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georgesDi Erika Pais

Sono molti, moltissimi gli ostacoli da vincere per infondere informazione e Verità nel cuore di una società abituata all'ostracismo. Una società educata sotto una laicità imposta dalla Carta Magna, detenendo il libero esercizio della religione di ogni individuo come valore umano inalienabile. Ma che, lontano da fomentare il pensiero aperto, critico e tollerante dei cittadini, li avvolge in un velo quasi ipocrita dietro il quale si mettono a tacere le esperienze spirituali, le inquietudini proprie dell'essere e l'espressione aperta di qualunque credo che differisca con quello delle due più grandi e potenti religioni del mondo.

La separazione della Chiesa e lo Stato espressa nella legge, non è altro che una maschera che nasconde il potere cattolico ecclesiastico che, ancora oggi, viene esercitato nelle alte sfere, così come l'influenza ebraica nel processo decisionale dello Stato e nella sua politica estera. Così, il popolo uruguaiano, pur essendo un gran consumatore delle differenti e varie filosofie spirituali, nonostante riconosca rispettosamente i messaggeri, i Maestri e le guide che visitano la sua terra, nonostante riempia le sale conferenze sulla diversa e vasta tematica spirituale, lo fa nel silenzio, e nascosto nell'anonimato che la laicità trasformata in ateismo ipocrita gli offre.

La conoscenza egoisticamente sviluppata concede il potere a chi la possiede, potere di convincere le persone, potere di manipolare le masse addormentate o ignoranti, potere di gestire l'informazione.

Ma, tuttavia, la conoscenza sapientemente acquisita implica, per chi l’ha ricevuta, l’assunzione di responsabilità sul divenire storico ed evolutivo delle società umane.

Per chi ama sinceramente e appassionatamente la Verità, la divulgazione di ogni suo enunciato divino e liberatore, si trasforma contemporaneamente in un'imperiosa ed ineludibile missione e necessità. Nella realtà che ci troviamo a vivere, il potere raramente apre i suoi centri di informazione e comunicazione a chi trasmetterebbe altre visioni, versioni e analisi diverse da quelle da esso fornite.

Nel cammino iniziatico che percorrono i portatori della luce del Verbo, i disagi e le difficoltà nel raggiungere i mass media fanno sì che l'opera di sensibilizzazione si svolga porta a porta, quartiere a quartiere, città a città, bocca a bocca. Un compito che non si ama di meno perché è doloroso, anzi, non fa altro che alimentare il fuoco che arde nel petto e spinge a raddoppiare gli sforzi. Ma la sensazione di stare lottando contro quel mostruoso Leviathan che rappresenta l'oscurità nella quale il maligno è riuscito a sommergere l'umanità, semplicemente con una pietra nelle mani, è sempre lì presente e li accompagna in ogni incontro, in ogni occasione in cui si trovano a combattere contro l'ignoranza che sottomette ed oscura il cammino dell'Uomo verso la liberazione definitiva.
I tempi della Giustizia sono arrivati, è possibile sentirne il suo alito profumato di soli, stelle e galassie sulle nostre nuche opache e sudate.

Il vecchio agonizza. Il tunnel che annega e seleziona si apre e si chiude partorendo il divino pulsare. E noi neutroni percepiamo a malapena il grido agonizzante che precede l’osare, lo sciogliersi, il liberarsi, il vivere la vita lottando per ciò che realmente è. Trincea sacra dalla quale forse e sicuramente sapremo estrarne momenti umani e piacevoli, che adornino e consolino la psiche e il corpo. Ma la vita è un giardino infinito di storie e progetti illimitati. E il grido sussurra una chiamata alla guerra, la nostra guerra.

E colui che riesce ad ascoltarlo dovrà presentarsi al fronte di combattimento solo con quanto gli è stato concesso in aggiunta dal Padre. Perché il superfluo indebolisce, il pensiero appesantisce, il desiderio consuma lo spirito. E sarà addestrato e invitato a far parte della legione di iniziati disposti a combattere nella Battaglia. Una battaglia che non sarà l'ultima, ma sarà sicuramente cruciale.

Nel cuore umano e negli spiriti eterni degli iniziati risuona forte una promessa. In quel momento finale e decisivo non sarebbero stati né orfani né indifesi. Sarebbero dotati di armi che sembrerebbero germogliare come parte del loro corpo, perché una volta vinta la paura, il corpo smetterà di essere obiettivo e si trasformerà in cammino.

Il Padre soffierà negli spiriti che, seppur addormentati nell'illusione della materia, sono disponibili ai valori Cristici. E questi saranno le sue armi. Le anime che oggi servono il padrone serviranno il Re.
E il Padre annuncerà la sua Giustizia camminando su migliaia di gambe e parlando attraverso migliaia di bocche.

Radio Sarandí, radio ammiraglia di uno dei conglomerati radiofonici più importanti dei media uruguaiani, apre le sue porte agli iniziati. E loro hanno attraversato queste porte. Ma non sono entrati all'interno di un edificio grigio e materiale. Attraversando quelle porte di vetro sono entrati nella spirale della gnosi, che non è mai statica e cresce alimentata dell'energia dei Divini Concetti emanati dal loro e nostro Supremo Monarca nell'etere del nostro tempo e spazio. In tal modo aggiunge e disegna continuamente nuovi e ampi circoli al disegno labirintico del tempo che sarà e nel quale ci troveremo.

Chiaramente è possibile sorridere. Uno spazio radio tutto nostro, dell'Opera, dei nostri fratelli delle stelle, degli abbandonati, degli affamati, dei bambini, di coloro che non hanno voce, fino ad oggi, un nostro spazio, del Padre, di Cristo.

Un Segno dei sussurri del Cielo fin troppo chiaro per non essere ascoltato, compreso e seguito.

Un microfono in onda, una finestra sul mondo, un grido di avvertimento nell'oscurità del tempo.

L'iniziato è abituato ad aspettare mesi, o anni, o eternamente nella sua vita, l'opportunità di avere quei 10, 15, 20 minuti nei quali possa parlare alle moltitudini. Quei minuti in cui il messaggero alchimizza l'etere e il messaggio diventa verbo, mito, testo, aneddoto. Diventa vita e persona reale, tangibile e respirabile per tutti coloro che necessitano di vederlo e toccarlo, non solo per credere, ma bensì per esistere. Minuti in cui il gran Giudice popolare e plebaglia, lo stesso che glieli ha offerti, valuta quanto possa essere pericoloso per l'arcaico sistema che rappresenta.

I sentieri del Padre… i minuti diventano ore, in trincea e liberi di gridare da una delle torri del Castello di Carte da dove tutto ha inizio. Perché Lui può tutto.
Una piacevole e approfondita intervista con giornalisti di fama, assetati di approfondire e dare risposta a tante loro domande, è stata il preludio che ci ha permesso di iniziare a suonare la tromba per le orecchie degli assetati.

Nell'autunno freddo che accompagna la siccità che ha sottratto acqua potabile all'Uruguay, dimostrando, ancora una volta, che l'Uomo sbaglia sempre quando, per avarizia e potere nei suoi progetti, concepisce la natura come un essere inanimato sottomesso ai suoi desideri. E mentre Il Sole Invictus scaldava buoni e cattivi fuori dalla radio, noi, nel programma chiamato “Viva la tarde” annunciavamo che era arrivato il tempo in cui la Verità poteva essere ascoltata… Da tutti.

Erika País
17 maggio 2023
 
Per ascoltare l’intervista a partire dal minuto 27:30

 

 Allegati:

- 16-04-23 Giorgio Bongiovanni ospite a Radio Sarandi
https://www.thebongiovannifamily.it/cronache/cronache-dalle-arche/cronache-dalle-arche-2023/9923-giorgio-bongiovanni-ospite-a-radio-sarandi-uruguay.html

- 24-02-23 Parlare della realtà extraterrestre nel posto giusto
https://www.thebongiovannifamily.it/messaggi-celesti/2023/9850-parlare-della-realta-extraterrestre-nel-posto-giusto.html