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Jessica200MONETA SCRITTURALE

Ultima Frontiera per l’Umanità

Scritto da Jessica Pezzeta Savogin

“Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l'uno e amerà l'altro, oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire Dio e la ricchezza. Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tuta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani si geta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede?

Non preoccupatevi dunque dicendo: «Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?». Di tute queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la Sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena.” MT 6, 24-34.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Procuratevi amici con la disonesta ricchezza, perché, quand'essa verrà a mancare, vi accolgano nelle dimore eterne. Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto; e chi è disonesto nel poco, è disonesto anche nel molto. Se dunque non siete state fedeli nella disonesta ricchezza, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra? Nessun servo può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire a Dio e a mammona». I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tute queste cose e si beffavano di lui. Egli disse: «Voi vi ritenete giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che è esaltato fra gli uomini è cosa detestabile davanti a Dio». Lc 16, 9-15.

13 maggio 2019

INTRODUZIONE

In un mondo razionale, in cui tutto deve poter essere dimostrato e ripetibile in laboratorio, lo spirito non viene considerato. La società civile, costituita da quella parte di popolazione che ha accesso alle risorse, fa coincidere la religiosità con la pratica religiosa, cioè con l’andare in chiesa, con l’osservanza dei riti, soffermandosi pertanto sul lato puramente esteriore di essa. Tutta la nostra esistenza è impostata e progettata a favore del corpo, cioè del contenitore dello spirito, la parte più nobile di noi, solitamente relegata al “credo” e non alla scienza. Ma se il corpo è scienza e sottostà a leggi scientificamente riconosciute, a maggior ragione dovrebbe esserlo lo spirito: tutto ciò che ricade sotto i nostri sensi può essere studiato e quindi diventare oggetto di studio, quindi scienza. Tuttavia, ci è stato inculcato che noi siamo divisi tra corpo e spirito, come se fossero due entità divise, eppure ognuno di noi pensa, prova emozioni e sentimenti che manifesta proprio attraverso il corpo, grazie al quale può esprimersi e creare. È necessario prendere coscienza che il corpo è la macchina e lo spirito è il pilota che la guida. Certamente, la macchina prima o poi va sostituita con una nuova, più adatta alle esigenze del pilota; il corpo non è eterno, mentre lo spirito sì, ma su questo piano ha bisogno del corpo per potersi manifestare ed evolversi e questo prevede che, fintantoché lo spirito si serve di quella macchina biologica-corpo, in essa si identifica.

Finché non prenderemo in esame questi aspetti della nostra vita saremo sempre in balia di coloro che ci governano e ci manipolano, tenendoci nell’ignoranza per meglio sfruttare le risorse umane e del pianeta a loro favore. Non avendo punti di riferimento, a parte quelli effimeri che ci vengono offerti dai media, la nostra vita è caotica, ricca di problematiche di vario genere, brancoliamo nell’ignoranza (o mancanza di conoscenza) e la risoluzione dei nostri problemi la dobbiamo delegare a presunti esperti nella speranza che possano riportarvi l’ordine, così come facciamo quando si tratta di risolvere problematiche che coinvolgono tutta la collettività e l'incolumità del pianeta stesso. È necessario comprendere che l’unione delle nostre scelte individuali crea la situazione mondiale che, in effetti, rispecchia pienamente le nostre vite: il pianeta è nel caos e soffre per l’inquinamento, le guerre, le carestie, le malattie, la mala gestione delle risorse primarie.

Nessuno di noi vorrebbe vivere su un pianeta dove ogni giorno 30.000 bambini muoiono per fame.

Eppure tutto questo si potrebbe risolvere se avessimo la forza di affrontare delle scelte, di schierarci. Per poter mettere in atto delle scelte corrette, tuttavia, bisognerebbe conoscere le regole, ma poiché viene osservato un antico motto che recita “dividi et impera”, grazie al quale noi siamo divisi in noi stessi tra corpo e spirito, conosciamo molte cose riguardo al corpo fisico, ma non conosciamo le leggi scientifiche che governano la Creazione e, naturalmente, anche noi spirito intelligenza eterno, e dalle quali discendono tutte le leggi fisiche da noi conosciute. Noi siamo eterni esseri incarnati, che, grazie al corpo fisico, dall'esperienza apprendono la saggezza, procedendo verso il risveglio della nostra identità divina. E' indispensabile comprendere come funziona la Creazione, soprattutto in relazione alle nostre azioni: ad ogni azione corrisponde una reazione, ad ogni causa un effetto. “Chi di spada ferisce, di spada perirà” spiegò Gesù* a Pietro quando, nell’Orto del Getsemani, cercando di difendere il Maestro, l'apostolo tagliò l’orecchio della guardia del tempio, Malco, arrivato con altre guardie e con Giuda per catturare Gesù e portarlo davanti ai grandi sacerdoti. Se anche la cosa più piccola è regolata da leggi matematiche, chi può pensare che questo non valga anche per l'essere umano che, di tutta la Creazione, è l’unico ad avere il senso della propria esistenza ed identità e che, con senso di causa, afferma “io sono”.

* Su Cristo Gandhi ha scritto: “Sono certo che se Egli vivesse oggi fra gli uomini, benedirebbe le vite di molti di coloro che, forse, non hanno mai neppure udito il Suo nome … proprio come è scritto: “Non chiunque mi dice: Signore, Signore … ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei Cieli” (Matteo 7,21). Con l'insegnamento della Sua vita, Gesù indicò all'umanità il mirabile fine e l'unico obiettivo al quale tutti dovremmo aspirare. Credo che Egli appartenga non soltanto alla Cristianità, ma al mondo intero, a tutti i Paesi e a tutti i popoli”.

Tratto da Autobiografia di uno Yogi di Paramhansa Yogananda.

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