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Thierno Giorgio 200Di Thierno Mbengue

Ho sempre odiato le feste. Natale, capodanno e Pasqua hanno sempre risvegliato in me quella sensazione di malinconia che mi spinge alla tristezza. Ho sempre odiato come musulmano ogni singola festività che mi costringesse ad affrontare quel vuoto che ha caratterizzato la mia anima per così tanto tempo.

Da quando non c’è mamma, cioè più o meno da quando ne ho memoria, non ho mai provato un senso di appartenenza a questo mondo, mi è sempre mancato qualcosa, a volte pensavo fosse la famiglia, perché mio padre non è mai stato il padre che volevo e mia madre non c’era, altre volte invece pensavo fossero gli amici perché non mi sentivo mai me stesso con chiunque io fossi.

Poi sei arrivato tu, come un fulmine a ciel sereno. Ricordo la prima volta che vidi i tuoi occhi come se fosse ieri, ricordo quel senso di pace e appartenenza che provai forse per la prima volta nella mia vita e che provo ogni volta che ti penso e ti vedo.
Sei arrivato tu con tua figlia, quella pazza scatenata che tutti chiamiamo Sonia Tabita, due esseri di luce condotti in questo mondo per condurre noi miserabili alla salvezza.
Siete arrivati voi, che nel giro di un anno avete reso me, piccolo insignificante ragazzino che ha perso la via, una persona nuova.

In questo Natale, che per la prima volta amo e mi fa saltare dalla gioia, voglio ringraziarti Giorgio, Maestro, Comandante, PAPÀ per avermi riparato, come hai fatto con quella statuina del Cristo in lacrime che mi hai donato ieri.

Voglio ringraziarti perché per la prima volta nella mia vita, sento quel bisogno, quel dovere di essere vivo, per poter rappresentare i miei fratelli, per poter stare al tuo fianco, per poter essere un tuo soldato.

In questo Natale, il mio primo vero Natale, che simboleggia la nascita del Cristo, ci tengo a leggerti queste righe in segno dell’amore e della devozione che provo per te.
In questa notte per la prima volta ho assistito di persona alla tua più grande sofferenza che continui a provare da così tanti anni, ti ho sentito dire: “Ho paura di deludere il Signore”, tu che soffri così tanto per noi, per la nostra misericordia, per la nostra stoltezza.

Per l’ennesima volta hai sanguinato, hai sofferto per espiare le nostre colpe.
Vorrei provare ad alleviarti di questo dolore, sorreggere una piccola parte della tua croce che da così tanto tempo porti addosso, così come tu ti sei fatto carico di tutte le nostre croci.

Sento di scriverti queste righe, per ringraziarti, anche se le parole non sono niente, e non potranno mai dimostrarti come vorrei la mia gratitudine.
In questo anno così lungo attraverso le tue parole, le parole di Sonia, le parole di Aaron ho conosciuto un po’ di più della tua Opera, delle volte che ti sei annullato nella tua vita.

Delle volte che hai abbandonato per amore “perché chi ama riesce a vincere il mondo, e non ha paura di perdere nulla in quanto il vero amore è un atto di totale abbandono” e tu con il tuo Amore, quello con la maiuscola, che provi per il Cristo, hai abbandonato tutto, a partire dalla famiglia fino ad arrivare alla tua persona.

Ringrazio il Cielo, ringrazio mamma che con il suo “abbandono” mi ha portato a te, ringrazio ogni minuscola sofferenza che posso aver provato consapevole della insignificanza che hanno perché mi hanno portato da te a pezzi perché tu potessi ricostruirmi, modellarmi a tuo piacimento, ringrazio il Padre che mi ha portato a Sonia, calice vivente della comunione Cristica, a questa Famiglia.

E voglio con queste parole prometterti di nuovo la mia fedeltà, la mia vita perché possa servire alla tua opera, all’opera del Cristo.

Ti amo per sempre
Per avermi dato una famiglia
Dal figlio alla mamma

ALLA MIA STELLA POLARE

Thierno Mbengue
25 Dicembre 2021

Allegato:


- 8-07-21 Lettera a mia madre
https://www.thebongiovannifamily.it/messaggi-celesti/2021/9114-lettera-a-mia-madre.html