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Aguila programaDi Vilma Torres
Venerdì 11 dicembre 2020, come tutti i venerdì, è andato in onda il programma condotto da Agustín Saiz, “El día que la Tierra se detuvo” ("Il giorno che la Terra si fermò"), programma trasmesso in diretta da Radio Amplitud – 660 am della provincia di Buenos Aires.
In questa occasione ha partecipato come invitata dall'Uruguay Erika País, amica e stretta collaboratrice, in ogni ambito di azione, dell'opera di Giorgio Bongiovanni.
Si è parlato di "Contatto Extraterrestre", dando vita così ad un dialogo prevalentemente interessante e profondo, ricreando con maestria temi di alto contenuto spirituale che nuovamente ci hanno portato ad una riflessione profonda.
 
Chi conosce Erika ed Agustín, sa che sono due menti brillanti nel servizio, due fratelli sensibili, empatici di gran cuore, e di una dolce umanità, che sono responsabilmente preparati ed impregnati delle conoscenze ideologiche e di azione dell'Opera di Giorgio.
In ogni concetto espresso in questo incontro, si mise di manifesta passione, compromesso e convinzione, ciò che conquista l'attenzione di tutti gli ascoltatori, non solo di quelli che sono coinvolti nella tematica… di tutti.
Dopo l'introduzione di Agustín, Erika fa una riflessione sulla "la visione delle cose", quella che noi, che stiamo vicino a Giorgio, possiamo arrivare ad avere, sottolineando che egli c'insegna a "vedere" attraverso un "sguardo" profondo i fatti, arrivando così a comprendere lo scenario implicito in ogni situazione, mai al suo livello, ma similmente.
Agustín evidenzia che stiamo vivendo momenti storici in quanto ad avvistamenti e contatti e che non ci sono molte voci nel mondo che comunichino con efficacia, serietà, ed autentico supporto documentario su questi temi, come quelli che vengono fatti dai mezzi di informazione, nell’ambito dell'Opera di Giorgio Bongiovanni.
Si riferisce anche al fatto che l'anno 2020 è stato un vero punto di svolta, dove gli avvistamenti del nostro fratello e contattato Antonio Urzi, hanno avuto una manifesta notorietà per l'umanità, colpendo sicuramente anche le coscienze più insensibili.
 
Erika racconta di aver condiviso con Antonio avvistamenti in varie circostanze, a testimonianza dell’esperienza di Antonio . A ciò aggiunge che Giorgio ha annunciato che Antonio filmerà un contatto di cui saremo testimoni.
Agustín menziona l’ enorme responsabilità che implica essere testimoni di questa esperienza, a questo Erika aggiunge con enfasi che questi avvistamenti non sono personali, non sono per noi in maniera individuale, ma per divulgare il messaggio implicito che questi esseri portano con sè, affinchè arrivi all'umanità perchè si realizzi l'obiettivo che li preannuncia.
Dice Agustín: il contatto extraterrestre è una realtà concreta, provata. Sta a noi far comprendere alla gente che questo è per tutti e che propone un cambiamento. Viviamo il contatto come fratellanza, Antonio filma le astronavi ma lo fa nell’ambito dell'Opera di Giorgio Bongiovanni, per cui si può dire che il Contatto" è tutta l'Opera, noi compresi.
Erika aggiunge che Giorgio è il centro di tutto, colui che unisce tutto nell'opera e contemporaneamente, istruisce il contattato che è Antonio Urzi. In sintesi tutto è legato a Giorgio, la sua Opera ed i suoi messaggi. Antonio è in perfetta sintonia con Giorgio, tanto, che Giorgio anticipa ad Antonio quando dovrà filmare e cosa filmerà, come è avvenuto durante l’ultima Pasqua.
Agustín ha fatto sagge precisazioni, per coloro che ascoltavano per la prima volta questi temi rispetto a quale "l'Opera" della quale si parla e della quale Giorgio è la testa ed il cuore, dove si evidenzia una forte risonanza con la cultura cristiana, non religiosa.
 
Riconsiderando il tema principale della chiacchierata ed allusivo a tutta ciò che è stato detto, si è detto che stiamo in tempi il contatto viene demistificato, dicendo che i nostri fratelli del Cielo hanno intenzione di diffondere una Verità che dista dai "rituali". Essi sono diretti ma cauti allo stesso tempo, nel rispetto delle differenze dimensionali. Questi esseri si destreggiano con equilibrio, davanti ad una civiltà violenta. Essi ci preparano in maniera naturale e graduale, creando coscienza affinché possiamo evolvere come specie. Il processo è già iniziato!, sta a noi collaborare o meno per raggiungere l'obiettivo. La metodologia di contatto è semplice, adeguata alla nostra precarietà. Gli tendi essere umani tendono sempre a negare ciò che non conosce per paura, magari perché nell'inconscio collettivo di questa umanità, e per diretto riferimento storico, è incisa l'idea di conquista, rappresentando questo una paura profonda che porta, ad una gran percentuale di persone, alla più negazione più dannosa.
 
Agustín ha detto che l'essere umano ha inoltre paura, di esaminarsi, e riconoscere di aver vissuto alle spalle delle insegnamenti di Cristo, il che lo mette in una posizione di svantaggio nel momento di considerare un avvicinamento ad esseri di un'evoluzione tanto elevata.
Erika aggiunge che è impossibile che non sorga il sentimento di colpa davanti a tanta grandezza dei nostri fratelli superiori, e che magari quella paura nascosta nel cuore dell'uomo, sia associata a quel "Cristo" dimenticato.
Si è fatto anche riferimento al messaggio da Giorgio: "Prima del 2050 del vostro tempo, la fine della vita sul vostro pianeta" dove entrambi i relatori sono stati convergenti nella sintesi a riguardo secondo messaggio stesso: " Se non si modificano i modelli di produzione, consumo e sprechi, il pianeta subirà una perdita più intensa di biodiversità."
Agustín: davanti a tanta evidenza sorge la domanda perché quelli che sono coscienti di questa verità, i leader, gli scienziati non fanno un’azione adeguata, drastica per invertire l’ovvio, perché? Cosa impedisce loro seguire di la strada giusta? Erika risponde che esiste il bene ed il male nella dimensione spirituale, e che è evidente che l'oscurità "soffia" nel cuore della gente, ed in particolare in quelli più potenti che influiscono sulla massa, nell'affanno che le Anime si allontanino dal proprio percorso evolutivo, nella quadro della permanente battaglia che si svolge nella nostra vulnerabile terza dimensione.
Sia Erika che Agustín, concordano nel fatto che gli elementi distorcenti sono esistiti sempre ed esistono in tutti gli ambiti dell'umanità, nel contattismo, nelle chiese, tra gli scientifici etc. Sul fatto che generalmente l'errore concettuale è nel tentativo di fare prevalere il fattore istituzionale davanti al supporto filosofico dell'idea… come accadde col Cristo, dice Erika, quando si aggrapparono alla stupida istituzione di quei tempi, perdendo di vista la Luce del Verbo.Sono stati citati anche Galileo Galilei, Giordano Bruno come esempi.
 
Giunti alla fine del programma, Agustín ha salutato il pubblico, ma è rimasto collegato con Erika per alcuni minuti in più, toccando temi come La Matrix ed il collasso dell'umanità come specie, la stupidità del pensiero umano anche se si mette in rischio la sopravvivenza, hanno parlato anche di concezioni pazzesche di coloro che detengono il potere, arrivando al delirio di credersi razze superiori come per esempio avvenne con il nazismo… ma è la gente che sceglie di dipendere e non rompere con quella matrice. In maniera esplicita o implicita aderisce a quell'idea malata, per paura, per comodità!
Ma la maggioranza siamo noi che siamo all'avanguardia del pensiero liberatore, rivoluzionario, Cristico… e sappiamo che stiamo seminando per il futuro, facendo azioni per alleviare un esito prevedibile descritto da Nostra Signora di Fatima nella sua profezia per il mondo.
 
Non ci piace questo mondo, ma è nostro dovere abbracciarlo e lasciare un migliore impronta, alla luce del concetto di eternità che c'impregna. In definitiva, deve prevalere in noi il sentimento di Giustizia, ed esprimerlo interamente.
Si conclude quindi questo prezioso incontro tra Erika ed Agustín, che hanno apprezzato tuttti gli ascoltatori.

Vilma Torres
12 Dicembre 2020