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Strage_di_bambiniAFGHANISTAN, STRAGE DI BAMBINI L´IRA DI KARZAI: "BASTA RAID NATO"
Uccisi in 12 da un bombardamento. L´Isaf: ora un´inchiesta. Il blitz dell´Alleanza

nell´Helmand. Il presidente afgano: "No ad azioni unilaterali e inutili"

VALERIA FRASCHETTI
Il «danno collaterale» si materializza di nuovo nell´inferno dell´Helmand. Proprio qui, nel distretto di Nawzad, dodici bambini vengono straziati insieme a due donne in un raid delle forze Nato-Isaf. Un´ennesima strage di civili. Che però solleva parole di rara durezza, con il presidente Hamid Karzai che sbotta lanciando «un ultimo avvertimento» alle truppe straniere che conducono «operazioni arbitrarie e inutili».
«Il grande errore», come lo chiamerà il governo di Kabul, avviene quando una pattuglia della U.S. Marine viene presa di mira dal fuoco dei Taliban, che hanno nella provincia meridionale dell´Helmand la loro roccaforte più solida. I marine in difficoltà chiedono rinforzi, l´Isaf invia elicotteri. Sparano razzi, per una ventina di minuti, racconteranno i testimoni. Vengono centrate due abitazioni ma non l´obiettivo giusto: dentro ci sono bambini, tanti, alcuni di appena due anni. «Guardate, guardate: non sono Taliban», denunceranno poco dopo i parenti e i vicini di casa sopravvissuti, arrivati con i loro pick-up carichi di cadaveri fino all´ufficio del governatore del capoluogo, a Lashkar Gah, per mostrare che quei corpicini che portano in braccio avvolti in teli bianchi non potevano di certo essere pericolosi studenti coranici. E, alla fine, è proprio un comunicato del governatore ad annunciare la conta dei morti: sette bambini, cinque bambine e due donne morti. E altri tre bambini sono tra i feriti.
Esasperata è la condanna di Karzai. «È stato ripetutamente detto agli Stati Uniti e alla Nato - ha dichiarato - che le loro operazioni unilaterali e inutili causano la morte di afgani innocenti e che tali operazioni violano i valori umani e morali, ma sembra che non vogliano ascoltare». La Casa Bianca replica che invece sta prendendo in considerazione «molto seriamente» le preoccupazioni dell´alleato afgano. E, dal canto suo, l´Isaf fa sapere di essere a conoscenza del blitz aereo e delle accuse di possibili vittime civili. Annuncia di aver inviato una missione di inchiesta sul posto e che ne pubblicherà le conclusioni. Ma la strage non fa che montare il sentimento anti-occidentale tra gli afgani, rendendo tra l´altro ancor più difficile la vittoria militare contro gli integralisti islamici dei 150.000 militari Isaf impegnati nel Paese.
Quello di Nazwad non è che l´ultimo episodio di una guerra che dal 2001 al 2010 ha causato 2.777 morti civili, con un aumento del 15 % lo scorso anno, e che da mesi appare impaludata sul fronte militare. Benché due terzi delle morti civili siano inflitte dai guerriglieri Taliban, la rabbia del popolo verso i cosiddetti "danni collaterali" delle bombe Nato è in crescita. A migliaia sono scesi in piazza il 18 e 19 maggio scorsi per protesta contro l´uccisione di quattro persone in un raid avvenuto nel Nordest, a Taloqan. E solo giovedì, nella provincia del Nuristan dove i Taliban hanno da poco preso il controllo di un distretto, in un altro bombardamento Nato avevano perso la vita 22 poliziotti e 20 civili. Tanto che già sabato Karzai aveva chiesto al suo ministro della Difesa di assumere il controllo dei raid notturni abitualmente compiuti dalla Nato.
LA REPUBBLICA 30 MAGGIO 2011