Di Thomas Matteucci
Inspiegabile davvero a volte decifrare la dinamiche del Cielo. Incomprensibile davvero riuscire a capire come noi umili pecorelle del Signore riusciamo ad entrare a far parte di cose tanto grandi. Ma io vi dico è possibile se noi concediamo la nostra totale disponibilità con sincero amore. Questo è quello che mi è successo in questa bellissima esperienza. Un sogno era per me poter accompagnare questi giganti ed umili servi di Cristo. Un sogno che si è realizzato senza preavviso.
Perché lottiamo? Sicuramente se lo chiederanno. Perché insisto in un cambiamento di coscienza? Per un mondo migliore, rispondo loro. Per un mondo senza male, per un mondo dignitoso per i nostri figli, nipoti, che erediteranno questa bella ma martoriata Terra.
Per chi lottiamo? Per tutti noi, per i nostri genitori e per coloro che seguiranno le nostre orme. Per coloro che non possono alzare la voce, per chi non può difendersi, parlo di coloro che ci è stato dato il compito e l'obbligo di curare, di proteggere. Parlo di tutto quello che ci circonda, gli animali, le piante, gli insetti, la Terra.
Questo testo è scaturito da un insieme di sentimenti che ho provato dopo aver approfondito l’ultima dittatura della storia argentina, interrogandomi sul perché la gente è così sicura che non succederà più e principalmente cosa possiamo fare noi, i giovani, per lottare contro questo sistema corrotto che tanto ci avvelena.
Il giorno 17 marzo io e Francesca siamo partiti da Gubbio per raggiungere la Sicilia e partecipare all’Incontro in Memoria del grande Eugenio Siragusa, organizzato da Enzo Tata con la collaborazione dei Fratelli dell’Arca dell’Aquila di Belpasso-Catania.
Non nascondo che poter visitare i luoghi in cui Eugenio è vissuto ha per noi lo stesso significato di un Pellegrinaggio, senza “smancerie” e senza tanti ritualismi, ma con l’emozione spirituale che, a tratti, dal cuore affiora agli occhi regalando attimi di commozione.
I giovani di oggi spesso vengono abbandonati, sottovalutati e denigrati dagli adulti di questa umanità che tutto è, tranne che umana.
Di fronte a me appaiono immagini dei bambini che cerchiamo di aiutare con la nostra associazione Funima International. Paraguay, Sicilia, terre lontane l’una dall’altra ma con situazioni sovrapponibili. Bambini di strada, senza una famiglia, che cercano di sopravvivere in qualunque modo, anche vendendosi per poche monete.
L’uomo è sempre lo stesso, ostaggio delle scelte di chi lo ha preceduto. Siamo coscienti del potere che ci è stato donato ma incoscienti dell’autodistruzione che stiamo bramando.
Fin Dagli albori l’uomo, sebbene possedesse tutto, ha deciso di sfidare l’Onnipotente per metterlo alla prova, non sapendo di dover subire le conseguenze di tale affronto nel corso della storia. L’uomo raggiunge traguardi con sforzo immane e riesce a distruggerli con spaventosa banalità.