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rosario1RIUNIONE DELLE ARCHE ALL’HOTEL PLAZA REAL DELLA CITTÀ DI ROSARIO

Domenica 4 luglio 2010, Rosario, Santa Fe, Argentina
Ieri si è svolta presso l’Hotel Plaza Real della città di Rosario, Argentina, la riunione delle Arche dell’Opera dello stigmatizzato italiano Giorgio Bongiovanni, che ha visto la partecipazione di circa 200 collaboratori e simpatizzanti di diverse città del paese, oltre ad alcune persone provenienti dai paesi vicini: Uruguay, Paraguay e anche dal Perù. L’evento è stato trasmesso in streaming e seguito da collaboratori delle arche di diversi paesi del Sudamerica, dalla Spagna e dall’Italia. La riunione è iniziata poco dopo l’orario previsto, le 10:00.
Giorgio, affiancato da Juan Alberto Rambaldo, ha iniziato parlando del suo ritorno in Sudamerica dopo sette mesi di assenza e delle sue speranze di ritrovare l’Opera fortificata e crescente di giorno in giorno, ma anche dell’incertezza con la quale ha intrapreso il viaggio, non sapendo cosa avrebbe trovato, con il timore che il Cielo gli avrebbe chiesto di chiudere le Arche del Sudamerica e invece, la realtà toccata al suo arrivo aveva superato di cento volte le sue aspettative. A questo proposito, ha manifestato la sua gioia per la percettibile unione dei fratelli, il novanta per cento dei quali, secondo quanto ha detto, gli ha espresso la propria volontà di andare avanti. La prova definitiva di ciò è stata l’apparizione di un volto flagellato e sofferente di Cristo in un albero di Montevideo, un significativo segno che gli ha fatto capire che il Maestro era lì, a coprire con la Sua Luce tutte le Arche dell’Opera. Questo segno, sommato alle precedenti manifestazioni avvenute a Tucumán e Asunción gli hanno indicato in modo chiaro che le Arche del Sudamerica vanno avanti con fermezza, disponibili e operative, un vero baluardo di amore per consolidare l’Opera.
Nel pomeriggio, dopo la pausa pranzo, Giorgio ha letto il messaggio ricevuto il primo luglio, un serio ammonimento: “Ai potenti Senza Vergogna”, che per la gravità di quanto espresso, fa presagire eventi gravi e vicini nel tempo. Successivamente è stato proiettato una parte del video dei Messaggi della Madonna ed è stato annunciato che presto sarà completato. Si è giunti al momento delle domande, molte di esse riferite a quanto il Cristo ci ha lasciato scritto nei Vangeli, uno strumento essenziale per comprendere il Suo messaggio e la gravità dei tempi in cui viviamo.
Giunta la sera, la stanchezza era visibile nel volto di Giorgio, ma con un’integrità ammirevole, ha continuato a rispondere a tutte le domande. Nessuno voleva andare via. Nessuno voleva ricordare che tra qualche giorno Giorgio tornerà in Italia e non ritornerà per molti mesi. Tutti cercavano di fare tesoro di ogni minuto accanto a lui, di custodire nel proprio interiore la luce di un giorno perfetto.

Perché nè il freddo dell’assenza, ne l’oscurità di questi tempi potranno mai rendere opaco il risplendente sole della sua presenza che rimane al di là di tutto.

Inés  Lépori
Rosario, Santa Fe, Argentina
5 luglio 2010