
Sulla ‘fine dei tempi’ fu scritto: «Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole». (Timoteo 4,3) In piena Apocalisse migliaia di sette e religioni si contenderanno anche a colpi di spada il monopolio della verità, tant’è che talune si adopereranno per convincere l’uomo che al di fuori della propria non vi è salvezza. Gesù predisse allora: «Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da ingannare, se possibile, anche gli eletti» (Mt 24,24). E ammonendo ripetutamente i Suoi discepoli disse ancora: «Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi». (Mt 7,15)
Oggi, tra vecchi e nuovi scandali vaticani, Papa Benedetto XVI oserà ancora pronunciare uno spudorato “Dio ci consola in ogni nostra tribolazione”; e confidando nella “certezza del sostegno di Dio a tutta la Chiesa”, la “tristezza nel suo cuore” rinnoverà la fiducia e l'incoraggiamento dei seguaci. Con calorosi applausi e manifestazioni di affetto, la folla radunata si accoderà così a quel “cammino cristiano segnato spesso da difficoltà, incomprensioni e sofferenze” indicato da Sua Santità. Immersi nella loro oasi felice di materialismo e benessere, le menti dei buonisti e benpensanti cattolici si lasceranno cullare da un'idolatria che non conosce pentimento e non teme giustizia. Spettatori passivi, troppo intenti a curare i propri interessi e a nutrire brame di denaro, di successo e di potere, assisteranno indifferenti a qualsiasi forma di iniquità e di sopruso; sullo sfondo di una presunta fede che contempla il sacramento del perdono, dove ogni bestemmia è lecita e ogni peccato sanato. Poco importa perseverare nell’errore. Poco importa ritrovarsi proni a 'servitori' di Dio autori di atroci violenze, celebranti riti e cerimonie tra eccessi di lusso e sprechi indicibili... Poco importa se gli insegnamenti di Cristo saranno traditi o, nella migliore delle ipotesi ignorati: la cultura del silenzio e la censura, sommersa da un'impenetrabile coltre di omertà, favorirà la straripante ipocrisia; mentre il sacramento della confessione gioverà a tutti loro e li aiuterà a mantenersi immacolati.
Legati a un calendario di funzioni religiose e regole arbitrarie e capricciose, siederanno composti nei banchi di chiesa ad ascoltare proseliti e lunghi discorsi sull'etica e sulla morale. Reciteranno infiniti rosari e intoneranno inni al Signore per espiare le colpe, e dinnanzi ai propri figli si esibiranno in vivaci trattati su valori e virtù che mai saranno vissuti. Per poi tornare ad essere quelli di sempre, o forse peggiori: complici di una chiesa indecente, perversa, criminale.
Con le loro bandierine accorreranno a milioni per proclamare santi e beati i promotori di persecuzioni, assassini, e pedofili in abito talare. Oltre trecentomila presiederanno con un tripudio di applausi e sventolii di fazzoletti alla cerimonia di beatificazione del fondatore dell'Opus Dei, amico e consigliere del dittatore fascista Franco, noto per i suoi coinvolgimenti nello scandalo dello IOR e del Banco Ambrosiano e per le torbide manovre finanziarie con enti, logge, banche e mafie: Josè Maria Escrivà de Balanguer.
Una vera e propria orda invaderà la capitale anche per Karol Wojtila, il cui pontificato non fu macchiato, ma intriso di sangue. Anche lui amico di uno dei più feroci dittatori del XX° Secolo: il cattolicissimo generale cileno Pinochet. Con l'imposizione del segreto pontificio contribuì alla diffusione epidemica della pedofilia, insabbiò eclatanti casi come quello di Marcial Maciel Degollado, del vescovo polacco Juliusz Paets e l’irlandese John Magee, suo segretario personale. Con gelido cinismo ignorò la coraggiosa denuncia del vescovo Romero sulle sparizioni dei desaparecidos e le torture inflitte al popolo salvadoregno; in contrasto con quella vaticana, opaca e formale, complice del regime. Abbandonato ai suoi carnefici dalla sua stessa chiesa, durante la celebrazione della santa messa fu poi brutalmente assassinato da un sicario sull’altare.
Per non parlare poi della strenua difesa nei confronti di Monsignor Marcinkus, in un tenebroso intreccio tra Vaticano, massoneria, mafia e servizi segreti. Eppure i gadget del papa polacco riempiranno miliardi di bancarelle improvvisate, e il suo volto tappezzerà a tempo di record le case di quel popolino che lo vuole ‘santo subito’. Gesù disse: “Lasciate che i morti seppelliscano i loro morti” (Lc 9,60); e così milioni di euro saranno stanziati per l'ultimo saluto alle spoglie del beato, mentre saranno migliaia quelli che ogni giorno visiteranno in silenzio e autentico clima di raccoglimento la sua tomba nelle sacre grotte vaticane; alla quale seguono quella di Bonifacio VIII, Niccolò III, Innocenzo IX la cui influenza e potere travalicarono di gran lunga i confini della supremazia spirituale del loro mandato.
Gesù disse: “Lascia tutto e seguimi”. Con sconcertante naturalezza si aggireranno tra i monumenti, le opere d'arte e patrimoni infiniti della chiesa; ne ammireranno lo sfarzo, gli ori e le pietre preziose e con donazioni ed elemosine contribuiranno al sostentamento di una Chiesa cattolica Apostolica Romana che detiene la riserva aurea più ricca del mondo. La divina provvidenza andrà incontro anche ai potenti e ai mafiosi che avranno modo di dare il loro umile sostegno riciclando, attraverso l’Istituto delle Opere Romane, ingentissime somme di danaro provenienti da traffici illeciti, speculazioni finanziarie e le più svariate attività criminali.
Un fiume d'amore tramutato in un fiume di soldi, nelle cui putride acque le anime di papi, prelati e porporati si riflettono e, alimentandosi a vicenda, diventano tutt'uno con quelli dei loro sudditi. Acque che ogni giorno trascineranno in un mare di orrore i corpi martoriati di milioni di creature abbandonate al loro tragico destino, in quel meraviglioso pianeta Terra oramai divenuto una fabbrica di morte. Vittime di un mondo dove non è giusto ciò che è giusto, ma solo ciò che conviene… dove impera l’edonismo e l’egoismo più assoluto e il dio profitto ha reso lecite tutte le cose.
Martin Luther King disse: “Le nostre vite cominciano a finire il giorno in cui stiamo zitti di fronte alle cose che contano”. Gesù, però, ai miliardi di cristiani indolenti e vili, che con la loro fede infruttuosa, piatta ed inerme continueranno a tacere di fronte alle ingiustizie e al perpetuo olocausto di anime, ha predetto una sorte assai peggiore: «Così, perché sei tiepido e non sei né freddo né fervente io ti vomiterò dalla mia bocca»…" (Apocalisse 3,16): “Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel Regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli". (Mt 7,21). La Giustizia divina è già in atto e il tempo glorioso del Suo Ritorno è alle porte. Sugli assassini della vita, sui tiepidi e sui capi del nuovo Sinedrio si abbatterà la spada di fuoco del Figlio di Dio. Fino al Nuovo Regno, e al trionfo della vera chiesa di Cristo, dei suoi veri ministri e di tutti gli uomini, atei e credenti, che con le opere hanno incarnato il più grande insegnamento: «Ama il prossimo tuo come te stesso». Perché amare non è stato mai prerogativa di un credo di una religione, ma di tutti gli esseri del Suo infinito, immenso, meraviglioso Creato.
5 MAGGIO 2012
Oggi Giorgio apre l’incontro con la lettura dei messaggi ‘L’IRA DI DIO (parte IV)’ http://www.giorgiobongiovanni.it/messaggi-2012/4207-lira-di-dio-parte-4.html e ‘UNO DEI VOSTRI RE DELLA TERRA’ (http://www.giorgiobongiovanni.it/messaggi-2012/4203-uno-dei-vostri-re-della-terra.html, sottolineando ancora una volta di fronte alla tragica situazione planetaria l’importanza, nella nostra missione, dell’unione fisica di tutti i fratelli oltre a quella spirituale.
L'UNIONE FISICA
La nostra unione spirituale non sarà mai forte come una roccia, come dice Gesù, se non c’è un contatto umano fisico. Possiamo dire ipocritamente che siamo uniti spiritualmente anche se non ci vediamo, ma noi non siamo come i grandi discepoli spirituali orientali, o anche cristiani, che si pensano col cuore, entrano in sintonia, e quindi gioiscono al solo pensare. Certamente siamo contenti se ci pensiamo, ma siamo lontani da questa unione, perché viviamo in un momento di sopravvivenza dove la vita quotidiana ci aggredisce con le sue problematiche e quindi ci porta a allontanarci gli uni dagli altri.
L'INTEGRITÀ
Come ho detto la settimana scorsa, e ho ricordato anche ai fratelli del Sudamerica, noi siamo pescatori di anime. E oggi aggiungo che, oltre che pescatori dobbiamo essere integri, perché se non lo saremo la frustrazione prenderà il sopravvento e anziché pescare, rimarremo a casa a preoccuparci di problemi e situazioni materiali. Integri significa puliti dentro, non significa perfetti o santi come Padre Pio, perché sulla Terra nessuno è senza peccato. Tutti abbiamo i nostri problemi, peccati, vizi, debolezze, e le nostre miserie interiori, ma non è questo che il padre Adonay ci chiede per risparmiarci dal diluvio di fuoco. Lui ci chiede l’integrità, cioè la fede in Lui, e l’onesta intellettuale e umana. Nel caso contrario, non solo non potremo andare a pescare nessuno, ma saremo coinvolti dalla Sua ira come lo furono gli abitanti di Sodoma e Gomorra e gli abitanti della Terra ai tempi del diluvio universale, e non avremo scampo. Non dimentichiamo che integri implica soprattutto essere altruisti, perché Gesù salva tutti tranne quelli che non lo sono. Infatti ha salvato anche il ladrone nella croce sebbene avesse ucciso, rubato e fosse corrotto e colluso con la mafia, perché si è reso disponibile a dare persino la vita per difendere la verità e la giustizia.
LA DISPONIBILITÀ TOTALE PURIFICA I NOSTRI PECCATI
Se non purifichiamo i nostri peccati con la disponibilità, Cristo ci lascerà marcire sulla Terra o all’inferno, se l’inferno esiste. Noi, e mi riferisco ai fratelli spirituali presenti e in ascolto, non abbiamo peccati gravi da scontare con la morte seconda, e questo io lo so perché mi viene detto dal Cielo. Ma corriamo un grande rischio. Non abbiamo tanti peccati e quindi abbiamo diritto eventualmente ad entrare nel Nuovo Regno, ma potremmo essere travolti dal diluvio di fuoco se non diamo la disponibilità totale verso gli altri. E questo non è un peccato grave: è gravissimo. Gesù infatti nel Vangelo fa suoi discepoli i delinquenti e le prostitute perché vede nel cuore di quelle persone la disponibilità a servire e a dare la vita, e quindi cancella i loro peccati. A Lui non importa se non abbiamo mai ammazzato nemmeno una mosca. Gesù disse: «Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla, finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo». (Mt 24,37) Non disse “Come nei giorni che precedettero il diluvio la gente rubava, delinqueva, rapinava, uccideva…’, bensì ‘la gente mangiava, beveva, prendeva moglie e marito’. Quindi è scontato che Gesù ritornerà perché in questo mondo c’è il marcio. Ma tornerà anche perché c'è tanta gente normale che non uccide e non commette crimini, ma che è egoista e continua a pensare solo a se stessa, a lavorare, a fare figli… gente che non è affatto disponibile ad aiutare gli altri. Perciò il pericolo più grave in cui incorriamo, e che ci impedirà di entrare nel Nuovo Regno, è la mancanza di disponibilità a dare tutto noi stessi al prossimo, alla nostra verità, cioè alla Verità per la quale siamo qui presenti. Questo è il significato della parola “integrità”.
IL DILUVIO DI FUOCO
Il Sole, cioè il Padre Adonay, sparerà un flare solare grande due o tre volte quanto la Terra. I flare solari sono tempeste magnetiche di fuoco matematicamente, fisicamente e chimicamente tarate per evitare il prosciugamento dei mari e che, a seconda della velocità, possono raggiungere in pochi giorni la Terra e bruciare tutto ciò che esiste sul nostro pianeta. Con il diluvio di fuoco tutto ciò che vive sul pianeta sarà distrutto e la temperatura dell’atmosfera oscillerà, tra la notte e il giorno, di varie centinaia di gradi per un determinato periodo. Tutto questo finché la Terra sarà di nuovo adatta a rigenerarsi e ad essere inseminata nuovamente dal Padre. A causa dell’inquinamento fisico, psichico e spirituale, ci sono addetti ai lavori, non di questo mondo, incaricati di portare tutti i semi più belli della Terra in luoghi sicuri, affinché possano un giorno essere riseminati. Ma, come nel diluvio universale, il diluvio di fuoco avverrà quando nessuno se lo aspetta, perché nonostante la Nasa abbia tutti i mezzi necessari per prevederlo e rilevare le tempeste eccezionali che lo precederanno, manterrà il silenzio perché non potremo fare nulla per evitarlo. Infatti trovo assolutamente ridicola l’idea di alcuni uomini di costruire bunker atomici per salvare la propria vita, perché le particelle solari attraversano la materia e non avrebbero scampo neanche ad una profondità di cinquanta chilometri. Gli eletti e tutti i bambini saranno prelevati con le astronavi, e chi crede nella vita spirituale non dovrà temere niente: dove c’è l’amore, il Padre non scatena la Sua Ira. Tutto questo dovrà avvenire perché l’uomo ha disubbidito. L’uomo aveva infatti il compito di coordinare tutte le specie viventi sulla Terra: minerali, vegetali, animali, e anche le acque. Oggi invece il pianeta più bello di questo sistema solare, e tra i più belli della nostra galassia, è inquinato in modo irreversibile e quindi ha bisogno di essere purificato attraverso i flare solari, che altro non sono che le lavande gastriche del cosmo.
Il Padre Adonay tiene moltissimo al Suo progetto: far diventare la Terra il nuovo Eden di questo sistema solare per ospitare la nuova superciviltà.
E ora fatemi domande.
R: Sì, va di pari passo con l’evoluzione, ma la bellezza dipende da un fattore emozionale. Questo concetto ve lo posso spiegare a livello umano, perché a livello astronomico non riuscireste a comprendere. Normalmente i pianeti più belli sono le anime gemelle dei padri creatori e l’anima gemella di questo sistema solare è la Terra. Nell’astronomia e nei sistemi cosmici, contrariamente al nostro in cui è proibita, esiste la poligamia e il Padre Sole, essendo un patriarca, può avere diverse ‘mogli’: i pianeti sono tutte spose Sue e solo Lui le può fecondare. I sistemi solari sono dei sistemi complessi dove ci sono uno o due soli e diversi pianeti. Il Padre però è uno solo. La Terra è la sua sposa e la sua anima gemella. Lo spirito cosmico della Terra è parte della settima dimensione del Padre Adonay. La Madre Santissima è la parte femminile del padre Adonay della settima dimensione (sua anima gemella), e io La adoro perché in Lei vedo il Padre. Quindi la Madonna è PARI a Cristo come spirito, mentre Maria, la madre di Gesù, è inferiore a Cristo perché è lo strumento che si è reso disponibile alla compenetrazione della Madre Cosmica. Gesù infatti durante la Sua missione sulla Terra non riconosce Maria come sua madre, ma come sorella, e nel Vangelo Le si rivolge chiamandola ‘donna’: “Ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». E Gesù rispose: «Che cosa vuoi da me, o donna? Non è ancora giunta la mia ora»(Gv 2,1). Mentre nella croce Gesù si rivolge a Maria e la chiama madre: “Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». (Gv 19,25), perché in quel momento Cristo vede che Maria è compenetrata da Suo padre Adonay. Ed è felice perché Adonay attraverso la Madre Lo sta consolando.
D: Cosa puoi dirci riguardo al mondo artificiale filmato sul sole?
http://www.giorgiobongiovanni.it/messaggi-2012/4144-un-gigantesco-mondo-artificiale-filmato-sul-sole.html R: Quel tipo di astronave ha due funzioni: scaricare informazioni genetiche nel Sole o, come in questo caso, prendere energia dal Sole. È un pianeta cosmico artificiale costruito con plasma solare dagli esseri di luce, in grado di viaggiare ad una velocità centomila volte superiore alla velocità della luce e raggiungere costellazioni e galassie lontane migliaia e migliaia di anni luce. Se non fosse costruita con energia solare, la velocità, quasi pari a quella del pensiero, ne causerebbe la disintegrazione nello spazio. L’astronave ripresa in quella immagine è grande sette volte il pianeta Terra, ma la sua dimensione può raggiungere centinaia, anche migliaia di chilometri ed è in grado di ospitare fino a trenta miliardi di persone. È uno dei quartieri generali della confederazione interstellare dove, oltre agli eserciti, risiedono tutti i comandanti, cioè i geni cosmici.
D: Durante la cena pasquale Gesù lava i piedi agli Apostoli: “Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Sapete ciò che vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi. In verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete in pratica» (Gv 13,12). Puoi spiegare il significato di questo gesto?
Per non parlare della cronaca nera e del gossip… E siccome le persone non hanno più futuro, molto presto alle sedi dell’Equitalia si presenteranno con i carri armati e le spareranno contro con i bazooka. In fondo che cosa gli resta da fare? O si sparano, come sta accadendo, o sparano agli altri.
Diversamente, il suicidio delle persone che commettono una strage è causato dall’harbar, la peste dei neuroni del cervello. (http://www.giorgiobongiovanni.it/messaggi-2012/4054-harbar-la-peste-dei-neuroni-del-cervello.html)
Il giudizio sarà più grave per gli incarnati, perché sulla Terra ci saranno gli estremi incarnati: quelli dell’estremo bene e quelli dell’estremo male. Anche i grandi criminali che sono morti, sono meno estremi di quelli che sono attualmente vivi. Hitler è morto, è nell’aldilà, e sta facendo il suo dovere: scontare la pena vivendo nelle tenebre. Ma Totò Riina che sta sulla Terra è più estremo di Hitler perché qui gode ancora del libero arbitrio e ammazza la gente pur stando in carcere. Quindi Gesù deve giudicare prima Riina e fermarlo, e poi pensare a Hitler che si trova nell’al di là, ma che è innocuo.
Nel corso degli anni, poi, ho scoperto che dietro questa strage ci sono i poteri anticristici e che, mentre la strage di Falcone è stata voluta dalla mafia insieme ad altri poteri anche dello Stato, la strage del giudice Borsellino è stata una strage contro la mafia. O meglio, è stata fatta per distruggere la mafia dei corleonesi, e farne emergere una molto più potente, molto meno visibile, molto più feroce a livello economico e che ha molto più potere di quello che avevano Riina e Provenzano. Tanto potente da ingannare Riina e Provenzano facendogli credere che uccidendo Borsellino avrebbero avuto tutte quelle garanzie che non hanno mai avuto. Infatti ora stanno marcendo in carcere... Ora di quelle garanzie sta beneficiando la nuova mafia, quella che nessuno conosce. Nemmeno i magistrati sanno chi sono i capi. Ma chi muove le fila secondo me non sono i capi della mafia, ma gli ambienti grigi, cioè la massoneria, il Vaticano etc. e molti altri. Sono loro che hanno organizzato la strage di via d’Amelio. Non mi è stato spiegato il perché, ma siccome io credo alla Madonna, questo fatto mi lascia incollato al mio lavoro antimafia. Io so chi ha messo le bombe, ma devo scoprire chi ha tramato dietro le quinte. Secondo il mio parere Falcone è il rappresentante di tutti nel lavoro antimafia, è il numero uno. Ma spiritualmente il numero uno è Borsellino: la sua figura trascina tutte le altre vittime della mafia nella gloria, perché ha compiuto qualche cosa di cristico che ancora non so, ma lo saprò presto.
Nel mio giornale antimafia non trovi nemmeno una bella parola, è tutto un attacco feroce a coloro che sono corrotti e una difesa dei giusti. Quindi condivido totalmente la tua considerazione, ma non sono io quello che lo deve fare. La mia missione è fare solo quello: gridare giustizia in un mondo dove c’è il 95% di ingiustizie e il 5% di amore. Malgrado tutto io sono tra quelli che sostengono che a livello spirituale il mondo si sta risollevando rispetto al passato, anche perché siamo alla fine dei tempi e alcuni spiriti si stanno risvegliando, mentre prima c’era il buio totale. Però resta il fatto che la società del mondo è una società piena di criminali e assassini materialisti, che io ho il compito di denunciare.
D: Quei pochi fiori sono comunque strumenti per pulire questo squallore...
R: No, sono strumenti per migliorarlo, non per pulirlo. È matematicamente provato che nemmeno Sai Baba ha ripulito il mondo. Dopo che se n’è andato il mondo è rimasto nello schifo di sempre. Eppure dicevano che lui era un avatar... Ma è forse cambiato qualcosa? Io ho un grande rispetto per questo maestro, ma il mondo è peggiorato da quando se n’è andato, non è migliorato. Quindi deve intervenire Krishna in persona, il Dio della Giustizia. Lui si deve incarnare, prendere la spada come cinquemila anni fa e tagliare le teste, altrimenti con l’amore questo mondo non cambierà nemmeno se scende Dio in persona. Per cambiarlo è necessaria l’altra faccia di Dio, quella terribile. Io voglio quella, perché voglio che tutti i bambini sulla gioiscano, e finché ne rimane anche solo uno che ha fame per me non c’è giustizia sulla Terra.
Perché, purtroppo, c’è un particolare molto grave che tu trascuri e che voglio ricordare a tutti voi. Io e voi siamo nel giusto. Noi siamo nella verità, amiamo il bene, il prossimo, e facciamo parte di quel prato di fiori di cui parlavi prima. Ma quel prato verde non ce lo lasceranno coltivare, e per il solo fatto che lo desideriamo ci schiacceranno la testa. Quindi se Dio esiste, e io voglio amare, perché non lo dovrebbe permettere? Se tutto il mondo fosse come dici tu, dove tutto è amore e noi dovremmo guardare alle cose belle, Dio non avrebbe ragione di intervenire. Ritieni forse che il nostro Liberatore debba solo assistere allo spettacolo? Quando uno non difende gli innocenti è complice dei colpevoli. E se Dio non difendesse gli innocenti sarebbe complice dei colpevoli, quindi un assassino. Quindi Dio deve intervenire e difendere i miei fratelli che vogliono amare. Questo è il mio pensiero.
Certo noi non siamo perfetti, ma su questo pianeta io ho visto cose così anti universali che superano di gran lunga tutte le nefandezze che ho visto nei mondi visitati durante le mie esperienze millenarie. Quindi sono assetato di giustizia e non vedo l’ora che Gesù Cristo torni. Anzi, direi che è anche in ritardo. Io chiedo insistentemente giustizia, come nella parabola della vedova e del giudice (Lc 18,1). Io grido ogni giorno e chiedo che Lui intervenga!
10 GIUGNO 2012
Giorgio: Avete letto il messaggio sepolcri imbiancati?
http://www.giorgiobongiovanni.it/messaggi-2012/4259-sepolcri-imbiancati.html
Le profezie apocalittiche sulla battaglia di Armagheddon si stanno verificando e la pubblicazione in tutto il mondo di notizie sugli scandali in Vaticano ne è un segno. All’interno del Vaticano è in atto una gravissima, potentissima e violentissima guerra. Questa guerra è molto importante anche dal punto di vista giornalistico e di antimafia, ma non è il caso di affrontare ora questo argomento, perché siamo riuniti per parlare di spiritualità.
Nel messaggio gli esseri di luce ci dicono che lo sdegno del Cielo non è rivolto solo agli scandali e al tradimento di Cristo che si perpetra nella chiesa. È rivolto anche, e soprattutto al popolo credente che non si ribella. Questo non significa che il popolo debba prendere le armi, ma che dovrebbe perlomeno reagire, protestare e scendere in piazza. Per tale ragione nel messaggio che ho scritto ieri, il popolo viene paragonato al popolo di Israele che si è fatto il vitello d’oro.
Mentre Mosè si trovava già da quaranta giorni sul Sinai per ricevere la legge, il popolo, insofferente per la sua assenza, decise di costruirsi una immagine di Dio per poterla adorare. Aronne, portavoce di Mosè e sommo sacerdote del popolo ebraico, con il consenso e l’appoggio dei capi delle tribù (i capi della chiesa e i politici del tempo) raccolse l’oro necessario offerto dal popolo e lo fece fondere per ottenere un vitello d’oro; poi realizzò un altare e ordinò una festa. Quando Mosé scese dal Monte Sinai vide il popolo che ballava attorno al vitello d’oro e lo adorava, si irò, prese le due tavole della legge e le gettò ai piedi della montagna, rompendole. A quel punto si sentì un boato, si aprì una voragine nel terreno che inghiottì il popolo, e morirono migliaia di persone. Mosé allora tornò sul monte Sinai, intercedette presso Dio in difesa del popolo, implorò la Sua misericordia e ne chiese il perdono. E in risposta alle sue preghiere, Dio volle risparmiare il popolo, le nuove generazioni. Così il Signore gli ordinò di separare i buoni dai cattivi: i fedeli a Mosè sulla destra, e i traditori sulla sinistra. Inoltre annunciò che li avrebbe fatti emigrare tutti nel deserto. La generazione che aveva creato il vitello però sarebbe morta di fame e di stenti, segni del castigo di Dio, e non avrebbe raggiunto la Terra Promessa. Mentre i figli dei figli con a capo Mosé vi sarebbero entrati.
La storia si ripete. Questo è esattamente quello che è successo duemila anni fa quando hanno crocifisso Gesù Cristo, e quello che sta succedendo oggi.
Nel messaggio ho scritto: [..] LA NOSTRA TRISTEZZA ED IL NOSTRO SDEGNO NON SONO SOLO PER IL TRADIMENTO COMMESSO DAI PIÙ POTENTI VERTICI DELLA CHIESA CATTOLICA APOSTOLICA ROMANA, PER L'OMERTÀ, LA DEBOLEZZA ED IL SILENZIO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI, MA È ANCHE E SOPRATTUTTO PER LA MANCANZA ASSOLUTA DI DISCERNIMENTO DEI MILIONI DI FEDELI DELLA CHIESA CATTOLICA: UOMINI, DONNE, GIOVANI E ANZIANI CHE NON REAGISCONO E NON CHIEDONO GIUSTIZIA CONTRO I TRADITORI DI CRISTO. [...]
Perché anche allora, oltre a coloro che danzavano e fornicavano, c’era un intero popolo che non prendeva una posizione, non protestava e se ne stava a guardare. E a causa della sua omertà, Dio lo ha fatto girare quarant’anni per il deserto, ma solo alle generazioni seguenti è stata data la possibilità di entrare nella Terra Promessa. [...]UN POPOLO CHE, A PARTE L'ECCEZIONE DI POCHI FEDELI A CRISTO, NON VUOLE ENTRARE NEL REGNO DEI CIELI MA VUOLE ESSERE COMPLICE DEGLI SCRIBI E FARISEI DEL VATICANO. ESSI SONO SIMILI, ANZI, PEGGIORI DI COLORO AI QUALI CRISTO PUNTÒ IL SUO INDICE [...]. Quindi nel messaggio quel popolo viene paragonato al popolo cattolico di oggi.
R: Israele era un popolo che veniva da Atlantide e spiritualmente era il più evoluto perché proveniva dalle Pleiadi. Per tale motivo fu scelto come guida insieme al popolo indiano (culla spirituale del mondo orientale), di tutta l’umanità. Entrambi avrebbero dovuto condurre il mondo verso la spiritualità, ma purtroppo lo hanno guidato verso la catastrofe. Troppo pochi sono i risvegliati, e in Occidente molto meno che in Oriente.
D: La mancata parità di anime risvegliate sui due fronti è dovuta al grado di benessere?
R: Certo, perché la sofferenza dei popoli accentua la spiritualità. In Occidente abbiamo sviluppato il materialismo e la materia ci ha distrutto. Mentre Israele non ha ancora capito che è stato punito tante volte per la propria disubbidienza, e continua a perseverare. E Dio continuerà a castigarlo finché si assumerà le sue responsabilità. Come in tutto il mondo anche in Israele ci sono i giusti, ma loro non devono pensare di essere il popolo eletto e che Gesù è il falso profeta, altrimenti la vita gli andrà contro sempre.
OMERTÀ CATTOLICA
Noi cattolici siamo credenti in Cristo e facciamo parte della chiesa di Cristo.
Oramai tutti conoscono gli scandali del Vaticano e quale marciume questo abbia accumulato nei secoli: pedofilia, conti che celano nominativi intoccabili, conti cifrati, tangenti, riciclaggio di soldi della mafia, etc. Anche le ultime vicende di Gotti Tedeschi hanno oramai fatto il giro del mondo. Non ne ha parlato solo Giorgio Bongiovanni, ma tutte le televisioni e i giornali, nazionali e internazionali. Una scia di veleni inarrestabile che sta fuoriuscendo, ma che è solo la punta dell’iceberg. Perché nei conti dello Ior oltre ai soldi della mafia ci sono i soldi delle rivoluzioni dei criminali, i soldi per contrastare le dittature comuniste, per contrastare la Cina, i soldi degli ebrei..
Quindi anche tutti noi cattolici sappiamo. Ma se in Italia quasi il 90% della popolazione si dichiara cattolico, perché solo l’1%, me compreso, si sta ribellando? Significa che tutti gli altri sono come loro. Tutti lo sanno, eppure in piazza San Pietro io vedo ancora bandierine sventolare a favore del Papa e degli otto miliardi di euro depositati in Vaticano, di cui a nessuno è permesso conoscere la provenienza. Ora, di fronte ad una chiesa delinquente, criminale ed assassina, io trovo ancora più nauseante vomitevole e disgustoso il fatto che noi cattolici continuiamo ad accettare e ad alimentare questa situazione. Perché, a parte i soliti comunisti e anticlericali, nessuno protesta. E allora io, se fossi Dio, li farei sprofondare tutti nella miseria, tra fame, guerre e povertà. E siccome oltre ai Suoi messaggi percepisco il Suo sentire, vi assicuro che l’Italia sarà devastata dalle catastrofi perché siamo materialisti e, in fondo in fondo, a noi questo sistema piace. Noi facciamo finta di ribellarci e di protestare, ma nel momento in cui vengono toccati i nostri interessi noi mettiamo le mani avanti. Quindi a noi cattolici questa chiesa e questo Cristo criminale piace. A noi cattolici non piace il Cristo che ci chiede di ripartire le nostre ricchezze con il fratello, e nemmeno quello che bandisce le guerre. Perché, nonostante tutto, continuiamo ad andare ad ascoltare e prendere la comunione da papi, vescovi e preti che parlano di Cristo e nascondono i tesori immensi dei criminali. A che serve andare a protestare contro uno Stato ladro, se poi accettate una chiesa che fa schifo? Se non ci ribelliamo contro questa chiesa di preti delinquenti, assassini e pedofili, significa che dopotutto questo sistema lo accettiamo. Io voglio che torni Gesù, ma la verità è che se tornasse oggi non si salverebbe nessuno. Io lo desidero con il cuore, ma oggi nessuno è pronto al Suo ritorno. Perché Gesù è uno che nel Vangelo dice: “Lascia tutto e seguimi”, “Se non dai la vita per i tuoi fratelli, non sei degno di me”. Oggi il Cielo è molto arrabbiato con il popolo, ancor più che con i potenti. Perché noi accettiamo questo schifo passivamente senza ribellarci, nella totale indifferenza. Siamo pecoroni e diciamo sì a tutto: al Papa, a Berlusconi, a Monti.. Perlomeno io grido come un pazzo, seguo i magistrati, affinché qualche giovane possa trovare ancora qualcuno che gli indichi la strada da percorrere. Oggi invece nessuno protesta, nessuno sciopera. Niente. Oggi c’è il niente. Niente di niente. Io sono molto arrabbiato per questo ma ho fede e so che ci saranno anche molti segni. Cristo ci farà pentire.
NON ARRIVERÀ NESSUNA GIUSTIZIA SE NOI NON LA CHIEDIAMO
Non arriverà nessuna giustizia se noi non la chiediamo. Gesù non tornerà mai, e il Padre Adonay si farà gli affari suoi e penserà ad altri pianeti. Quindi la giustizia va chiesta con determinazione, forza e coerenza, lottando per ottenerla. Dobbiamo chiederla nelle nostre preghiere, dalla mattina alla sera. Dio vuole vedere se la vogliamo veramente, non solo a parole, e se siamo disposti a dare tutto noi stessi. Perché se noi non miglioriamo i nostri pensieri, questo Dio non interverrà mai. Noi dobbiamo essere coerenti, e coerenti significa imitare Gesù. E imitare Gesù significa amare il prossimo come se stessi, dare la vita per i propri amici, non pensare a se stessi o al proprio futuro.
Lo diceva Gesù nel Vangelo: In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Nessuno può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro o preferirà l'uno e disprezzerà l'altro: non potete servire a Dio e a mammona. Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena». (Mt 6,24-34)
Solo se noi rinneghiamo noi stessi Dio ci farà giustizia: se ci priviamo di tutto, se combattiamo per una causa giusta, se difendiamo gli uomini giusti, se rinunciamo alle vacanze per andare a difendere il giudice perseguitato dallo stato-mafia o il fratello che soffre nel Senegal. E mentre aiutiamo chi ha bisogno, dobbiamo reclamare la giustizia e chiedere con insistenza che Suo figlio torni presto. Noi dobbiamo essere come la vedova, nella parabola del giudice iniquo: «C'era in una città un giudice, che non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno. In quella città c'era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: Fammi giustizia contro il mio avversario. Per un certo tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno, poiché questa vedova è così molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente a importunarmi». E il Signore soggiunse: «Avete udito ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui, e li farà a lungo aspettare? Vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?» (Lc 18,1) Con la stessa perseveranza e insistenza dobbiamo chiedere a Dio che intervenga presto. E se lo dice Suo Figlio, significa che lo dobbiamo fare perché altrimenti nel mondo non si salverà nessuno. Nemmeno i santi, perché anche i santi perderanno la pazienza.
Se invece noi (cattolici?)ipocriti combattiamo questo sistema ma nel più profondo del nostro cuore questo sistema ci fa anche comodo, l’Iddio invece di castigare i cardinali, castigherà noi. Se quando è il momento di lottare per la giustizia ci tiriamo indietro perché siamo stanchi, o pensiamo alla casa e alla nostra famiglia, tutte le richieste che abbiamo fatto al padre Adonay si ritorceranno contro di noi e Dio ce la farà pagare. Per dimostrare che veramente voglio che Dio torni e faccia giustizia, dobbiamo dare la vita, altrimenti non Lo convinciamo a tornare. Altrimenti Lui pensa che il nostro parlare sia solo campagna elettorale. Falcone e Borsellino lo hanno dimostrato, e come loro tantissimi altri. Dimostriamolo anche noi, almeno con il cuore. Non è detto che poi Lui ci chieda di dare la vita. L’importante è essere disponibili a farlo.
Sandra De Marco
San Giovanni di Polcenigo
19 luglio 2012