Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Italiano Español English Português Dutch Српски
testa sito 2024

cristocroce200Di Jacopo Bonfili

Qualche giorno fa ho fatto un sogno del quale, ahimè, ricordo solamente alcune parti e che riguarda il nostro amato Giorgio. Quel poco che la memoria mi ha restituito credo sia degno di essere raccontato per il suo valore simbolico.

Mi trovo in una enorme sala bianca costellata di pilastri e piena di scrivanie scure disposte in ordine geometrico. Mi rendo conto che si tratta della sede operativa di una testata giornalistica importante, molto simile a quelle viste nei grandi film americani come “Tutti gli uomini del presidente” o il più recente “The Post”. Sul fondo della sala noto Giorgio, vestito con i toni chiari del beige e del lino, che con il braccio alzato mi fa cenno di raggiungerlo. Dopo brevi convenevoli mi invita ad entrare in un ufficio, molto più piccolo, attiguo alla sala principale. Entrando noto solo due scrivanie color noce con venature molto evidenti, penso subito che una appartenga a Giorgio e l’altra ad Aaron Pettinari. A dispetto della sala principale qui regna il disordine, faldoni e documenti sono appoggiati ovunque, è evidente che c’è molto lavoro da sbrigare. Mi volto verso Giorgio e leggo sul suo volto una evidente stanchezza e, soprattutto, un senso di afflizione e pena che mi addolorano. Le parole che sento uscire dalla sua bocca confermano il mio sentimento: “Jacopo, non ce la faccio più! …non ho più la forza di portare questo Segno, ho paura della chiamata a questo martirio che si ripete senza fine”.

Il suo viso è tirato, le sue palpebre cercano disperatamente di contenere le lacrime copiose che riempiono gli occhi. Come a voler sottolineare quanto appena detto, Giorgio si alza la camicia di lino bianca fino a mostrarmi la ferita del costato. Sono terribilmente costernato nel vederlo così sofferente, non ho parole di conforto che non suonino banali e retoriche per portargli un poco di consolazione. Allora faccio il gesto più istintivo che mi comanda il cuore, mi avvicino a lui, alzo la maglietta fino a scoprire il costato e lo appoggio al suo. Dopo pochi istanti, come se un bisturi invisibile fosse all’azione, vedo disegnarsi sul mio torace una sottile linea scura che poi si apre in due lembi di carne simili a quelli di una ferita da taglio che però rimane asciutta. Il senso di stupore è grande, ma più grande ancora è la speranza che quanto sta accadendo possa in qualche maniera portare un poco di sollievo e consolazione a Giorgio. Lo strumento che nel “tempo di tutti i tempi” Cristo ha scelto ad imitazione del suo martirio, per il perdono e l’elezione di quelle anime, che pure nella ripetizione dell’errore causato dalla umana natura, non rinnegano la fedeltà al Figlio di Dio.

Rimaniamo così io e Giorgio, con i nostri corpi appoggiati l’uno all’altro e le due ferite che quasi si toccano, a contemplare questo assurdo miracolo del quale, almeno io, non riesco a comprendere la grandezza ma del quale ringrazio eternamente il Signore per avermi concesso la grazia di potervi partecipare.

Jacopo Bonfili
28 Giugno 2021

Allegati:

- 25-03-20 30 anni: Atti di un cronista al servizio degli esseri cosmici
https://www.thebongiovannifamily.it/messaggi-celesti/2020/8403-30-anni-atti-di-un-cronista-al-servizio-degli-esseri-cosmici.html

- 16-10-20 Atto di amore e di servizio a Maria Santissima
https://www.thebongiovannifamily.it/francesca-panfili/8866-atto-d-amore-e-di-servizio-a-maria-santissima.html

- 29-04-18 Chi sono gli extraterrestri
https://www.thebongiovannifamily.it/cronache-arche/7585-chi-sono-gli-extraterrestri.html