DAL 1963
AD OGGI

La Biografia di Giorgio Bongiovanni

La Biografia di Giorgio Bongiovanni

La vita di Giorgio Bongiovanni

BIOGRAFIA PARTE 1

La vita di Giorgio Bongiovanni

BIOGRAFIA PARTE 1

Giorgio Bongiovanni nasce in Sicilia, a Floridia (SR), il 5 settembre 1963. Fin da piccolo, raccontano il padre Carmelo e la madre Giovanna, mostra una particolare attitudine verso gli altri. La sua vita cambia per la prima volta nel 1976, a soli 13 anni, quando incontra Eugenio Siragusa, il noto contattista catanese, che diviene suo Padre Spirituale. Eugenio spalanca a Giorgio Bongiovanni la conoscenza universale, lo segue e lo ammaestra con insegnamenti cosmici che in alcuni casi sono conferme e spiegazioni di esperienze che Giorgio ha già vissuto: avvistamenti di globi luminosi e incontri con Esseri speciali della cui reale essenza prenderà coscienza nel corso degli anni. Spinto da quella ardente fiamma che Eugenio Siragusa ha riacceso nel suo Spirito, Giorgio si dedica anima e corpo allo studio dei messaggi che il suo Padre Spirituale riceve da antichi Esseri venuti da altri mondi per assistere all’evento della creazione del nostro sistema solare e per aiutare la razza umana nel suo percorso evolutivo.
Apprende che il pianeta Terra è una creatura viva il cui Spirito può essere identificato con quell’Essere comunemente indicato con il nome di Maria, Myriam o Madre Terra, a seconda delle culture. Una Madre generosissima che senza nulla chiedere nutre incessantemente i suoi figli in totale simbiosi con il Sole, la sede della Luce Cristica, che come un Padre la feconda dando la Vita per poi illuminarla e riscaldarla. Allo stesso tempo Giorgio comprende che questa stessa Madre si trova in pericolo a causa del gravissimo stato di inquinamento e soprattutto per l’altissimo rischio di conflitto atomico. Sono tantissimi infatti gli avvertimenti di questi Esseri che, attraverso Eugenio Siragusa, manifestano una viva preoccupazione per la sopravvivenza del pianeta e quindi della razza umana progredita in scienza, ma non in coscienza. Con il passare del tempo la personalità spirituale di Giorgio va delineandosi con sempre maggior chiarezza. Con il fratello Filippo Bongiovanni e alcuni amici fonda il giornale Nonsiamosoli che coniuga i diversi aspetti del messaggio di Eugenio Siragusa: la vita nell’universo, la degenerazione dell’uomo affetto dall’Harbar, la peste dei neuroni del cervello causata dall’inquinamento che lo spinge a compiere atti di follia, come uccidere e uccidersi, e la conseguente compromissione dell’equilibrio del pianeta. L’attività divulgativa lo porta a trasferirsi nelle Marche, a Porto S.Elpidio (AP), dove tuttora vive. Qui si sposa con Lorella che gli darà un figlio: Giovanni. Giorgio Bongiovanni mantiene la giovane famiglia grazie alla sua piccola attività imprenditoriale che produce accessori per calzature. Al lavoro che lo impegna per moltissime ore Giorgio Bongiovanni alterna l’edizione del giornale, l’organizzazione e la partecipazione a conferenze e i contatti con tutte le persone nel mondo che vengono a sapere di Eugenio Siragusa. Un giorno di aprile, il 5, del 1989, verso mezzogiorno, Giorgio esce dal lavoro per andare a pranzo. Scorge vicino alla sua auto una Signora che gli pare lo stia aspettando. Lo colpisce la luminosità che proviene da questo Essere poiché il sole primaverile è alto in cielo. Avvicinandosi si rende conto che la Signora vestita di bianco è sospesa da terra. Lo saluta, gli dice di chiamarsi Myriam e lo invita a prepararsi a successivi incontri. Giorgio Bongiovanni è emozionato, ma sconvolto. Rientra a casa, racconta tutto a Lorella e si precipita al telefono per chiamare Eugenio Siragusa che lo tranquillizza spiegandogli che è stato visitato dalla Madonna.

Seguono nuove apparizioni, sempre più intense, fino a quando la Vergine invita Giorgio Bongiovanni a recarsi a Fatima poiché lì gli avrebbe dato un segno per tutta l’umanità. A settembre, il 2, del 1989, Giorgio, accompagnato da due amici spagnoli, è in ginocchio sotto la grande quercia che domina la piazza del santuario. Ha portato in dono rose rosse e attende, raccolto in preghiera. Come promesso la Madre Celeste lo chiama; Giorgio, caduto in estasi, rivede il Sublime Essere che gli domanda se è disponibile a portare una parte della sofferenza di suo Figlio. Giorgio Bongiovanni accoglie l’offerta della Vergine e vede partire dal suo petto, adornato da una rosa rossa, due fasci di luce che vanno a colpire i palmi delle sue mani. Giorgio cade all’indietro. Gli amici presenti accorrono in suo aiuto e vedono formarsi sul dorso delle sue mani una sorta di rigonfiamento che piano piano si lacera, come se un chiodo spingesse da sotto a sopra, per aprirsi in una profonda ferita che trapassa completamente i palmi. I dolori sono lancinanti e il trauma spirituale profondo. Giorgio fa ritorno a casa dove l’attendono Lorella e Giovanni, già disposti a condividere la sofferenza e la benedizione che il miracolo delle stimmate racchiude nel suo mistero. La loro vita cambia per sempre. Le copiose sanguinazioni quotidiane avvengono anche più volte al giorno e sono dolorosissime. Solo dopo ore Giorgio è in grado di riprendersi. Nonostante i tentativi si rende conto che non può continuare a lavorare e si vede costretto a vendere la sua piccola, ma pur fruttuosa attività.

D’ora innanzi ogni sua risorsa spirituale, fisica, umana e materiale, compreso ciò che gli verrà donato o prestato, sarà impiegata totalmente nella missione affidatagli dalla Vergine. Infatti, oltre a stimmatizzarlo, la Madonna gli assegna come primo compito la divulgazione del Terzo Segreto di Fatima che la Chiesa Cattolica e Suor Lucia, l’unica dei tre veggenti ancora in vita, avrebbero dovuto diffondere già dal 1960 in obbedienza alle Sue disposizioni.

Durante le sanguinazioni Giorgio ha anche la visione del Maestro Gesù che subentra nella guida della missione alla Vergine la quale, invece, gli apparirà solo in specifici momenti della sua vita, spesso per consolarlo o per alleviare i tanti patimenti di cui si rivela presto costellato il suo cammino. Con i primi viaggi per il mondo comincia anche la prima parte della missione di Giorgio Bongiovanni. Spagna, Argentina, Uruguay e Paraguay sono la meta iniziale. A Montevideo Giorgio incontra la regina Sofia di Spagna alla quale mostra le stimmate, sarà lei stessa poi, il 27 ottobre 1990 a Madrid, a presentargli l’allora presidente dell’Unione Sovietica Michail Gorbaciov e sua moglie Raissa. Al Premier russo il giovane stimmatizzato chiede il permesso di portare il Terzo Segreto di Fatima nel suo paese, concessione che gli verrà accordata. Sono numerosi anche gli incontri con la gente comune che vuole conoscere la sua storia. Molti gli credono, altri lo contrastano, soprattutto per la sua posizione sempre più lontana dai dettami della Chiesa Cattolica che lo vorrebbe ubbidiente e soprattutto molto prudente nella divulgazione di determinate verità che si discostano dalla dottrina ufficiale. I messaggi che Giorgio riceve dal Maestro Gesù infatti contengono in sé elementi tanto semplici quanto rivoluzionari. La reincarnazione, la vita nell’universo, la vera essenza della Chiesa, la legge evolutiva di causa-effetto, i severi ammonimenti agli uomini violenti ed egoisti, i richiami contro le guerre e le crudeltà inflitte ai più poveri e ai più innocenti così come gli attacchi diretti ai dittatori e agli empi rendono il suo parlare piuttosto impopolare. E’ di nuovo settembre, ancora il 2, del 1991. Giorgio è a Porto S. Elpidio, nella sua casa. Sanguina e il Signore Gesù gli mostra “due croci per l’umanità, una che redime, una che castiga”. Nello stesso momento si formano nei suoi piedi due croci sanguinanti. E’ un nuovo trauma sia per lui che per la sua famiglia. Giorgio pensa si tratti di un segno temporaneo poiché teme di non poter più camminare e quindi assolvere al suo incarico. Ma passano i giorni e le due croci assumono sempre più la stessa forma delle stimmate nelle mani. Sostenuto da Lorella e da altri amici si alza, con molta fatica riesce a muovere qualche passo, capisce che le ferite saranno permanenti.

Con le mani e i piedi segnati Giorgio Bongiovanni arriva a Mosca. Forse per la prima volta nella storia un uomo religioso parla in diretta sul primo canale della televisione nazionale ad un pubblico di 150 milioni di persone.
E’ aprile, il 2, del 1992. La Russia è già stata sconvolta dal golpe militare che ha deposto il presidente Gorbaciov spazzando via probabilmente l’unica possibilità di una pacifica apertura verso l’Occidente. Giorgio rivolge alle autorità un appello affinché i capi del Cremlino non abbandonino la loro nazione nella corruzione e nel degrado. Spiega che la Vergine Maria, nella seconda parte del messaggio di Fatima, aveva chiesto che la Russia venisse consacrata al suo Cuore Immacolato, altrimenti avrebbe sparso i suoi errori per il mondo. Impossibile non leggere nell’accorato richiamo il riferimento al pericolo nucleare che questa potenza in declino continua a rappresentare anche oggi, in termini di armamenti in disfacimento e di svendita di materiale contaminante, così come alla diffusa criminalità organizzata che ricicla miliardi di dollari reinserendoli nel circuito mondiale. In netto contrasto con l’iconografia classica del veggente intento in preghiere e guarigioni, propagandata del potere ecclesiastico, le stimmate di Giorgio Bongiovanni sono un monito vivente che entra negli eventi della storia contemporanea spesso anticipandoli. E’ il caso dell’Africa, un continente particolarmente caro a Giorgio per la profonda commozione che in lui suscitano la sofferenza e l’aristocrazia di questo popolo martoriato dalla miseria e dagli orrori della guerra e delle malattie. Anche qui, a Kinshasa (ex Zaire), partecipa ad una trasmissione televisiva. Il giovane stimmatizzato parla con umiltà, ma con estrema fermezza. Accusa il dittatore di allora, Mobutu, di salvaguardare i suoi soli interessi a scapito della sua gente; il fatto è di tale eclatanza che la trasmissione viene interrotta dall’incursione di alcuni soldati dell’esercito di repressione. Alla folla di uomini e donne radunatasi allo stadio Giorgio chiede di rimanere uniti nel nome di Cristo e di non cedere al tranello delle diatribe etniche fomentate e soprattutto foraggiate con armi e denaro da Stati esteri interessati solamente a depredare il ricco territorio. Nonostante la viva sensibilità verso il segno e verso il messaggio, purtroppo, proprio nei luoghi toccati dai numerosi viaggi di Giorgio, si scateneranno guerre fratricide e tragici genocidi la cui brutalità sconvolgerà anche il pasciuto Occidente. Molti anni più tardi, sempre in diretta TV, mostrando le stimmate, Giorgio avverte anche il popolo argentino della crisi economica che dopo poco lo avrebbe travolto. L’anno 1992 è molto significativo per Giorgio.

A maggio, il 28, è di nuovo in Sud America, a Montevideo, Uruguay. Si apre la quinta stimmata, al costato, sul lato sinistro. La sanguinazione è abbondante e lo sgorgare del sangue disegna sul corpo del giovane l’evidente forma di un calice. Cinque giorni prima, in Italia, viene barbaramente assassinato il giudice Giovanni Falcone, assieme alla moglie e ai tre agenti della sua scorta. Neanche due mesi dopo toccherà al giudice Paolo Borsellino e a cinque guardie del corpo pagare lo stesso prezzo per l’ineguagliabile servizio al valore della Giustizia. La morte dei due giudici siciliani colpisce profondamente Giorgio Bongiovanni e segnerà una svolta determinante nella sua storia. Per il momento è soltanto un appuntamento rinviato. In autunno Giorgio è di nuovo in Russia. Tra i vari appuntamenti è invitato, ad Alma Ata, in Kazakistan, a partecipare al Congresso della Concordia Spirituale cui sono presenti i rappresentanti di tutte le chiese orientali. Durante il suo intervento invita tutti all’unione spirituale e umana al di là delle diversità culturali o religiose. Religione infatti, dal latino religare, significa unire, mentre le diverse Chiese non solo hanno diviso gli uomini con le “sante” guerre che continuano a infuocare il mondo, ma a causa della loro corruzione temporale hanno disgiunto l’essere umano dalla sua essenza spirituale relegandolo nella disperazione materiale.

Coniugare le forze positive in qualsiasi ambito si trovi ad operare è una delle priorità dell’agire di Giorgio Bongiovanni. Fin dal principio della sua missione infatti cerca di mettersi in contatto con tutti i veggenti mariani che hanno ricevuto messaggi di avvertimento così come è accaduto a lui esortandoli a rivelare le profezie che la Vergine ha loro affidato in modo da avvertire i rispettivi popoli degli enormi rischi cui andavano incontro. Tutti rispondono di essersi rimessi alle decisioni della Santa Madre Chiesa ubbidendo quindi alle disposizioni di silenzio imposte loro. Eppure la Celeste Signora, a Medjugorie, aveva profetizzato la terribile guerra che da lì a non molti anni si sarebbe verificata in terra Jugoslava, così come in Africa, ai veggenti ruandesi, aveva predetto le atrocità del genocidio mostrando loro fiumi di sangue e montagne di cadaveri. Difficile dire ora se tutto quel dolore poteva essere evitato semplicemente rispondendo all’appello accorato della Madonna che richiamava alla conversione e al pentimento tutti i suoi figli, indistintamente, a prescindere dalla loro provenienza o etnia. La stessa Suor Lucia Dos Santos, l’unica dei tre pastorelli di Fatima ad essere ancora in vita, ha delegato la rivelazione del Terzo Segreto al Vaticano che il 13 maggio del 2000 ne ha fornito una versione da molti giudicata parziale. Al proposito Giorgio Bongiovanni pubblicherà uno speciale nel quale fornirà una spiegazione dettagliata del messaggio così come lo ricevette egli stesso e un’interpretazione più completa della visione. Proprio all’apparizione di Fatima si lega un altro aspetto fondamentale dell’esperienza di Giorgio Bongiovanni.

BIOGRAFIA PARTE 2

BIOGRAFIA PARTE 2

La Vergine infatti, oltre ad annunciare l’imminenza della Terza Guerra mondiale causata dalla perseveranza dell’uomo nella sua condotta violenta, egoistica ed irresponsabile, gli preannuncia che “Esseri cosmici giungeranno sulla terra da lontani lidi dell’universo. Nel nome di Dio”. E’ una rivelazione straordinaria di cui è a conoscenza anche Lucia che la scrisse di suo pugno in venticinque righe che ancora sono mantenute nel più assoluto segreto. Il legame tra le apparizioni mariane e la visita di Esseri provenienti da altri mondi è avvalorata da tantissimi testimoni che raccontano di avere visto globi luminosi in cielo proprio in corrispondenza dello sguardo estatico del veggente. Sono moltissime anche le prove filmate e fotografiche in questo senso, alcune delle quali risalgono a tempi antichissimi come dimostrano anche quadri del ‘500. Giorgio Bongiovanni stesso, durante le prime esperienze, vede sia la Vergine che Gesù uscire da globi di luce e tra i suoi messaggi ve ne sono moltissimi provenienti da Esseri Extraterrestri. Tra i più importanti alcuni che concernono la visita del Cristo su altri pianeti, dove, invece di essere crocifisso, è stato accolto da queste civiltà che per tanto sono state redente. Sono, poi, quattro oggetti volanti luminosi a preparare il giovane stimmatizzato ad un ulteriore segno di sofferenza. E’ luglio, il 26, del 1993. Ad Aurora, Uruguay, si apre sulla sua fronte, all’altezza del terzo occhio, una ferita a forma di croce: è la sesta stimmata.

Prima di fare ritorno a casa Giorgio Bongiovanni si ferma a città del Messico, dove viene intervistato per la prima volta dal famoso giornalista messicano Jaime Maussan che sarà l’autore dell’unica videocassetta esistente sulla sua storia. Giorgio, infatti, avendo piena fiducia del professionista, consente di venire sottoposto ad analisi e perizie ematologiche, psicologiche e psichiatriche. Il risultato conferma il pieno equilibrio mentale dell’uomo e diagnostica una sorprendente differenza nella velocità di coagulazione del sangue che fuoriesce dalle stimmate rispetto a quello venoso e nel profumo: quello delle ferite emana una delicata fragranza di rosa. Le ferite, nonostante le condizioni igieniche in cui Giorgio si è trovato durante i viaggi nel mondo, non hanno mai presentato alcuna traccia di infezione e non sono mai state trattate con medicamenti o pomate. Dopo la sanguinazione, l’unica protezione sono guanti, calzini di cotone e una garza sul costato. I medici finora hanno ritenuto il suo caso inspiegabile. Da questo momento in poi Jaime Maussan sarà attento osservatore dell’esperienza di Giorgio Bongiovanni della cui validità si è fatto garante in tante trasmissioni televisive e radiofoniche da lui stesso condotte nel suo paese, nei tantissimi programmi e conferenze pubbliche internazionali in cui è invitato.

Nel settembre del 1993 si tiene a Nicolosi (CT) una riunione con tutti i rappresentanti dei centri Nonsiamosoli che si sono andati istituendo nel mondo con il passare degli anni. In quell’occasione, davanti a centinaia di persone, tra cui alcuni giornalisti, Eugenio Siragusa consegna ufficialmente nelle mani del Figlio Spirituale la responsabilità della diffusione del messaggio universale di cui entrambi sono testimoni. E’ presente all’incontro anche Jaime Maussan il quale, in occasione del congresso ufologico di San Marino che si tiene pochi giorni dopo, presenterà a Giorgio Bongiovanni l’antropologo tedesco Michael Hesemann. La conoscenza con questi due eminenti ricercatori, divenuti poi due cari amici, segna per lo stimmatizzato l’inizio di una nuova fase della sua missione. Infatti Hesemann introduce Giorgio Bongiovanni nell’ambito della comunità ufologica internazionale e per la prima volta, nel novembre 1994, partecipa all’International UFO Congress di Mesquite, Nevada, dove si riuniscono i migliori studiosi del fenomeno per presentare i risultati delle loro ricerche. Il ruolo di Giorgio all’interno dell’ambiente, che per altro lo accoglie con favore e affetto, è di spiegare l’implicazione spirituale della visita extraterrestre sulla Terra. Infatti fino a quel momento gli esperti di tutto il mondo si erano maggiormente concentrati nella raccolta e nell’analisi di documenti filmati e fotografici che comprovassero almeno la presenza di oggetti volanti non identificati nei cieli del nostro pianeta. Lo stimmatizzato offre un ulteriore punto di vista: partendo dalla sua esperienza diretta di contattista, può cominciare a spiegare chi sono, perché vengono e che cosa vogliono questi Esseri dalla tecnologia così superiore alla nostra. Ogni anno Giorgio Bongiovanni verrà invitato, come relatore o ospite, all’annuale appuntamento dove ormai, oltre all’entusiasmo dei partecipanti per la sua straordinaria esperienza, è considerato uno stimato esperto. Gli ottimi rapporti di amicizia con tanti ricercatori permetteranno a Giorgio di creare un archivio immenso di reperti visivi di comprovata validità.

Il 28 ottobre 1994 insieme a Michael Hesemann Giorgio Bongiovanni parla alle Nazioni Unite, invitato dalla SEAT (Society for Enlightment and Transformation), e interviene sul tema “Dialogo sull’universo: l’incidenza del contatto extraterrestre nell’evoluzione umana”. Intanto gli eventi incalzano esattamente nella direzione contraria agli amorevoli richiami della Vergine e di questi Esseri. Scoppia la guerra in Ruanda e la Francia, con gli esperimenti nucleari negli atolli polinesiani, rilancia la corsa agli armamenti letali. Seguiranno infatti i test atomici di Cina, India, Pakistan, Corea del Nord. Gli anni ’95 e ’96 vedono Giorgio Bongiovanni continuamente impegnato all’estero e anche in Italia comincia ad acquisire una certa notorietà. Viene invitato in diverse trasmissioni televisive sia sui canali statali che su quelli privati. Il suo messaggio fa scalpore anche perché vi sono sia i segni delle stimmate che i numerosi documenti raccolti da Giorgio nei vari viaggi a supportare le sue tesi. Filmati spettacolari e fotografi e incredibili, testimonianze autorevoli di militari, piloti, astronauti e scienziati di fama provata vengono diffusi dal giovane stimmatizzato e dal suo gruppo di collaboratori tramite la rivista Nonsiamosoli e alcuni documentari video. Proprio in un ciclo di conferenze in Italia gli viene presentata Paola Giovetti, la nota scrittrice che si occupa da anni di spiritualità. Con Paola nascerà una sincera e produttiva amicizia che sfocerà nella realizzazione dell’unico libro esistente sulla storia di Giorgio. (La straordinaria esperienza di Giorgio Bongiovanni, Ed. Meditterranee 1997).

Giorgio però non ha dimenticato i più indifesi e i più deboli. Nell’agosto del 1996 organizza a Porto S. Elpidio una riunione con amici e simpatizzanti per raccogliere fondi da destinare ad una piccola comunità africana. Con quanto ricavato prenderà in affitto un piccolo appezzamento di terreno in modo da consentire a questi fratelli di sfamarsi e di rendersi indipendenti. In Africa, dove si reca personalmente a portare gli aiuti incontra, oltre alle centinaia di persone che chiedono la sua benedizione, il leader dell’opposizione congolese Bernard Kolelas cui offrirà il suo sostegno contro il dittatore del momento. Arriva ancora una volta settembre, il 2, del 1996. Giorgio compie 33 anni. Nella sua città natale, a Floridia, presso la casa di suo fratello Filippo, vive un nuovo miracolo. Sanguina dalla corona di spine e versa lacrime di sangue. L’impatto emotivo per familiari e amici è forte; Lorella, però, con incredibile presenza di spirito riesce a riprendere l’evento con una videocamera amatoriale. Riavutosi dalla grande sofferenza Giorgio racconterà di avere avuto una visione drammatica degli eventi futuri e di essere ora giunto ad una più piena consapevolezza della sua missione. La visione è apocalittica e il messaggio di Gesù promette Giustizia per i pargoletti della Vita e per la Madre Terra in agonia.

Ben presto Giorgio Bongiovanni riparte alla volta dell’America sia del Nord che del Sud, Messico, Europa e ancora Russia. Qui la situazione politico-economica è precipitata. Il Presidente uscente Eltsin ha ridotto il paese sul lastrico, la corruzione dilaga incontrollata così come la povertà e il degrado. Giorgio, memore delle parole della Madonna, non può che constatare la disfatta della Santa Madre Russia che tuttavia, proprio per il mistico legame con la sua opera, gli consente di conseguire un risultato straordinario. Dopo anni di lavoro, infatti, riesce ad ottenere un incontro con una delegazione militare russa capeggiata dal generale a tre stelle G.Rescetnikov e composta da referenti del generale, studiosi del fenomeno UFO e da un agente speciale di quello che una volta era il KGB. Davanti alle telecamere, per la prima volta nella storia, un militare in carriera ammette di essere a conoscenza dell’esistenza di civiltà aliene e di studi militari che si sono occupati del fenomeno per conto del governo russo. Fa poi a Giorgio un’incredibile proposta. Gli chiede se è disponibile a diffondere nel mondo alcuni reperti fotografici e filmati custoditi all’interno della base. Proposta che Giorgio accetta immediatamente. Con la sua équipe infatti realizzerà un filmato che, tradotto anche in inglese, sarà mostrato ovunque. La Russia in effetti si rivela essere per lui una fonte inesauribile di documentazione eccellente. Testimonianze dirette di astronauti come il generale a tre stelle Kovalenok che disegna per Giorgio l’oggetto volante che ha avvistato durante una delle sue missioni spaziali, o il cosmonauta Krikaliov che racconta di essersi sentito osservato come da una presenza femminile durante il suo viaggio in orbita e ancora il generale Aksenov che addirittura, dopo aver visitato il cosmo, ha fondato “La società spirituale russa” e così ha spiegato la sua opinione sull’esistenza di esseri extraterrestri: “Un contatto non solo ci sarà, ma è necessario se vogliamo che l’umanità abbia un futuro”. E moltissimi altri ancora. Grazie a questa speciale entratura nell’ex Unione Sovietica Giorgio Bongiovanni fornisce alla ricerca ufologica delle prove assolutamente uniche che gli valgono sempre più notorietà proprio nella potenza storicamente opposta.

Anche negli Stati Uniti infatti viene ospitato da diverse reti televisive tra le più famose; la gente lo ascolta attentamente. L’incontro con diverse culture è un evento naturale per Giorgio che si rende disponibile a parlare a tutti i popoli. Viene anche chiamato dalla tribù indiana dei Lakota-Dakota a partecipare ad un congresso a Sioux-Falls, nel South Dakota. L’intesa tra il giovane stimmatizzato e i pochi capi indiani rimasti a custodire l’antica sapienza della razza rossa è immediata. Dopo avergli reso gli onori riservati ad un ospite illustre gli rivelano che i loro antichi padri tramandarono di generazione in generazione la conoscenza portata loro dai fratelli delle stelle che hanno da sempre accompagnato il cammino dell’uomo. Un’altra conferma al messaggio di cui Giorgio è ambasciatore e che trova radici nelle tradizioni più remote dei popoli che per primi hanno abitato il grande continente come i Maya e gli Aztechi le cui abilità astronomiche e matematiche lasciano esterefatti ancora oggi gli studiosi. Settembre, il 2, del 1997. Ancora sangue, ancora lacrime per questa umanità che scivola sempre più velocemente verso il punto di non ritorno. Giorgio Bongiovanni sa di non avere molto tempo a disposizione e lavora instancabilmente e incessantemente. Vola fino in Australia, ospite di una cara amica Glennys Mackay che si preoccupa di organizzare diversi appuntamenti. Il proverbiale distacco anglosassone viene superato dall’universalità dei concetti che proprio nel corso di quest’anno Giorgio raccoglie in un breve saggio che prende il titolo di Nuova Teologia. Si tratta della rivisitazione dei dogmi cristiani basati sull’interpretazione data dalle chiese del vecchio e del nuovo testamento e soprattutto del superamento di tali concetti grazie all’introduzione di una filosofia cosmica che nasce dal principale assunto che non siamo soli nell’universo cioè che l’Intelligenza Divina Onnicreante, sia essa chiamata Dio o Spirito Santo, ha generato la vita in tutto l’universo. E che ci sono razze abitanti su altri pianeti e anche in altre galassie la cui origine risale a molti miliardi di anni prima della nostra creazione. Sono diverse le razze che ci visitano a seconda del grado di evoluzione e sono coordinate da Esseri purissimi, il cui corpo è composto interamente di luce pulsante così come i mezzi che utilizzano per viaggiare nel cosmo. A riprova di questa strabiliante realtà Giorgio Bongiovanni diffonde nel mondo le fotografie scattate da un contattato messicano, Carlos Diaz, la cui nitidezza illustra perfettamente la consistenza luminosa di queste astronavi.

Così come le scoperte galileiane rivoluzionarono la visione dell’uomo sotto tutti i punti di vista, la concezione di fare parte di un progetto creativo immenso di cui non siamo che una minuscola espressione ancora in via di perfezionamento potrebbe stravolgere completamente l’ordine precostituito, voluto e gestito da pochi, non certamente per il bene e il progresso di tutti. E’ per questa principale ragione che Governi e grosse Istituzioni religiose, i cui interessi sono ormai identificabili con quelli delle potentissime multinazionali internazionali che determinano l’economia mondiale, hanno da sempre negato le prove dell’esistenza di queste civiltà. Il loro messaggio di Giustizia, di Equità e di Fratellanza e la netta superiorità tecnologica dei mezzi di cui dispongono che consentono loro di viaggiare nel cosmo rappresentano agli occhi dei potenti una minaccia. Di qui le campagne di scredito a base di film che presentano gli extraterrestri come invasori crudeli e di false informazioni infiltrate negli ambienti di ricerca per creare confusione sia tra gli studiosi sia tra coloro che si sono mostrati sensibili a questo tema. Giorgio Bongiovanni prosegue i suoi viaggi tra la gente cui spiega questa intima connessione tra il Cristo, la sua Seconda Venuta promessa e il contatto con civiltà aliene. Il messaggio Cristico è sempre lo stesso: ama il prossimo tuo come te stesso. Su altri pianeti questo sacro comandamento è stato compreso e realizzato consentendo così l’evoluzione di civiltà pacifiche e progredite in equilibrio tra scienza e spirito e per questo in grado di viaggiare attraverso lo spazio e il tempo per raggiungere pianeti ancora arretrati come il nostro e assisterli nel loro travaglio evolutivo. Ed è per questo che, a prescindere dall’eventuale assenso dei nostri governanti questo contatto avverrà, sia in tempo di pace che in tempo di guerra, sia nell’equilibrio sia nel caos climatico che comunque segnerà il passaggio del Pianeta Terra dalla terza alla quarta dimensione.

Sempre nel 1997 Giorgio Bongiovanni fonda la casa editrice Nonsiamosoli Video che si occuperà di produrre documentari e di editare le riviste TERZOMILLENNIO e UFO la visita extraterrestre distribuite nelle edicole italiane. La strada che ha portato Giorgio a questi risultati non è stata affatto semplice, ma, al contrario, lastricata di mille difficoltà e sofferenze. La ferita più profonda, che mai troverà sollievo, è la separazione dal suo Padre Spirituale Eugenio Siragusa. Divergenze di metodologia dovute sostanzialmente alle scelte intraprese da Giorgio. Molti non comprendono il delicato passaggio. Il messaggio non va solo divulgato, deve essere vissuto con forza e coerenza, non importa il prezzo. Per farlo l’impegno richiesto è assoluto e totale. Questa ferma presa di posizione costa a Giorgio Bongiovanni la perdita di tanti sostenitori in Italia e all’estero che lo accuseranno di avere fallito il suo programma. Nonostante il fardello sempre più gravoso lo stimmatizzato prosegue il suo cammino. Nel maggio del 1998 la rivista TERZOMILLENNIO viene pubblicata con il sottotitolo “verso l’Antropocrazia”, ovvero il “Governo dell’uomo”. A coniare questo termine è Nicolò Giuseppe Bellia, un filosofo dei tempi moderni che teorizza la messa in pratica di alcune riforme legislative ed economiche tali da consentire l’instaurazione di un governo più equo. Giorgio accoglie con entusiasmo il progetto antropocratico facendosene promotore poiché di fatto rappresenta una possibilità di concretizzare i principi universali di giustizia e uguaglianza cui si ispira il messaggio. Nemmeno in questa sua apertura verso un’opera in tutto simile a quella da lui servita gli saranno risparmiate aspre critiche.

Settembre, il 2, 1998. Giorgio Bongiovanni sanguina ancora una volta dalla corona di spine e piange lacrime di sangue. L’effetto di questa ennesima esperienza di sofferenza si legge sulla sua rivista il cui registro si fa più tagliente. Gli attacchi sono diretti ai responsabili delle cause che determinano la disperazione, la miseria e l’abbandono dei più deboli così come l’inquinamento e la devastazione dell’ambiente e delle sue risorse. Anche in questo caso Giorgio Bongiovanni cerca di unire le forze e ospita su TERZOMILLENNIO articoli e interviste di personaggi impegnati in una qualsiasi causa a favore della vita, indipendentemente dal loro credo o convinzione politica. Con lo stesso spirito a ottobre nasce UFO la visita extraterrestre diffusa in tutta Italia con allegati i documentari realizzati grazie ai contatti stretti da Giorgio Bongiovanni nei vari congressi internazionali cui è stato invitato. Un prodotto straordinario, unico nel suo genere, nel quale confluiscono le ricerche, i documenti, le analisi, i pareri degli esperti e le testimonianze dirette della gente di tutto il mondo. Nemmeno su UFO possono mancare le aspre critiche ai governi che occultano questa realtà impedendo di fatto che l’uomo possa crescere in conoscenza e soprattutto in coscienza. Gli attacchi piovono da ogni dove, sia dai nemici che dai presunti amici. Prima dell’estate del 1999 Giorgio scioglie tutti i gruppi Nonsiamosoli nel mondo, affinché, dopo dieci anni di viaggi, sanguinazioni e messaggi, ognuno cominci a raccogliere ciò che ha seminato e si assuma la responsabilità delle proprie scelte sia individuali sia di impegno concreto.

Durante l’estate, all’ormai consueto incontro estivo per raccogliere fondi da destinare ai bambini africani, cui partecipano ricercatori e amici provenienti da tutto il mondo, Giorgio invita Maria Falcone, la sorella del giudice assassinato dalla mafia 7 anni prima. Sarà un grande onore e una forte emozione per Giorgio, la sua famiglia e i suoi collaboratori ospitarla e ascoltare il suo racconto di vita vicino ad un martire della Giustizia. Questo evento segna un’ulteriore svolta nella vita di Giorgio Bongiovanni. E’ tempo di andare a quell’appuntamento rinviato. L’11 agosto avviene una grande eclissi di sole che adombra l’assolato pomeriggio estivo e porta con sé un significato spirituale molto importante. Gli Esseri di Luce comunicano a Giorgio che a partire da questa data vi sarà un’accelerazione delle frequenze vibrazionali del pianeta. Questo cambio causerà una sequenza di eventi sia climatici – si pensi alle continue inondazioni e ai repentini ed inspiegabili mutamenti atmosferici – sia apocalittici; il riferimento è chiaramente all’escalation della violenza terrorista.

BIOGRAFIA PARTE 3

BIOGRAFIA PARTE 3

Settembre, il 2, 1999. Dieci anni di stimmate. Per la quarta volta il sangue sgorga dalla corona di spine e dagli occhi di Giorgio Bongiovanni.

Ha inizio la terza parte della sua missione.

Oltre ai continui spostamenti e incontri Giorgio si dedica alacremente allo studio di atti processuali e all’ascolto di centinaia di audiocassette in cui magistrati, primi fra tutti Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e collaboratori di giustizia spiegano che cos’è Cosa Nostra, quale sia la sua reale potenza e soprattutto perché non si riesce a sconfiggerla. Con quali interessi collimano gli interessi della mafia?

A queste domande cerca di rispondere con una nuova rivista ANTIMAFIADuemila, pubblicata in temporanea sostituzione di TERZOMILLENNIO i cui contenuti comunque iniziavano a vertere nella stessa direzione.

Il 25 marzo 2000, grazie all’aiuto indispensabile della direttrice responsabile Andreina De Tomassi, la rivista viene presentata a Palermo dove è accolta con favore da diversi magistrati e operatori della legalità che sin da subito concedono a Giorgio e al suo gruppo di giovani apprendisti giornalisti la loro collaborazione in termini di materiale ufficiale, interviste e articoli.

La decisione di Giorgio di dedicarsi anche alla lotta alla mafia viene compresa da un’esigua maggioranza dei suoi sostenitori. Molti si allontanano tra paura e polemiche.

Eppure, sin dall’inizio della sua esperienza mistica la Vergine aveva incaricato Giorgio di smascherare il volto dell’Anticristo, inteso non tanto come un personaggio che incarna in sé il male, ma come quell’insieme di forze negative che soggiogano il mondo.

E la mafia, spiega Giorgio, è una di queste e rappresenta la via più veloce per arrivare al compimento della sua missione.

Sono anni molto difficili per lui, per la sua famiglia e per i pochi amici che hanno deciso di sposare la sua stessa causa.

Lo studio della criminalità non solo da un punto di vista tecnico e giornalistico, ma anche in chiave spirituale, rappresenta per tutti un’ulteriore presa di coscienza della battaglia in atto su questo pianeta. Risuonano le parole della Bibbia: Armaghedon, lo scontro finale tra bene e male.

Il prezzo per il proprio contributo all’interno di questo progetto evolutivo è alto e rischioso. Giorgio come sempre è il primo a pagare questo tributo non solo offrendo il suo sacrificio di sangue, ma mettendo a completa disposizione la sua vita.

È durante quest’anno che il Cielo comincia a segnargli il cammino verso l’ultima tappa della sua missione, illuminandola con l’arrivo di un nuovo figlio. Questa volta è una bimba, Sonia Tabita, la quale incarna una parte preponderante nell’ epilogo della sua opera. Sonia Tabita e sua madre Sonia Cordella, che ha sostenuto Giorgio nella sua opera sin da molto giovane, sono designate ad accompagnarlo in missione nel mondo.

Intanto la rivista ANTIMAFIA raccoglie un notevole consenso tra gli addetti ai lavori, ma l’argomento è poco popolare. Per sostenerla Nonsiamosoli Video viene convertita in STUDIO 3, che fa sempre capo a Giorgio Bongiovanni, e diventa una vera e propria ditta di produzioni video e multimediali il cui ricavato viene completamente impiegato per il prosieguo dell’opera che può contare fortunatamente anche sulle donazioni spontanee di anime di buon cuore e sull’autofinanziamento dei collaboratori più stretti.

Settembre arriva presto, il 2 dell’anno 2000 significa per Giorgio una sofferenza ancora più violenta delle altre. Oltre alla lacrimazione e alla sanguinazione dalla corona di spine, sul suo corpo sono presenti altre ferite all’altezza delle rotule e sulle braccia in corrispondenza dei polsi e dei gomiti. Come se avesse ricevuto dei colpi sulle ginocchia Giorgio giace nel suo letto senza quasi riuscire a muovere le gambe e il resto del corpo. Attorno a lui la famiglia e qualche amico assistono sconvolti a questo nuovo prodigio di dolore.

I messaggi ricevuti in questo periodo hanno un potente contenuto profetico e prevedono, entro breve, fatti gravissimi che si devono manifestare, questa volta, nei paesi più ricchi. Giorgio spiega inoltre ai suoi collaboratori che man mano che passano gli anni prende sempre più consapevolezza di essere guidato da un Essere di Luce che chiama Nibiru-Arat-Ra. La simbiosi con questo Fratello superiore è tale che spesso sente di non poter scindere la sua stessa personalità da quella che lo compenetra. Per questo molti messaggi, anche se scritti in prima persona, porteranno la firma di Nibiru.

L’attività antimafia nel frattempo si fa sempre più densa di impegni e appuntamenti. Convegni, presentazioni di libri, interviste. La rivista, supportata anche da un sito internet in continua espansione, diventa un punto di riferimento e Giorgio viene invitato a partecipare in qualità di giornalista esperto del tema.

Le stimmate, sebbene piuttosto evidenti, in particolare quella sulla fronte, non rappresentano un ostacolo al suo lavoro. Magistrati e giornalisti sono interessati alla professionalità con cui vengono pubblicate le notizie e gli approfondimenti a prescindere dalla sua esperienza mistica personale.

Nel 2001 a settembre Giorgio si trova negli Stati Uniti. Per la prima volta trascorre la giornata del 2 completamente solo in terra straniera. La famiglia e gli amici sono tutti riuniti in attesa di sentirlo. Giorgio ha sanguinato come ogni giorno da tutte e 6 le stimmate e raccomanda di restare uniti.

Fa appena in tempo a tornare in Italia, dove arriva il 5 settembre, il giorno del suo compleanno.

L’11 settembre 2001 si scatena la furia del terrorismo islamico. Quattro aerei di linea con a bordo centinaia di persone vengono dirottati da kamikaze fondamentalisti. Due verranno lanciati nelle torri gemelle di New York dando vita ad una macabra e altrettanto spettacolare esecuzione di follia, uno sfonderà un lato del Pentagono e l’ultimo precipiterà nello stato della Pennsylvania.

Da quel giorno il mondo conosciuto da questa generazione è cambiato.

Paura e orrore sono arrivate anche nel benestante e tranquillo Occidente, “nei paesi più ricchi”.

Giorgio decide di seguire gli avvenimenti legati alla nuova guerra anche su Antimafia all’interno della quale inserisce dodici pagine di TERZOMILLENNIO. L’intento è sempre il medesimo: analizzare e denunciare le cause che hanno portato allo stadio di guerra preventiva che viviamo da allora.

Chiaramente Giorgio diffonde, tramite l’opuscolo Armaghedon, anche una lettura spirituale dell’evento collegandolo immediatamente con il contenuto del Segreto di Fatima. Riceve anche messaggi dagli Esseri di Luce e ripubblica alcuni scritti di Eugenio Siragusa.

Il tono degli avvertimenti è grave. Senza mezzi termini questi Esseri ribadiscono ancora una volta che la nostra civiltà si trova sull’orlo di una catastrofe, di un olocausto nucleare e avvisano che in caso di conflitto atomico interverrebbero per salvaguardare il pianeta.

Sul fronte del suo impegno antimafia Giorgio riesce ad ottenere un’intervista esclusiva con Salvatore Cancemi, uno dei più importanti collaboratori di giustizia, ex membro della Commissione provinciale di Cosa Nostra, la cosiddetta Cupola. Il risultato dei numerosi incontri avvenuti in piena riservatezza data la condizione particolare di protezione in cui vive il pentito sarà il libro Riina mi fece i nomi di… (ed. Massari) pubblicato nel 2002.

Le quotidiane sanguinazioni e le esperienze mistiche in questi anni sono vissute da Giorgio in maniera più intima rispetto al passato, così come gli incontri spirituali sono più radi e ristretti a pochi amici.

A febbraio, l’11 del 2002, Giorgio sente di doversi recare a Medjugorie dove dopo diverso tempo rivive l’apparizione mariana. Alla Vergine, che mai lo ha abbandonato e che sempre ha steso il suo manto pietoso per proteggerlo e consolarlo, Giorgio chiede di rendere invisibile la stimmata sulla fronte, pur mantenendo il dolore, poiché la missione che sta svolgendo richiede una certa discrezione. La Madonna accoglie la sua richiesta specificando però che la croce si renderà nuovamente palese in corrispondenza di determinati eventi, mentre le altre stimmate rimarranno permanenti fino alla conclusione del suo compito.

Così, dopo 9 anni la fronte di Giorgio torna ad essere libera, almeno ad occhio nudo, come se non vi fosse stato mai nulla. Un altro miracolo che colpisce gli studiosi del fenomeno e in particolare Michael Hesemann, giunto in visita in Italia.

Nel mese di maggio, in occasione del decennale della strage di Capaci, Giorgio presenta a Palermo una videocassetta intitolata “Il potere e la mafia” in cui le voci originali di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino spiegano, nei numerosi convegni cui presero parte, la nascita e lo sviluppo della criminalità mafiosa e i metodi per contrastarla.

Nello stesso anno Giorgio conosce Manfredi Borsellino, il figlio del giudice assassinato il 19 luglio 1992, che gli concede il permesso di pubblicare gli scritti inediti del padre contenuti nell’ufficio del magistrato.

A luglio del 2003 esce il libro “Giustizia e Verità”, la raccolta completa dei manoscritti del giudice introdotta da una prefazione di Manfredi stesso.

Nel corso di quest’anno, spinto dalla grande richiesta e in obbedienza alla Volontà Superiore, Giorgio ricomincia ad accettare inviti a conferenze e congressi spirituali. E’ seguendo questo richiamo interiore che Giorgio incontra Gabriella Magnani e la sua famiglia: il marito Nando e il figlio Marcello. La signora segue un cammino spirituale da più di 40 anni e vive un’esperienza personale molto intensa nel corso della quale riceve dei segni che la portano ad incrociare sempre più la sua strada con quella di Giorgio.

Infatti la signora Gabriella è la presidentessa di una onlus “l’Arca della nuova alleanza” che si occupa di bambini bisognosi in Africa e di piccoli abbandonati nei luoghi sperduti delle Ande argentine e opera in gemellaggio con la Fundación Los Niños del Mañana diretta da un altro caro amico Raul Bagatello. Giorgio diviene socio fondatore e si prodigherà in prima persona per raccogliere alimenti, indumenti e fondi da inviare in queste zone.

E’ Natale, 2003. Giorgio sanguina abbondantemente e riappare sulla sua fronte la croce. I messaggi che riceve sono di alto contenuto esoterico e riguardano principalmente il ritorno del Cristo e il compimento della missione di questo servo devoto.

Dopo pochi giorni la stimmata si riassorbe nuovamente.

Nel gennaio del 2004 Giorgio riprende a pieno ritmo anche l’attività spirituale e decide di far pubblicare una parte dei suoi messaggi nel libro De Rerum Divinarum Scientia Nova (La nuova teologia).

L’11 marzo 2004 il terrore sconvolge ancora una volta il mondo. Dieci bombe fatte esplodere su 3 treni in partenza da stazioni ferroviarie vicino a Madrid causano centinaia di morti e determinano la caduta del governo. Le profezie si compiono.

Si avvicina la Pasqua, la Madonna annuncia a Giorgio un periodo di forte sofferenza, fisica, psichica e spirituale cui Giorgio si predispone ancora una volta con piena devozione.

Alla famiglia e agli amici più stretti ripete spesso che non gli è rimasto molto tempo per portare a termine il suo compito.

La sua ansia di Giustizia è grande, tanto da farsi spesso spasmo di dolore. Per ogni bambino che muore Giorgio invoca Giustizia, per ogni essere umano calpestato, violentato, dimenticato, Giorgio grida Giustizia fino a rivolgersi direttamente al Padre affinché il suo desiderio d’Amore venga esaudito.

L’anno trascorre velocemente tra tanti impegni fino a quando in autunno Giorgio, accompagnato da alcuni amici di Pordenone intraprende un viaggio in America Latina: Argentina, Paraguay e Uruguay. Al suo ritorno il Cielo gli chiede una nuova disponibilità: stabilirsi temporaneamente, per 1260 giorni, circa tre anni e mezzo, in Sud America e in particolare a Montevideo, la capitale dell’Uruguay.

Il compito che gli è stato affidato consiste nel risvegliare le anime di quelle terre povere sul piano materiale, ma ricche di sensibilità spirituali.

Il 9 dicembre 2004 Giorgio parte per questa nuova importantissima tappa della sua missione. Viaggia completamente solo, da tempo si era abituato a muoversi in totale autonomia quasi si stesse preparando a questa ulteriore prova.

L’Uruguay è una terra speciale per Giorgio, una delle prime che ha visitato all’inizio della sua esperienza, e un luogo a lui sacro perché è qui che ha ricevuto la stigmata al costato (il 28 maggio 1992) e quella sulla fronte (il 26 luglio 1993). Nonostante il tempo e le distanze, un gruppo di amici e collaboratori accoglie la notizia del suo trasferimento con entusiasmo e disponibilità. Ad attenderlo, tra gli altri, l’amico di sempre, il giornalista Jean Georges Almendras e la sua compagna Erika Pais con cui Giorgio fonda l’associazione culturale Un punto en el infinito e crea la sua nuova sede operativa. Presto amici vecchi e nuovi si avvicinano dando vita ad un gruppo che si metterà immediatamente al lavoro.

Giorgio infatti comincia la sua attività sul territorio con grande slancio e pianifica con i suoi collaboratori lo svolgimento del compito che gli è stato affidato secondo le tre principali direttrici che si sono già delineate negli ultimi anni in Italia: aiutare i più sofferenti, in particolare i bimbi che si trovano in grave stato di disagio, smascherare il volto dell’Anticristo e diffondere il messaggio spirituale di cui è testimone e messaggero che, in questa fase della sua Missione, ha come elemento fondamentale l’annuncio del prossimo ritorno di Gesù Cristo.

La presenza di Giorgio in Uruguay desta l’attenzione dei media che hanno sempre guardato con rispettoso interesse alla sua storia. Le reti televisive nazionali di Canal 4, Canal 5, varie emittenti radiofoniche come Radio Oriental e diverse testate giornalistiche gli dedicano ampio spazio. La gente lo accoglie con calore, si ricorda di lui, lo ferma in mezzo alla strada, lo cerca. Giorgio non li delude. Incontrerà per la prima volta i cittadini di Montevideo nel gennaio 2005 presso il teatro ATENEO. Partecipano più di 500 persone che a partire da questo momento lo seguiranno fedelmente tanto da rendere fisso questo appuntamento. Giorgio terrà infatti una vera e propria serie di seminari.

Per mantenere sempre vivo il contatto con il pubblico che va moltiplicandosi l’associazione edita un corposo bollettino Del Cielo a la Tierra che raccoglie la cronaca delle iniziative e i messaggi provenienti dalla Dimensione Superiore. Allo stesso scopo nasce il sito internet www.unpuntoenelinfinito.com che conterà nel giro di poco tempo centinaia di migliaia di contatti. Una preziosa finestra sul mondo, assieme all’italiana www.giorgiobongiovanni.it, specialmente raccomandata dai Fratelli Superiori.

Montevideo non è che il punto di partenza. Tutti i paesi latini, secondo il dettami del Cielo, devono essere bagnati dalle sanguinazioni che Giorgio continua a vivere da oltre 15 anni. E’ la volta dell’Argentina. Buenos Aires è una seconda casa per Giorgio. Qui lo attendono a braccia aperte il suo caro amico, il giudice Juan Alberto Rambaldo, sua moglie Liliana e la loro famiglia con un nutrito gruppo di amici già pronti a fornirgli tutto il sostegno e l’appoggio di cui ha bisogno, anche per sopperire con tutto il proprio affetto alla mancanza della famiglia che Giorgio avverte in modo particolare.

Le esigenze operative richiedono la creazione ufficiale di due nuove associazioni Del Cielo a la Tierra l’una con sede nella capitale Buenos Aires e l’altra a Las Parejas. Tutti coloro che condividono il messaggio comprendono la necessità della messa in pratica del proprio credo spirituale e si riuniscono per coordinare le iniziative nei vari centri dislocati sul vasto territorio argentino: a Rosario, La Pampa, Paraná, Santa Fe, Buenos Aires, Las Parejas, Gualeguaychú, Cordoba, Salta, Catamarca, Tucuman e altri.

Con il passare del tempo questa terra assume per Giorgio un significato ancora più intenso perché qui si incontrano la sua missione e quella di Raul Abel Bagatello. Questi, noto ormai come “il missionario delle Ande”, nel maggio del 2005, viene in Italia per fondare insieme a lui e ad altri collaboratori la Funima International onlus.

Viene impostato un nuovo coordinamento a sostegno dei “comedores”, le mense dislocate sulle Ande, che si avvale dell’apporto volontario di privati, di validi gruppi operativi e di associazioni come Il Sicomoro di Pordenone, Il Punto Infinito di Bari e altri.

Insieme a Raul, Giorgio fa il giro di tutte le mense curate lodevolmente dai responsabili della Fundacion los Niños del Mañana e lo stimmatizzato italiano può rendersi conto in prima persona della situazione di degrado in cui sopravvivono centinaia di piccoli e quanto possa incidere sulla qualità della loro vita anche la più piccola donazione. In realtà sul piano spirituale sono questi bimbi a rappresentare una fonte di salvezza per chi si predispone ad aiutarli. Giorgio spiega che assistere i sofferenti è come avvicinarsi al crocifisso sul Golgota, alleviare la loro sofferenza è come togliere una spina dalla corona del Maestro, è occasione di riscatto e privilegio di potersi avvicinare al corpo del Cristo martoriato. Questi bimbi, come tutti i poveri del mondo, offrono il proprio sacrificio per redimere le anime e stimolare all’altruismo e alla solidarietà, come le stimmate sono un richiamo all’Amore per il prossimo ad imitazione degli insegnamenti di Gesù Cristo. Un messaggio preciso ai cuori degli uomini resi duri e indifferenti dall’egoismo e dal materialismo.

Con Raul nascerà una preziosa sinergia. Tutte le conferenze che Giorgio darà in questi anni saranno come sempre ad ingresso libero ma verrà chiesto ai partecipanti di lasciare un’offerta per i bambini di Funima. “I poveri che aiutano altri poveri!” commenta in più occasioni Giorgio con la profonda gioia di poter contribuire così a importanti raccolte di alimenti.

In meno di due anni di lavoro, sia in terra latina che in Italia, i bambini assistiti sono passati da poche centinaia a circa 1.700 negli 8 comedores sulle Ande del Nord Est dell’Argentina dove vengono aiutati anche quei bimbi e quei nuclei familiari sperduti nelle zone più impervie della Cordigliera. La solidarietà giunge fino alla mensa di Villetta in Paraguay e ultimo, solo in ordine di adozione, al centro di accoglienza Rayo de luz a Montevideo in Uruguay. Inoltre sono state realizzati diversi progetti: una casa d’accoglienza a Las Cuevas in collaborazione con l’associazione romana A.G.A.P.E. onlus, 3 pozzi per poter attingere alle profonde falde acquifere e si è riusciti a portare la corrente elettrica a Santa Lucia – Chancani e il lavoro continua per portare l’aiuto dove più necessita.

La meta successiva per Giorgio è il Paraguay, terra afflitta da povertà e degrado causata della profonda corruzione che intacca le istituzioni fin nelle fondamenta.

Con Omar Cristaldo, economista, sua moglie Hilda e tanti altri, persone umili, ma anche professionisti come il pubblico ministero Jorge Figueredo, si costituisce anche in questo paese la associazione Del Cielo a la Tierra per accomunare tutte quelle anime desiderose di conoscenza spirituale e per diffondere il messaggio con il giusto rispetto e la indispensabile correttezza.

Qui, assieme alla dottoressa Chantal Hulin Jirasek e a suoi collaboratori, professionisti del settore medico, con la dottoressa Carmen Recale, Giorgio fonda l’Associazione Justicia y Verdad che si occupa in modo particolare di quei bambini completamente abbandonati sulle violente strade di Asuncion, la capitale. Sono piccoli di tutte le età costretti a dormire sui marciapiedi e a mendicare per sopravvivere, sniffano colla per non sentire la fame e molti di loro sono “noleggiati” per i festini pedofili o avviati alla prostituzione. Per cercare di far fronte a questa situazione di totale devastazione la dottoressa Chantal apre un dispensario medico che fornisce un servizio di primo soccorso e di igiene, di lavaggio e disinfezione da parassiti e pidocchi di cui i bimbi sono infestati, analisi del sangue per controllare che non abbiano contravvenuto malattie veneree e aids o infezioni di qualsiasi genere. Una merenda o un pasto caldo li aiuta poi ad affrontare la notte e a regalargli la speranza di non essere più completamente soli.

E’ costante in questa direzione l’appoggio della Funima International in Italia diretta dal figlio di Giorgio, Giovanni Bongiovanni e dalla collaboratrice Mara Testasecca e di una associazione senza scopo di lucro spagnola Manoj pro la mondo (Mani per il mondo) fortemente voluta da alcuni amici di Giorgio, tra cui un suo carissimo amico d’infanzia Emanuel Mouriño Caglioni, a Vigo, in Spagna, al confine con il Portogallo.

Grazie al costante, seppur modesto apporto mensile Chantal, suo marito Osmar e gli altri volontari hanno aperto anche una casa di accoglienza per alcuni bambini che hanno intrapreso quel difficile percorso che mira a lasciarsi il passato alle spalle.

Purtroppo la vita di accattonaggio, droghe e prostituzione, l’unica che fino ad ora hanno conosciuto e nella quale riescono ad identificarsi, agisce sulle loro piccole psicologie violate come una drammatica calamita.

Justicia y Verdad non opera solo sul piano dell’aiuto pratico, ma anche su quello della denuncia delle cause che hanno generato un tale sfacelo. Pubblicano a questo scopo un bollettino informativo dal significativo titolo di Punto Rojo, un punto rosso di allarme per i poveri del mondo. I servizi curati dai collaboratori della dottoressa Hulin vengono pubblicati anche su ANTIMAFIADuemila che proprio per seguire l’attività del direttore in trasferta dedica un inserto apposito alle notizie che provengono dal Sud America.

In Italia le associazioni fondate da Giorgio proseguono il loro lavoro. Le moderne tecnologie consentono il coordinamento da lontano di tutti i settori dell’opera affidati a quei giovani da lui cresciuti e diventati ora professionisti che si sono assunti la responsabilità di mandare avanti tutte le attività in costante crescita.

La collaborazione tra i vari gruppi dislocati in diversi paesi del mondo consente iniziative di carattere internazionale di grande significato, sia per quanto riguarda l’aiuto ai bambini che il campo del contrasto alla criminalità organizzata.

Infatti in Uruguay, Paraguay e Argentina Giorgio prosegue la sua attività antimafia, intervista diverse personalità tra cui il ministro degli interni uruguayano, Josè Diaz a cui propone alcune modifiche legislative ispirate al sistema giudiziario italiano, e funzionari impegnati soprattutto sul versante del traffico di armi e droga fortemente facilitato dalla triplice frontiera che unisce i tre paesi (Brasile, Argentina y Paraguay).

Presso l’università di Rosario dove da anni lavora il giudice Juan Alberto Rambaldo verrà organizzato, nel giugno 2006, un importante Convegno Internazionale cui prenderanno parte i magistrati italiani Antonio Ingroia, sostituto procuratore della DDa di Palermo e il giudice Leonardo Guarnotta, Presidente del tribunale di Termini Imerese (PA), già membro del pool antimafia di Falcone e Borsellino. L’evento, che registrerà un notevole successo di pubblico e stampa, fa seguito alla conferenza che ogni anno ANTIMAFIADuemila organizza a Palermo in ricordo del giudice Paolo Borsellino e degli agenti della sua scorta cui, nel 2006, partecipano il giudice Rambaldo, il giudice uruguaiano Pablo Eguren, impegnato da anni in inchieste delicate nel suo Paese e il giornalista Jean Georges Almendras.

L’impegno che lo stimmatizzato profonde nella dimensione sociale scaturisce dalla costante esperienza spirituale di cui è protagonista. In questa particolare fase della sua missione è affiancato da un essere proveniente dalla quarta dimensione che si fa chiamare Setun Shenar. Questi gli annuncia una prossima manifestazione di segni in cielo e in terra, tra cui molti avvistamenti di mezzi extraterrestri e navi di luce.

In effetti la terra latina ritorna in questi anni protagonista di filmati eccezionali e di testimonianze provenienti da tutto il continente. A raccoglierle e a farne documenti di valore storico inestimabile è ancora una volta Jaime Maussan, rimasto sempre in stretto contatto con Giorgio.

Il giornalista non ha mai cessato di investigare la realtà extraterrestre mettendola in costante connessione con gli eventi, per lo più catastrofici, che colpiscono il nostro pianeta con una frequenza che diventa sempre più preoccupante.

L’esempio più eclatante si è verificato in corrispondenza con il tremendo uragano Katrina del 29 agosto 2005 che ha devastato New Orleans. Solo 15 giorni prima (il 14 agosto), a San Petersburg, sui cieli della Florida, una impressionante formazione di sette sfere luminose disposte a forma di croce cristiana è stata filmata, fotografata e poi analizzata. Si tratta di uno dei documenti ufologici più straordinari per l’impatto che genera. Un segno, secondo Maussan, che chiama l’uomo ad una presa di coscienza sull’esistenza di vita extraterrestre nel cosmo, ma anche un avviso, un monito, un richiamo alla ricerca di sistemi di vita più equilibrati sul piano della sostenibilità e più equanimi sul piano della giustizia sociale.

Il noto ricercatore messicano, fortemente preoccupato per la strada di non ritorno imboccata dal nostro pianeta, ritiene che Giorgio rappresenti un segno vivente che con il dono della parola rende chiari e comprensibili anche gli altri segni.

Organizza con lui quindi un tour di venti giorni in tutto il Messico per presentare insieme “La profezia”: un percorso spirituale in cui, attraverso foto e filmati, viene spiegato il significato dei segni e degli eventi naturali e soprannaturali che stanno accadendo in questo tempo; il legame esoterico-spirituale tra i contenuti delle Sacre Scritture e il tempo attuale; la Speranza di un mondo migliore legata alla testimonianza e al sacrificio della Vita di tanti uomini giusti e la Fede del Ritorno del Maestro Gesù Cristo, da lui stesso annunciato. (Luca cap 21 vers. 27, Mateo cap. 24 vers.30). Per tutto il mese di febbraio 2006 i teatri di tutto il Messico si riempiono, superando ogni aspettativa. La reazione della gente è sorprendente. Partecipa numerosa e segue attentamente quanto documentato con cura da entrambi i relatori. Jaime fa poi di questi appuntamenti altrettanti servizi televisivi durante il suo seguitissimo programma Los grandes misterios del tercer milenio.

L’audience tocca livelli e numeri nell’ordine di milioni di persone, mentre si calcola che alle conferenze abbiano assistito complessivamente oltre 15.000 persone.

Durante i suoi rientri in Italia, ogni tre mesi circa, oltre a ricongiungersi con la famiglia, Giorgio partecipa ad incontri di carattere prettamente spirituale riproponendo la stessa formula adottata con Maussan. A fare le sue veci il ricercatore Pier Giorgio Caria, amico personale di Giorgio da molti anni.

Pordenone, Milano, Varese, Bari, Catania e altre città italiane lo accoglieranno con pieno entusiasmo come a riprendere le file di un discorso solo momentaneamente interrotto.

E’ proprio durante uno di questi seminari che Giorgio incontra Antonio Urzi e la sua compagna Simona Sibilla, due giovani che vivono un’esperienza straordinaria. Dalla piccola mansarda in cui abitano a Cinisello Balsamo, alla periferia di Milano, Antonio realizza dei filmati di dischi volanti impressionanti, di grandi dimensioni e molto nitidi al punto da essere definiti dagli esperti, tra cui Jim Dilettoso, noto analista di Phoenix, Arizona, tra i migliori al mondo. Jaime Maussan, coadiuvato in Italia da Pier Giorgio Caria, seguirà attentamente il caso dei due giovani destinato senza alcun dubbio a lasciare ben più di una traccia nella storia dell’ufologia.

I suoi filmati saranno mostrati in tutte le presentazioni tenute da Giorgio sia in casa che all’estero.

La missione in Sud America regala a Giorgio molte soddisfazioni.

Si sono infatti creati centri operativi anche in Cile, nella capitale Santiago come a Las Ventanas, in Uruguay a Fray Bentos e a Maldonado. Nella stessa Montevideo si inaugura una nuova sede capace di accogliere più persone. Senza tralasciare tutti i gruppi più o meno numerosi che da cittadine come Colonia Valdense, Artigas, Treinta y Tres ecc portano avanti le attività.

Questo gli consente di trascorrere un po’ più di tempo in Italia dove la gente che ha avuto modo di rientrare in contatto con lui lo cerca e si informa tramite il suo sito italiano e la sua segreteria nazionale. Ma è in seguito ad una nota trasmissione televisiva che si registra un boom di email e telefonate che destano nuovamente l’attenzione anche di altri media della bella Italia, più volte da lui chiamata “la nuova Gerusalemme”.

Invitato dal presentatore e cantante Enrico Ruggeri Giorgio partecipa a Il Bivio, un programma che propone all’ospite il quesito di una possibile vita alternativa in seguito a una scelta o a delle scelte diverse da quelle realmente intraprese.

In studio Giorgio si trova ad affrontare gli attacchi di un sacerdote e di una sedicente psicologa che evidentemente impreparati cercano di metterlo in difficoltà senza riuscirvi. La puntata si conclude con l’invito che il presentatore rivolge a Giorgio di sottoporsi ad analisi per accertare la veridicità delle stimmate, invito che declina poiché, come ha avuto modo di spiegare tante volte, le analisi sui suoi segni sono già state condotte negli anni Novanta da diversi medici anche forensi che concordarono nel non saper fornire una spiegazione scientifica delle stigmate. Un procedimento doloroso cui Giorgio non intende più sottoporsi. La sua scelta divide in due l’audience. Tanti rimangono perplessi, qualcuno ritiene che questa sia la prova della falsità dei segni, ma molti, moltissimi subissano la sua segreteria di ringraziamenti e incoraggiamenti.

L’anno 2007 si apre così, con questo evento che simboleggia in un certo senso un test preliminare del suo rientro definitivo in patria.

Il 6 gennaio 2007 Giorgio vive una sanguinazione molto dolorosa. Facendo un’eccezione rispetto alla sua abituale riservatezza chiama ad assistervi i suoi collaboratori più stretti e la scena che si mostra ai loro occhi è straziante. Giorgio, costretto dal dolore sul divano della sua casa, circondato dalla sua famiglia, geme e rivive la Passione e la crocifissione del Maestro Gesù sul Golgota. Sul lenzuolo su cui è adagiato vi sono abbondanti tracce di sangue di cui una in particolare ha disegnato una croce che capovolta appare chiaramente anche una spada. Nonostante molti dei presenti fossero già stati testimoni di questo miracolo che si manifesta nel suo corpo quasi quotidianamente sono intense la commozione e la concentrazione in preghiera che li pervade. Le immagini filmate di quel giorno sono state concesse, anche queste in via del tutto eccezionale, a Jaime Maussan che ha ritenuto importante trasmetterle in Messico al suo numeroso pubblico.

Giorgio si riprende presto anche da questo ulteriore ennesimo sacrificio e prosegue il suo peregrinare per il mondo.

Altra gente, altri volti, nuovi e vecchi amici.

A settembre, per commemorare il suo padre spirituale Eugenio Siragusa, scomparso il 27 agosto del 2006, Giorgio organizza un convegno internazionale invitando tutti a partecipare compresi i rappresentanti dei gruppi che si sono formati in questi anni in America Latina e amici da tutto il mondo.

Cinquanta sudamericani e un’altra cinquantina di ospiti si riuniscono all’Hotel Gemmellaro di Nicolosi, in Sicilia, per rendere omaggio alla figura storica del noto contattista che ha dato origine all’esperienza di Giorgio e per mettere a propositivo confronto le esperienze di tutti gli operatori che hanno accettato di impegnarsi in uno o più settori di attività fondati da Giorgio Bongiovanni. A questo eccezionale incontro fanno seguito una conferenza pubblica e un concerto di beneficenza per i bambini delle Ande realizzati nel Teatro della città di Nicolosi.

Un evento importantissimo anche perché avviene in Sicilia dove Giorgio ha più volte annunciato si svolgerà la terza e ultima parte della sua missione: smascherare il volto dell’Anticristo che per lui si traduce nella lotta alla mafia.

Giorgio Bongiovanni continua il cammino indicato dal Cielo con sempre maggiore passione e impegno sociale. Circondato dall’amore e dal sostegno della sua attuale compagna di vita e madre di sua figlia, Sonia il cui nome spirituale è Alea, donna scelta dal Cielo per condividerne il destino, e da quello di tutta la sua grande famiglia fisica e spirituale, di Lorella madre di Giovanni e di antichi e fraterni amici ed amiche che egli reputa ormai parte della sua famiglia, Mara, Aaron, Elisabetta, Davide ed altri ma soprattutto dei suoi amati figli, continua incessantemente a portare avanti la lotta contro il male espressa nella denuncia sociale, annunciando la giustizia di Dio e il glorioso ritorno di Gesù Cristo sulla terra. Suo figlio Giovanni oramai uomo e padre di famiglia si dedica a portare avanti i compiti dell’associazione onlus Funima International, con grandi progetti che appuntano a migliorare la qualità della vita di migliaia di persone e soprattutto dei bambini in varie parti del mondo come nella Puna argentina, in Asuncion Paraguay, a Montevideo in Uruguay è nella stessa Italia, più precisamente a Palermo. Sua figlia Sonia Tabita già all’età di 12 anni diviene una lider giovanile. Nel 2015 a 14 anni fonda il movimento artistico culturale che attraverso l’arte denuncia i mali di questa società. Viene invitata a partecipare in distinte conferenze e differenti programmi televisivi e radiofonici dei mezzi di comunicazione più importanti dell’Italia dell’Argentina e dell’Uruguay. Sonia crea, dirige e recita, con i suoi giovani collaboratori, opere teatrali dal forte contenuto di denuncia. Opere che vengono rappresentate nei teatri, nelle piazze e nelle scuole dei vari paesi. Partecipa inoltre a varie manifestazioni, reclamando i diritti umani e la salvaguardia dell’ambiente, denunciando la mafia, il traffico di droga, la guerra, la fame, la discriminazione e la violenza in tutte le sue forme, per risvegliare i giovani ad una nuova rivoluzione culturale per un mondo migliore. Sono i bellissimi e abbondanti frutti del loro padre Giorgio Bongiovanni che li segue da vicino, proteggendoli. Un padre adorato dai propri figli il quale oltre che essere un fedele messaggero e testimone della missione spirituale a lui affidata dal Cielo, prosegue nella direzione della sua redazione giornalistica della testata “Antimafia Duemila” che conta 200 mila lettori univoci mensili ed è divenuta un punto di riferimento per gli addetti ai lavori, denunciando la corruzione imperante in Italia e nel mondo, in difesa di quegli uomini giusti che lottano ogni giorno mettendo a rischio la loro vita per il futuro delle nuove generazioni. Gli anni passano, il corpo di Giorgio accusa la sua stanchezza per una vita vissuta al servizio del Cielo e dell’umanità, senza sosta, ininterrottamente per quarant’anni ma il suo spirito è forte e prosegue la sua battaglia gridando nel deserto della vita fino all’ultimo respiro che i tempi sono questi e che solamente con il sacro valore dell’unione si possono vincere le battaglie. Sono i frutti quelli che parlano dei grandi rivoluzionari, dei veri messaggeri del Cielo e della vita di un uomo come Giorgio. E i suoi frutti hanno già piantato i semi nell’alba di una nuova era.

Nonostante la grande stanchezza, risultato di anni e anni di sanguinazioni e opera di sensibilizzazione, cominci a fiaccare il suo corpo Giorgio, integro nello spirito e sereno nella maturità delle sue scelte, persevera nel percorrere la strada che il Cielo ha tracciato per lui. Le difficoltà, le sofferenze, le accuse, i tradimenti non hanno mai demolito le sue convinzioni. Al centro di ogni sua decisione, ripete costantemente, c’è un’unica grande certezza: Gesù Cristo il Messia e il Suo ritorno promesso. L’annuncio di questa profezia, la più importante per i cristiani di tutto il mondo, è il fondamento e il compimento della sua missione. Chiunque lo conosce sa con certezza che fino a quando avrà un po’ di forza nel corpo e fiato in gola Giorgio Bongiovanni non smetterà di ricordare agli uomini e alle donne che incontra sul suo cammino che la via per la vera vita passa attraverso l’Amore per il prossimo, la Giustizia tra gli uomini e la Fede negli insegnamenti del Maestro di tutti i Maestri: Gesù Cristo.