pratica i Suoi insegnamenti Gli dirà: "Tu che mi hai avuto sempre nella mente e nella bocca ma non hai osservato i miei comandamenti vai via da me, ipocrita, non ti riconosco”. Vi assicuro che questo succederà.

I falsi profeti
I falsi profeti sono i politici, i falsi profeti sono gli alti vertici delle istituzioni religiose, i falsi profeti sono coloro che si autoproclamano Dio o Cristo sulla Terra....
Io non posso giudicare, non ho questo potere ...  Ma chi verrà dopo di me giudicherà ... Io posso solo avvertirvi di stare attenti, ci sono molti messaggeri sulla Terra ma ci sono anche molti falsi profeti, il Papa è un falso profeta perché dovrebbe rappresentare la chiesa di Cristo e invece rappresenta una chiesa dove è entrato il fumo di Satana, mentre invece sono veri profeti i missionari della stessa chiesa che vivono il messaggio di Cristo con la loro vita, ma falsi profeti sono anche la maggior parte dei guru, falso profeta è la moda, falso profeta è la droga, falso profeta è la bomba atomica, falso profeta è il benessere materiale promesso da tutte le multinazionali di questo mondo, falso profeta è viziare i propri figli ad una vita lussuosa, materialista, ambiziosa, questo è falso profeta, falso profeta è la guerra, falso profeta è la mafia, ecc... Sono falsi profeti perché anche se non dicono: "Io sono il Cristo", ingannano gli uomini facendo credere il falso per interesse personale ... “Questo è il miglior partito! ... Votatemi e vi risolvo tutti i problemi”, ... “Fate parte della nostra chiesa e la vostra anima sarà salva” ... Ma Gesù anche in questo caso ci dà la soluzione per capire, per poter discernere: “Dai loro frutti conoscerete chi sono”.
Anche a me dicono che sono un falso profeta, ma io sono felice che me lo dicano e vi spiego perché: avete mai sentito dire ad un potente che il Papa o un vescovo è un falso profeta? O viceversa al papa che un potente è un falso profeta? No. Se fossi  osannato dal potere sarei molto preoccupato, perché Gesù nel Vangelo dice: "Quando vi perseguiteranno dovete esultare, invece se sarete acclamati dalla gente e adulati dal potere è il diavolo che sta con voi” (Matteo cap.5 vers.3). Questo è il significato della croce, fino a che Gesù non ritornerà sulla Terra la nostra missione sarà anche quella di rimanere inascoltati, non capiti, addirittura perseguitati e uccisi, una volta succedeva anche questo, oggi non lo so se ancora accadrà.


L'anticristo e il popolo ebraico
L'anticristo non è una persona, quello che tira i fili al di sopra di tutti gli anticristi è il diavolo che manipola la mente di questi grandi potenti, del potere d'oriente e del potere d'occidente. Nel momento in cui ritorna Gesù, l'anticristo potrebbe anche identificarsi in una persona, ma ciò che conta è che quando i due testimoni smaschereranno il suo volto non è che riveleranno il nome di un essere specifico ma riveleranno il potere che muove quest'uomo, o questa serie di uomini. Quindi non è una persona l'anticristo ma "il potere" nascosto che si concentra dietro a quella o a quelle persone. Potrebbe essere l'uomo più ricco del mondo, perché no? Il presidente di un consiglio di amministrazione di potenti, ma lui sarà solo il simbolo ...  la globalizzazione è l'anticristo, la guerra preventiva è l'anticristo, la giustificazione della costruzione di armi nucleari è l'anticristo ... facciamo la guerra ai terroristi, questo è l'anticristo ... il potere d'Israele è l'anticristo ... io sono ebreo e porto la stella di Davide sul collo, un medaglione originale che viene dalla Palestina di 2000 anni fa, per questo posso parlare ai miei fratelli ebrei, al mio popolo antico, e criticarlo, le bombe atomiche di Israele sono l'anticristo, coloro che hanno costruito il primo missile nucleare sono l'anticristo. Ecco perché accuso i miei fratelli ebrei, come il profeta Isaia, come il Battista che diceva: "Siete disubbidienti, Dio vi castigherà!". E Dio li castigherà servendosi dei nemici del suo popolo, è successo sempre così, si è servito degli egiziani, dei filistei, di babilonia ... questa volta si servirà dell'IRAN. Ottocento milioni di Arabi hanno circondato Israele ... io sono giudeo ma se il mio popolo disubbidisce al Padre Adonay, desidero che venga castigato così come è avvenuto per Sodoma e Gomorra, come è avvenuto con il Diluvio Universale e come avverrà quando il Cristo ritornerà, mentre desidero che i miei fratelli ebrei quelli puri, quelli buoni, quelli giusti siano salvati. Io riconosco in Abramo mio Padre, in Mosè mio Padre, in David mio Padre, ma Gesù è il mio Re. Purtroppo siamo duri, siamo molto attaccati ancora alle cose materiali, al potere, siamo razzisti, fascisti, omicidi, avidi di potere... vedi quello che hanno fatto in Palestina? Quel popolo desidera vivere tranquillo in un pezzo di terra e per cercare di ottenere quel suo diritto lancia quattro razzetti, perché di questo si tratta, verso la terra d'Israele, ma cosa fa  Israele? In tutta risposta manda loro l'intera potente flotta a distruggere un intero popolo a Gaza, questo fa il popolo eletto da Dio. E' come se vai in Sicilia e stermini tutti i siciliani per debellare la mafia, ti pare una cosa sensata? Loro ragionano così. Allora bisogna cambiare ma nessuno di noi ha il potere di farli cambiare, c'è un Signore però che si chiama Adonay, che è lo stesso Adonay che loro adorano, che gliela farà pagare molto cara, se non ci sarà un ravvedimento, Israele avrebbe potuto governare il mondo intero per i talenti che ha, per i valori che ha, per questo era stato scelto come popolo di Dio, per la genetica, per l'amore, ma se si continua a disubbidire il Padre Adonay non sarà tenero con lui. Voglio precisare comunque che Israele simbolizza l'umanità e quando Gesù nel Vangelo dice: “I figli di Israele” si riferisce al mondo. 

Gli arcangeli solari
Sette sono gli arcangeli e sono tutti Asthar Sheran, che significa “Capo Santo”. Io conosco due di loro, ho conosciuto Gabriele e Michele, sono due Esseri che si somigliano tanto e sono degli Esseri di Luce, che vengono con queste straordinarie astronavi. Pensa un po' che bestemmia ho detto ...

La manipolazione degli insegnamenti di Cristo e l'importanza dei Vangeli
Si è vero, nei diversi concili la chiesa ha manipolato, omesso e modificato troppe cose come la reincarnazione, l'eternità dello spirito, la dannazione eterna che non esiste, la vita nel cosmo, il ritorno del Cristo con potenza e gloria ... lo hanno fatto per ragioni politiche, per ragioni spirituali, per poter avere il controllo sulle anime, per il potere temporale, sono vari i motivi. Ma nonostante tutto anche se la bibbia ha subito delle manipolazioni,  i quattro Vangeli canonici hanno sufficientemente riportato l'insegnamento del Maestro Gesù Cristo. L'ultima cosa che mi resta da fare in questa vita è quella di scrivere il quinto Vangelo che non riporterà nessuna novità, ma che spiegherà, così come ho cercato di spiegarlo oggi, ciò che Gesú ha detto, portando i suoi insegnamenti sul piano della logica moderna. Quando Gesù disse: "Le stelle del cielo cadranno sulla Terra" (Marco cap.13 vers.25) spiegherò che Gesù parlava delle astronavi che discenderanno sulla Terra, quando Gesù disse: "Ed allora vedrete il segno del Figlio dell'Uomo" spiegherò che Lui parlava di una grande Croce nel Cielo che sarà come questa che vedete ... e quando disse: "La casa del Padre  mio è fatta di molte dimore" (Giovanni cap.14 vers.2). spiegherò che Lui parlava di altri pianeti nel cosmo ... Lui desidera che io faccia questo ...  Posso spiegare il vangelo perché Gesù mi ha dato, seppur indegnamente, questa grazia.

Tornerà come un ladro nella notte
So che questo è il tempo della venuta di Cristo, quindi asteroidi, catastrofi, maremoti, terremoti, fame, pestilenze, guerre, tutti sono segni che ci annunciano la Sua venuta ed è lí che dobbiamo stare più attenti, perché ci faremo tentare dalla paura, paura di non avere più niente, paura di morire, paura di tutto ed invece dobbiamo avere fede, perché Gesù ci ha detto: “Nessun pelo dei vostri capelli perirà” (Luca cap.21 vers.18).
Voi pensate che forse io esagero quando parlo di questi tempi prossimi, invece vi voglio ricordare che dovete stare attenti perché Gesù nel Vangelo dice tutto e vi avverte, vi avverte quando dice: “State attenti in quei giorni, perché sarete dissuasi dalle cose materiali, perché il figlio dell'uomo verrà quando nessuno l'aspetta, nemmeno voi ... ” (Luca cap.21 vers.34 - Marco cap.13.). E infatti chi aspetta Gesù oggi ? Anche noi a volte, presi dalle nostre cose quotidiane, non pensiamo che Lui potrebbe arrivare da un momento all'altro, ed  invece arriverà proprio così, magari mentre siamo a casa, o mentre siamo in banca, o mentre siamo a scuola, o mentre siamo a divertirci, o mentre stiamo aiutando qualcuno, ma ciò che conta è che ci facciamo trovare con le mani ben salde sull'aratro, che significa tenere sempre dentro il cuore Lui, il Cristo, mentre siamo attivi nella Sua Opera  ... certo se Gesù dovesse ritornare mentre stiamo rubando, siamo fregati ... se Gesù dovesse ritornare mentre stiamo facendo del male a qualcuno, siamo fregati, anche se abbiamo fatto del bene fino a poco prima ... Il Signore ci dirà: “Mi dispiace ... non potrai venire nel regno dei cieli”... Invece quello che fino a ieri aveva rubato e quel giorno si pente  chiedendo perdono a Dio e dandosi completamente ad una delle Sue cause nel mondo, il Signore arriva e gli dice : “Bravo figliolo ti sei pentito e per questo ti perdono, vieni con me nel mio Regno”. Quindi per evitare questo, perseveriamo sempre nel bene e non mi riferisco ai nostri peccati perché Gesù un giorno ci può trovare mentre stiamo avendo una debolezza umana, una debolezza della carne, o mentre ci stiamo bevendo un bicchierone di birra, o mentre ci siamo presi qualche giorno di vacanza, quando invece avremmo dovuto non smettere neanche un minuto di predicare e lavorare nella Sua vigna, allora magari ci darà uno schiaffetto e ci riprenderà ma poi ci dirà: “So che mi sei stato fedele, so che domani avresti continuato a fare ciò che hai fatto fino a ieri e quindi ti perdono”.
Ci dobbiamo far trovare pronti e soprattutto con la fede salda in Cristo e nell'opera. In modo che quando arriverà e ci chiederà: “Cosa stai facendo figlio mio?” Noi potremo rispondere: “Maestro mio, sto aiutando i Tuoi bambini” ... “Sto servendo la missione di Madre Teresa” ... “Sto appoggiando i Tuoi giusti a lottare contro la mafia” ... “Sto risvegliando le anime alla Tua Verità” ... “Sto lavorando per la difesa dell'ambiente” ... Questo è ciò che dobbiamo rispondere. Chi invece sarà impegnato ad ingannare il prossimo, a cercare di avere sempre più potere, a pensare ai costosi abiti da acquistare, ad essere indifferente a ciò che sta accadendo nel mondo, sarà castigato severamente. Anche i poveri che non hanno avuto fede saranno castigati severamente perché il Cristo dirà loro: “Il messaggio era per voi, per la vostra liberazione, io sono venuto a liberare voi non sono venuto a salvare i ricchi e se neanche voi mi credete cosa faranno tutti gli altri? Ecco perché i primi a perire sarete voi che  non avete avuto fede e non mi avete aspettato” ... Attenzione quando dico credete non parlo di religione, parlo di insegnamenti, di valori, perché uno può essere musulmano, buddista, può seguire Krishna, questo non è importante,  sono importanti gli insegnamenti Cristici che Gesù Cristo e i profeti venuti nel corso dei vari millenni della storia dell'umanità ci hanno trasmesso.

I poveri di spirito
Sulla terra sono incarnati esseri poco evoluti, medio evoluti, e molto evoluti, è una gerarchia, è normale... Gesù diceva: "Beati i poveri in spirito perché di essi è il regno dei cieli” (Matteo cap.5) . Il Maestro ci vuole dire:” beato quell'uomo che ha poca evoluzione spirituale ma che possiede la fede, perché anche se non intende le sottigliezze spirituali perché gli manca quella preparazione interiore e perché non ha sufficiente conoscenza, così come l'avete voi, si affida a me che sono il Cristo.  Invece voi che siete ricchi di spirito, che conoscete tutte le leggi, che siete evoluti e mi rifiutate o vi fate attrarre dalla materia sarete condannati.” Quindi il Maestro perdona il povero di spirito che si può far attrarre dalla materia ma Lo riconosce e quindi lo premia con il nuovo regno mentre invece non perdona il ricco di spirito che ha un’alta evoluzione spirituale e che accetta la tentazione della materia rinnegando la Verità che conosce e della quale è consapevole.
L'uno sbaglia perché non sa, l'altro sbaglia perché vuole sbagliare.

Il Regno di Dio sta dentro di voi
Quando il Cristo ti dice che il Regno di Dio sta dentro di te, ti sta dicendo che il tuo spirito non è nato dalla carne, il tuo spirito procede da Dio, quindi una parte di Lui, del suo Regno vive dentro di te, devi solo scoprirlo. E come lo scopri? Lo scopri quando realizzi che il Regno di Dio è l'amore, la giustizia, l'umiltà, la fratellanza, la tolleranza, l'armonia, l'equilibrio, la concordia, la tenerezza, l'adorazione, il rispetto delle leggi universali. Se realizzi questi valori vivendoli con il tuo prossimo ecco che conoscerai il Regno di Dio  dentro di te.

La disponibilità
Un giorno mentre Gesù rientrava a Gerusalemme avendo fame si avvicinò ad un albero di fico sperando di trovare dei frutti maturi ma vedendo che l'albero aveva solo tante foglie il Maestro si arrabbiò e disse all'albero: "Fico maledetto da te non nascerà più niente" e il fico si seccò all'istante. Pietro che aveva più coraggio degli altri a dire ciò che pensava e a chiedere spiegazioni al Maestro, gli chiese: “Maestro ma hai visto che questo si è seccato proprio?”. E Gesù gli rispose: “Se avete fede anche solo come un granello di sale dite a quella montagna: -Spostati!- e quella si sposterà” (Marco cap. 11 vers. 12) .
Un insegnamento immenso quello che ci trasmette il Maestro con questa parabola che abbiamo inteso per quanto riguarda la fede, ma perché Gesú fa seccare il fico che non aveva dato frutto, se quella non era la sua stagione?
E' un simbolo spettacolare, straordinario, sarete in pochi a capirlo se non vi immedesimate in questo concetto. Qualsiasi cosa vedeva Gesù, per Lui era la vita che si manifestava, parla alla pianta che non dà frutto come ad un essere individuale, la pianta per Gesù è una persona, quindi siccome Lui è il Figlio di Dio vuole dire a quell'essere vivente che deve essere sempre disponibile per il Signore, anche quando non è il tempo, anche quando non è matura, anche quando non lo sa fare, quindi l'insegnamento è “la disponibilità”. Il Maestro sacrifica quella pianta per dire agli apostoli: "Quando io vi chiamo perché ho necessità di voi, voi dovete essere disponibili, sempre” ...  Gesú dice che aveva fame ma in realtà Lui voleva dare un grande insegnamento infatti in un altra parte del vangelo i suoi apostoli vedendolo digiunare da giorni gli chiedono: “Ma perché non mangi?” E lui risponde loro: “Io mi nutro di un pane che voi non conoscete. E' chiaro quindi che in quella situazione Lui voleva insegnare la "disponibilità" ...  Quando Lui ci chiama dobbiamo essere pronti a risponderGli: “Si maestro, eccomi, sono qui”, anche se ci troviamo nelle situazioni più particolari ... mia moglie sta partorendo ... mio figlio sta male ... il lavoro ... ecc ... perché affidiamo in quel momento il nostro caro o quella situazione a Lui. Lui premia la disponibilità”.

Dopo la pausa per la cena ci ritroviamo ancora insieme per ricevere nuove perle di saggezza, incontro che prosegue anche nel pomeriggio del giorno seguente.

“Vi voglio ringraziare per essere venuti qui oggi, avete fatto tanta strada per venire a trovarmi, è un sacrificio quello che avete fatto ma non vano, anziché oggi andare al mare, in discoteca, a ballare, siete venuti qui ad ascoltare questa voce che grida nel deserto dell'umanità. Ma vi voglio dire che questa chiamata alla quale avete risposto, non è la mia  ma è di Cristo, non perché io sia il Cristo, io sono solo un suo messaggero. Gli angeli di Cristo e Cristo stesso mi hanno raccomandato di annunciarvi la sua venuta, mi hanno raccomandato di parlarvi del vangelo ma mi è rimasta un altra cosa in sospeso e ve la voglio dire ora, prima di andare a letto.
Vi racconto un’altra parabola di Gesù: “Il padrone di una vigna esce nella piazza di mattina presto e vede tanti giovani sbandati, mosso da pietà perché vedeva quei ragazzi senza fare niente e senza lavoro dice loro: “Che fate qua?” Ed essi rispondono: “Stiamo aspettando”. Il padrone quindi decide di far loro una proposta: “Vi do io il lavoro ... andate subito a lavorare nella mia terra, vi pagherò una moneta al giorno, siete d'accordo?”. “Se siamo d'accordo? Siamo felici!” Rispondono. E soddisfatto per la risposta dei ragazzi rientra in casa. Verso sera il padrone della vigna esce nuovamente e ritrova nella piazza altri giovani: “Che fate qui senza fare niente?”  domanda loro e continua: “E' possibile che non abbiate un lavoro? State qui nella piazza a sperare che qualcuno vi aiuti?”. E i ragazzi rispondono: “E' che nessuno ci dà un lavoro e ci paga la giornata!”. E anche a loro il padrone della vigna risponde: “Va bene vi prendo io, volete lavorare con me?”. “Certo che vogliamo lavorare con te!” gli rispondono i ragazzi. “Allora andate a lavorare e sbrigatevi perché è rimasto poco tempo è quasi sera”. Finita la giornata di lavoro, i due gruppi di giovani vanno a riscuotere le monete guadagnate. Il padrone paga una moneta a ciascun giovane del primo gruppo che aveva lavorato dalla mattina presto e paga anche una moneta a ciascun giovane del secondo gruppo che aveva lavorato solamente l'ultima ora. Il primo gruppo avendolo saputo si lamenta con il padrone: “Perché padrone hai pagato a quei ragazzi le stesse monete che hai dato a noi se loro hanno lavorato solamente un'ora e noi tutto il giorno?”. E il padrone risponde loro: “Ma cari giovani miei,  non avevamo forse accordato con voi una moneta per ciascuno? Per cui quale torto vi ho fatto? Ed in quanto agli altri giovani vi dico che di ciò che è mio faccio quello che voglio, per cui vi domando: perché dovrebbe darvi fastidio il mio essere buono e generoso con gli altri?”. Il Maestro dopo aver raccontato la parabola aggiunge: "Gli ultimi saranno i primi ed i primi saranno gli ultimi, molti sono i chiamati e pochi gli eletti" (Matteo cap.20 vers. 1). Questo significa che dobbiamo essere sempre disponibili alla chiamata e rimanere fedeli alla stessa, sia che questa sia avvenuta 20 anni fa o che possa avvenire oggi. Il fratello che si risveglia oggi e va a lavorare nella vigna del Signore ha gli stessi diritti di quello che si è risvegliato venti anni fa, anzi è più facile che venga premiato maggiormente perché chi lavora per tanto tempo nella vigna del Signore può essere tentato, può essere provato, mentre l'ultimo è più fresco e più fedele quindi diventa primo... ecco perché tutti dobbiamo stare attenti ad essere sempre felici della generosità del Signore e noi dobbiamo fare sempre la Sua volontà ... cari fratelli miei in tanti siamo stati chiamati, ma quanti saremo fedeli fino alla fine? Quanti resisteremo? Gesù lo ricorda nella parabola del seminatore dove parla proprio dei chiamati:
"Il seme che cade nella pietra non germoglia, il seme che cade per la strada viene calpestato, il seme che cade in una terra non fertile viene aggredito dalle spine e soffocato e infine il seme che viene gettato in una terra forte e fertile germoglia e darà tanto frutto” (Marco cap.4 vers.3).
I semi che cadono sulla strada sono quelli che ascoltano il messaggio di Dio in un primo momento ma il diavolo li tenta nella fede e quindi si allontanano dal cammino, quelli che cadono sulla pietra invece sono coloro che credono ma non avendo radice profonda il loro credo si abbandonano alla tentazione e si perdono, il seme caduto in mezzo alle spine sono coloro che rispondono si alla chiamata ma nel tempo si lasciano tentare dalle preoccupazioni e dai beni materiali e si perdono, il seme caduto nella terra fertile sono invece coloro che rispondono si alla chiamata e perseverano nel tempo a servire il Signore.
Noi dobbiamo essere il buon seme che cresce nella terra fertile. Molte cose accadranno nella vostra vita da domani in poi che vi dissuaderanno alle quali voi non  dovrete prestare ascolto.


Relazione tra stigmate ed eucaristia
Il Corpo di Cristo viene offerto per la salvezza dei nostri peccati. Poiché la legge di "causa ed effetto" non può essere fermata, il Padre ha permesso la venuta del Suo figlio unigenito sulla Terra per annullare il  karma dei chiamati e far compiere comunque la Legge. Permettendo a Suo Figlio di sacrificarsi nella materia, soffrendo nel corpo e nello spirito e caricando su di Se il nostro karma. Ecco perché questo sacrificio è supremo, inimitabile, unico nella storia di questa umanità. Il Corpo di Cristo durante l'eucaristia, come vi ho spiegato oggi, è la personificazione del Sole nella nostra vita, ma è anche il ricordo del sacrificio del Sole che attraverso un uomo, Gesù, ci ha dato l'esempio di amore incondizionato. Ci sono tre tipi di amore nell'universo:  l'amore altruistico che è il primo livello dell'amore, un amore che vuole essere ricambiato, per esempio l'amore di coppia, poi c'è  l’amore disinteressato che è il secondo livello dell’amore, quell'amore dove tu dai ma non sei interessato a ricevere niente in cambio, quindi già è un amore che si avvicina a quello di Cristo, è un amore santifico, e il terzo livello è il più grande, l’amore incondizionato che è l'amore cristico, che significa dare la vita per i tuoi amici, per tutti, senza chiedere niente, e senza nemmeno curarti se quell’amore e quel sacrificio sia servito a qualcosa o meno, ma tu lo hai fatto lo stesso ... non parliamo ovviamente di sacrifici inutili perché Cristo si è sacrificato per tutti coloro che Lui sapeva di redimere non certamente si è sacrificato per quelli che non hanno creduto in Lui, infatti Lui dice: “Non sono venuto per condannare il mondo ma per salvare il mondo ma chi mi respinge e non accoglie la mia parola ha chi lo condanna, la parola che ho annunciato lo condannerà nell'ultimo giorno” .
Queste ferite, le stigmate, ricordano quel terzo livello di amore, l'amore incondizionato, perché Cristo a chi accetta il suo amore gli offre la redenzione cancellando il suo karma e questo accade per la prima ed unica volta nella storia, perché non si ripeterà mai più, almeno in questa civiltà. Ma sapete cosa è il karma? "Ciò che semini raccogli" ... “occhio per occhio, dente per dente" ... “ad ogni causa corrisponde un effetto” ... “se oggi hai fatto del male domani lo riceverai", il Cristo parla continuamente nel Vangelo di questa Legge ... "Vai e non peccare più altrimenti ti accadrà di peggio" ... “lascia la spada, se di spada ferisci di spada perirai” ... “ciò che darai riceverai”. Cristo ci ricorda continuamente nel vangelo la legge di "causa ed effetto", la ripete continuamente perché vuole fare capire che è la legge più importante del Padre che non può essere travalicata e vuole far capire all'uomo che Lui è venuto per darci la possibilità, per la prima volta nella storia dell'umanità, di superare questa legge ... un opportunità unica. Con il Suo sacrificio ci ha detto: Sono qui ... mi offro per voi” cioè “prendo su di me i vostri peccati perché la Legge del Padre non si può violare e quindi quei peccati da noi commessi devono essere pagati cioè quella causa negativa da noi emessa avrà un ritorno e quel ritorno il Cristo lo attira su di Se bruciandolo con il Suo sublime sacrificio d'amore incondizionato. “Padre punisci me nella carne e salva i miei fratelli che credono in te. Ma avete capito questo concetto? E' incommensurabile, ecco perché vi dico che anche i maestri venuti sulla terra si sono purificati con il sacrificio di Gesù Cristo. Quindi le stigmate vogliono ricordare questo e vogliono anche ricordare che l'uomo è ancora in tempo per accettare il riscatto, per risvegliarsi e ravvedersi, perché questo Golgota è ancora qui, vivo per voi, ma solamente fino al giorno del Suo ritorno con Potenza e Gloria sulle nuvole del Cielo. Dopo sarà troppo tardi. Abbiamo avuto duemila anni di tempo. Lui stesso dice: “Quando le potenze Celesti saranno sconvolte anche coloro che si risveglieranno non avranno più tempo per ravvedersi ... Allora comparirà nel cielo il segno del figlio dell'uomo e tutte le tribù della terra si batteranno il petto”. Questo è l’ultimo tempo. Io non sono Gesù, ma il segno che porto è vivo e presente per ricordarvi che ancora siete in tempo prima che si scateni il giudizio finale.

Il livello di amore nella vita di coppia
Nella vita di coppia si sviluppa il primo livello d'amore, l'amore altruistico perché tu dai al tuo compagno e desideri essere ricambiato, ma poi la coppia insieme deve sviluppare l'amore disinteressato e anelare a vivere l'amore incondizionato. Sono tanti coloro che hanno realizzato e vissuto l'amore disinteressato, i veri santi, i veri missionari che hanno dato senza pensare di ricevere niente in cambio, mentre sono stati pochissimi coloro che hanno vissuto l'amore incondizionato perché dare la vita per gli altri non è una cosa tanto semplice ma ci sono stati, oltre a Gesù Cristo, altri grandi esseri come Gandhi, Falcone e Borsellino, San Francesco, Madre Teresa di Calcutta ...  Dare la vita per gli altri significa essere disponibili a darla, prima dando tutto se stessi per una causa a favore dell'umanità e poi essendo pronti anche a darla fisicamente se la vita dovesse chiamarti a farlo.
Questo è amore incondizionato.

L'amore, l'unico valore che può sostituirsi alla Legge di causa-effetto
Il Cristo ci dà un'opportunità unica nella storia di questa civiltà insegnandoci che l’amore, in casi eccezionali, può sostituirsi alla legge di causa-effetto, ma solo se questo amore viene accettato: “Signore grazie per esserti sacrificato per me, io sono un peccatore indegno, mi pento e accetto il tuo sacrificio d'amore, da oggi sarò un uomo nuovo”. È in quel momento che il tuo peccato viene bruciato, cancellato. Ma solo nel momento in cui mettiamo in pratica i Suoi insegnamenti altrimenti quel sacrificio sarà stato vano. Coloro che non avranno accettato l'offerta di redenzione si ritroveranno a scontare non solo i propri peccati ma anche quelli che il Cristo ha scontato per loro sopra la croce, coloro invece che hanno accettato il sangue da Lui versato come offerta redentrice si riscatteranno. Ecco perché quando Gesú ritornerà non perdonerà perché è stata rifiutata un'offerta di riscatto unica, di un amore incommensurabile. Dio è giusto, la sua misericordia è una “chance”  ma non è la Legge, la misericordia è una possibilità d’amore ma la legge è: causa-effetto.

Gesù Cristo e Maria Maddalena
Cristo è manifestazione androgina. Ma Gesù come uomo, rappresentava la parte maschile, il tao,  mentre Maria Maddalena rappresentava la parte femminile. La Maddalena stava sempre in disparte perché la parte manifestativa era Gesù, ma lei era lì, presente, e Gesú a volte rimproverava gli apostoli quando si lamentavano perché lei lo accarezzava, gli passava l’olio nella testa, gli accarezzava i piedi, lo ha fatto più volte, lo ha fatto a casa del fariseo, in casa di Simone il lebbroso, a casa di sua sorella Marta. Un giorno mentre Gesú si trovava a casa di Simone il lebbroso per consumare la cena, Maria gli spalma dei profumi, gli bagna i piedi, insomma gli fa le coccole ma gli apostoli che erano gelosi peggio delle donne dicono al Maestro: “Perché tutto questo spreco quando tutti quei soldi usati per comprare oli e profumi potevano essere dati invece ai poveri?”. Maria infatti aveva usato una grande quantità di olio di Nardo contenuto in un prezioso vaso di alabastro, che aveva un’energia particolare e che costava tantissimo all'epoca. Ma Gesú riprendendo i suoi apostoli dice: “I poveri li avrete sempre con voi, a me invece non mi avrete per sempre e questa donna mi sta amando ... dovreste essere felici che lei mi stia passando questi profumi che serviranno per la mia sepoltura”. Lui sapeva infatti che stava per giungere la sua ora e siccome rispettava le leggi, era molto ligio in questo e Lui conosceva la tradizione che diceva che dovevano essere passati gli unguenti nel corpo prima della sepoltura, permise a Maria, che lo fece per istinto, di cospargere olio e unguento nel suo capo e nei suoi piedi perché sapeva che non avrebbe potuto farlo successivamente dopo la sua morte . Poi il Signore che sentiva borbottare i suoi apostoli e che era ribelle ma nel senso positivo e giusto, dice loro: “Voi avete sentito questo? E allora in tutto il mondo e per tutta la storia dell'umanità si racconterà ciò che questa donna ha fatto per me” (Giovanni cap.12 vers.3) e infatti dopo 2000 anni ancora ne parliamo visto che è riportato sui vangeli.
Lei era la compagna spirituale di Gesù.

I quattro vangeli
I quattro Vangeli sono sufficienti per conoscere la verità, lì trovate tutto, ma se volete fare una ricerca ancora più approfondita vi posso consigliare, a voi che siete i miei fratelli, i Vangeli apocrifi perché dicono molte verità che i Vangeli canonici hanno tolto, o hanno manipolato. Io sono cresciuto con il Vangelo di Giovanni, perché  rappresento Giovanni il Battista e amo molto Giovanni l’apostolo che è mio fratello nello spirito, ma siccome devo spiegare la vita di Cristo in tutte le Sue manifestazioni soffermandomi su tutto ciò che Lui ha detto e tutto ciò che Lui ha fatto, perché Gesú anche quando respirava dava un messaggio all'umanità, mi servo di tutti e quattro i Vangeli per darvi i riferimenti. In ognuno di questi troviamo delle particolarità uniche, per esempio quello di Giovanni rispetto a quello di Matteo racconta delle particolarità che Matteo non trasmette, ma Giovanni non racconta i dettagli dei miracoli mentre invece Matteo, Luca e Marco sono molto capillari in questo, Giovanni invece risalta la parte che riguarda i discorsi di Gesù. Giovanni infatti era amante della filosofia cosmica, mentre gli altri erano più attratti dall'aspetto miracolistico, cioè cercavano di dimostrare con tutto loro stessi che la prova del fatto che Gesú era il Cristo stava proprio in quei miracoli. Quindi tutti i Vangeli sono importanti e insieme  danno il quadro generale della vita di Gesù in quel tempo. È molto bello anche il vangelo apocrifo di Pietro, quello di Tommaso. Io il vangelo lo conosco non perché l'ho letto ma perché l'ho vissuto. Gesù e gli apostoli li ho conosciuti personalmente, a volte leggo i passi del vangelo per vedere se nel tempo sono stati riportati correttamente alcuni fatti raccontati dagli apostoli, vissuti duemila anni fa.

Il valore dell'umiltà
Se volete essere il più grande tra voi siate  il più piccolo, se volete essere il primo siate l'ultimo, se volete essere esaltati siate umili”, Gesù era coerente nei suoi insegnamenti ... E molti insegnamenti sono al contrario di ciò che noi pensiamo e che spesso mettiamo in atto  ... l'autorità non si esprime con l'arroganza nei Cieli, l'autorità si esprime con il carisma, con l'umiltà, Dio ti comanda con carisma non con arroganza e tu obbedisci a lui con onore.
Una sera Gesù decide di andare a riposare in una città vicina e desidera stare da solo perché è stanco quindi dice agli apostoli: “Non fate venire nessuno perché io mi devo rigenerare”. Quando Gesú sanava, infatti, le persone gli portavano via tutta la linfa vitale e il Maestro si svuotava completamente di energia. Mentre si trova quindi in una casa presa in “affitto” diciamo, per riposarsi, (di solito il Maestro era sempre ospite di qualcuno), giunge presso  questa casa una signora "Cananea", quindi non del popolo di Israele ma delle regioni di Tiro e Sidone, avendo saputo dalle voci che giravano ovunque sul Maestro, che Gesù  si trovava  lì. Anche il Maestro aveva i Suoi ragazzi, gli apostoli, che gli facevano da filtro e lo aiutavano con le persone che a volte arrivavano, tra esaltati, disturbatori e brava gente e quindi fa loro pressione per essere lasciato tranquillo. Ma questa signora che insisteva tanto, fece talmente pietà agli apostoli che cercarono di convincere il Maestro, dicendogli: “Rabbi, ascolta questa donna che si lamenta tanto per sua figlia”. Loro sapevano che il Maestro dall'interno della casa sentiva la donna che parlava con loro e abituati a vederlo resuscitare i morti, a guarire qualsiasi tipo d'infermità della gente si domandavano cosa costasse al Maestro toccare questa donna o dirle una sola parola. Ma il Signore non  risponde. Gli Apostoli decidono quindi di farla entrare sperando che il Maestro vedendola si sarebbe impietosito come tante altre volte. Quando la donna entra in casa chiede insistentemente a Gesù: “Signore aiutami, mia figlia sta tanto male, è tormentata da un demonio” ma Lui continua ad ignorarla, non la guarda e non le risponde. Ma la donna continua ancora ad insistere. Il Maestro allora seccato le risponde: “Donna, prima devo aiutare i figli, dopo posso aiutare i cani”   Figli stava per popolo d'Israele e cani per altri popoli... cioè prima di aiutare gli altri devo aiutare il mio popolo. La frase esatta del Vangelo è: "Non è bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai cagnolini” (Matteo cap.15, vers. 21).. La donna con grande maestria ma soprattutto con grande umiltà d'animo risponde a Gesù: “Certo Signore, ma anche i cani sono sotto il tavolo e raccolgono le briciole dei figli”. Il Signore che, oltre che amore puro, era anche un uomo molto intelligente e spesso anche un provocatore, e con le Sue provocazioni risvegliava i talenti che si nascondevano dentro le persone che gli si avvicinavano, colpito e meravigliato da quella risposta risponde alla donna: “Donna! Brava, bravissima! Davvero grande è la tua fede! Per ciò che mi hai detto tua figlia guarirà all’istante” ... mentendo quindi ciò che aveva detto poco prima: "prima mi dedico al mio popolo e poi agli altri ...” . Gesù voleva far emergere da quella donna il valore dell'universalità, quindi le fa capire: “Io sono venuto per Israele, non sono venuto per il tuo popolo, prima devo redimere Israele e dopo posso redimere l'umanità”, tecnicamente Gesú di fronte alla legge di Israele è impeccabile, ma nello stesso tempo provoca la donna per vedere se lei  riconosce in Lui il Cristo di tutti, non il Cristo solo di Israele. E quella donna glielo dice in una maniera tanto umile con delle parole che tradotte spiritualmente significavano: “Tu sei venuto per l'umanità non solamente per Israele”, aveva capito che era il Figlio di Dio.

Perché Dio sente l'istinto di creare
Chiedete ad una donna perché desidera avere un figlio e vi sarà data la stessa risposta che vi  darebbe Dio. Un grande Maestro che si chiama Ermete Trismegisto disse: “Ciò che è in alto è come ciò che è in basso”, muta solamente la forma ma non la sostanza ... Dio crea perché ama se stesso, ama la vita per se stessa e questo amore Lo esprime nella creazione continua delle forme ... questa domanda non ha una risposta logica, ha una risposta emozionale, è un sentimento, guai se avesse una spiegazione logica, se la tua domanda avesse una spiegazione logica, Dio sarebbe cinico. Il giorno in cui un uomo mi darà la risposta del perché Dio crea, Dio è uno scienziato pazzo che fa degli esperimenti e a me gli esperimenti non piacciono, a me piace la passione, il sentimento, oltre che la logicità, ma prima l’istinto, l’amore e l’amore non ha logica.
Tutto il resto Dio lo fa per logica: le leggi, le armonie, causa effetto, l’universo, il big bang, le galassie, la materia, la chimica, la fisica ... ma il motivo per il quale Lui crea è il sentimento di puro Amore. Una volta ho sentito dire da un mio amico filosofo mentre rispondeva ad una domanda provocatoria: “Dio è presente dentro di voi, piú di quanto voi siete presenti in voi stessi". Si chiamava Giordano Bruno, era un grande personaggio che scriveva opere teatrali, era contro il potere, contro la Chiesa, lui pensava che la logica del cosmo avesse un fine matematico, numerico e scientifico, ma era anche sostenitore del pensiero che la vita si manifesta per puro sentimento, per passione, non per una logica come gli uomini vorrebbero farci credere, certo che in realtà esiste questa logica ma è indecifrabile quindi perché dovremmo cercare a tutti i costi di scoprirla, di intenderla tanto sublime e lontana si trova dai nostri concetti razionali umani.

L'inizio della nuova era
Su sette miliardi di persone che popolano l'umanità rimarranno circa sei/sette milioni di persone che erediteranno la terra. Appena concluso il Giudizio Gesú organizzerà sulla Terra una super civiltà. Eleggerà quindi un gruppo di angeli, cioè di esseri superiori provenienti da altri pianeti, che organizzeranno lo sviluppo sociale, etico, economico, politico, religioso e spirituale, della nuova società che la Terra merita. Lui sarà presente per un periodo di tempo, la tecnologia immediatamente farà un balzo di mille anni, avremo quindi la tecnologia che avremmo sviluppato nel tremila, terminerà il consumo delle energie da idrocarburi, saranno utilizzate esclusivamente energie alternative, le persone saranno organizzate in comunità e in un primo tempo non si perderà la cultura dei propri paesi, i rapporti saranno vissuti e alimentati dalla fratellanza cosmica, dalla fratellanza Cristica, e Gesú lascerà ad ogni gruppo un Maestro, una Guida.
La società sarà fornita di robot che svolgeranno le attività lavorative delle quali oggi si occupa l'uomo: agricoltura, ufficio, cantieri, fabbriche, pulizia della casa, cucina, ecc ... tutto ciò che in questo momento è “lavoro che schiavizza l'uomo” sarà assolutamente abolito. L'umanità avrà bisogno di una grande rigenerazione, ci sarà la preghiera, la contemplazione, cioè la conoscenza, l'uomo dovrà conoscere, viaggiare, esplorare la Terra, questo sarà il lavoro dell'umanità. Tutto sarà purificato e la scienza positiva sarà messa totalmente a servizio dell'uomo. La Terra sarà una scuola e tutti gli uomini saranno gli studenti che per alcuni anni dovranno apprendere questo nuovo stile di vita e quando usciranno dalla scuola e torneranno nelle proprie case sperimenteranno ciò che la Guida Divina gli ha insegnato,  in seguito verranno fatti dei test viaggiando all'interno del pianeta e successivamente nel cosmo fino a realizzare il valore della Fratellanza Cosmica. Ovviamente non esisteranno le malattie e la morte, che avrà il valore di un viaggio, sarà vissuta coscientemente. La vita media dell'uomo all'inizio sarà di circa 300 anni, le future generazioni arriveranno invece fino ai 1200 anni per ogni incarnazione. La concezione del tempo sarà più accelerata, cioè se un'ora oggi è di 60 minuti nel futuro sarà vissuta di 25 minuti, quindi 1200 anni si vivranno come fossero 600 di oggi. L'invecchiamento sarà molto lento perché le cellule avranno una linfa energetica centuplicata rispetto a quella che abbiamo adesso.

Ho visto Gesù, ho sentito il Suo profumo
Io ho visto Gesù, la sua pelle emanava un bellissimo profumo di rosa, come quando la rosa è secca, la rosa fresca infatti ha un profumo femminile quando invece è secca ha un profumo maschile.
La pelle era olivastra, tipo quella della Palestina, indossava una tunica usata, vecchia, come quella che usava duemila anni fa. Quando Lorella mette alla Madonna le rose che poi si seccano, in casa si sente un odore bellissimo, questo è il profumo preciso che sento quando mi appare Gesú. E spesso sento questo odore che ho sentito sulla pelle del Maestro quando  l'ho abbracciato provenire dalle stigmate che porto sul mio corpo.
Che sensazione ho avuto quando l'ho abbracciato? Quando Lui ti abbraccia ti senti in estasi, ti senti indegno, senti il desiderio di inginocchiarti, invece Lui in quel momento mi ha abbracciato ...  e quindi ti senti amico, fratello, ti senti tanti sentimenti messi insieme, sopratutto la devozione, per ciò che riguarda me, la devozione. Certo in quel momento non pensavo al profumo che sentivo della Sua pelle, ma dopo che è andato via mi sono reso conto di quell'odore bellissimo che la Sua pelle emanava ...  in quel momento ti senti uno scemo, ti senti che non hai capacita di intendere e di volere, per quanto è forte l'emozione che ti scoppia dentro il cuore, su tutti i dettagli ci ragioni dopo ... Non sapevo cosa dire e dalla mia voce è uscito solo: “Maestro posso offrirti del pane?”, in realtà poi ho capito che quelle parole avevano un profondo significato delle quali in quel momento non avevo assoluta coscienza. E a quella domanda Lui mi rispose: “Si certo, ma devi mangiare con me il pane della vita” che significa servire la verità e quindi farla entrare dentro di te, ed essere libero nello spirito. In quel momento subentra anche il fatto che non credi a ciò che stai vedendo, sei incredulo, dici: -Non può essere, com'è possibile?- Pero ti lasci andare a quell'esperienza e non ti fai più nessuna domanda, non sai nemmeno dove sei, in che tempo sei, se ci sei, se sei morto, se sei vivo, niente, la tua vita è in balia di quella situazione, di quell'esperienza, che finisce solo quando ti accorgi che Lui se n'è andato, e non sai quanto sia durata, un mese, due anni, tre anni, 5 minuti, queste sono tutte le sensazioni che provi....e mi sono fatto la domanda di come farà la gente a sopportare la Sua presenza con autorità e così ho pensato: “Tanta gente morirà d'infarto!”. Quando sanguino invece lo vedo mentre sono in estasi, quella è una visione spirituale ed è sempre la stessa negli anni, non cambia mai, una beatitudine che vivi fuori da questo mondo, in un altro mondo, nella Sua dimensione”.

Con profonda devozione
Sonia Alea
Sant'Elpidio a Mare, 28 settembre 2009