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035 650Di Mara Testasecca
Pubblichiamo con piacere le letture e alcuni stralci della ricerca di tanti anni del caro amico e fratello Rosario Pavone, che è intervenuto alle conferenze pubbliche organizzate dall’Associazione Culturale Giordano Bruno a Bari (03/11/2019) e a Lamezia Terme (30/11/2019). Conferenze pubbliche a ingresso libero con collegamento streaming dove sono stati trattati La profezia di Fatima, il Cosmo abitato e il Ritorno di Cristo.
Fabio Maggiore il 30 novembre 2019 ha sintetizzato come segue l’intervento dell’amico Saro a Lamezia Terme:
 
 …È la volta del ricercatore e scrittore Saro Pavone, già discepolo del grande Eugenio Siragusa, il cui percorso di crescita spirituale è sbocciato negli stessi anni in cui Giorgio si è avvicinato all’”ambasciatore degli Extraterrestri”. Saro parla del rapimento della chiesa, parola proveniente dal greco “ecclesia”, che significava “comunità” e compie una discettazione sul “rapimento”, evento che altro non è che un prelievo degli eletti, ovvero di quelli che si sono comportati correttamente ed in linea con la legge di Dio. Questo rapimento avverrà durante la grande tribolazione, ovvero il periodo di grande sofferenza per l’umanità, che oggi stiamo vivendo, ma prima dell’atto finale che distruggerà definitivamente tutti i sistemi di questa civiltà corrotta.
Molte sono le errate interpretazioni dei testi sacri per opera di uomini nella migliore delle ipotesi ignoranti, ma grazie agli studi approfonditi per amore della conoscenza, oggi si riesce a far luce e riscoprire la verità.
 
 
In entrambe le occasioni Saro Pavone si presenta con cordiale semplicità, offrendo ai presenti spunti di riflessione e di ricerca con le sue citazioni.
 
Saro Pavone. Il mio percorso inizia con Eugenio Siragusa negli anni settanta. Insieme a Giorgio Bongiovanni e ad altri siamo cresciuti con Eugenio e abbiamo sviluppato valori universali e particolare conoscenza delle profezie, della realtà extraterrestre legata alla Parusia e all’Escatologia. Confesso la mia particolare attrazione, quasi innamoramento delle profezie dell’Apocalisse, che già a sette anni leggevo, senza poter ovviamente comprendere il significato. Amo ricordare, non certo per vantarmi, che già a 6 anni sapevo leggere e aprivo il libro dell’Apocalisse in mano. Mio nonno era evangelista, ed io aprivo la Bibbia perché sapevo che nell’Apocalisse c’erano le profezie. Mi sono ritrovato con Giorgio dopo la dipartita di Eugenio Siragusa (2007) e ho dato adesione per una collaborazione particolare, non solo per la filosofia e la cultura della fratellanza cosmica, che comunque c’è e rimane, ma anche per lo studio dell’esegesi, della Parusia e del Ritorno di Cristo; riportando così la centralità su questa figura straordinaria per la quale si organizzano questi incontri.
Il libro “Ritorno di Cristo” nasce dalla collaborazione con il libero ricercatore pugliese Massimo Lombardo, che risiede a Modugno, vicino Bari. Massimo Lombardo cura e coordina il network “Nuove Civiltà”. Da questa collaborazione nasce l’idea di scrivere e promuovere la Trilogia “Progetto Adonai”. La stesura di questo secondo libro dal titolo così impegnativo si avvale della collaborazione della ricercatrice conterranea Mirella Santamato, e da Filippo Bongiovanni, fratello di Giorgio.
Il contenuto verte sulla grande verità del ventesimo e ventunesimo secolo, la grande profezia cristiana sul Ritorno di Cristo, con riferimenti sull’esegesi e l’escatologia che concerne le visioni del mondo, della vita, dell’umanità, del fine ultimo delle cose e degli avvenimenti, con una lettura che non ha precedenti nella storia. Non siamo stati animati dalla presunzione nella sua accezione negativa (cioè ispirati da ambizioni o pretese indisponenti). Sicuramente l’opera è stata realizzata senza “il presumere” di sapere la verità, come spesso accade senza indagare e, peggio ancora, senza neppure leggere. Insieme a Massimo Lombardi ci siamo sforzati per ricondurre il focus sulla centralità di questo grande e importante avvenimento per tutta la storia dell’umanità che si evince dal Nuovo Testamento, ma abbiamo rivalutato il valore spirituale di alcune parti del Vecchio Testamento, che essendo stato tradotto dall’ebraico ha dato adito a parecchie e diverse interpretazioni.
 
Saro chiede a sé stesso e al pubblico:
 
“Con i tanti libri scritti sul Ritorno di Cristo, qual è la novità?
La particolarità di questo libro è che si avvale di quella nuova conoscenza, di quella rinomata autentica sensibilità spirituale che si manifesta oggi, nel tempo di Michele. Vi spiego cosa intendiamo per “il tempo di Michele” e lo faccio tramite il Profeta Daniele, (Antico Testamento Libro del profeta Daniele - 12) a cui hanno seguito Giovanni l’Apostolo, S. Paolo, Nostradamus fino a noi …come se ci fosse una linea di collegamento tra questi personaggi.
 
LIBRO DEL PROFETA DANIELE - 12
 
1Ora, in quel tempo, sorgerà Michele, il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo. Sarà un tempo di angoscia, come non c’era stata mai dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo; in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro.
2Molti di quelli che dormono nella regione della polvere si risveglieranno: gli uni alla vita eterna e gli altri alla vergogna e per l’infamia eterna. 3I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento; coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre.
4Ora tu, Daniele, chiudi queste parole e sigilla questo libro, fino al tempo della fine: allora molti lo scorreranno e la loro conoscenza sarà accresciuta».
5Io, Daniele, stavo guardando, ed ecco altri due che stavano in piedi, uno di qua sulla sponda del fiume, l’altro di là sull’altra sponda. 6Uno disse all’uomo vestito di lino, che era sulle acque del fiume: «Quando si compiranno queste cose meravigliose?». 7Udii l’uomo vestito di lino, che era sulle acque del fiume, il quale, alzate la destra e la sinistra al cielo, giurò per colui che vive in eterno che tutte queste cose si sarebbero realizzate fra un tempo, tempi e metà di un tempo, quando fosse giunta a compimento la distruzione della potenza del popolo santo.
8Io udii bene, ma non compresi, e dissi: «Signore mio, quale sarà la fine di queste cose?». 9Egli mi rispose: «Va’, Daniele, queste parole sono nascoste e sigillate fino al tempo della fine. 10Molti saranno purificati, resi candidi, integri, ma gli empi agiranno empiamente: nessuno degli empi intenderà queste cose, ma i saggi le intenderanno. 11Ora, dal tempo in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano e sarà eretto l’abominio devastante, passeranno milleduecentonovanta giorni. 12Beato chi aspetterà con pazienza e giungerà a milletrecentotrentacinque giorni. 13Tu, va’ pure alla tua fine e riposa: ti alzerai per la tua sorte alla fine dei giorni».
 
Spiega Saro:
 
Allora in quel tempo, dice l’Arcangelo a Daniele, sorgerà Michele, il grande capo principe, Colui che è il difensore, Colui che ha cura dei figliuoli del suo popolo. Noi abbiamo interpretato che in questo tempo è sorto Michele, dal 1945 ad oggi c’è il sorgere di Michele, colui che è il principe, il capo, il comandante delle milizie celesti.
Se sono milizie celesti non sono milizie terrestri quindi sono “extra terrene”. Il comandante di queste milizie extraterrestri “sorge” dopo la seconda guerra mondiale e si presenta con il suo aspetto dimensionale umano, poiché un essere multidimensionale, un arcangelo di luce può prendere un corpo. Questi si fa conoscere con il nome di Ashtar Sheran che altro non è che un titolo, un attributo che significa “capo santo”. La manifestazione di Michele avvia quel vastissimo movimento di idee, di pensieri, di “contatti scritti” e risvegli spirituali noti come “Fratellanza cosmica”.
Questo è il tempo affidato a Michele, con il coordinamento di tutta la Confederazione interstellare o dei figli coscienti di Dio. Questi esseri hanno il compito di supervisionare l’universo in ogni suo macroessere componente e nel suo divenire, compreso il macroessere Terra. Essendo questo il tempo di Michele ecco la cura e la difesa dei figli risvegliati ed eletti in questo tempo di Parusia.
 
E ancora. Nel tempo di Michele “la moltitudine di coloro che dormono nella polvere si risveglierà”. La moltitudine significa miliardi di esseri di coloro che dormono nella polvere. Secondo noi si riferisce a coloro che non sono viventi nel momento del Ritorno di Cristo, a coloro che sono disincarnati e che vivono nel mondo pneumatico, quella dimensione comunque spirituale di pertinenza dei trapassati con prospettiva medio lunga di incarnarsi.
 
Altra interpretazione:
 
Nel tempo di Michele prefigurando l’importanza di ciò che dovrà accadere “la moltitudine” vorrà risvegliarsi, vorrà risorgere nella carne, cioè vorrà reincarnarsi perché sa che è molto importante ai fini del giudizio di separazione o giudizio intermedio. Ecco quindi spiegato il perché dell’immensa esplosione demografica di questi ultimi decenni. Alcuni di questi che “si risveglieranno” significa, a nostro parere, che questi che hanno la forte esigenza di riprendere vita per bruciare tappe, per guadagnare terreno, per evolversi, per cercare di arrivare alle soglie del Regno di Dio in terra, in tempo per il giorno del Ritorno e del Giudizio. Alcuni di questi - dice Daniele – si risvegliano alla vita di durata indefinita …
Questa è la traduzione corretta di quello che invece maldestramente viene tradotta come eterna, ancor più perché in greco non esiste il concetto di eterno. (infatti il termine usato è aion che significa per lungo tempo, tempo non indefinito).
Altri, specifica l’Angelo a Daniele, “si risveglieranno al biasimo e all’obbrobrio” di durata anche qui indefinita. Quindi non c’è durata eterna, non esiste la categoria di dannazione eterna. Nel libro dell’Apocalisse troviamo la chiave di lettura di tutto ciò che poi si rifà alla fine del giudizio intermedio, spesso citato da noi, dove Gesù mette a destra i buoni e a sinistra i cattivi…
Tutte le profezie hanno una radice quasi comune: l’attesa di una nuova Era, quindi, la fine di un kali yuga per un satya yuga, cioè la fine di un’età oscura perché sta per subentrare un’età nuova che è quella dell’oro e l’arrivo di un personaggio che rappresenta l’ordine cosmico o della creazione.
Queste caratteristiche sono universali e presenti in tutte le profezie date ai popoli di questo pianeta, anche nel cristianesimo. Nella seconda venuta di Cristo c’è un tema fondamentale che è il cosiddetto rapimento della Chiesa o rapimento salvifico, che noi, possiamo identificare con i prelievi, i rapimenti.
 
E ancora: che significato hanno le parole chiare e perentorie del Maestro Gesù che disse: non chiunque mi dice Signore, Signore entrerà nel Regno dei Cieli ma colui che fa la volontà del Padre mio che sta nei Cieli?
Il significato è che in questo evento epocale del Ritorno di Cristo, che a nostro modo di vedere riguarda l’umanità intera, per essere salvati non è sufficiente il credere, il praticare culti, seguire precetti e sacramenti, ma bisogna essere verace testimonianza del Bene universale di Cristo, vivere per gli altri. Così come diceva Giovanni l’Apostolo bisogna adorare Dio in spirito di verità. Cosa significa in spirito: senza esteriorità! In verità significa vivere nella coerenza e nella pratica del servizio, dei valori dello spirito a favore di cause giuste. Questo è il cuore del messaggio cristico.
 
Altro concetto: il Cristo disse di “mangiate la mia carne e bevete il mio sangue”. Non significa prendere la Comunione, pur rispettando la transustanziazione e i milioni di fedeli che credono in questo. Il significato sta nel comprendere Cristo mangiando il pane della vita, cioè assimilarsi a Lui nella coerenza e nelle buone azioni di ogni giorno; bere il Suo sangue significa abbracciare la croce di Cristo, benedire la sofferenza, bere il calice della passione.
Quindi chiariamo anche questo imbroglio, uno dei tanti che ci hanno propinato. Leggiamo nell’Apocalisse, ma anche nei Vangeli, che “al gran convitto, al gran banchetto” con il Cristo e la sua Chiesa, parteciperanno persone inaspettate perché appunto l’elezione tiene conto dell’essere e non dell’apparire; del fare e non del vuoto predicare!
 
Apocalisse 20,11-15 giudizio finale: “e i morti vennero giudicati dalle cose scritte nei libri in base alle loro opere”.
 
Il rapimento quindi è un termine che fa riferimento alle parole che San Paolo espresse nella sua famosa epistola ai Tessalonicesi 4,17: “Poi noi viventi, che saremo rimasti, saremo insieme con loro rapiti nelle nuvole”.
Rapimento significa strappare d’impeto, all’improvviso. Possiamo tradurre il termine rapimento in prelevamento o anche prelievo, perché sappiamo che questo rapimento o questi rapimenti saranno formati da una miriade di prelievi, almeno per quanto riguarderà le persone. Esistono tre scuole di pensiero fra gli esegeti!
Rapimento o prelievo pre-tribolazione, prelievo durante e prelievo post-tribolazione.
Personalmente ritengo o meglio interpreto che “il rapimento” avverrà nella fase della pre - tribolazione, cioè all’inizio della grande tribolazione; non alla fine degli eventi, poiché alla fine degli eventi, quando ormai tutto sarà compiuto, si manifesterà nostro Signore che verrà con la flotta intergalattica, e non avrebbe senso un rapimento.
Ci saranno ancora dei prelievi, durante e dopo la grande tribolazione, ma a mio avviso non sarà il famoso rapimento.
Nel Vangelo di Matteo 24,31 leggiamo: “manderà i Suoi angeli con una grande tromba e raduneranno tutti i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all'altro dei cieli” e sarà all’inizio della grande tribolazione, il periodo più nero, più scuro, più terribile che questa umanità e anche questo pianeta abbia mai vissuto!
Ci sono diversi riferimenti nelle scritture di San Luca e di S. Paolo dove vien detto che “il rapimento” ci sarà prima del Ritorno promesso e non dopo, perché Dio non ci ha destinato all’ira!
Altra caratteristica di questo primo prelievo è che nessuno sa il giorno e l’ora. Il giorno del Figlio dell’uomo sarà improvviso come la folgore(Mt.24,27). Per questo Gesù spesso parla in parabole e sprona i suoi discepoli a perseverare nella fede, ad essere vigili.
La data non la sa nessuno! Gesù stesso afferma che neanche Lui la conosce, ma solo il Padre che sta nei Cieli, non il Padre inteso come uomo, ma il Padre luminoso che sta nei cieli.
I segni premonitori, anticipatori di questo rapimento o prelievo li troviamo nei Vangeli di Matteo, Luca e Marco. Le “pestilenze e carestie” sono le grandi epidemie, le malattie incurabili, le crisi economiche, la caduta dell’economia, soprattutto alimentare, per tante nazioni. Troviamo riferimenti alle guerre. “…sarà continuo rumor di guerra”, alla crisi dell’ambiente, all’accelerazione dell’attività sismica dell’intero globo terrestre che procurerà terremoti in ogni dove e spostamento dell’asse magnetico.
Altro segno sarà anche quando “sorgeranno falsi profeti e falsi cristi”.
 
Ci siamo permessi di interpretare “l’abominio della desolazione” come un oltraggio estremo al luogo santo per eccellenza, ovvero il nostro corpo, che è stato chiamato tempio dello Spirito. Ricordate anche Gesù (in Gv2,13-25) quando diceva: “questo tempio sarà distrutto e in tre giorni verrà rivificato”, parlava del suo corpo materiale!
Quindi per abominio della desolazione possiamo ipotizzare che siano le manipolazioni genetiche, le clonazioni, le ultime terribili innominabili e mostruosi progetti della ricerca, la speculazione sui trapianti di organi etc.
Io non mi meraviglio più di nulla rispetto a tutto ciò che può succedere.
Paolo nella seconda lettera ai Tessalonicesi (cap. 2), ci dice anche che il Ritorno promesso non accadrà prima di una particolare manifestazione: l’apostasia. “…or vi preghiamo fratelli riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e al nostro incontro con Lui, nessuno vi inganni in alcun modo, prima infatti dovrà venire l’apostasia e dovrà essere rivelato l’uomo iniquo”.
L’uomo iniquo è l’anticristo esoterico, cioè l’uomo che personificherà ogni aspetto malefico e di estrema prova per il genere umano.
 
Altro spunto di ricerca e riflessione: nel testo originale greco, riguardo alla profezia di Gesù in Matteo 24,30 “prima che passi questa generazione” il Maestro e i suoi non utilizzano mai l’espressione fine del mondo e nemmeno fine dei tempi. La traduzione è stata comprensibile ed accomodante; in realtà il termine utilizzato testualmente è fine dell’era di 2160 anni, secondo il sistema per misurare il tempo utilizzato nell’antichità; poi l’era o eone è stato interpretato e tradotto come fine dei tempi o fine del mondo.
 
Il caro amico Saro ci invita a riflettere anche sul concetto dei morti che resusciteranno incorruttibili suggerendo lo studio di San Paolo ne I Corinzi 15,52, criticando la traduzione cattolica del termine incorruttibili con incorrotti, termine che non esiste nell’originale greco, per giustificare la loro summa teologica, cioè lo scoperchiamento delle tombe, con i resti che vengono fuori, il concetto della dannazione eterna imbrogliando l’intera umanità per secoli.
Perché il corrotto è qualcosa che naturalmente può nascere corruttibile, diviene corrotto, ma poi può essere soggetto a corruzione; mentre incorruttibile come riportato nell’originale del testo greco significa: cosa che nasce con lo status di incorruttibilità! E questo è quello che ci dice San Paolo!
Come verremo rapiti per incontrare il Signore nell’aria? Tramite mezzi spaziali, non terrestri, astronavi che appartengono alla Confederazione galattica.
Cosa ci vuole dire Gesù con: “due lavoreranno alla macina, uno sarà preso e l’altro no” e gli Apostoli chiedono “ma Signore dove avverrà?” Il Signore risponde con questa criptica ed enigmatica frase che sicuramente sarà stata molto più articolata rispetto alla traduzione che ci è pervenuta: “ovunque c’è un cadavere lì arriverà l’avvoltoio, si raduneranno le aquile”.
Gesù vuole dire semplicemente: dovunque c’è uno di voi esso sarà preso come fa un’aquila o un avvoltoio che prende di mira, ghermisce e porta via la sua preda! Chi sono coloro che verranno prelevati? A mio parere, a parte un considerevole numero di giovani e bambini, che verranno portati al sicuro, come seme di rinascita nel nuovo Regno, saranno gli eletti per eccellenza, i famosi 144mila!
Chi sono gli eletti? Sono i personaggi che Giovanni nel cap. 14 dell’Apocalisse definisce “segnati in fronte”.
Sono quelli che seguono il Cristo ovunque vada, sono stati riscattati in mezzo agli uomini per essere primizie a Dio e all’Agnello, nella loro bocca non è stata trovata menzogna, sono irreprensibili, sono gli spiriti che hanno accompagnato il Cristo nella sua missione nel mondo, che si sono incarnati nel corso del tempo, spiriti solari in veste umana per portare gran frutto alla vigna del loro Signore, esseri che hanno portato conoscenza, ammaestramento, scienza e luce dello spirito spingendo l’evoluzione della civiltà.
Interrogate la storia e la storia vi risponderà, vi darà nomi e cognomi di costoro, quasi sempre osteggiati, perseguitati, immolati sull’altare dell’ignoranza e della malvagità.
Gli eletti non appartengono ad una unica etnia, carissimi amici ebrei, tantomeno un gruppo di credenti religiosi, carissimi amici cattolici, protestanti etc, ma vanno oltre, sono spiriti iniziati allo spirito di servizio del prossimo, qualunque attività svolgano e qualunque ruolo ricoprano. Non temono di perdere la loro vita, perché sanno che la ritroveranno, come diceva Gesù.
 
Per la chiusura del suo intervento a Lamezia Terme Rosario sceglie uno dei dipinti di Pennington, ricordando che Eugenio Siragusa la mostrò per la prima volta nel 1977.
Forse quel dipinto risaliva a qualche mese prima. “Questa è la salvezza” ci disse Eugenio, “l’autore ha rappresentato diverse forme di prelevamento, come potete vedere... sono tantissime persone, giovani, donne, uomini che vengono come aspirati, prelevati e tratti in salvezza dentro l’astronave”
L’artista senza dubbio ispirato ha dipinto altri rapiti con corpo di luce, che i nostri fratelli di confessione cattolico-protestante definiscono corpo di luce glorioso, cioè un corpo di luce che si avvicina al corpo materiale.
 
Saro Pavone conclude con la citazione di S. Paolo: “…e cosi come abbiamo portato l’immagine dell’uomo terrestre porteremo anche l’immagine dell’uomo celeste” che significa che saremo redenti e saremo figli coscienti di una comunità cosciente di Dio.
 
Il libro in oggetto si può richiedere in libreria (4500 librerie in Italia tra queste Feltrinelli, Mondadori, Librerie Universitarie), e può essere prenotato anche online. https://www.amazon.it/Progetto-Adonai-mosaico-ricomposto-allalba/dp/8831632000
 
In fede
 
Mara Testasecca
8 Febbraio 2020
035 650

 Allegati:

- 13-11-19 Progetto Adonai: Il Ritorno di Cristo
https://www.thebongiovannifamily.it/messaggi-celesti/2019/8243-progetto-adonai-il-ritorno-di-cristo.html 

- 8-07-19 Il celeste rapimento
https://www.thebongiovannifamily.it/messaggi-celesti/2019/8091-il-celeste-rapimento.html 

- 3-07-19 Il rapimento
https://www.thebongiovannifamily.it/cronache/cronache-dalle-arche/cronache-dalle-arche-2019/8088-il-rapimento.html 

- 17-03-19 Le profezie si compiranno
https://www.thebongiovannifamily.it/messaggi-celesti/2019/7966-le-profezie-si-compiranno.html 

- 26-04-18 “Ovunque sarà il cadavere, lì si raduneranno le aquile” (Matteo cap. 24,28)
https://www.thebongiovannifamily.it/messaggi-celesti/2018/7573-ovunque-sara-il-cadavere-li-si-raduneranno-le-aquile-matteo-cap-24-28.html