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1parravicini200DAL CIELO ALLA TERRA

HO SCRITTO IL 3 NOVEMBRE 2020:

IL FRATELLO INIZIATO, AGUSTÍN SAIZ, CONTINUA A SVELARE AL MONDO LE PSICOGRAFIE PROFETICHE DI BENJAMIN SOLARI PARRAVICINI.
LEGGIAMO CON UMILTÀ E PASSIONE.
IN FEDE VOSTRO
G.B.
 
PIANETA TERRA
3 Novembre 2020
 
Israele ritorna
Di Agustín Saiz

La verità è nascosta nella bellezza delle cose semplici. Può passare inosservata da tutti per anni e decenni. Così come Cristo passò inosservato e visibile nel ventre di Maria su un asinello, andando a Betlemme. Così pure la nostra storia è scritta nel tempo, e ne facciamo parte senza rendercene conto. Benjamín Solari Parravicini aprì quel libro e lesse le sue pagine per raccontarci chi eravamo. Di fronte a tutti. Ed alcuni si riconobbero ed altri no. Alcuni sorrisero ringraziando la verità di sempre. Altri invece presero le distanze da quanto c’era scritto come fossero parole di sabbia che cadono a pezzi. Non ci furono vantaggi né svantaggi. Le Vergini che aspettavano lo sposo con le loro lampade piene di olio, lo riconobbero. E quando videro la nuvola che si alzava ad ovest, seppero che stava per piovere.

Tutti quelli che hanno visto in questi tempi i tempi della venuta di Cristo portano nel sangue un po' di Israele e ne fanno parte. Israele è una nazione che esiste ancora, non necessariamente in Medio Oriente. Lì è dove è rimasta la falsa Sion al comando dei signori della guerra, perpetrando un olocausto. Nel frattempo Israele ritorna e prepara il corpo collettivo che si va configurando attorno ai suoi leader, che erano e sono, patriarchi e profeti. Tutti, pastori, operai, artigiani, artisti, guerrieri, commercianti, sacerdoti, famiglie, comunità, tribù… stanno occupando il ruolo che a loro corrisponde in questi nuovi tempi. Perché Israele ritorna a ripopolare la Terra per chiudere un ciclo di tormenti che anticipa la venuta di Cristo e l'instaurazione del Suo regno. Uno strano risveglio quello di una nazione che ha attraversato il tempo e lo spazio, trasportata da forze la cui dinamica spirituale supera i limiti della nostra immaginazione. Dio non opera come fanno i nuovi genocida assetati di sangue che scelgono un territorio da usurpare e dispongono di una macchina da guerra all’avanguardia per conquistarlo.

La nazione di Israele emerge invisibile davanti a noi, come un seme cosmico che si fa strada staccandosi dal substrato del mondo e dalla struttura labirintica della sua logica. E quando i tempi si sincronizzano, come gli ingranaggi di un orologio, iniziano ad emergere sparsi in punti diversi, per poi ritrovarsi in un tutto. Un lungo percorso ci aspetta prima di scoprire questa identità. Le nostre famiglie biologiche funzionano come incubatrici dell'amore materno, affinché possiamo fare il nostro percorso nella società da brave persone. Ma dopo succede qualcosa, difficile da spiegare, con il tempo i suoni dei nostri nomi ci risultano estranei, le abitudini lontane, la lingua strana, la cultura artificiale, il nostro vestire stravagante… perché il cuore inizia a sentire qualcosa che prima non sapeva che esistesse. È la causa della nostra ragion d’essere, che continua a crescere ovunque, perché il nostro Re sta dettando ordini per risvegliarci.

Nella prima psicografia, Israele è il corpo di chi ha vinto il mondo. Dei risorti il cui corpo è rimasto incorrotto. Pertanto il loro verbo, azione e pensiero hanno sempre un doppio filo, mostrano un'apparente dualità. Le azioni a favore dei più deboli sono allo stesso tempo una sentenza di morte contro i loro carnefici. Questo è rappresentato nella lingua che è un serpente a forma di "5". Serpente, perché la sua lingua è bifida (di Amore e Giustizia), ed il 5 perché agisce sotto il mandato dalla Santa Madre. Con Lei ha vinto contro l’antico serpente "sion" che per sua stessa natura cospirativa (mano che prende il serpente), sicuramente sentendosi accerchiata, ha reagito organizzando un attentato contro un martire (pugnale nel corpo del morto). Quindi il serpente, sion, con il suo apparente successo, è riuscito solo ad accelerare la sua sconfitta. Perché in questo modo, rimane sempre qualcuno segnalato ed esposto pubblicamente per il resto di questa storia. La missione spirituale ha trionfato e l'inganno è stato smascherato. Ora abbiamo la responsabilità di scegliere e prendere posizione per attraversare la porta della nostra redenzione.

Tutti tendiamo a pensare che questa psicografia rappresenti la creazione dello stato d'Israele nel 1948 e che Parravicini abbia anticipato di 8 anni il futuro, che sarebbe già molto. Soprattutto perché questa trasformazione geopolitica richiede molti passaggi intermedi ed è impossibile riuscire a prevederli. Tuttavia la realtà è ancora più straordinaria, sono minimo 80 gli anni interessati dalla visione di Benjamín. Perché questa immagine è contemporanea a noi e gli eventi che hanno portato alla stessa sono stati tanti e molto complessi. Forse Israele sta calpestando il cadavere dell'umanità? Potrebbe questa psicografia rappresentare la vittoria di un'ideologia razzista che ha conquistato il mondo attraverso il braccio sionista? Per chiarire questa questione, ho voluto analizzare altre psicografie dove Benjamín Solari Parravicini, ritorna ad usare i termini Israele e Sion con valutazioni diverse e contrarie.

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(1) "Israele" Ritorna
2) "Il campanaro e le campane di Israele insegneranno nella loro ora"
3) "Sion arriverà lentamente, ma arriverà"
 

La seconda psicografia dice "Il campanaro e le campane di Israele insegneranno nella loro ora", e la parola “insegnare” dà una connotazione positiva ad "Israele". Ovviamente l'allusione alla campana vuole intendere colui che, per missione divina, richiama l'umanità al pentimento e la prepara lungo il percorso, che è Giorgio Bongiovanni. Le campane (in plurale) sono naturalmente tutti coloro che fanno parte di quel corpo mistico e che collaborano con l'opera di Cristo, coscienti o meno della figura di Giorgio (come dice il vangelo "Chi non è contro di noi, è con noi").

Invece nella figura tre è rappresentato il processo storico dell'occupazione coloniale dello Stato di Israele in Medio Oriente, in terre palestinesi. Popolo martirizzato che vive un genocidio a fuoco lento di fronte alla complicità del resto delle nazioni del mondo che osservano senza dire niente. Nel disegno si vedono quelli che sembrano essere artigli o pale meccaniche dei bulldozer, emblematici macchinari di distruzione con i quali si cerca di cancellare la storia di tutto un paese usando la forza bruta. Il cinque appare tra i segni di interrogazione per farci capire che quella sacralità che osano rappresentare in nome di Dio come popolo eletto, è in realtà una messa in scena o un'usurpazione della vera identità messa al servizio della sua antitesi: il male assoluto.
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4) "L'Angelo parla di nuovo"
 

Questa quarta psicografia è interessante perché ha esattamente lo stesso valore simbolico della prima, confermando così il suo significato. Vi troviamo gli stessi elementi: un martire, un pugnale, una mano cospiratrice nascosta con un serpente… C'è anche un angelo annunciatore, a confermarci che l'Israele della prima psicografia è Giorgio Bongiovanni. Perché questo angelo, che in questo caso ha una tromba che suona vicino ad un cinque, ci sta dicendo, per diretta analogia, che anche Israele è un angelo e ci conferma che il serpente a forma di 5 è la parola del Cielo che compie la già citata doppia funzione (amore e giustizia). Altri dettagli ce li forniscono le piramidi sullo sfondo con tutta la tradizione ermetica che questo implica, dove troviamo negli dei egizi, portatori della gnosi spirituale della vita e la morte, gli stessi tratti e caratteristiche analoghe alla missione di Giorgio (scriba degli dei, mediatori nel giudizio delle anime, etc.). Vale a dire che è una stessa rappresentazione su due scenari diversi, che indica un'origine ed un destino, un percorso che va dall'Egitto fino all'Italia (Roma è utilizzata in senso generico), che ci dà tutta l'informazione esoterica di cui abbiamo bisogno per identificare di cosa o di chi si tratta.

La nazione di Israele

Una volta chiarito che il corpo della prima psicografia che porta scritto il nome di Israele calza perfettamente con la figura di Giorgio, passiamo ora a sviluppare questo concetto nella sua accezione più generica che è quella di nazione, che “ritorna” anche. Cristo, vincendo la morte, ha mostrato a tutti noi il cammino verso la vita eterna, pertanto dal punto di vista della rappresentazione è anche valido identificare il resto del corpo collettivo insieme al suo patriarca, riferimento o leader, in uno stesso processo.

Nelle prossime psicografie vediamo Israele rappresentato da una donna, con due stili di tratto e di vesti che si ripetono, ma che sono le stesse e parlano del passaggio spirituale di questo popolo, da duemila anni (Medio Oriente), ad oggi “la galilea dei gentili” (continente Sudamericano e terre latine Europee). Essenzialmente facciamo riferimento ad una trasmutazione di un corpo collettivo, passando da una configurazione sociale ad un'altra, superando tutte le distanze per trasformarsi in una realtà concreta. È evidente che Dio scrive la storia al di fuori della linearità della nostra mente.

In definitiva è chiaro che i meccanismi della storia sono altri e che la stessa si ricostruisce attorno al percorso che traccia la forza spirituale in ogni tempo. Per questo motivo l’approccio accademico o dogmatico della religione, quando diventano puramente mentali, scivolano in scenari assurdi quando non riconoscono gli aspetti trascendenti. Ma prima di continuare è necessario rivedere questo concetto e a questo proposito ripropongo un estratto dell’incontro sul Vangelo di Giovanni, dove Giorgio Bongiovanni spiega in cosa consiste questa scissione tra il popolo spirituale e la sua continuità culturale storica che va alla deriva:

Quindi accade che Cristo va in croce, risorge, salva il salvabile ed elegge un nuovo popolo. Dio sceglie un popolo che non è quello di Israele e fa reincarnare tutti gli israeliti nel popolo latino. Dio non rinnega Israele. Semplicemente trasporta l’anima e lo spirito del popolo eletto da Israele ai popoli latini. E quando Cristo dice “Padre perdonali non sanno quello che fanno” sta parlando di noi latini, perché chi crocifigge Gesù non sa chi è veramente. Non è cosciente che è il Figlio di Dio. Invece i sacerdoti del tempio che lo mandano a morte sono coscienti che è il Figlio di Dio. Infatti Caifa dice “Quest’uomo fa molti miracoli. Non è meglio sacrificare lui che tutta la Nazione?”. Se avessero eletto Gesù Re dei giudei, Re di Israele nel senso divino, Cristo avrebbe usato tutti i suoi poteri per fare a pezzi l’impero romano, lo avrebbe annientato con gli angeli extraterrestri e si sarebbe instaurato sulla Terra il Regno di Dio duemila anni fa. Significa che già da duemila anni noi avremmo viaggiato nell'universo. Siccome il patto è stato rifiutato, Cristo ha programmato l'instaurazione del Suo Regno nella generazione successiva perché per preparare il nuovo popolo di Dio a diventare fedeli a Dio, a crescere, a realizzarsi nei valori della scienza dello spirito. Per fare ciò ci vuole una generazione intera e una generazione dura circa 2100 anni, quindi oggi siamo pronti, come lo fu il popolo di Israele ai tempi di Mosè, per aspettare il Messia che ci liberi dalla schiavitù”.

“Cristo era Gesù di Nazareth e Maria Maddalena. Era in ambi due, prevaleva la parte del tao perché questa era la missione. Così come neanche doveva procreare, perché non c'era nessuna ragione in quel momento di farlo. Non aveva bisogno di lasciare una stirpe fisica come ci raccontano i templari. Non aveva bisogno Maria Maddalena di concepire figli di Gesù. Perché Gesù essendo Cristo ha concepito i figli in astrale, ha lasciato la genetica GNA in tutti noi. Tutti noi siamo figli di Cristo e di Maria Maddalena senza bisogno di avere il sangue reale. Lo abbiamo perché abbiamo detto di sì alla sua chiamata: “Chiunque risponde alla mia chiamata avrà vita eterna”.

“… Quindi non vorrei essere nei miei panni di quelli che gridarono crocifiggilo quando Gesù era nella piazza. Gesù lancia una terribile profezia. Lì è terribile. Terribile e inquietante. Quando Lui cade la terza volta sotto la croce si avvicinano alcune donne piangendo che lo vogliono aiutare e lui si gira tutto insanguinato con la corona di spine e dice “Non dovete piangere per me, dovete piangere per quello che accadrà a tutta la vostra generazione, ai figli dei vostri figli”…. “Io ho scelto un altro popolo”. Questo sta dicendo Cristo".

https://www.thebongiovannifamily.it/messaggi-celesti/2020/8695-il-vangelo-di-cristo.html

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5) “Israele è fiorita dopo aver attraversato l'ingiustizia della sua ragione perseguitata. Era nella nebbia. Sarà nel Sole!”

 6 7 parravicini6) "Israele fu - non fu - sarà poi nella nuova pace della Terra verde. Canterà"!
7) "Israele è. Israele non è. Ma sarà!"
 

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8) "Israele vide - Vedrà - Non Vedrà - ma Vedrà nella nuova luce della sua nuova realtà. Canterà"!
9) "Israele insegnerà perché ha insegnato, ma dimenticherà perché ha dimenticato. Quindi ricorderà perché ha ricordato il ricordo… E sarà luce!”

Nella quinta psicografia, il popolo di Israele arriva al "sole" della galilea dei gentili, dopo aver sofferto il più grande genocidio della storia perpetuato dal serpente nazista durante la seconda guerra. Questo disegno è del 1972 e dice "Fu nella nebbia. Sarà nel Sole", che vuol dire che ancora oggi quel popolo è in pieno sviluppo e continua a crescere mescolandosi con l’arrivo delle nuove generazioni. Nelle seguenti quattro psicografie (6, 7, 8 e 9), Parravicini si serve dello stesso gioco di tempi verbali, per armare un rebus e cercare di mostrarci il processo di trasmutazione spirituale della nazione di Israele: fu, non fu, sarà / vide, non vedrà, vedrà / insegnò, dimenticò, ricordò. L'unica spiegazione logica è che ci fu un tempo in cui il popolo era con Dio, un tempo in cui non lo era ed un altro in cui ritornerà da Lui. Ovviamente questo non ha niente a che vedere con la direzione che ha preso il progetto sionista. Sarebbe l'estremo dell'assurdità accettare che, con un genocidio in mezzo, un paese torni a "cantare" che "sarà luce" o che "vedrà la sua nuova realtà”. In questo caso è chiaro (tranne per un gruppo di fanatici) che Parravicini non fa riferimento allo Stato di Israele, bensì alla sua stirpe spirituale o popolo rinato.

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10) "Chi conosceva Dio in Oriente conoscerà Dio nel giorno del pianto e saprà nel pianto che quel senza pianto gli concederà la salvezza. Sarà Pace!"
11) "Il cambiamento di Oriente non sarà nel cambiamento di Occidente, allora sarà quello che non si aspettava. Diluvio di fuoco!"

In queste due ultime psicografie (10) e (11) è rappresentata la stessa donna dell'immagine (6) e pertanto è Israele, benché il testo non lo dica. E parla anche di uno stesso passaggio collettivo, benché in modo implicito. Nella (10) ci dice che “chi conosceva Dio in Oriente” (Israele), possiederà la capacità o la coscienza sufficiente per comprendere che la punizione che verrà (giorno del pianto), è un atto della giustizia divina e che pertanto è necessario che sia così, perché "concederà la salvezza". Vale a dire che quella parte del popolo che viene da Oriente e che conobbe Gesù 2.000 anni fa, è la stessa che ha oggi l'intelligenza Cristica per riconoscerlo nuovamente.

Ecco l’importanza di questo paese o nazione, perché è quello che crea le basi per consolidare la coscienza che dopo si estenderà verso il resto del mondo. Molte volte interpretiamo erroneamente il nostro dovere in modo passivo, forse perché il popolo 2.000 anni fa fallì, ma questa volta non può accadere di nuovo. Il testo dell'immagine (11) spiega che "il cambiamento di Oriente” (attuale occupazione dello Stato di Israele), è differente dal "cambiamento di Occidente" (passaggio del popolo spirituale alla galilea dei gentili). Sottintendendo che la gran massa che non avrà questa coscienza, avrà uno sguardo superficiale e vedrà la punizione che arriva come un’"ingiustizia", perché pensa che le cose che si stanno facendo siano giuste, benché il mondo stia agonizzando di fronte ad esse ("allora sarà quello che non si aspettava: Diluvio di fuoco!)”.

La verità è che è praticamente impossibile capire Parravicini senza i concetti profondi appresi dalla spiritualità di Giorgio Bongiovanni. Al di fuori dell'ottica dell'opera, ogni analisi che facciamo può finire in una sorta di divagazione, forzando fatti e distorcendo la realtà affinché si incastri. Questo mi ha fatto pensare che queste due personalità fanno parte di una stessa coscienza o corpo spirituale. Detto in altre parole, Benjamín Solari Parravicini è un profeta visionario dell'opera dei Giovanni e per questo motivo ci è permesso comprendere quella parte della sua opera che ancora non è stata interpretata dalla maggior parte di coloro che lo studiano.

E questo per noi, è altrettanto o persino più rivelatore delle psicografie stesse.

Dio Benedica e abbia nella gloria Giorgio Bongiovanni servo di Dio e il profeta dell'apocalisse Benajmin Solari Parravicini.

Grazie a loro in eterno.

Devotamente,

Agustin Saiz (29/10/2020)

Allegati:

- 9-10-20 Interpretando le profezie di Parravicini
https://www.thebongiovannifamily.it/messaggi-celesti/2020/8708-interpretando-le-profezie-di-parravicini.html

- 25-09-20 Un artista visionario argentino annuncia la missione di Bongiovanni
https://www.thebongiovannifamily.it/cronache/cronache-dalle-arche/cronache-dalle-arche-2020/8689-benjamin-solari-parravicini-e-l-uomo-del-vangelo.html

- 25-08-20 Le profezie di Benjamin Parravicini
https://www.thebongiovannifamily.it/messaggi-celesti/2020/8666-le-profezie-di-benjamin-parravicini.html

- 25-08-20 Le profezie di Benjamim Parravicini
https://www.thebongiovannifamily.it/messaggi-celesti/2020/8666-le-profezie-di-benjamin-parravicini.html

- 22-02-12 Strani rumori in cielo
https://www.thebongiovannifamily.it/arche-2012/4127-strani-suoni-in-cielo.html

- 1-07-10 L’elefante nordamericano
https://www.thebongiovannifamily.it/arche-2010/1951-lelefante-nordamericano.html