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giovettigiorgio200Di Francesca Panfili

Questo fine settimana si è svolto a Cattolica il trentaquattresimo convegno ‘La ricerca infinita’ promosso dalla giornalista Dr. Paola Giovetti, dalla Dr. Edda Cattani, presidente della casa editrice Edizioni Mediterranee, e dal Dr. Gianni Canonico, Direttore di Hermes Edizioni.

Al convegno è intervenuto in streaming anche Giorgio Bongiovanni, presentato dal ricercatore Pier Giorgio Caria che ha introdotto la storia dello stimmatizzato di Floridia e della sua missione nel mondo. Una missione affidatagli dalla Madonna a Fatima nel 1989 che si può sintetizzare in tre punti fondamentali: annunciare la seconda venuta di Cristo e divulgare il terzo segreto di Fatima (taciuto dalla Chiesa Cattolica), diffondere nel mondo le prove della visita extraterrestre e la natura messianica annessa a questa realtà e, in ultimo, additare l’Anticristo attraverso la lotta alla mafia, promuovendo attivismo sociale ed opere pragmatiche a favore della vita.

Paola Giovetti, giornalista e biografa ufficiale di Giorgio Bongiovanni, ha presentato lo stimmatizzato siciliano, raccontando la sua ricerca sulla vita di Giorgio iniziata diversi anni fa. Una ricerca che l’ha portata ad occuparsi non solo dell’esperienza mistica di Bongiovanni ma anche delle numerose analisi mediche e scientifiche delle stimmate che sul corpo, tutte documentate all’interno dei due libri che la divulgatrice ha scritto, editi da Edizioni Mediterranee.

giorgio Cattolica

È stata un’intensa intervista quella che Paola Giovetti ha fatto a Giorgio durante la quale quest’ultimo ha potuto raccontare ai partecipanti del convegno come vive la sua vita sotto il segno delle stimmate, un segno presente da ormai 32 anni, di cui è testimone la stessa Paola Giovetti.

‘Oggi vi parlo di quello che potrebbe essere in apparenza un paradosso: siamo in un mondo di grande sofferenza e tristezze ma io dentro mi sento felice e positivo anche se esteriormente faccio un lavoro che ha a che fare con una realtà difficile come la mafia. Mi sento felice, - ha continuato Giorgio – perché credo di avere realizzato il messaggio che sto portando avanti e che voglio condividere con voi: dobbiamo essere positivi e felici malgrado tutto perché se siamo qui oggi insieme e parliamo di argomenti universali e spirituali, siamo dei privilegiati. Ho realizzato attraverso le mie esperienze mistiche e di vita laica che siamo eterni. Se tutti realizzassimo che la morte non esiste e che la vita continua, sarà più facile vivere con gioia questo passaggio sul nostro pianeta; un passaggio che dobbiamo vivere con il massimo dell’amore possibile, nel bene, nella fratellanza e ovviamente con senso di giustizia. Guai se non ci fosse la giustizia!’ ha proseguito Giorgio.

Parlando delle stimmate, Paola Giovetti ha definito questo fenomeno come un segno mistico inspiegabile per la vita di un uomo che da anni è diabetico. Giorgio ha parlato così delle sue stimmate: ‘Credo in questo segno che porto, così come credo nei segni celesti e nelle apparizioni di cui sono state testimoni anche altre persone nel mondo ma penso che questi segni divini e mistici non siano la prova dell’esistenza di Cristo e del soprannaturale. Ritengo invece che siano un dono e una grazia che il Signore ci fa. Ho capito che la vera prova dell’esistenza di Dio è l’azione… Ho capito che Gesù Cristo non era il Messia perché faceva miracoli. Le sue guarigioni e i segni prodigiosi che dava erano un dono e una grazia offerta agli uomini ma non una prova dell’esistenza del soprannaturale perché la vera prova che Lui era il Figlio di Dio sono state le sue azioni. Queste sono state il suo tratto distintivo.

Per questo ritengo che le stimmate che la Madonna mi ha dato e che ancora sanguinano siano una grazia ma la prova che sono reali e che sono un segno divino è l’azione quotidiana, essere operativi nel sociale, aiutare i bisognosi e darci da fare nel mondo ogni giorno. Cristo ce lo ha insegnato. È Lui che ha ispirato tutta la mia missione e che mi ha dimostrato di essere il Figlio di Dio quando nel Getsemani ha avuto paura, ha tentennato, è stato arrestato e non si è opposto ed è andato incontro alla crocifissione. Ha dimostrato di essere il Figlio di Dio non per i suoi miracoli, che sono stati dei doni, ma perché si è fatto uomo, non si è opposto alle guardie che andavano ad arrestarlo, si è rivolto al Padre dicendogli di allontanare il calice amaro che lo attendeva.Non credo che esista un Dio senza Cristo. Cristo senza Dio può anche esistere ma Dio senza Cristo no. Accogliete questa mia provocazione filosofica che in realtà nasconde una profonda riflessione che vi invito a fare.

È ciò che faccio tutti i giorni che se è corretto, onesto e dalla parte del bene, rappresenta la prova che le stimmate che porto sono vere.

Non dovete meravigliarvi se una persona che ha le stimmate come me ha le sue paure o i suoi limiti. Io dico sempre che l’importante è cadere e rialzarsi. Anche Gesù ce lo ha insegnato, eppure era Cristo ma è proprio quando si è rialzato che ci ha dimostrato di essere il Figlio di Dio.

Quando ero giovane attendevo con ansia e ricercavo la chiamata delle stimmate, mentre oggi a volte voglio sfuggire a questa sofferenza. Alla fine mi concedo al mio Signore quando mi chiede di soffrire’ ha detto Giorgio.

A questo proposito la Dottoressa Giovetti ha chiesto a Giorgio come mai sia stato scelto: ‘Questa è anche la domanda che io stesso mi pongo e che chiedo a Gesù Cristo e a tutti voi. Non so perché Lui insista con me. Penso di aver fatto la mia parte per trent’anni ma Lui continua a cercarmi. Mi sono state dette delle cose spirituali a riguardo che io ritengo essere delle rivelazioni ed ho dei ricordi di un giovane ragazzo Nazzareno, ma ritengo che il Signore che mi ha scelto ha visto in me un uomo onesto che non lo tradirà mai. In questi trentadue anni mi è stato offerto tutto: dal benessere economico ad avere un potere ma io ho continuato ad essere quello che sono. Non ho paura di dire la verità senza menzogne e neppure di additare i potenti se sono criminali o mafiosi. Non ho paura di criticare la nostra amatissima chiesa cattolica. Io sono cattolico e credente ma se ci sono cardinali e preti corrotti o pedofili io li denuncio. Questo penso che sia il motivo principale per cui il Signore mi ha scelto. Io non nascondo la verità’.

Paola Giovetti ha posto poi a Giorgio una domanda che in molti si fanno: perché Gesù impone ancora la sofferenza delle stimmate?

Cosi Giorgio ha risposto: ‘Gesù non mi impone questa sofferenza. Lui me la chiede perché è il percorso che ogni cristiano vero intraprende quando inizia la via del Vangelo. Il vero Cristiano porta la croce. Lo stesso Gesù ci ha detto che se non prendiamo la nostra croce sulle spalle non siamo degni di Lui. La croce è la sofferenza nel mondo, come ad esempio essere lasciati soli perché si è giusti, soffrire perché si viene minacciati dalla mafia, avere delle malattie divine come accaduto ad alcuni santi, ed altre croci che uno assume. Il percorso del cristiano è soffrire per offrire questa sofferenza al prossimo e alla propria Causa. Non è un’imposizione ma è una richiesta da parte di Cristo quella di portare a termine la mia missione malgrado le mie reticenze e paure. Le mie reticenze Cristo le comprende e le tollera. Se io dicessi basta Lui mi lascerebbe libero ma io non riesco a dire basta perché sarebbe un tradimento.

Io non sono mai stato felice come ora. Tra l’altro sento che tra poco andrò dal mio Signore. Sento di essere più di là che in questa dimensione.

Mi sento felice perché vivo con gli extraterrestri e spero di trasmettere a tutti voi questa felicità. Se noi non siamo sereni e felici in questo mondo drammatico non possiamo dare speranza a nessuno, soprattutto ai ragazzi. Quella di Cristo è un’offerta ma è anche una richiesta di coerenza’.

Parlando di Giorgio, Paola Giovetti ha definito la sua figura di stimmatizzato molto diversa dall’esempio classico di coloro che hanno avuto questo segno e che hanno vissuto delle vite ritirate dal mondo. La vita di Giorgio è l’opposto. Questo lo rende uno stimmatizzato sui generis, come ha affermato la sua biografa che ha ripercorso anche il rapporto intercorso in questi anni con la Chiesa. Se inizialmente la sua figura veniva vista in modo scettico, oggi il Papa conosce la vita dello stimmatizzato di Floridia e sa quali opere svolge nel mondo. ‘Penso che il Papa abbia capito che il vero segno di Bongiovanni non siano le stimmate ma quello che lui fa a Palermo tutti i giorni come giornalista antimafia e insieme a suo figlio con l’associazione Funima che opera nei quartieri più poveri della città – ha affermato Giorgio - Alla fine penso che le stimmate siano il segno che ha guidato la mia vita e che siano un segno di verità per me e per tutti quelli che vogliono credere con fede a questo dono che Dio mi ha dato ma non sono la prova della veridicità del mio messaggio: la prova sono le mie azioni’ ha affermato Giorgio.

A chiusura del convegno, anche la giornalista Anna Tamburini Torre, presente in sala, è intervenuta per chiedere a Giorgio come possiamo vivere i tempi profetizzati che si stanno approssimando.

Questa è stata la risposta: ‘Viviamo prendendo coscienza di quanto sta accadendo nel mondo. Stiamo assistendo a ciò che è scritto nel libro dell’Apocalisse di Giovanni. Lì sono stati preannunciati gli eventi che si stanno succedendo oggi: disastri, guerre, pandemie e molto altro. Dobbiamo intanto realizzare che questo mondo non finirà altrimenti non crediamo nella vita e non abbiamo fede. Forse arriveremo al massimo della sofferenza e vedremo morire milioni di persone, ci saranno guerre e grandi calamità ma noi dobbiamo lavorare ogni giorno per candidarci all’elezione spirituale per divenire eletti. Dobbiamo fare una grande campagna elettorale che è la campagna elettorale della vita, se vogliamo parafrasare la politica, con i nostri progetti e le nostre azioni. La nostra propaganda per la vita deve essere l’azione quotidiana. Ognuno di noi ha la sua missione. Ognuno di noi scelga un settore e si rimbocchi le mani per operare concretamente e per cambiare il mondo. Cosa dobbiamo fare per vivere al meglio questo momento della storia? Dobbiamo sacrificare parte del nostro tempo per compiere azioni che cambiano la realtà in cui viviamo. Mentre prima si poteva andare in vacanza e passare del tempo libero fuori dal nostro lavoro, oggi si deve lavorare per diventare eletti e per farlo ci si deve impegnare tutti i giorni spendendosi a favore della vita. Dobbiamo essere rivoluzionari, dobbiamo dare un messaggio d’amore, di speranza e di misericordia. Dobbiamo far capire alla gente che deve usare la ricchezza per fare del bene e dobbiamo realizzare che operando nel bene possiamo cambiare le cose e se non possiamo cambiarle, intanto è importante provarci, poi lassù qualcuno che ci ama le cambierà’ ha terminato Giorgio.

Così si è concluso il convegno ‘La ricerca infinita’.

Ringraziamo la Dottoressa Paola Giovetti per la sua testimonianza all’opera di Giorgio Bongiovanni e gli organizzatori che hanno reso possibile l’evento.

Con amore

Francesca
26 settembre 2021

Allegati:

- 15-09-21 La forza della Fede nella causa
https://www.thebongiovannifamily.it/messaggi-celesti/2021/9192-la-forza-della-fede-nella-causa.html

- 20-08-21 Negli ultimi del mondo incontriamo Dio
https://www.thebongiovannifamily.it/francesca-panfili/9173-negli-ultimi-del-mondo-incontriamo-il-dio-vivente-2.html

- 5-08-21 Il Calice vivente della Comunione cristica
https://www.thebongiovannifamily.it/francesca-panfili/9170-il-calice-vivente-della-comunione-2.html

- 27-06-21 Servire Dio e fare la Sua volontà
https://www.thebongiovannifamily.it/francesca-panfili/9116-servire-dio-e-fare-la-sua-volonta-2.html

- 24-06-21 L'amore per la Fede e l'Opera
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- 12-09-20 Innamorarsi della donna amata: L’opera
https://www.thebongiovannifamily.it/cronache/cronache-dalle-arche/cronache-dalle-arche-2020/8684-innamorarsi-della-donna-amata-l-opera.html

- Raggi di Luce Solare. Dialoghi tra l’umano e il divino. Scritti di Francesca Panfili
https://www.thebongiovannifamily.it/francesca-panfili.html