Fàtima nel 1917 è un piccolo paese del Portogallo centrale, di appena qualche dozzina di case, raccolte attorno alla Chiesa e al camposanto. Attorno i campi in pendenza, trattenuti a stento da muretti di pietra, sono cosparsi di olivi e di elci. Qualche tratto di terra è coltivato a cereali ed ortaggi che, con i prodotti delle greggi, danno di che vivere ai pochi abitanti. Sulle colline circostanti alcuni mulini a vento macinano il grano per il pane, che verrà cotto in paese in un grande forno comune. Uscendo dal paese e andando verso occidente, una stradicciola di campagna conduce ad una frazione di Fàtima chiamata Aljustrel: è qui che nacquero e vissero i tre piccoli protagonisti della storia di Fatima. Da Aljustrel, salendo verso nord, dopo un paio di chilometri di sentiero si arriva ad una grande spianata verde a forma di anfiteatro che gli abitanti, appunto per questo, chiamano «Cova (o conca) da Iria»: è qui che la Madonna si manifestò ai tre pastorelli ed è qui che sorge oggi la Basilica di Fatima.
Quei piedi trafitti dalle piaghe camminano lentamente in una delle piazze della città di Asunción. In umili scarpe dal colore della notte quel sofferente passo traccia ripetutamente il perimetro del palco segnando lo scorrere del tempo. Lo sguardo si dirige ancora una volta verso lo schermo del cellulare. Sono le 19:00. L'appuntamento con il pubblico era stato fissato per le 18:30. Ma si sa, il ritardo appartiene alle terre del sud. Attendiamo ancora un po'. Gli occhi scandagliano la piazza.
Conferenza Hotel Addaura
Palermo 18 novembre 2012
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo". Mc 13, 24-32
DAL CIELO ALLA TERRA
L'ETERNO EROICO FURORE DEL SOLE
HO CONSIDERATO SACRO SEMPRE E SOLO L'AMORE, MA LE NEFASTE INGIUSTIZIE CONTRO GLI INDIFESI HANNO SCATENATO NEL MIO EGO SUM L'EROICO FURORE, L'ANIMA MIA COSÌ È STATA PERVASA DI GIUSTIZIA, DI GIUSTIZIA E ANCORA GIUSTIZIA.
VOI SIETE CARNEFICI DI VOI STESSI, SIETE LONTANI, DALL'INFINITO CHE COMPONE MONDI LONTANISSIMI PIENI DI VITA ED INTELLIGENZA.
DENTRO DI VOI ESISTE QUANTO HO DETTO, E L'UNIVERSO È LA PROVA VISIBILE DELLA VERITÀ CHE LA MIA NUOVA FILOSOFIA PORTERÀ AI MIEI GIOVANI STUDENTI, NEL CUORE DEI QUALI GIÀ È NATO UN NUOVO SOLE, UN NUOVO EROICO FURORE: IL VERO GESÙ CRISTO CHE ABBATTERÀ IL VOSTRO FALSO CRISTO, ASINO, CRUDELE, E RIDICOLO.
(Roma, Febbraio Anno Domini 1600)
IL TEMPO E LO SPAZIO SI INCHINANO ALLA FILOSOFIA UNIVERSALE DEGLI ETERNI MUTANTI AL SERVIZIO DELLA CRISTICA COSCIENZA.
GLI APOSTOLI DI CRISTO, I PRECURSORI DELLA SUA PROSSIMA, GLORIOSA E POTENTE DISCESA SULLA TERRA, HANNO SEMINATO SCINTILLE DI SOLE NEL CUORE DEI VIRGULTI, DEI NUOVI “STUDENTI”. LA NUOVA FILOSOFIA È LA NOSTRA GEOMETRIA UNIVERSALE DOVE L'AMORE PIÙ GRANDE DI TUTTI GLI AMORI IMPERA SOVRANO ED È IL TRONO DAL QUALE IL SIGNORE VOSTRO E NOSTRO GESÙ CRISTO REGNA IN TUTTA LA GRANDE CONFEDERAZIONE COSMICA.
LEGGETE LE PROSSIME PERLE RIGURGITATE DAL CALICE DELLA COMUNIONE CRISTICA ELEGANTEMENTE VERGATE DA SONIA ALEA, UN’ANCELLA DEL CRISTICO AMORE.
PACE!
UN DIO SOLARE.
DAL CIELO ALLA TERRA
Palermo (Italia)
5 luglio 2012. Ore 10:17
Giorgio Bongiovanni
IL SEGNO
LA VERITÀ AL DI SOPRA DI TUTTO ANCHE DELLA VITA
Incontro spirituale presso l'associazione Giordano Bruno Sant'Elpidio a Mare 30/05/2012
Fermati. Spegni il pensiero. Chiudi gli occhi. Respira ... lentamente ... più lentamente ... regolarmente ... lentamente e regolarmente ... apri l'occhio dello Spirito ... espandi la tua coscienza ... Non sei quello che credi di essere ... Sei molto di più.
L'AMORE È QUELLA FORZA DIVINA CHE MUOVE I MONDI E LE STELLE, QUEL SENTIMENTO A CUI TUTTI GLI ESSERI CREATI ED INCREATI ANELANO E DI CUI TUTTI HANNO BISOGNO PER VIVERE. PIANTE E ANIMALI, UOMINI E ANGELI, ARCANGELI E DEI, RICCHI E POVERI, UMILI E DOTTI, GIUSTI E ASSASSINI.
L'AMORE È LA LINFA VITALE DI CUI SI NUTRE LA VITA STESSA PARTORENDO DA QUESTA PRIMORDIALE ESSENZA DIVINA MIRIADI DI STELLE, SCONFINATI UNIVERSI, INFINITÀ DI MONDI. TUTTO VIVE, SI MUOVE E VIENE GENERATO DA QUESTO SUPREMO DIVINO VALORE.
L'AMORE VIVE PER AMARE.
L'AMORE È UNA MADRE CHE ALLATTA IL SUO CUCCIOLO INDIFESO, L'AMORE È STRINGERE LA MANO AD UN VECCHIO VIANDANTE E FARGLI SENTIRE CHE NON È SOLO, L'AMORE È DIFENDERE UN ANIMA INNOCENTE CHE NON HA VOCE PER CHIEDERE AIUTO, L'AMORE È ALZARSI IN UNA NOTTE DI TEMPESTA PER AIUTARE UN AMICO CHE HA BISOGNO DI TE, L'AMORE È SCORGERE SEMPRE NEL FRATELLO IL SUO TALENTO MIGLIORE, L'AMORE È SERVIRE I PROPRI AMICI E LOTTARE PERCHÉ POSSANO ARRIVARE PRIMI, L'AMORE È DIMENTICARE SE STESSI PER FAR FELICI GLI ALTRI, L'AMORE È DARE LA PROPRIA VITA PER I FIGLI DEL DOMANI, L'AMORE È QUEL SENTIMENTO STRUGGENTE, QUEL FUOCO CHE ARDE NEL PETTO DEGLI ASSETATI DI GIUSTIZIA. È L'AMORE.
L'AMORE CHE VIVIFICA GLI SPIRITI ... ACQUA FRESCA SCROSCIANTE CHE DISSETA E PURIFICA ...
AMORE ETERNO.
Quell'Amore per i suoi fratelli … li guarda, uno ad uno, sono tutti lì, in piedi, dinanzi al suo letto di nuova passione ... le ferite ancora sanguinanti … quello sguardo ammantato di stelle illumina il loro cuore …
Un fresco profumo di rose misto ad incenso si espande all'interno della nostra casa che è anche la redazione di Palermo. Le stigmate sulle mani, sui piedi e sul costato sono ancora sanguinanti, trattiene il respiro Giorgio per controllare quel dolore che lacera le sue carni. Lentamente, con grande fatica si rialza dal giaciglio di passione che mostra i segni della nuova crocifissione. Raccoglie tutte le sue forze per andare oltre quel lancinante dolore ed essere così pronto ancora una volta per il Suo Signore ma la testa gira, l'energia scende, le gambe improvvisamente cedono e Giorgio cade per terra poggiandosi su di un ginocchio ... il cuore mi si stringe dentro, in un secondo immagini indelebili senza tempo mi si interpongono dinanzi... un uomo dalle fattezze virili avvolto da una tunica color porpora intrisa di sangue sale faticosamente verso un luogo chiamato “Golgota” circondato da tanta gente e da coloro che saranno i Suoi stessi carnefici.
In un tempo in cui tutto è lecito e tutto è relativo, in un tempo in cui il nero si amalgama sfacciatamente con il bianco dando vita ad una infinita tonalità di grigi dove il confine tra bene e male si perde in un groviglio di falsi valori, dove alla base regna il solo interesse personale. In un tempo in cui venti di guerra soffiano tra il torpore della gente comune che intorpidita da false informazioni, attratta da false chimere segue l’onda di una massa informe che senza più un’anima si muove al totale servizio del potere costituito. In un tempo di violenza, morte e distruzione, in un tempo di menzogne, ipocrisia e viltà qualche luce ancora risplende rischiarando il cammino di chi non si vuole assoggettare, di chi ha ancora voglia di pensare e di decidere cosa fare della propria vita e di lottare per quella dei propri figli.