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inmmortalesDi Elena Forgiarini

Gemona del Friuli, 23 febbraio 2020
Il 22 e 23 febbraio, Pier Giorgio Caria è venuto da noi in Friuli per concludere l’ultima parte del seminario “Karma e reincarnazione” con sottotitolo “Gli Immortali sulla Terra: la presenza degli Esseri di Luce in mezzo a noi”.
I posti sono tutti esauriti. Ogni volta ci sono sempre tanti volti nuovi desiderosi di approfondire le tematiche che di volta in volta Pier Giorgio sviluppa nei suoi seminari.
La giornata si apre con i saluti e la presentazione del programma da parte di Giovanni Battista Capanna Piscè, giovane associato di Mandi dal Cil e membro del movimento culturale giovanile. Le sue parole sono colme di gratitudine e profondo affetto verso Pier Giorgio, per l’importante contributo formativo ai giovani. Attraverso la sua importante testimonianza, le sue esperienze e conoscenze, molti ragazzi vengono attratti verso l’opera Giovannea.
La giornata scorre veloce fra l’entusiasmo e le mille domande dei presenti.
Il secondo giorno di seminario riprende ad un ritmo incalzante. Pier Giorgio avverte i presenti che nel pomeriggio ci sarebbe stata una grande sorpresa e incuriosite le persone si guardano l'un l'altra.
La mattinata si conclude fra insegnamenti magistrali e la proiezione di immagini di realtà a noi ancora inaccessibili.
Al pomeriggio la conferenza si apre con la spiegazione dell'Antico Testamento, in particolare Pier Giorgio si concentra sulla storia di Elia che sgozza 450 saraceni del re Acad. Si passa poi al messaggio della fine dei 100 anni di potere a Satana nel 2017 e all'analisi delle stigmate e l'apparizione della croce a Fatima nel 2014 sulla fronte di Giorgio Bongiovanni. Si termina con la rivelazione nel 2017, da parte di Giorgio, che lo spirito di Elia avrebbe parlato attraverso di lui.
Ecco che dal fondo della sala la porta si apre, facendo entrare un’onda di luce dalla quale si scorge la figura di uomo che avanza lentamente. La sua presenza è rassicurante; le sue braccia sono fasciate lasciando intuire la grande sofferenza che oramai da tempo segna la sua vita; il suo sguardo è fiero, forte e colmo d'amore per ogni persona su cui si posa.
Avanzando piano piano osserva i presenti e ricambia i saluti che le persone gli porgono.
Un applauso esplode in sala. I ragazzi si alzano in piedi per accogliere degnamente il loro maestro.
Ecco la sorpresa tanto attesa! Un regalo enorme che il Cielo ha voluto fare a tutti noi. Proprio il giorno in cui si parla dei mutanti, ecco giungere Giorgio Bongiovanni!
Pier Giorgio Caria, sorridendo, lo invita a raggiungerlo sul palco.
Le persone, ancora incredule, rimangono immobili con lo sguardo fisso su di lui, profondamente emozionate e in attesa del suo intervento.
“In nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. AMEN”. Le sue parole riecheggiano tutt’attorno e dentro noi, come a volerci ripulire, riequilibrare e proteggere.
Subito dopo, Giorgio spiega che i nostri incontri iniziano sempre con il Segno della Croce, per evitare interferenze indesiderate provenienti dall'eterico.
“L'argomento trattato in questo seminario” - prosegue Giorgio - “E' di grande rilevanza. Parlando di questo straordinario tema, vorrei fosse chiaro a tutti il concetto di MUTANTE.

I modi attraverso i quali questi esseri si manifestano sono: la PERSONIFICAZIONE, l'INCARNAZIONE e il CONDIZIONAMENTO.

Con il termine di PERSONIFICAZIONE si intende quel processo attraverso il quale un essere di quinta dimensione (detto mutante) compenetra e guida un essere proveniente dalla quarta dimensione già incarnato come uomo nella terza dimensione, per compiere la sua missione. In questo processo lo spirito del mutante (quinta dimensione) e quello originario (quarta dimensione) convivono nello stesso abitacolo del corpo che si manifesta nella terza dimensione. Come diceva Eugenio Siragusa: "I due diventano l'uno e l'altro nella medesima cosa".

Non è la persona, in questo caso il fratello che vi parla, la protagonista di questa manifestazione. Essa è solo lo strumento attraverso il quale questi esseri di luce si servono per espletare la loro missione. Questi esseri sono Cherubini. Viaggiano nell'universo, hanno un corpo di luce che possiamo vedere solo se abbassano la loro frequenza portandola sul piano dell'energia solare. Il loro corpo è costituito da plasma solare, pertanto, quando loro decidono di materializzarsi, noi vediamo un pezzo di sole. La temperatura che hanno in quel momento è di 35 massimo 40 gradi. Possiamo anche abbracciarli, ma in tal caso li attraverseremmo venendo avvolti dalla luce.

Per poter essere personificati sono necessari dieci anni di iniziazione. “Nel mio caso” - spiega Giorgio - “E' stato il mio maestro Eugenio Siragusa a preparami. L'Iniziazione comprende tutto lo scibile delle esperienze dell'uomo: il dolore, la sofferenza, la gioia, il tradimento, l'amore, i valori della vita, l'educazione del corpo; finché giunge il giorno in cui questo essere prende posizione definitivamente. Per me è accaduto il 2 settembre 1989. L'essere di luce ha preso posizione in me all'età di 9 anni dopo un incidente stradale. Stavo giocando a pallone e mentre recuperavo la palla nella strada, sono stato investito da una macchina ad alta velocità. Mio padre ha visto tutta la scena e mia madre, che era sul balcone, è scesa scalza vedendo suo figlio morto. Giunta all'ospedale, mentre ero in sala operatoria, è andata ai piedi della Madonna di Fatima che è presente nell'ospedale di Siracusa, e prostrandosi con il viso a terra dice: “Santa madre salvalo. Io te lo offro per sempre!” Questa è stata una profezia. Io resuscito. Mio padre racconta sempre che per la mia famiglia io sono nato quel giorno!”.

I mutanti, però, possono anche scegliere di incarnarsi direttamente in un corpo fisico senza che ciò possa cambiare la funzione che andranno ad espletare. L'incarnazione per loro è una grande sofferenza poiché seguono il passo glorioso di Cristo: devono soffrire e sono privi di poteri che in un corpo di terza dimensione non sarebbero in grado di gestire. Nel caso in cui gli vengano concessi, viene affidata loro una guida. “Nel mio caso” - dice Giorgio - “Io ho costantemente con me uno o due esseri cherubini; uno si chiama Setun Shenar e l'altro Itacar, che mi seguono costantemente e mi accompagnano per evitare che la materia abbia il sopravvento sulla mia vera identità. Il mutante non può cadere in alcuna debolezza, per questo veniamo protetti e tutelati.
Gesù è stato personificato da Cristo che è l'intelligenza divina. E’ importante ricordare che tutti i mutanti dipendono da Cristo o da Adoniesis.”
Dopo questa spiegazione, Pier chiede a Giorgio se tutto questo caos che si sta spargendo nel mondo a causa del Corona virus è dovuto all'azione dell'anticristo. “Ancora non è successo nulla.” - risponde Giorgio - “Quello che sta accadendo sono semplicemente dei test che il cielo osserva. Da un lato il male deve scatenare la battaglia finale perchè sa che perderà. Dall'altra questa apocalisse deve fare il suo corso, come scritto nel capitolo 24 di Matteo. Dobbiamo avere fede. A chi segue il Cristo non accadrà nulla. Seguiamo le notizie senza allarmismo, e prepariamoci ad eventi di grande portata che accadranno in questi anni con il numero 20, perchè non credo faremo gli anni dal numero 30, tranne coloro che lo meriteranno. Il 3 è la trinità ed il regno di Dio sono quasi certo che si instaurerà nel ventunesimo secolo ed inizierà con il n 30. Il numero 2 è il cambiamento, mentre il 3 è l'instaurazione.”

Giorgio ci spiega che i nostri fratelli cosmici sono più evoluti di noi di 15 milioni di anni. Infatti il nostro cosmo, quando loro viaggiavano nell'universo, non esisteva. Loro hanno visto in diretta il Big Bang! Ma solo gli esseri della settima dimensione possono realmente comprendere la nascita della prima particella. Dalla prima alla sesta dimensione c'è l'intuizione, mentre nella settima c'è la creazione. Probabilmente l'origine dell'universo è un cerchio concentrico. Quando c'è un Big Bang in realtà si sta facendo un salto nel passato. L'origine di fatto non c'è. L'origine c’è ogni volta che nasce un cosmo. Infatti un simbolo antico che rappresenta questo concetto è l'Uroboro, il serpente o il drago che si morde la coda formando un cerchio senza inizio né fine. Dunque l'unico mistero è l'origine dell'atomo di idrogeno, la prima particella di materia che lo Spirito Santo ha creato.

Dalla sala le persone iniziano a sollevare le mani, curiose di approfondire l'argomento. Un uomo in prima fila chiede se Padre Pio era personificato da qualcuno. Giorgio rivela che padre Pio era S. Francesco. In quel caso il mutante si è incarnato nel corpo di Padre Pio. Gesù Cristo lo ha mandato nella chiesa come frate semplice ma allo stesso tempo potente, con il segno della presenza di Gesù in lui in modo permanente.
“Com'è per te vivere la personificazione?” Chiede una donna a Giorgio. Dopo un breve attimo di riflessione, Giorgio risponde “Mi sento come una mamma che porta dentro di sè la vita. Una madre non vede l'ora che questa vita possa nascere per toccarla. La differenza è che io non ho bisogno che questa vita esca fuori da me. Io la percepisco; sento che si muove che mi suggerisce che parla che manda profumi e tanta conoscenza. Mi sento pieno di gioia anche se a volte mi fa male poichè mi mette di fronte alle responsabilità e alle leggi di Dio che non posso violare. Appena sono in preda alla tentazione, ecco che quella vita che porto dentro subito mi ammonisce e mi riporta sul mio sentiero.”

Un’altra donna chiede: “Tu, essendo un mutante, hai memoria delle tue vite precedenti?” Giorgio le risponde:” Sì. Si chiamano vite parallele poiché nel susseguirsi delle vite ripeto la stessa esperienza al servizio di Cristo sin dai tempi di Atlantide. Ricordo ciò che mi è necessario per la missione che in questa vita devo compiere. Quando ho bisogno di mettere in atto un’azione che non conosco, attingo da una vita precedente, sempre con il consenso del Padre. A volte, se c’è un motivo valido inerente al percorso spirituale della persona, il mutante che mi personifica, è in grado di leggere anche le vite precedenti delle persone che incontro.”

Un’altra donna interviene con un ennesimo quesito per Giorgio: “Buona sera, in una sua conferenza ha parlato dei suoi incontri con Gesù. Dunque voi siete contemporaneamente sulla terra? - Giorgio - “Certo, lei ha capito perfettamente. Lui è in attesa solo di rivelarsi al mondo”. “Per quanto concerne l’avvistamento dell’extraterrestre di Mortegliano cosa mi può dire?” - Giorgio – “Lui non è solo, è accompagnato dalla confederazione interstellare. Quello avvistato era un androide. Nella zona di Aviano ci sono molti androidi che controllano le testate nucleari con l’ordine di intervenire nel caso in cui malauguratamente qualche pazzo decidesse di attivarle.”
Una signora, con voce flebile ed emozionata, ringrazia Giorgio e Pier per il grande lavoro che stanno compiendo. Dice che quando ha visto entrare Giorgio, ha sentito una grande sensazione d’amore riempirle il cuore e gli chiede d’aiutarla a capire come poter portare questo amore con coscienza tutti i giorni nella vita quotidiana. Le difficoltà e gli attacchi dalle forze contrarie sono molteplici e possono ostacolarci. Giorgio invita la donna a frequentare il nostro ambiente poichè solo uniti possiamo fortificarci e raggiungere i nostri obbiettivi.
Ad un certo punto Pier richiede a Giorgio come mai c’è tanta agitazione da pare del potere per l’infezione del Coronavirus: il commercio si sta bloccando, le scuole e i centri culturali vengono chiusi senza una reale motivazione. Giorgio spiega che questo è un test che fanno anche a livello militare per testare la reazione dei popoli a questo tipo di situazioni. Il Cielo dice che il Coronavirus non è stato creato in laboratorio, ma bensì esso si è formato come anticorpo che la madre terra emette per difendersi dai continui attacchi da parte del uomo, come gli uragani, il clima e i terremoti devastanti. A breve questa infezione si fermerà, a meno che i potenti del mondo non lo vogliano amplificare per usarla come arma.inmortali1
Una donna in mezzo al pubblico chiede a Giorgio se la sua missione per lui è sempre stata chiara. Giorgio risponde che già al compimento dei suoi 13 anni, aveva la certezza assoluta di ciò che avrebbe fatto nella sua vita. Sapeva che un giorno sarebbe stato un messaggero di Dio e degli extraterrestri. Da allora ha iniziato ad organizzare la vita di tutti i giorni per raggiungere questo obbiettivo. Grazie al suo maestro Siragusa ha realizzato chi è fino a ricevere i segni a Fatima. La fede e la preghiera lo hanno aiutato tanto ma soprattutto ha avuto la fortuna d’avere visto, non sogni ma incontri fisici con Gesù e gli esseri di luce. “Quando incontri Dio” - prosegue Giorgio - “non hai più paura della morte, non hai più paura nemmeno delle bestie, ovvero, di quegli uomini che uccidono e sciolgono i bambini nell’acido. Loro devono temere Dio!”

Nel prosieguo del pomeriggio, Giorgio parla di Medjugorje, spiegando che pur non essendo riconosciuta, secondo lui le apparizioni sono state autentiche. Ciò che non comprende è la scelta di vita dei veggenti. Chi vede la Madonna e Gesù deve lasciare tutto. Ha l’ordine di lasciare tutto e seguirlo! Il Papa stesso osserva queste cose e non vuole ufficializzare la situazione. Secondo Giorgio Papa Francesco è il miglior Papa apparso negli ultimi 100 anni a parte di Papa Luciani che è stato ucciso dalla P2 e dalla mafia presente dentro il Vaticano.

Una voce di donna visibilmente commossa, vuole conoscere l’esperienza degli incontri che Giorgio ha avuto con Gesù. Felice della possibilità data, Giorgio inizia a parlare della volta in cui Gesù è entrato a casa sua direttamente dal tetto come una specie di raggio di luce. E’ apparso scalzo, con la tunica, i capelli lunghi ed i segni nei piedi e nelle mani. La sua immagine è pressochè simile all’immagine della Sindone elaborata della Nasa. Lui si avvicina a Giorgio con grande eleganza e semplicità. Gli fa intendere di sedersi a tavola con lui dove c’è ancora del pane. Il suo respiro profondo prende il posto delle parole. A quel punto Giorgio non resiste e gli fa una domanda. “Signore vuoi del pane?” Lui fa cenno di si. Prende il pane, lo spezza, gli porge un pezzo, un altro lo mangia lui. Ad un tratto esclama: “Caro, ricordati però che dobbiamo mangiare il pane della vita.” “Si signore” risponde continuando a guardarlo. “Gesù non mi è mai apparso per cose personali, sempre per l’opera.” - dice Giorgio - “Nelle cose personali devo prendere la responsabilità delle mie azioni. Per andarsene, non ha voluto girarmi le spalle. Ha camminato con piccoli passi all’indietro e se ne è andato dal tetto esattamente da dove era venuto, accompagnato da un raggio di luce. Non era solo una visione. Io l’ho toccato, lui mi ha toccato la spalla e mentre lo faceva, attraverso lo spostamento dell’aria ho percepito un intenso profumo di rosa secca. Era il suo corpo astrale che quando si incarna esala questa fragranza.
Pier incuriosito chiede “Com’è la voce di Gesù?” “La voce di Gesù” - dice Giorgio - “quando si è materializzato era di uomo maturo. Se vedete la serie TV - The New Pope - del grande Paolo Sorrentino, il timbro del doppiatore di Jhon Malkovich (Luca Biagini) è quello che di più si avvicina al suo.”
“A volte vorrei filmarlo” - prosegue Giorgio - “Ma questo non è possibile. Quando lo incontro mi blocca il flusso dei pensieri in modo tale che io possa essere totalmente presente solo al messaggio che è venuto a portarmi. Inoltre, sono 3 i motivi principali per cui lui non vuole che lo filmi. Il primo è perché nella peggiore delle ipotesi mi ucciderebbero; il secondo è perché nella migliore non mi crederebbero. Ma sopratutto, perché Gesù non vuole rivelare il suo volto. Prima di farsi vedere al mondo, potete stare certi che lui visiterà uno a uno tutti i suoi discepoli.”
Una donna in mezzo al pubblico chiede a Giorgio come mai la figura della Madonna, nella tradizione cattolica, assume immagini diverse. Giorgio spiega che ciò è dovuto alle varie tradizioni popolari. Pur essendo la Madonna unica, le sue varie rappresentazioni rispecchiano un suo momento di vita particolare.
La stessa donna chiede informazioni sugli episodi di abduction. Giorgio la tranquillizza spiegandole che questi fenomeni non sono assolutamente pericolosi e che anche Pier Giorgio, uno dei più grandi esperti di ufologia a livello mondiale, può confermare che i rapimenti fatti dai grigi sono andati tutti a buon fine. Tutti i rapiti hanno cambiato la loro vita in modo positivo. Gli esperimenti sui loro corpi sono fatti per testare lo stato di inquinamento generale. Per chi fosse interessato consiglia la lettura del libro dello scrittore Jhon Mec – Rapiti – edito dalla Mondadori.

Giorgio con voce tremante racconta che a volte questi esseri gli chiedono di rimanere con loro. Lui chiede allora di far entrare fino all’ultimo dei suoi fratelli dentro l’astronave. Solo a quel punto accetterà l’invito. In particolare è ancora vivo in lui il ricordo dell’incontro avvenuto di notte nei pressi di Polcenigo. Si trovava in mezzo alla strada vuota quando è comparsa un’astronave di luce. Si è fermato e scendendo dall’auto si è diretto verso di lei. Entra al suo interno; non c’erano strumenti. Vedeva tutto chiaramente. Davanti a lui c’era una donna bionda, molto bella tipo venusiana, sensuale. Portava una tuta adamitica, un apparato termico che protegge i viaggiatori dello spazio dalle temperature o troppo elevate o troppo basse. L’astronave era simile ai modellini che Pier Giorgio porta ai suoi seminari, aveva un diametro di circa 4 metri. Dentro alla nostra atmosfera, loro possono raggiungere massimo una velocità di circa centocinquantamila chilometri l’ora per evitare dissonanze. Fuori dall’atmosfera, invece, possono raggiungere la velocità della luce; solo l’astronave madre può superare questa velocità. La cosa stupefacente è che queste astronavi più piccole sono tutti pezzi di luce che si staccano da un unico blocco.

L’ultima astronave filmata da Antonio Urzi è un Arca fatta di materia. Essa rappresenta sempre un a parte dell’Astronave Madre fatta di luce che loro, se necessario, materializzano. All’interno non ci sono strumenti poiché gli esseri che la governano interagiscono direttamente con lei attraverso i propri neuroni, trasformando così l’astronave in un’estensione del corpo del pilota. Il materiale più idoneo per creare questa interazione è la diamantite. Durante la navigazione cosmica, l’astronave viene governata sia dalla mente dei piloti che da Kadarlaku, il quale funge da autopilota regolarizzando eventuali anomalie sia dell’astronave che dei piloti stessi. Kadarlaku è un’intelligenza artificiale della Confederazione Interstellare, avente un programma privo di sede centrale per evitare ogni possibilità di essere neutralizzato. Egli è il tutore della confederazione ed è programmato e lavora su vari livelli: quarta, quinta e sesta settima dimensione. Esso è in grado di materializzare la materia. La commissione dei geni solari è l’unica che può creare delle password in grado di generare i comandi.
“Man mano che ci si evolve” - spiega Giorgio - “Si perde la fisicità. L’apparato digerente via via si semplifica, si perdono innanzitutto gli organi che filtrano le scorie. Infatti gli esseri di quarta dimensione si nutrono di alimenti predigeriti (ad esempio il miele). In un secondo momento scompare anche l’apparato digerente, permettendo a questi esseri di nutrirsi solo di acqua e succhi necessari per rigenerare le cellule. La pelle, a quel punto assume una fragranza profumata. Ad un livello successivo si perde completamente l’apparato digerente, passando quasi ad un piano astrale. Il cervello ha dimensioni superiori rispetto al nostro. Con il pensiero gli esseri di questa dimensione possono spostare una montagna. Le loro cellule sono vive al 100 per 100, rigenerate come alla nascita; non invecchiano mai. Essi possono vivere quanto desiderano. Arrivati in quinta dimensione si perde il corpo e ci si nutre solo di luce. Di notte, mancando l’energia solare, possono nutrirsi dell’energia vitale delle piante, le quali a loro volta si vivificano.

“Vi chiedo una cosa” - prosegue Giorgio rivolgendosi a tutto il pubblico - “Promettetemi che quando atterreranno le astronavi e vedrete scendere questi esseri di cui io vi ho raccontato nella mia follia, gli direte tutti: ERA VERO, LI AVEVA VISTI!”
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L’intervento di Giorgio si conclude con il racconto del suo incontro con un essere di luce a S. Elpidio. Egli vede avvicinarsi questo essere bellissimo dagli occhi azzurri, vestito con jeans, e mocassini. Per un attimo egli viene colto da paura e dubbi sulla sua reale essenza. L’essere gli legge il pensiero. Nel prato c’erano tre fiori appassiti. Lui passa la mano sopra di essi e nel faro vede la luce scorrere nei loro gambi mentre riacquistano vita. L’essere lo guarda con amore come a voler dire “Fratello, siamo noi”. Giorgio comprende.
La gente commossa lo applaude, arrivando così alla conclusione della giornata.
Giorgio si avvicina al gruppo di giovani che lo attendono in fondo alla sala. Si abbracciano e parlano per un attimo assieme. Attraverso i loro occhi traspare ammirazione e un profondo amore verso colui che riconoscono come guida e maestro; verso colui che attraverso il sacrificio di una vita ha donato tutto se stesso per la divulgazione della verità e della giustizia. Lui, il mutante Elia, sempre al fianco di Cristo.
 
Video della conferenza:

https://www.youtube.com/watch?v=rjRJajhIvyk&has_verified=1


Con profonda riconoscenza
Elena Forgiarini
15 Marzo 2020