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FLAVIO CIUCANI

brucepenningtoncroce560DAL CIELO ALLA TERRA

La Croce di Cristo durante il conflitto atomico
(Dipinto di Bruce Pennington)


HO SCRITTO IL 6 APRILE 2017:

PAOLO DI TARSO E IL RITORNO DI CRISTO
LEGGERE E STUDIARE LA TEOLOGIA DEL NUOVO TESTAMENTO REDATTA DAL MIO AMICO FRATERNO FLAVIO CIUCANI FA GIOIRE L’ANIMA E FORTIFICA LO SPIRITO NELLA FEDE IN CRISTO, NOSTRO SIGNORE E SALVATORE.
LEGGETE, MEDITATE E DEDUCETE!


Palermo (Italia)
6 Aprile 2017  
G.B.

SIA IN CIELO CHE IN TERRA
Di Flavio Ciucani

Il succedersi degli avvenimenti nefasti sulla terra ci ricordano, ogni giorno, i segni predetti da Gesù prima della “fine” del mondo (Mt. 24). Eppure il nostro istinto di sopravvivenza ci porta a sperare che tutte le bellezze naturali che ci circondano non debbano finire: ci entusiasmiamo difronte a una esibizione artistica, nell'ascoltare una musica o una canzone; un tramonto o un'alba provocano in noi emozioni indescrivibili; la bellezza di una donna o di un uomo ci avvincono; il mare, i fiumi, le fragorose cascate inebriano le nostre sensibilità. Tutto ciò che di bello e che ci circonda, ci lega passionalmente a questo pianeta. Forse è per questa attrazione che leghiamo la “fine” solamente alla terra, agli uomini e alle cose di questo pianeta. Eppure sembra necessario che ciò avvenga: “Bisogna che Cristo regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. L'ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte, perché ogni cosa ha posto sotto i suoi piedi.” (1ª Cor. 15, 25-27)

virgencielo100Di Flavio Ciucani

Fece scalpore la pubblicazione sul sito OnePeterFive, del 15 maggio 2016, di una intervista fatta a padre Ingo Dillinger, vecchio professore tedesco di Teologia e molto amico del Cardinal Joseph Ratzinger, allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. La giornalista tedesca Maike Hickson aveva avuto una lunga conversazione con padre Ingo, che lei stimava molto anche per le vicissitudini di vita che il prete aveva avuto. Infatti Ingo, giovanissimo, venne imprigionato con altri due amici dai liberatori americani con l'accusa di essere partigiani nazisti. La verità era che, sul finire della seconda guerra mondiale, il Secondo Reich aveva forzatamente chiamato alle armi adolescenti e pre-adolescenti per utilizzarli nella contraerea. Essi venivano chiamati Flakhelfer, parola composta che può essere tradotta in italiano in “bambini soldato”. Ingo riuscì inizialmente a far liberare i suoi due amici, poi, uscito di prigione, scoprì la spiritualità cristica. Andato in visita da Teresa Neuman, la nota stimmatizzata, gli fu predetto “Tu sarai un prete!”. Diventato sacerdote, sentì parlare di padre Pio e partì in treno dalla Germania verso San Giovanni Rotondo per conoscerlo. Difronte al francescano, egli si presentò: “Sono padre Ingo.” Padre Pio gli disse: “Ah, si! Padre Joachin”, chiamandolo col suo vero nome di battesimo. Padre Ingo visitò padre Pio molto spesso e con lui ebbe colloqui intimi. In uno di questi incontri lo stimmatizzato italiano gli confidò che i nemici del cattolicesimo erano all'interno della Chiesa e che avevano molto potere.

madonnina100di Flavio Ciucani

La Radio Vaticana l'11 febbraio 2017 annunciava così il comunicato del direttore della Sala Stampa del Vaticano Gregory Burke (americano, membro numerario dell'Opus Dei): “Papa Francesco ha incaricato mons. Henryk Hoser, arcivescovo-vescovo di Warszawa-Praga (Polonia), di recarsi a Medjugorje quale Inviato Speciale della Santa Sede. La missione dell'Inviato Speciale a Medjugorje ha lo scopo di acquisire più approfondite conoscenze della situazione pastorale di quella realtà e, soprattutto, delle esigenze dei fedeli che vi giungono in pellegrinaggio e, in base ad esse, suggerire eventuali iniziative pastorali per il futuro. Avrà, pertanto, un carattere esclusivamente pastorale. È previsto che mons. Hoser, il quale continuerà ad esercitare l’ufficio di arcivescovo-vescovo di Warszawa-Praga, completi il suo mandato entro l’estate prossima. La missione dell'Inviato Speciale è un segno di attenzione del Santo Padre verso i pellegrini. Lo scopo non è inquisitorio, ma strettamente pastorale. L'Inviato non entrerà nella questione delle apparizioni mariane, che sono di competenza della Congregazione per la Dottrina della Fede, e sarà in contatto con il vescovo diocesano, i frati minori francescani - ai quali è affidata la parrocchia di Medjugorje - e con i fedeli del luogo. E' una missione per i pellegrini, non è contro nessuno".

flavio3 100Di Flavio Ciucani

Il Natale è una festa il cui calore si sente già molti giorni prima. Certamente oggi, per coloro più avanti nell'età, appare diverso o perlomeno con minore spinta alla spiritualità per quello che il Natale rappresenta. Nelle case si addobba l'albero e, in alcune, si costruisce ancora il presepe. C'è da considera che il presepe è tipico della tradizione popolare italiana, e richiama alla memoria il Natale del 1223 quando il signore di Greggio organizzò per Francesco d'Assisi, malato, quasi cieco e stanco, un presepe vivente. Mentre le canzoni, i riti religiosi, le mamme ai bambini ricordano la nascita di Gesù, venuto tra gli uomini facendosi uomo, Lui che era nel Cielo alla destra del Padre, molti eminenti prelati, dottori nell'insegnamento delle cose sacre, i “sacra docens”, i sacerdoti, che presiedono ai grandi riti natalizi, mettono in dubbio l'esistenza di Gesù e la divinità di Cristo.

foto FlavioDAL CIELO ALLA TERRA

HO SCRITTO IL 3 MARZO 2017:

IL MIO AMICO E MAESTRO FLAVIO CIUCANI. LA VERITÀ! QUALE MAGNIFICA PAROLA PER CHI SA INTENDERLA.
LEGGETE, MEDITATE E DEDUCETE.
IN FEDE
G. B.

In viaggio per il Sudamerica, ore 8:37

Messaggio allegato:
 
- I giuda, servi di Dio, che tradiscono la verità
Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini
Di Flavio Ciucani

(Leggendo lo scritto di Giorgio Bongiovanni, del 2 febbraio 2017 “I giuda, servi di Dio, che tradiscono la verità”)

Ho molto letto e mi sono informato sulle apparizioni, e ho assistito a numerose di esse, per poter determinare, senza peccare di presunzione ne tanto meno di autoproclamarmi saccente, cosa accade empiricamente al livello fisico prima, durate e dopo un contatto col cosiddetto “mondo spirituale”. Ho visto veggenti, donne e uomini, concentrati nella preghiera e nella meditazione, anche per lungo tempo, li ho visti irrigidirsi e perdere ogni senso col mondo esterno, li ho visti ritornare dall'estasi stremati, infreddoliti, con gli occhi che vagavano nel vuoto come spaesati. Essi (o per meglio dire le vere essenze, i loro spiriti) avevano abbandonato il corpo mortale e avevano visitato un mondo estraneo alla loro fisicità, avevano udito “concetti” da tradurre in parole umane, erano ritornati in un mondo imperfetto e caduco, avevano udito nomi e suoni non traducibili, avevano vissuto, per un tempo umanamente non calcolabile, nella patria dello spirito, nel loro mondo “reale”. Così Paolo di Tarso ricorda il suo “rapimento”: “ Conosco un uomo in Cristo che, quattordici anni fa (se con il corpo o fuori del corpo non lo so, lo sa Dio) fu rapito fino al terzo cielo. E so che quest'uomo (se con il corpo o senza corpo non lo so, lo sa Dio) fu rapito in paradiso e udì parole indicibili che non è lecito ad alcuno pronunziare.” (2ª Corinzi 12, 2-4).

nicodemo100Di Flavio Ciucani

Il capitolo III del vangelo di Giovanni racconta di Nicodemo che fa visita a Gesù, di notte, lontano da occhi indiscreti, soprattutto lontano dalle spie che il Sinedrio sguinzagliava dietro al “figlio del falegname”.

Nicodemo è “maestro (didàscalos) in Israele”, cioè detentore delle verità della religione e delle tradizioni religiose conservate gelosamente da poche famiglie come tutelarsi nei confronti del paganesimo capace di corrompere la religione stessa. E' uomo di potere che ha diritto di sedere, con diritto di parola e di voto, nel Consiglio del Sinedrio e stimato dal popolo. E' un uomo di cultura esperto conoscitore della Torà e delle leggi.

foto Flavioa100Di Flavio Ciucani

Da qualche tempo sto seguendo da vicino gli scritti, il pensiero e le azioni di uomini della Chiesa romana. L'interesse di approfondire l'argomento mi è sorto da quando è morto il mio professore di filosofia e “casualmente” mi è pervenuto un libro di suo possesso: “Gesù il Cristo” di Walter Kasper. Ho aperto il libro con curiosità, quasi con devozione verso il mio vecchio “prof”, stracolmo di appunti, sottolineature, foglietti e fogliettini scritti, e ho cominciato la lettura. Da qui la ricerca, anche affannosa, che mi ha messo in una estrema confusione. Non sono confuso perché non capisco, ma perché mi sono immerso in un mare tempestoso che mai avrei immaginato di navigare. La negazione della divinità del Cristo non è opinione di Kasper e di qualche filosofo, ma la convinzione di un nutrito stuolo “cristiano”, nato o rafforzatosi dopo il Concilio Vaticano II. Ci sono gruppi di fedeli che si riuniscono periodicamente (vedi Cammino Neocatecumenale) e che fanno riti ed esternazioni di dubbia provenienza cattolica, alcuni celebravano una Messa a porte chiuse in cui non si recitava l'Agnus Dei (perché “l’Agnello di Dio non ha tolto nessun peccato del mondo, ma si è limitato a pagarli tutti in anticipo al posto nostro, cosicché noi possiamo continuare a peccare, tanto siamo già salvati!”), non si recitava il Credo, in quanto passa l'idea che è una rito di un antiquato aspetto confessionale, come direbbe il cardinal Kasper, che ho scoperto noto eretico, ma potente principe della Chiesa!

041foto giorgio300DAL CIELO ALLA TERRA


LA GIUSTIZIA


IL VALORE ETERNO E INSOSTITUIBILE SUL QUALE POGGIANO L’ORDINE E LA PERFEZIONE DELL’INTERO UNIVERSO.
LA GIUSTIZIA È SORRETTA DA PILASTRI INDISPENSABILI CHE ALIMENTANO LA SUA ESISTENZA.
ESSI  SONO: L’AMORE E LA PACE.
QUESTO È IL TRIPODE SUL QUALE POGGIANO L’ORDINE E L’EQUILIBRIO DEI PIANETI, DELLE CIVILTÀ  DELLE STELLE.
SUL VOSTRO MONDO MANCA LA GIUSTIZIA, IL SENSO PROFONDO CHE QUESTO VALORE COMPORTA.
LA VOSTRA SOCIETÀ IN CRISI IRREVERSIBILE MANIFESTA COMUNQUE, A TRATTI, SLANCI DI AMORE ALTRUISTICO  E DESIDERIO DI PACE, SOPRATTUTTO IN QUEI POPOLI  CHE SOFFRONO.
CIÒ CHE DRAMMATICAMENTE RENDE VIOLENTA, DELITTUOSA E NEFASTA  LA VOSTRA SOCIETÀ È L’ASSENZA DELLA GIUSTIZIA E LA PRESENZA DEL VALORE CONTRARIO.
È STATO DETTO E SCRITTO:
“NON C’È PACE SENZA GIUSTIZIA.
IL NECESSARIO A TUTTI, IL SUPERFLUO A NESSUNO.
OGNUNO ABBIA IL SUO PANE E IL SUO PESCE,…” ECC.  ECC.
I SETTE COMANDAMENTI CHE MOSÈ RICEVETTE SUL MONTE SINAI DALL’ALTISSIMO ADONAY CON LA PRESENZA DEI NOSTRI PADRI RAPPRESENTANO IL SENSO PERFETTO DELLA GIUSTIZIA UNIVERSALE. FINO A QUANDO VI OSTINERETE A PERSEVERARE NELL’ERRORE, NELLA DEBOLEZZA, NELL’ODIO E NELLA VIOLENZA NON REALIZZERETE  IL SUPREMO VALORE DELLA GIUSTIZIA.
LA GIUSTIZIA È LA PIÙ ALTA MANIFESTAZIONE D’AMORE DI DIO.
L’AMORE È LA CREAZIONE.
IL CONCEPIRE E PARTORIRE IN ETERNO L’OPERA D’ARTE  DELL’ARCHITETTO UNIVERSALE.
LA PACE È IL MOVIMENTO ARMONICO FORTE E DELICATO DELLO SPIRITO, LO SCRIGNO CELESTE E UMANO CHE CONTIENE LA GIUSTIZIA E L’AMORE.

DAL CIELO ALLA TERRA
VOSTRO  SETUN  SHENAR

Buenos Aires (Argentina)
18 marzo 2005. Ore 7:00
G. B.
P. S. Leggete, meditate e deducete uno scritto del mio amico e fratello Flavio Ciucani

Dipinto di Bruce Pennington

La Giustizia del Santo Spirito
Di Flavio Ciucani

In questo nostro tempo, in cui sembra una moda farsi paladini della “libertà”, e molti ne fanno il motto di partiti e movimenti politici, in cui tutto sembra a portata di mano, ogni desiderio, ogni necessità, ogni divertimento, e perché no, ogni abuso, la parola “giustizia” viene manipolata a proprio vantaggio ideologico e partitico. Cos'è la “giustizia”? E' quella che rispetta la propria “libertà”? Ma “libertà” di cosa? Del libero pensiero. Della libera imprenditoria. Della libera morale. … E chi più ne ha, più ne metta! In questa nostra epoca sembra che tutto faccia parte della “libertà”. Ne consegue che la “giustizia” non deve intaccare il “tutto libero”.

Onestamente non penso che il problema principale sia il concetto di “libertà”, ma che cosa sia effettivamente la natura e il ruolo della “giustizia”. Per chi pone alla base della propria ricerca i valori dello spirito prima ancora di quelli della materia, ha il dovere di confrontarsi con gli insegnamenti di Colui che noi chiamiamo Maestro, Gesù Cristo. Egli infatti agli apostoli sbigottiti, prima che venisse “rapito da una nuvola” (At. 1, 9) verso il cielo e che scomparisse alla loro vista, diede una precisa direttiva: “Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato.” (Mt. 28, 19-20). Per alcuni la formula fondamentale della vera giustizia viene trovata in Matteo 5,6: “Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.” E' questa certamente uno dei comandamenti lasciati da insegnare. Ma l'espressione, nella traduzione usata dalla CEI, da il senso di una normalità quasi fisiologica: aver fame è un istinto che si assopisce nel momento della sua soddisfazione.