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vaticano_01DAL CIELO ALLA TERRA


HO SCRITTO IL 30 GIUGNO DEL 2010:

BENEDETTO XVI: “EGOISMO, VANITÀ, ORGOGLIO, ATTACCAMENTO AL DENARO.
IL MALE È NELLA CHIESA”

LA NOSTRA SOLIDARIETÀ, SEPPUR PARZIALE, A PAPA BENEDETTO XVI.
LEGGETE L'ARTICOLO ALLEGATO, IL MEDESIMO GIUSTIFICA LA NOSTRA SODDISFAZIONE PER LE RECENTI, DRAMMATICHE DICHIARAZIONI DI BENEDETTO XVI.
SIAMO IN ATTESA CHE IL PONTEFICE PERSEVERI NEL CORAGGIO CHE IN QUESTO MOMENTO PERVADE IL SUO SPIRITO, CON LA SPERANZA DI ASCOLTARE NELLE SUE PROSSIME OMELIE L'ANNUNCIO DEL RITORNO DI CRISTO SULLA TERRA, IL GIUDIZIO E L'INVITO AL RAVVEDIMENTO PER TUTTI, SOPRATTUTTO PER I RESPONSABILI DELLE SORTI DEL MONDO, I POTENTI CHE ORGANIZZANO LE GUERRE.
LA SPERANZA È L'ULTIMA A MORIRE E SEBBENE CONTINUIAMO A NUTRIRE MOLTE RISERVE SULLA NEFASTA CONDOTTA DEL VATICANO, DOBBIAMO ESALTARE  IN PAPA BENEDETTO XVI UN CORAGGIO CHE AMMIRIAMO.

                                                               GIORGIO BONGIOVANNI
Montevideo (Uruguay)
30 Giugno 2010

Messaggio del 11-4-05 sul Papa Benedetto XVI:
messaggi-2005/166-il-prossimo-successore-della-chiesa.html


“IL MALE È NELLA CHIESA DOBBIAMO PURIFICARCI”
Di Giacomo Galeazzi

CITTÀ DEL VATICANO. «Egoismo, vanità, orgoglio, attaccamento al denaro. Il male è nella Chiesa». Duro monito di Benedetto XVI contro gli scandali sessuali e finanziari in Curia e negli episcopati nazionali: «Il pericolo peggiore non sono le persecuzioni, ma il peccato». Nel Sacro Collegio si moltiplicano contrapposizioni e rivalità fra gerarchie ecclesiastiche o vecchia e nuova gestione dei dicasteri pontifici (Schoenborn contro Sodano,l'arcivescovo indagato per corruzione Sepe contro la Segreteria di Stato guidata da Bertone) e, per lanciare il più autorevole degli «altolà», Joseph Ratzinger trasforma la celebrazione di Pietro e Paolo nell'occasione solenne per cercare di neutralizzare le polemiche nei Sacri Palazzi.
«Una Chiesa fiaccata dalle sue colpe diventa un bersaglio agevole per i suoi nemici, quindi la purificazione è l'unica via d'uscita dalle odierne situazioni di crisi», si spiega nella cerchia più vicina del Pontefice. Mentre l'avvocato della Santa Sede, Lena assicura, su Radio Vaticana, che «siamo nel giusto» nei casi dei preti pedofili negli Usa, il Papa chiarisce che per la Chiesa l'infedeltà dei suoi membri costituisce un'insidia maggiore degli attacchi che la comunità dei fedeli subisce su vari fronti.
Il nemico più insidioso è all'interno, quindi solo un autentico rinnovamento spirituale può traghettare la Chiesa al riparo dalle bufere attuali. «In due millenni di storia non sono mai mancate per i cristiani le prove, che in alcuni periodi e luoghi hanno assunto il carattere di vere e proprie persecuzioni- sottolinea il Pontefice - Queste però, malgrado le sofferenze che provocano, non costituiscono il pericolo più grave per la Chiesa». Il «danno maggiore», avverte il Papa, «la Chiesa lo subisce da ciò che inquina la fede e la vita cristiana dei suoi membri e delle sue comunità». I peccati e le colpe dei sacerdoti (e dei vescovi che insabbiano i loro reati) intaccano «l'integrità del Corpo mistico», indeboliscono «la capacità di profezia e di testimonianza della Chiesa, appannando la bellezza del suo volto».
Citando San Paolo, Benedetto XVI denuncia «alcuni problemi di divisioni, incoerenze, infedeltà al Vangelo che minacciano seriamente la Chiesa» e anche gli «atteggiamenti negativi che appartengono al mondo e che possono contagiare la comunità cristiana: egoismo, vanità, orgoglio, attaccamento al denaro». Con toni netti il Papa invoca per la Chiesa «piena libertà sia dai lacci materiali che cercano di impedirne o coartarne la missione, sia dai mali spirituali e morali, che possono intaccarne l'autenticità e la credibilità». Per dare concretezza all'operazione-trasparenza e al risanamento della Curia in settimana Benedetto XVI rafforzerà la squadra di governo nominando ministri due suoi fedelissimi (il canadese Marc Ouellet al posto di Re al dicastero dei vescovi e Fisichella al nuovo organismo per l'Evangelizzazione dell'Occidente). Nel nuovo corso ratzingeriano il requisito fondamentale per le promozioni è diventata la capacità di gestire l'emergenza-abusi. Il cardinale australiano George Pell è stato scartato per la guida della congregazione dei Vescovi proprio a causa del suo coinvolgimento in un vicenda di preti pedofili. All'opposto è in forte crescita l'arcivescovo di Boston, Patrick O'Malley al quale viene riconosciuto il merito di aver risollevato una diocesi finita sul lastrico per le cause milionarie legate agli scandali sessuali insabbiati dal suo predecessore Law. «Non coprire la pedofilia è il minimo titolo richiesto per salire di grado e sarà fondamentale anche nel prossimo concistoro», garantiscono in Curia.
LA STAMPA 30 GIUGNO 2010